di
Héctor G. Barnés
18
Maggio 2015
dal
Sito Web
ElConfidencial
traduzione di
Nicoletta Marino
Versione originale in spagnolo
Se vuoi andare lontano,
conta di più essere nato
in una famiglia con contatti e denaro.
(Corbis)
Anche se molti studiosi sociali lo sospettavano,
fino ad oggi esisteva poca letteratura
su come i processi di selezioneiscono le famiglie più ricche.
Un nuovo libro spiega cosa succede...
Secondo la RAE, il
pedigrí,
è la "genealogia di un
animale"...
In altre parole,
Il suo lignaggio,
indicato dai suoi genitori, nonni e altri avi…
Pedigree
è anche il titolo dell'ultimo libro di professoressa di
management dell'Università di Kellogg, in cui cerca di
rispondere alla domanda su perché i figli dell'élite ottengono i
migliori lavori mentre gli appartententi delle classi basse e medie
devono accontentarsi dei
lavori peggio
pagati e con molto meno potere.
Una situazione che si
ripete generazione dopo generazione.
"La maggior parte degli
Americani pernsano che il 'lavoro duro' (e non il sangue blu) è la
chiave per il successo", così scrive nel primo capitolo del suo
libro.
"Libri di testo,
periodici e racconti sono pieni di storie alla Horatio Alger in cui
un individuo si eleva con la perseveranza e la spinta personale".
La società si
presenta come la "summa" della
meritocrazia,
però la realtà è che l'élite si perpetua da sola con diversi
meccanismi che Rivera spiega nel suo libro.
E nonostante si centra
sugli Stati Uniti, molti dei suoi insegnamenti si possono applicare
a tutte le società occidentali.
La cosa peggiore di tutto
questo, per svelare il funzionamento di questo sistema, l'autrice ha
intervistato dozzine di selezionatori di personale delle grandi
società di avvocati, di consulting e del settore bancario.
La sua conclusione è che
i selezionatori utilizzano criteri di misura in relazione, in forma
implicita, alle origini famigliari del candidato:
"Messo il tutto insieme,
queste decisioni economicamente neutrali sboccano in un processo di
scelta che filtra gli studenti basandosi sullo status
socioeconomico dei loro genitori".
Aver studiato in
un'università per l'élite o lavorare come stagista in una società
come Goldman Sachs sono interpretati come segni di attitudine
del candidato, della sua intelligenza e della sua etica di lavoro.
Segnala Rivera, è che
tutte queste qualità sono interpretate non come un'eredità
paterna (un pedigrì), ma come il prodotto dell'abilità e dello
sforzo personale.
Come l'educazione crea una nuova élite
L'autrice ricorda che,
fino a poco tempo fa,
l'élite
si perpetuava con il trasferimento dei loro imperi industriali e
delle loro fortune.
Adesso questa
trasmissione è indiretta, e si articola nel
sistema educativo.
Per cominciare, dall'entrata
che parte dall'educazione superiore.
Secondo i dati che riprta
l'autrice, l'80% della quarta parte della popolazione più ricca
ottiene un titolo, mentre solo il 10% della quarta parte più povera
lo fa.
Però anche attraverso il
finanziamento dei college degli Stati Uniti, dove il valore della
proprietà è un fattore determinante.
Così le famiglie con più
mezzi economici non solo possono garantire ai loro figli una
migliore educazione in forma di collegio privato, ma anche vivono
nelle regioni dove l'educazione è di migliore qualità.
Vantaggi
economici
Una volta che i bambini
diventano grandi, si deve affrontare uno dei grandi problemi per i
giovani del XXI secolo:
Il prezzo elevato per
l'immatricolazione che a volte li obbliga a
indebitarsi.
Una volta all'università,
il comportamento tra i più e i meno favoriti è molto diverso.
