di Wolf Richter

07 Febbraio 2017

dal Sito Web WolfStreet

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

 

 

 

 

 

 

 

È il più vicino che la Eurozona
sia arrivata a cadere a pezzi.

 

 

 

Secondo le proiezioni, Marine Le Pen, il capo del Front National, otterrà abbastanza voti in Aprile durante il primo turno per l'elezione presidenziale ma sarà sconfitta al secondo turno di Maggio.

 

Così spera almeno la classe politica francese e di conseguenza l'establishment europeo.

 

Sperano nella sconfitta della Le Pen perché promuove l'Uscita della Francia dall'Euro (dopo aver indetto un referendum) e aver riconvertito il debito del pil di 2.4 milioni di Euro nel nuovo franco francese.

 

Oi il governo può stampare la quantità di moneta da spendere…

 

Nel suo piano ci sono alcune complicazioni, compreso il fatto che la classe politica francese diversificata e litigiosa si unirà in un grande blocco contro di lei durante il secondo turno.

 

E anche se lei vincesse, dovrebbe fronteggiarlo in parlamento.

 

Ma attenzione… adesso la gente ci sta pensando seriamente.

  • La Grecia è sul punto di abbandonare l'Euro, ma quando era sul punto di uscire dall'Euro e a un millimetro dal compiere il passo, in un battito di ciglia ha fatto un passo indietro dal precipizio nella calda estate 2015.

     

    E così per ora nessuno ancora sa quale sarà il costo da pagare… possono solo cimentarsi con quello che costa loro essere rimasti.

     

     

     

     

  • In Italia, Il Movimento 5 Stelle, che momentaneamente hanno vinto, stanno parlando di un referendum per uscire dall'Euro.

     

    L'Italia ha un gruppo di problemi speciali:

Si vogliono salvare le banche ma non hanno il denaro per farlo, quindi bisogna svalutare la moneta come è stato prima di entrare nell'Euro, ma non hanno moneta da svalutare.

Quindi la questione su quanto costerebbe lasciare l'Euro è purtroppo nelle menti e sulle labbra di ognuno - decisamente lontana per il momento.

 

Una cosa è Chiara:

Se un paese lascia l'Euro e svaluta la sua moneta nuova, deve praticamente riconvertire i suoi debiti nella nuova moneta perché sarebbe impossibile pagare gli interessi del debito in Euro con una nuova moneta svalutata.

Le agenzie di rating, con gli occhi puntati sugli Eurobond, si sono già espresso.

 

Moritz Kraemer, capo di S&P ratings, ha scritto in una lettera sull'Economist del 4 febbraio che il piano della Le Pen di riconvertire il debito francese in nuovi franchi sarebbe un'inadempienza assoluta:

Non c'è nessuna ambiguità: sarebbe un'inadempienza.

 

Se un debitore non aderisse alle obbligazioni contrattuali con I suoi creditori, compreso il pagamento nella moneta stipulate, S&P Global Ratings dichiarerebbe un fallimento.

 

La nostra AA rating odierna sulla Francia suggerisce infatti che una serie di tali eventi sarebbe molto indesiderata.

 

In alter parole, S&P non crede che la Le Pen arriverà a tanto, quindi non ha declassato a "D" per fallimento il debito del governo francese.

Anche Moody ha dichiarato poche settimane fa che una riconversione dei bond francesi in nuovi franchi

"potrebbe essere considerato un fallimento."

Agli obbligazionisti non piace l'idea di non riavere "il loro denaro" - l'Euro - quando I bond scadono, si schermiscono nel vedere il potere d'acquisto crollare mentre il piano era diverso.

 

Essi hanno acquistato quei bond a basso rendimento per non incorrere in nessun rischio.

 

Quindi "il premio Le Pen," un nuovo termine nel settore finanziario per definire la punta di rendimento dello spread tra I bond tedeschi e francesi.

 

 

 

 

Now ECB President Mario Draghi è andato allo sbaraglio.

"L'Euro è irrevocabile," ha detto al Parlamento Europeo lunedì, per contrastare il rifiuto populista dell'Euro. "Questo è l'accordo" ha detto.

Tutto questo evoca i bei giorni della crisi del debito sovrano quando alla fine del giugno 2012, Draghi disse che l'Euro era irreversibile e che la Banca Europea era,

"pronta a fare di tutto per preservare l'Euro."

In quel momento, il rendimento spagnolo era sopra il 7% e quello italiano sopra il 6%.

 

Adesso lo stesso tono, ma uno scenario diverso. Non c'è debito per la crisi. E' solo questione se è possibile lasciare l'Euro e di quanto verrebbe a costare.

 

E questo tema è stato già sollevato ufficialmente.

 

Il 18 gennaio, Draghi ha inviato una lettera ai legali dell'Unione Europea Marco Valli e Marco Zanni, chiedendo loro:

"Se un paese dovesse lasciare l'Eurosystem, le dichiarazioni della sua banca centrale sui debiti verso la Banca Centrale Europea dovrebbero essere sistemate del tutto."

Questo l'inizio - il Fondo Internazionale…

"Se un paese dovesse lasciare…"

Vuol dire un paese potesse lasciare!

 

Si tratta della prima ammissione ufficiale che questo è possibile. E' solo una questione di soldi. Questa è la risposta di Zani a Draghi.

 

Bloomberg:

"Ho volute sollevare il problema dell'uscita dall'Euro e come potrebbe succedere" queste le parole in un intervista prima della dichiarazione.

 

"Draghi ha adesso ammesso che un'uscita è possibile e ora ci vuole più chiarezza sui costi. Sono sicuro che nel caso in cui l'Italia uscisse dall'Euro, I benefit superano i costi."

Purtroppo nella sua dichiarazione prima del Parlamento Europeo, Draghi si è rifiutato di stabilire un prezzo per lasciare l'Euro.

 

Valli ha chiesto se I "debiti" ai quali Draghi si riferiva e che dovevano essere risarciti completamente, erano i cosiddetti squilibri Target2. Questi sono il risultato del pagamento per l'entrata nel Sistema Europeo delle Banche Centrali.

 

Questi erano aumentati durante la crisi di miliardi di Euro, un segno delle tensioni finanziarie sotterranee tra i paesi creditori e debitori.

 

Ma Draghi ha schivato la domanda:

"Non posso rispondere a una domanda che si basa su ipotesi, o presupposti che non siano previsti dai trattati europei."

 

"Quello che posso fare è inviare una risposta scritta che paragona il nostro Sistema di Target2 con il Sistema su cui si basa la Federal Reserve."

Il che è stato veramente d'aiuto.

 

Ma anche se ha rifiutato di dare un prezzo per lasciare l'Euro, il mondo cambiario ha confermato che è possibile lasciare l'Euro, anche se non c'è nulla nei trattati che menziona come lasciare l'Euro.

 

Altri banchieri dell'Eurozona  stanno cercando di contenere la marea, evocando l'impennata degli oneri finanziari per la Francia, se decidesse di lasciare, e addirittura l'impoverimento, come dice Benoit Coeure  membro dell'esecutivo della Banca Centrale Europea.

 

Qualunque sia il costo per lasciare l'Euro - sarebbe enorme per i titolari del debito Europeo - poi per l'Eurozona, e per terzo per le grandi economie è sceso già solo per i calcoli matematici e per dover prendere una decisione.

 

Tutto ciò sta per arrivare  ed è più vicino di quanto non sia mai accaduto nell'Eurozona.

 

Le obbligazioni sono già in calo, I rendimenti sono in aumento, e il NIRP sta morendo.