di Anastasia Komarova 31 luglio 2018 dal Sito Web PHYS traduzione di Nicoletta Marino
Un gruppo di ricerca internazionale ha applicato metodi di fisica teorica per ricercare la risposta elettromagnetica della Grande Piramide nelle onde radio.
Gli scienziati avevano già detto che, con le condizioni di risonanza, la piramide può concentrare energia elettromagnetica nelle sue camere interne e sotto la base. Il gruppo di ricerca pianifica di usare questi risultati teorici per disegnare nanoparticelle capaci di riprodurre effetti simili nella gamma ottica.
Queste nanoparticelle si possono usare per esempio, per sviluppare sensori e cellule solari molto efficienti.
Lo studio (Electromagnetic Properties of the Great Pyramid - First Multipole Resonances and Energy Concentration) è stato pubblicato dal Giornale di Fisica Applicata.
Mentre le piramidi egizie sono circondate da molti "miti" e "leggende", i ricercatori hanno poca informazione scientificamente sicura sulle loro proprietà fisiche.
Di recente, i fisici si sno interessati a come la Grande Piramide interagirebbe con onde elettromagnetiche di lunghezza di risonanza.
I calcoli hanno dimostrato che nello stato di risonanza, la piramide può concentrare energia elettromagnetica nelle sue camere interne, ed anche nella sua base, dove si trova la terza camera sotterranea "non-finita".
Propagazione di onde elettromagnetiche dentro la Piramide di Cheope Condeverse lunghezze di onde radio (da 200 a 400 metri). La posizione rettangolare nera della cosiddetta Camera del Re. Dall' Università di ITMO, Laser Zentrum Hannover
Queste conclusioni derivano dalla base del modello numerico e dai metodi analitici della fisica.
Per spiegare i risultati gli scienziati hanno realizzato un'analisi multipolare. Questo metodo è ampiamente utlizzato in fisica per studiare l'interazione tra un oggetto complesso e un campo elettromagnetico.
L'ogetto che si spargenel campo è rimpiazzato da un insieme di fonti di radiazioni più semplici:
L'insieme di radiazione multipolare si abbina con la dispersione del campo da parte di un oggetto completo.
Pertanto, conoscendo la tipologia di ogni multipolo, è possibile dire in anticipo e spiegare la distribuzione e configurazione dei campi di dispersione di tutto il sistema.
La Grande Piramide ha attratto i ricercatori mentre studiavano l'interazione tra la luce e le nanoparticelle dielettriche. La dispersione della luce di nanoparticelle dipende dalla loro misura, forma e indice di rifrazione del materiale di base.
Variando questi parametri è possibile determinare i regimi di dispersione della risonanza e usarli per sviluppare dispositivi per controllare laluce in nanscala.
Adesso, gli scienziati pianificano di usare i risultati per riprodurre effetti simili su nanoscala.
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