Mentre coloro che contano
su un potente appoggio famigliare possono concentrarsi nelle
attività sociali, nel prendere contatti, studiare è anche
lavorare come stagisti anche gratis; invece coloro che hanno bisogno
di lavorare per pagare l'immatricolazione hanno un minor margine di
scelta e probabilmente finiranno a passare la maggior parte delle
ore del giorno convivendo con altri studenti nella loro stessa
situazione.
La cosa più importante è il merito,
però questo si definisce in funzione
dei valori delle
classi più priviliegiate
Rapporti
sociali
Mentre i figli dei ricchi
condividono con altri discendenti fortunati i loro anni di
univesità, i loro genitori possono stare a scambiare idee, formando
legami e decidendo insieme del loro futuro.
Un buon contatto può
sfociare in un posto in un collegio privato o dei praticantati in
una società potente.
Risorse
culturali
Rivera cita il sociologo
francese
Pierre Bourdieu
per spiegare come i bambini apprendono fin dai primi anni di vita
determinati gusti, valori, siti di relazioni, forme di conversare,
di vestire e di parlare e comportamenti che definiscono la classe
sociale alla quale appartengono:
Insomma, è ciò che ha
definito "habitus"...
La cultura contribuisce a
questo persistere del privilegio dando forma alle visioni del mondo
dei più giovani e dei loro genitori.
Grazie al tempo libero che hanno,
I più facoltosi possono dedicarsi
a fare contatti.
(iStock)
Questo si traduce nel
fatto che,
"le classi basse sono
soliti preferire oggetti, opportunità e esperienze che habbiano un
valore pratico e immediato".
Al contrario, le classi
privilegiate, liberi dal sopportare dolori di testa per la loro
sussistenza, hanno una visione a lungo raggio dei loro interessi e
non c'è un perché devono occuparsi delle cose a breve raggio che
hanno bisogno di una maggior investimento di denaro, tempo e enrgia.
Un esempio molto chiaro:
Mentre la pallacanestro o il calcio sono sport popolari, il polo o l'ippica lo sono delle classi
alte, visto che non solo richiedono un maggior investimento di
denaro per l'equioaggiamento e lo, ma perché a differenza degli
sport con la palla, implicano una conoscenza tecnica molto concreta.
In termini educativi e di
lavoro, questo fa sì che gli studenti delle classi basse e medie
scelgano di dedicarsi a cose più stabili e con una maggiore paga fin
dal primo momento anche se non a lungo raggio.
Al contrario i ricchi
perseguono posti al ungo raggio che diano una maggior soddisfazione
personale e per esprimere se stessi.
Non
solo sei ricco, ma lo sembri
I ricchi non solo sono
ricchi ma devono anche sembrarlo.
"La classe si manifesta
nei corpi", ricorda Rivera.
Ni loro vestiti, nella
forma di parlare,nei beni di consumo o negli apparati tecnologici
che utilizzano, ma anche nel bianco dei denti o nella loro forma
fisica, quella che hanno pouto ottenere grazie a non dover passare
ore a lavorare come camerieri.
E come lo dimostrano le
ricerche tendiamo a fidarci di più delle persone che fanno mostra di
quelle qualità personali.
I genitori dei bambini ricchi
li appoggiano in tutto e per tutto;
quelli delle classi lavoratrici
li rendono indipendenti
Cos'è il
merito? Ciò che ho ottenuto
La società è d'accordo
sul fatto ch eil merito personale deve essere l'unica ragione per
ottenere o no un lavoro.
Farina di un altro sacco:
cosa significa in realtà il merito. Come dice apertamente Rivera, la
definizione del merito cambia nel tempo e riflette i valori che una
società condivide in un momento storico concreto.
Attualmente l'enfasi si
trova negli insegnamenti del protestantesimo e basati sul carattere
personale.
Questo si traduce nel
partecipare ad attività extracurricolari , essere un grande sportivo
e avere una grande iniziativa, fattori questi ai quali si dà valore
al momento di decidere tra un candidato o un altro e che come
abbiamo visto sono propri dei figli più fortunati.
