12 aprile 2013

dal Sito Web Alternativa11

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale

 

 

 

 

 

Queste sono alcune delle rovine sommerse più affascinanti del mondo.

Tra le scoperte archeologiche più interessanti realizzate negli ultimi anni in India, troviamo quelle avvenute sulla costa di Dwaraka e Bet Dwaraka in Gujarat.

Gli scavi si sono svolti fin dal 1983.

Questi due siti distano trenta chilometri l’uno dall’altro.

Dwaraka si trova sulla costa del Mar Arabico e Bet nel Golfo de Kutch.

I due siti sono dedicati al dio Krishna; in loco esistono molti templi e la stragrande maggioranza sono di epoca medievale.

 

 

Dwaraka

 

Considerata una delle sette città più antiche del paese, la leggendaria città di Dwaraka è stata la dimora del Signore Krishna.

 

Si crede che visti i danni e la distruzione del mare, Dwaraka è stata sommersa in sei occasioni e oggi quella che esiste è la settima città costruita in zona.

Gli archeologi erano desiderosi di verificare se di questi luoghi c’erano resti più antichi sulla costa.

 

 

 

I templi sommersi di Mahabalipuram (India)

 

Secondo la credenza popolare, il famoso tempio sulla costa di Mahabalipuram non era l’unico, ma l’ultimo di una serie di sette templi di cui i primi sei erano stati sommersi. Nuove scoperte indicano che ci potrebbe essere qualcosa di vero.

 

Nel mese di aprile 2002, sulla costa di Mahabalipuram, nel Tamil Nadu a sud dell’India sono state scoperte delle rovine sommerse. La scoperta è stata fatta a una profondità che va da cinque a 7 metri (15-21 piedi) da una squadra composta dalla Società Dorset Esplorazione Scientifica (SES) e dagli archeologi subacquei dell’India dell’Istituto di Oceanografia (NIO).

 

Le ricerche realizzate in ognuno dei siti hanno rivelato murature in pietra, resti di mura, resti di rocche a pianta quadrata, blocchi sparsi di pietra quadrate e rettangolari e una grande piattaforma con una gradinata per salire fin sopra.

 

Tutto ciò giaceva in mezzo alle formazioni geologiche che si presentano a livello locale delle rocce. E’ evidente che qualcuna di queste strutture di pietre megalitiche sono molto antiche.

 

 

 

 

Appartamenti Reali di Cleopatra

 

Sulla costa di Alessandria, la città di Alessandro Magno, si trovano le presunte rovine degli Appartamenti Reali di Cleopatra.

 

Un’équipe di archeologi marini diretta dal francese Franck Goddio, ha fatto scavi in quest’antica città da dove Cleopatra, l’ultima regina dei Tolomei governò l’Egitto.

 

Gli storici credono che questo sito sia stato sommerso dai terremoti e maremoti più di 1600 anni fa e adesso i sommozzatori stanno esplorando le rovine sommerse.

 

L’équipe internazionale sta scavando attentamente uno dei siti archeologici sommersi più ricchi del mondo ed hanno recuperato pezzi impressionanti dell’ultima dinastia che governò sull’antico Egitto prima che l’Impero Romano lo annettesse nel 30 a.C..

 

Usando tecnologia avanzata, l’équipe sta studiando gli Appartamenti Reali dell’antica Alessandria sul fondale ricoperto dai sedimenti del porto e hanno confermato l’esattezza delle descrizioni della città fatta dai geografi e dagli storici greci più di 2000 anni fa.

 

Dall’inizio degli anni 1990, i rilevamenti topografici hanno permesso all’equipe diretta dall’archeologo marino francese Franck Goddio, possono avere una visibilità insufficiente del porto e scavare sotto il fondale marino.

 

Stanno ritrovando di tutto, dalle monete a oggetti di uso quotidiano, perfino statue colossali in granito dei governatori di Egitto e i templi sommersi dedicati alle loro divinità.

 

Molti dei siti archeologici sono stati distrutti dall’uomo dai tagli nelle statue o fatti a pezzi.

 

Gli Appartamenti Reali di Alessandria - porti, isole piene di templi, palazzi e caserme militari – sprofondarono nel mare dopo i catastrofici terremoti avvenuti nel IV e VIII secolo.

 

L’équipe di Goddio nel 1996 ha ritrovato molti dei loro tesori completamente intatti, avvolti da sedimenti che li hanno protetti dall’acqua salata.

 

"Tutto è come quando è affondato", ha detto Ashraf Abdel-Raouf membro del Consiglio Supremo delle Antichità di Egitto e componente dell’équipe.

 

 

 

Yonaguni

 

Situato a 68 miglia di distanza dalla costa est di Taiwan, le Isole Yonaguni sono un luogo notevole per le sue coste a picco e montagnose.

 

L’attrazione speciale sono le rovine sommerse localizzate sulla costa sud di Yonaguni: un magnifico complesso di lastre di roccia solida di 100x50x25 metri, costruito dall’uomo. Si stima che abbia un’antichità di 10.000 anni, il che porta a considerare che il tipo di tecnologia utilizzato per la costruzione sia prematuro per quei tempi.

 

Esistono diverse teorie sulla possibile identità di questa struttura.

 

Sulle pietre sono stati scoperti segni di utensili e sculture (documentati) che indicano che furono costruite e non erano semplici strutture di pietra naturale. E’ interessante notare che sono stati scoperti una serie di strumenti sia sotto terra sia in mare attorno alle strutture.

 

Per quanto riguarda la struttura della piramide, si è scoperto che si tratta una scultura di una testa umana (di vari metri di altezza) e numerosi geroglifici sconosciuti.

 

Il Japan Times ha dato la seguente comunicazione che rende la scoperta più intrigante:

 

"Nella Okinawa popolare, ci sono racconti sugli dei tradizionali e su una terra degli Dei chiamata Nirai – Kanai, una terra sconosciuta lontana da dove proviene la felicità.”