di F. William Engdahl

04 Dicembre 2007

dal Sito Web GlobalResearch

traduzione di Claudiordali

Versione originale in inglese

Versione in spagnolo

 

 

F. William Engdahl è l'autore di Seeds of Destruction, the Hidden Agenda of Genetic Manipulation, appena pubblicato da Global Research. È anche l'autore di A Century of War: Anglo American Oil Politics and the New World Order.

E-mail di contatto: info@engdahl.oilgeopolitcs.net

William Engdahl è un Ricercatore Associato del Centro di Ricerca sulla Globalizzazione (CRG). I suoi testi possono essere consultati su www.engdahl.oilgeopolitics.net

e su Global Research.

 

 

 

Una cosa per cui Bill Gates, il fondatore di Microsoft, non può essere accusato, è la pigrizia. A 14 anni era già un programmatore e ha fondato la Microsoft a 20, quando era ancora uno studente di Harvard.

 

Nel 1995 Forbes l'ha nominato l'uomo più ricco del mondo, in quanto era il più grande azionista della sua Microsoft, un'azienda che di fatto è diventata un monopolio nei software per personal computer.



Nel 2006, quando la maggior parte delle persone nella sua situazione avrebbe pensato di ritirarsi su un'isola tranquilla del Pacifico, Bill Gates ha deciso di dedicare le sue energie alla Bill e Melinda Gates Foundation, che lui dice essere la più grande fondazione privata 'trasparente' al mondo, che ha 34,6 miliardi di dollari in dotazione e una necessità legale di spendere 1,5 miliardi di dollari all'anno in progetti di beneficenza in tutto il mondo, per mantenere il suo status di ente di beneficenza esentasse.

 

Nel 2006, Warren Buffett, mega investitore nonché amico e socio in affari, ha donato circa 30 miliardi di dollari in azioni della Berkshire Hathaway, facendo arrivare la fondazione dei Gates a un livello di spesa annua che è quasi pari all'importo dell'intero budget annuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite.

 

Per cui, quando Bill Gates decide di investire in un progetto, attraverso la Gates Foundation, circa 30 milioni dei suoi dollari duramente guadagnati, vale la pena guardarci dentro.

 

Al momento nessun progetto è più interessante di uno curioso, situato presso uno dei luoghi più remoti del mondo, le Isole Svalbard. Bill Gates sta investendo milioni in una banca semi sul Mare di Barents, vicino all'Oceano Artico, a circa 1.100 chilometri dal Polo Nord.

 

Le Isole Svalbard sono delle rocce sterili rivendicate dalla Norvegia e cedute nel 1925 tramite un trattato internazionale (vedi mappa).



Su una di queste isole dimenticate da Dio, Bill Gates sta investendo decine di milioni insieme alla,

  • Rockefeller Foundation

  • Monsanto Corporation

  • Syngenta Foundation

  • e, tra gli altri, anche il Governo della Norvegia

… in quello che viene chiamato come la "Banca Semi per il Giorno del Giudizio".

 

Il progetto è stato chiamato ufficialmente Svalbard Global Seed Vault e si trova sull'isola norvegese di Spitsbergen, che fa parte dell'arcipelago delle Isole Svalbard.

 

 

 

 

Il Caveau Semi per il Giorno del Giudizio

 

La banca dei semi è stata costruita all'interno di una montagna sull'isola Spitsbergen, nei pressi del piccolo villaggio di Longyearbyen. Secondo le loro pubblicazioni, è quasi pronta per il "business".

 

La banca avrà delle doppie porte a prova d'esplosione, con dei sensori di movimento, due camere d'aria e pareti di cemento armato e acciaio spesse un metro. Conterrà fino a tre milioni di diverse varietà di semi provenienti dal mondo intero, "in modo che la diversità delle colture possa essere conservata per il futuro", secondo il governo norvegese. I semi saranno appositamente avvolti per evitare che entri l'umidità.

 

Non ci sarà personale a tempo pieno, poiché la relativa inaccessibilità al caveau, faciliterà il monitoraggio di ogni sorta di attività umana.



Ci siamo persi qualcosa?

