di Redazione Ambiente
09 Aprile 2013

dal Sito Web LifeGate

 



In oltre metà delle acque italiane

si trovano pesticidi, spesso più di uno.

In alcuni singoli campioni fino a 23 sostanze chimiche diverse.

E, secondo l'Ispra, si continuano a immettere sul mercato nuove sostanze.

 

 

Salgono a 166 i tipi di pesticidi rilevati nelle acque italiane, contro i 118 del biennio 2007-2008.

 

Lo rivela l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) secondo cui il 13,2% delle acque superficiali mostra livelli di tossicità per gli organismi acquatici superiori ai limiti.

 

L'Ispra realizza annualmente il rapporto nazionale sulla presenza di pesticidi nelle acque al fine di fornire su base regolare le informazioni sulla qualità della risorsa idrica in Italia, analizzando l'evoluzione della contaminazione sulla base dei dati raccolti a partire dal 2003.

Nell'ultima elaborazione disponibile, nell'arco del 201-2011, sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee.

 

Si tratta, per la maggior parte, di residui di pesticidi usati in agricoltura - solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnelate - ma anche di biocidi (ovvero, gli insetticidi da giardinaggio).

 

Inoltre, nel 34,4% dei punti delle acque superficiali e nel 12,3% dei punti di quelle sotterranne i livelli misurati risultano superiori ai limiti delle acque potabili.

 

Il 13,2% dei punti delle acque superficiali e il 7,9% di quelli delle acque sotterranee hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali, recentemente introdotti, basati sulla tossicità per gli organismi acquatici.
 

 

 


Rischio cocktail

"Anche se spesso basse - spiega il Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2013 - le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione".

Le analisi - avverte l'Ispra - presentano fino a 23 sostanze diverse in solo campione:

"a causa dell'assenza di dati sperimentali sugli effetti combinati delle miscele e di adeguate metodologie di valutazione, esiste la possibilità che il rischio derivante dall'esposizione ai pesticidi sia attualmente sottostimato e si impone una particolare cautela anche verso i livelli di contaminazione piu' bassi".

 



Zone geografiche - Dalla Pianura Padana al Meridione


La contaminazione parrebbe più diffusa nella pianura padano-veneta.

 

Tra le cause, l'intenso utilizzo agricolo, le caratteristiche idrologiche, e il fatto che le indagini sono più complete e rappresentative nelle regioni del Nord; ma anche al Centro-Sud i miglioramenti del monitoraggio stanno portando alla luce una contaminazione significativa.
 

 

 


I pesticidi più rilevati


I pesticidi più rilevati nelle acque superficiali sono:

  • glifosate

  • Ampa

  • terbutilazina

  • terbutilazina-desetil

  • metolaclor

  • cloridazon

  • oxadiazon

  • MCPA

  • lenacil

  • azossistrobina

Nelle acque sotterranee, con frequenze generalmente più basse, le sostanze presenti in quantita' maggiore sono,

  • bentazone

  • terbutilazina e terbutilazina-desetil

  • atrazina e atrazina-desetil

  • 2,6-diclorobenzammide

  • carbendazim

  • imidacloprid

  • metolaclor

  • metalaxil

Come in passato, continua ad essere diffusa anche la contaminazione da erbicidi triazinici come la terbutilazina, ma sono ancora largamente presenti anche sostanze fuori commercio da tempo, come l'atrazina e la simazina.

"Quella che stiamo attraversando - conclude l'Ispra - è una fase ancora transitoria in cui l'entità e la diffusione dell'inquinamento da pesticidi non sono sufficientemente note tenendo conto, ovviamente, che il fenomeno è sempre in evoluzione per l'immissione sul mercato di nuove sostanze".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Meta' Acque in Italia Contaminata da Pesticidi
-   Lo Afferma l'Ispra nel Rapporto Nazionale 2013 su Settore   -
di Stefania De Francesco
10 Aprile, 2013

dal Sito Web ANSA

 

 

 

Ispra, meta' delle acque italiane contaminata da pesticidi
 

 


Metà delle acque italiane sono contaminate da pesticidi.

 

A lanciare l'allarme sull'aumento di di veleni sia in fiumi, laghi e torrenti, sia nel sottosuolo, è l'Ispra (Istituto per la protezione ambientale) nel Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2013 avvertendo che,

"il rischio da esposizione potrebbe essere sottostimato" e che sono sostanze "potenzialmente pericolose per l'uomo" in via indiretta, attraverso la catena alimentare, perché l'acqua potabile spesso attinge agli stessi "corpi idrici".

Residui di pesticidi sono stati trovati nel 55,1% dei 1.297 punti in cui sono stati fatti prelievi di acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipi di pesticidi (erano stati 118 del biennio 2007-2008) individuati nella rete delle acque italiane.

 

Nella maggior parte dei casi sono risultati residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura (solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnellate) ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo). Inoltre, le analisi hanno mostrato fino a 23 sostanze diverse in solo campione.

Anche se spesso basse, le concentrazioni indicano una diffusione molto ampia della contaminazione: nel 34,4% dei punti delle acque superficiali e nel 12,3% dei punti di quelle sotterranee i livelli sono risultati oltre i limiti consentiti delle acque potabili. La tossicità di queste sostanze interessa anche gli organismi acquatici.

 

In questo caso il 13,2% dei punti delle acque superficiali e il 7,9% di quelli delle acque sotterranee hanno concentrazioni superiori ai limiti.

 

Il Rapporto - relativo al monitoraggio svolto nel biennio 2009-2010 sulla base di informazioni delle Regioni e delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente - spiega l'evoluzione della contaminazione a partire dal 2003 e mostra un aumento della frequenza di pesticidi come emerso dai 21.576 campioni analizzati.

La contaminazione appare più diffusa nella pianura padano-veneta sia per le caratteristiche idrologiche dell'area, sia per l'intenso utilizzo agricolo e perché le indagini sono sempre più complete e rappresentative nelle regioni del nord.

 

Ma grazie a un miglior monitoraggio, dice l'Ispra, sta emergendo una contaminazione significativa anche al centro sud.

 

L'Ispra spiega che questa,

"é una fase ancora transitoria in cui l'entità e la diffusione dell'inquinamento da pesticidi non sono sufficientemente note visto che il fenomeno è in evoluzione per l'immissione sul mercato di nuove sostanze".

I pesticidi più rilevati nelle acque superficiali sono:

  • glifosate

  • Ampa

  • terbutilazina

  • terbutilazina-desetil

  • metolaclor

  • cloridazon

  • oxadiazon

  • Mcpa

  • lenacil

  • azossistrobina

Nelle acque sotterranee, con frequenze generalmente più basse, le sostanze presenti in quantità maggiore sono bentazone, terbutilazina e terbutilazina-desetil, atrazina e atrazina-desetil, 2,6-diclorobenzammide, carbendazim, imidacloprid, metolaclor, metalaxil.

Come in passato, continua ad essere diffusa anche la contaminazione da erbicidi triazinici come la terbutilazina, ma sono ancora largamente presenti anche sostanze fuori commercio da tempo, come l’atrazina e la simazina.