17 Novembre 2015
dal Sito Web
RT
traduzione di
Nicoletta Marino
Versione originale in spagnolo
Tre poliziotti francesi nel cortile della scuola media Jean Quarre,
un luogo abbandonato e occupato da centinaia di immigrati,
XIX distretto di Parigi, Francia, 23 ottobre 2015.
Reuters / Philippe Wojazer
"I terroristi possono attraversare facilmente le frontiere
dell'Unione Europea in posti non controllati, mentre i trattati
di Schengen
e
di Dublino,
che richiedono il controllo delle frontiere esterne e la
registrazione dei rifugiati continuano ad essere ignorati".
Questa la denuncia di
Petr Bystron, del partito
Alternativa per la Germania.
In una intervista a RT, il politico tedesco ha dichiarato che oggi
entrare nel territorio della Unione Europea, per i Jihadisti non è
un problema in assoluto.
"Per un ladro, quanto è difficile entrare in una casa con una
porta aperta? Questa è la stessa situazione che abbiamo adesso
in Europa". Lamenta Bystron.
"Abbiamo il trattato di Schengen, che dice che dobbiamo
controllare le nostre frontiere esterne e non lo stiamo facendo.
Abbiamo il tratta di Dublino, che dice che gli stati membri
devono registrare gli immigrati e non lo stanno facendo"; così
ha spiegato il politico a RT aggiungendo che "abbiamo migliaia
di immigrati che vanno da Germania a Svezia e tutti i paesi di
transito li lasciano passare".
Per quanto riguarda la decisione del Governo francese di estendere
lo stato di emergenza a tre mesi e chiudere le frontiere del paese,
il politico tedesco lo definisce,
"un primo passo logico per riprendere il controllo delle nostre
frontiere".
Bystron poi enfatizza sul fatto che,
"in Francia già ci sono milioni di immigrati tra loro c'è un
numero - nessuno sa quanti sono - di Jihadisti; il problema
quindi e più grande del fatto di chiudere adesso la frontiera".
Bystron, poi, ha sottolineato l'importanza del problema del flusso
di rifugiati nel contesto della minaccia terrorista,
"soprattutto dopo che Angela Merkel dicesse che tutti potevano
arrivare".
"Del resto al confine della Germania non abbiamo nessun
controllo, nessun registro…La situazione quindi è realmente
critica…
Nell'Unione Europea,
"ci sono alcuni controlli, ma non a tutte le frontiere", così
"uno può passare facilmente la frontiera in posti che non sono
controllati"; questo in breve quanto ha detto Bystron.
Francia non è ben preparata per gli attacchi terroristici
Da parte sua, Sarah Fainberg, dell'Istituto di Studi sulla
Sicurezza Nazionale, pensa che i Francesi non hanno ancora
sviluppato,
"le capacità di difesa" e i "meccanismi fisiologici" necessari
per far fronte a queste situazioni estreme.
Sostiene, inoltre, che "la questione principale odierna" è che i
Servizi Segreti francesi non avevano previsto gli attentati, tenendo
conto del tipo e della durata della preparazione necessari a
organizzare tutto questo.
L'analista crede che,
"non si tratta solo della politica delle porte aperte
dell'Europa"
...il che ha reso possibile il massacro di Parigi, anche se i
terroristi ne hanno approfittato.
"Quindi, il problema principale - e sto parlando in questo
momento come cittadina francese e israeliana - è che non hanno
minime misure di sicurezza nei centri che sono densamente
popolati"; così afferma l'esperta e spiega che "se qualcuno
prende un treno a Parigi, Gare du Nord, il suo bagaglio non è
controllato e se entra nell'aeroporto parigino Charles De
Gaulle, all'entrata non il suo bagaglio non è controllato.
Lo scorso 13 novembre è stato segnato da
una serie di attentati
a catena nella Capitale francese.
Parigi ha subito sei attacchi sincronizzati:
-
varie esplosioni vicino lo Stadio di Francia
-
sparatorie in due ristoranti
-
sparatorie in un bar
-
sparatoria in un centro commerciale
-
ostaggi in una sala da concerto.
|