 

Il loro comunicato stampa ha dichiarato,

"in modo che la diversità delle colture possa essere conservata per il futuro."

Quale futuro prevedono gli sponsor di questo caveau del seme, che minaccerebbe la disponibilità globale delle sementi, che tra l'altro sono quasi tutte già ben protette nelle banche semi sparse per tutto il mondo?

Ogni volta che,

  • Bill Gates

  • la Rockefeller Foundation

  • Monsanto

  • Syngenta,

...si uniscono in un progetto comune, vale la pena scavare un po' più in profondità, tipo dietro le rocce di Spitsbergen.

 

Quando lo facciamo, solitamente troviamo sempre delle cose affascinanti. Il primo punto degno di nota è chi sponsorizza questo caveau.

 

Come abbiamo riportato qui sotto, ai norvegesi si aggiungono,

  • la Bill e Melinda Gates Foundation

  • la Dupont /Pioneer Hi-Bred, il colosso americano dell'agroalimentare, uno dei maggiori proprietari al mondo di semi OGM brevettati, con i relativi prodotti agrochimici

  • la Syngenta, attraverso la sua omonima fondazione. La Syngenta è la principale azienda agrochimica e di semi OGM con sede in Svizzera

  • la Rockefeller Foundation, il gruppo privato che ha creato la "rivoluzione genica" con oltre 100 milioni di dollari in semi sin dagli anni '70

  • il CGIAR, un network globale creato dalla Rockefeller Foundation per promuovere il suo ideale di purezza genetica attraverso il cambiamento dell'agricoltura.

 


Il CGIAR e "Il Progetto"

 

Come descritto bene nel libro Seeds of Destruction, nel 1960 la Fondazione Rockefeller, il Consiglio per lo Sviluppo dell'Agricoltura di John D. Rockefeller III e la Fondazione Ford, hanno unito le forze per creare l'Istituto Internazionale per le Ricerche sul Riso (IRRI) a Los Baños, nelle Filippine.1

Nel 1971, l'IRRI, insieme al Centro Internazionale per la Coltivazione del Mais e del Frumento con sede in Messico e alle Fondazioni Rockefeller e Ford, crearono altri centri di ricerca internazionali come l'IITA, in Nigeria, per l'agricoltura tropicale e l'IRRI, nelle Filippine, per il riso, che uniti assieme formarono l'associazione globale chiamata Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR).

 

Il CGIAR è stato plasmato attraverso una serie di conferenze private che si sono tenute presso il centro conferenze della Fondazione Rockefeller a Bellagio, in Italia.

 

I partecipanti chiave degli incontri di Bellagio furono,

  • George Harrar della Rockefeller Foundation

  • Forrest Hill della Ford Foundation

  • Robert McNamara della Banca Mondiale

  • Maurice Strong, l'organizzatore ambientale internazionale della famiglia Rockefeller, che in qualità di Trustee della Fondazione Rockefeller, ha organizzato il Summit della Terra delle Nazioni Unite a Stoccolma nel 1972

La Fondazione in parte si è focalizzata per decenni sul porre la scienza al servizio dell'eugenetica, per una versione orribile di purezza razziale che è stata chiamata Il Progetto.

 

Per garantire il massimo impatto, il CGIAR ha tirato a sé l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e la Banca Mondiale.  Per cui, attraverso il sostegno attentamente pianificato dei suoi fondi iniziali, la Rockefeller Foundation fu in grado di plasmare la politica agricola globale, già dall'inizio degli anni '70. E così fece.

 

Finanziato dalle generose borse di studio delle Fondazioni Rockefeller e Ford, il CGIAR ha fatto in modo che gli scienziati e gli agronomi del Terzo Mondo fossero portati negli Stati Uniti per "imparare alla perfezione" i concetti della moderna produzione agroindustriale, per poi riportarli nella loro patria.

 

Questo sistema ha inoltre portato allo sviluppo di una preziosissima rete di influenze per la promozione dell'agrobusiness statunitense in quei paesi, in particolare la "rivoluzione genica" degli OGM nei paesi in via di sviluppo, tutto all'insegna della scienza e dell'agricoltura libera ed efficiente.