Visto che definiamo il
merito secondo il nostro criterio, è naturale che cerchiamo tra
coloro ai quali dobbiamo dare il Visto buono le qualità in cui ci
vediamo riflessi.
Così educano i ricchi, così educano le classi medie
Una ricerca molto
rivelatrice al riguardo è quella sviluppata dalla sociologa
Annette Lareau,
la cui teoria della "coltivazione concertata" definisce le
differenze tra le classi al momento di educare i figli.
Mentre i più ricchi
vedono i propri figli come progetti che hanno bisogno di
investimento economico e temporale, i genitori delle classi
lavoratrici sono i difensori "della crescita naturale", la credenza
in cui il maggiore sviluppo della persona avviene quando gode della
sua indipendenza.
Questo fa sì che le
élites giochino un ruolo più attivo al momento di difendere,
collocare e promuovere le loro creature, mentre i genitori della
classe lavoratrice non prendono in considerazione questo aspetto che
sarà pregiudizievole.
Nelle interviste,
il selezionatore cerca un paio di cose
che corrispondano alla sua visione del mondo.
(Corbis)
Questo si riflette
nell'impegno degli alunni in classe.
Gli studenti più
privilegiati, paradossalmente, sono soliti chiedere aiuti più spesso
ai professori, il che fa sì che attirino la loro attenzionee
sembrano più motivati.
Il contrario succede co i
bambini della classe lavoratrice che pensano che sia da deboli
chiedere aiuto, per cui sono dimenticati dai docenti e mancando una
guida hanno più possibilità di sbagliare.
Come ti contrattano le imprese
Rivera individua un vuoto
nelle ricerche sulla breccia tra ricchi e poveri al mometo di essere
contrattati.
"La letteratura afferma
che spesso lo status culturale e socioeconomico è importante nelle
decisioni di chi assume e nell'entrata nei lavori dell'élite, ma
ancora non sono riusciti a dimostrarlo empiricamente".
Il suo obiettivo è
proprio spiegare come avviene questo processo.
L'autrice ricorda che, in
generale, le risorse umane si centrano su una o due caratteristiche
da osservare nel candidato che possono essere utili per il lavoro e
che di solito rispondono a stereotipi o esperienze personali, non
aun criterio prestabilito.
Per essere contrattato,
devi raccontare storie e esperienze
che corrispondano alle visioni
del mundo delle classi alte.
Uno degli strumenti che
utilizzano le grandi società di avvocati, banche e consulting - i
servizi dell'élite di professionisti" o EPS - per captare il talento
è "il reclutamento nel campus, dove le compagnie si piazzano nei
centri per realizzare interviste agli studenti tra coloro che si
dimostrano interessati.
Da lì usciranno le
"classi" di laureati e lavoratori che appartengono alla stessa
generazione e accedono nelle grandi compagnie.
Questo selezionano le
università dove mettono annunci, accettano curricula e intervistano
candidati dove li giudicano in funzione delle loro qualità.
Nel caso dei, primeggiano
le abilità interpersonali e le loro attività extra scolastiche.
Gli
studenti che di solito sono contrattati con maggior frequenza sono
quelli che hanno , grazie alle loro famiglie, un contatto
nell'industria.
Partecipare alle attività collegate con la élite e a attività
extracurriculari prestigiose,
sono
importanti punti a favore al momento di giudicare un curriculum come
offrire durante l'intervista "storie, esperienze e attività" che
rientrino nell adefinizione di successo delle classi alte.
Per
ultimo, Rvera denuncia che i selezionatori di personale raramente
ricevono delle linee guida per giudicare obiettivamente
il merito.
In
definitiva, tutti questi processi che in apparenza sembrano
sistematici, sono disegnati per richiamarsi alla soggettività
del selezionatore che in genere appartiene alla classe che in quel
modo si perpetua nei posti di responsabiltà delle grandi imprese.
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