di Miguel Ángel Criado

17 gennaio 2013

dal Sito Web EsMateria

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale

 

 

 

 

Il loro materiale genetico dimostra

che provengono dall’antico impero cazaro.

L’ondata che li portò in Europa, secondo uno studio, era formata

da un insieme di Ebrei e Cazari convertiti

 

 

Il 90% degli Ebrei del mondo non proviene dall’Israele biblico ma dalle terre del Caucaso; e non sono del tutto ebrei. 

 

Il loro materiale genetico è un mosaico di geni in cui predominano gli antichi popolo caucasici della Mesopotamia, avi europei e perfino ciprioti oltre a quelli semiti.

 

Secondo una ricerca pubblicata su Genome Biology and Evolution, gruppi di israeliti arrivarono in quelle terre tra il Mar Nero e il Mar Caspio fino a che l’impero che li accolse non si convertì al giudaismo.

 

Furono questi convertiti che diedero il via a una nuova diaspora verso Europa.

 

 

Questa mappa traccia le rotte delle due ipotesi sull’origine degli ebrei europei:

la rotta dei Cazari, in giallo, e la Rhineland, in marrone.

Genome Biology and Evolution

 

 

La storia, farcita con molti grammi di mito, sosteneva che gli attuali Ebrei europei (in realtà quel 90% che dopo l'Olocausto' non vivono in questo continente ma in America e nel moderno stato di Israele) sono discendenti delle tribù israelite e cananee.

 

Dopo la conquista musulmana della Palestina del secolo VII, essi la abbandonarono per stabilirsi in Germania (Ashkenaz, in ebraico).

 

Nel secolo XV poi, un piccolo gruppo di 50.000 persone emigrarono verso est (Polonia, Ucraina, Russia…) e con un sorprendente baby boom si moltiplicheranno fino a diventare il grosso della popolazione ebrea.

 

Questi sono gli elementi di base dell’ipotesi Rhinland (o terra del Rin, un fiume tedesco) sull’origine degli Ebrei europei che non comprende i Sefarditi o Spagnoli:

 

 

 

 

Il cammino diverso di Sefarad

 

Anche se i cosiddetti Ebrei Sefarditi (Spagnoli) non sono oggetto di questo studio, Eran Elhaik ha qualcosa da dire su di loro.

 

Innanzitutto, evidenzia che la loro espulsione dalla Spagna avvenuta nel 1492 è un impedimento per la scoperta della loro origine poiché si dispersero in tutto il Mediterraneo mescolandosi con le popolazioni autoctone e con gli Ebrei che vivevano lì.

Ricorda anche che la distinzione tra Sefarditi e Ashkenaziti è più religiosa che genetica.

Secondo le sue ricerche, c’è solo un’analisi che include questa distinzione con gli Ebrei sefarditi di Bulgaria e di Turchia.

Egli dice: “Il lavoro ha dimostrato un alto grado di eterogeneità come ci si aspetterebbe da uno scenario come quello descritto”.

Anche così, Elhaik azzarda una risposta sull’origine dei Sefarditi prima della loro espulsione dalla Spagna:

“La risposta più probabile è che i cosiddetti Ebrei sefarditi discendevano da Greco –Romani convertiti e da popolazione locale dei due primi secoli di questa era.”.

 

 

 

 

Il genetista dell’Università Johns Hopkins (USA), di origine ebraica, Eran Elhaik ha realizzato una ricerca con risultati provocatori che smantellano vari miti.

 

La genetica, secondo quanto indica questo studio, sosterrebbe che non c’è stata quella nodale emigrazione in Germania, o almeno il fattore tedesco non sarebbe la spiegazione per l’origine della maggioranza degli Ebrei europei. In realtà essi verrebbero dal Caucaso.

 

E’ lì, dalla fine dell’Età del Ferro, nacque l’impero cazaro.

 

Era composto da un amalgama di tribù slave, sciite, iraniane, turche e anche unne e alane, vide  durante vari secoli l’arrivo di Ebrei sia dalla Palestina che dalla Mesopotamia, dove vivevano i discendenti del popolo ebreo che il babilonese Nabuccodonosor II portò con sé dopo la distruzione di Gerusalemme del 587 prima della nostra era.

 

Secoli dopo, i Cazari si convertirono al Giudaismo.

“La conversione in sé non è in dubbio. “ afferma Elhaik. Aggiunge poi: “Documenti ritrovati in Egitto lo confermano”.

 

"Si discute anche sulla quantità dei convertiti; si crede che tutto l’impero cazaro, comprese le tribù sottomesse e gli schiavi, seguirono il giudaismo per i 440 anni a seguire fino all’invasione dei Mongoli del XIII secolo.”

 

"I nostri risultati tracciano

il genoma degli Ebrei europei come un mosaico"

Eran Elhaik
Genetista dell’Università Johns Hopkins (USA)

 

 

Con un processo che ricorda l’espansione dei cristiani durante l’Impero romano, i governanti e l’aristocrazia cazara passarono in blocco al giudaismo quando già una buona parte della loro popolazione si era convertita alla fede ebraica.

 

L’invasione mongolo e la grande epidemia di peste del 1347 fecero sì che il gruppo ebreo cazaro si spingessero verso l’ovest.

 

Questa versione alternativa sull’origine degli Ebrei europei si conosce come “l’ipotesi dei Cazari” e fino ad ora non è stato possibile confermarla, adesso che si inizia a disporre di materiale genetico sufficiente dei popoli del Caucaso.

 

Con i dati genetici di 1.287 persone di otto popolazioni ebree e altre 74 di cristiani, Elhaik ha realizzato cinque diverse analisi e tutte hanno condotto all’origine giudaico - cazara della maggior parte dei circa tredici milioni di Ebrei nel mondo.

 

Ha utilizzato la frequenza degli alleli (alternative di uno stesso gene) diversi tra differenti gruppi di popoli e prendendo Ebrei palestinesi e caucasici (Armeni, Georgiani o Azari) odierni come base per determinare il lignaggio ha costatato che il 70% degli Ebrei che provenivano dall’Europa centrale e occidentale e tutti gli orientali avevano comunione più con i secondi che non con i primi.

 

In una specie di triangolazione geografica, inoltre, dove i vertici erano i Baschi, i Pigmei e l’etnia cinese Han, la ricerca posiziona gli avi degli Ebrei europei nel sud del Caucaso.

 

In un’altra analisi, basata sul grado di mescolanza genetica di segmenti di cromosomi, si costata nuovamente che il lignaggio caucasico predomina con un 38% sui geni europei occidentali (30%) e di quelli mesopotamici.

“I nostri risultati, nell’insieme, tracciano il genoma degli Ebrei europei come un mosaico di avi caucasici e del Vicino Oriente, europei occidentali, Medio Oriente ed europei orientali in proporzione decrescente”.

Queste le conclusioni dello studio.

 

In conclusione, oltre a non essere arrivati in Europa direttamente dalla Palestina, gli Ebrei si sono mescolati con i cristiani molto di più di quello che la storia racconta.

 

Buona parte degli Ebrei, inoltre, lo sono per religione e non per origine.