 

 


Stanno geneticamente progettando una razza superiore?

 

Ora la Banca Semi delle Svalbard inizia a diventare interessante. Anzi, ancor di più.

"Il Progetto" a cui mi riferivo è il progetto della Rockefeller Foundation e dei potenti interessi finanziari che dal 1920 utilizzano l'eugenetica (in seguito ribattezzata genetica), per giustificare la creazione di una Razza Superiore geneticamente modificata.

Hitler e i Nazisti la chiamavano la Razza Superiore Ariana.

 

L'eugenetica di Hitler è stata finanziata in gran parte dalla stessa Fondazione Rockefeller che oggi sta costruendo un caveau semi per il giorno del giudizio, allo scopo di preservare campioni di ogni seme sul nostro pianeta. Ora la cosa diventa davvero intrigante.

 

La stessa Rockefeller Foundation ha creato la disciplina pseudo-scientifica della biologia molecolare per soddisfare la sua instancabile ricerca di ridurre la vita umana fino alla "definizione della sequenza genica", la quale avrebbe potuto essere successivamente modificata per cambiare i tratti umani a proprio piacimento. Almeno, lo speravano.

 

Gli scienziati eugenetici di Hitler, molti dei quali furono tranquillamente portati negli Stati Uniti dopo la guerra per continuare la loro ricerca sull'eugenetica biologica,

gettarono gran parte delle basi dell'ingegneria genetica di varie forme di vita, in gran parte sostenute apertamente fino al Terzo Reich dalle generose sovvenzioni della Rockefeller Foundation.2

La stessa Rockefeller Foundation ha creato la cosiddetta Green Revolution nel 1946, dopo un viaggio in Messico da parte di Nelson Rockefeller ed Henry Wallace, ex Segretario dell'Agricoltura del New Deal e fondatore della Pioneer Hi-Bred Seed Company.

 

La Green Revolution pretendeva di risolvere il problema della fame nel mondo in misura maggiore in Messico, in India e negli altri paesi dove lavoravano i Rockefeller. Norman Borlaug, l'agronomo della Fondazione Rockefeller, per il suo contributo ha vinto un premio Nobel per la Pace, qualcosa di cui vantarsi con personaggi del calibro di Henry Kissinger, che condivide lo stesso scopo.

 

In realtà, dal modo in cui emerse anni dopo, la Green Revolution fu un brillante progetto dei Rockefeller per sviluppare un agrobusiness globalizzato che successivamente avrebbero monopolizzato, proprio come fecero nell'industria petrolifera mondiale mezzo secolo prima.

 

Come dichiarò Henry Kissinger negli anni '70,

"Se si controlla il petrolio, si controlla il paese; se si controlla il cibo, si controlla la popolazione".

La Green Revolution e l'agrobusiness dei Rockefeller sono andati avanti di pari passo. Facevano parte di una grande strategia che, alcuni anni dopo, incluse anche il finanziamento della ricerca per lo sviluppo dell'ingegneria genetica di piante e animali da parte della Rockefeller Foundation.

 

Nei primi anni '50, John H. Davis era stato l'Assistente del Segretario all'Agricoltura sotto il Presidente Dwight Eisenhower. Lasciò Washington nel 1955 e andò alla Harvard Graduate School of Business, un posto insolito per un esperto di agricoltura di quel periodo. Aveva una strategia molto chiara.

 

Nel 1956, Davis scrisse un articolo sulla Harvard Business Review in cui dichiarò che,

"L'unico modo per risolvere il cosiddetto problema agricolo una volta per tutte, ed evitare ingombranti programmi governativi, è passare dall'agricoltura all'agrobusiness".

Sapeva esattamente che cosa aveva in mente, anche se a quel tempo era un indizio che avevano in pochi: una rivoluzione nella produzione agricola che avrebbe concentrato il

controllo della catena alimentare nelle mani delle multinazionali e lontano dalla tradizionale agricoltura familiare.3

 

Un aspetto cruciale alla base dell'interesse della Rockefeller Foundation e delle aziende agroalimentari statunitensi, era il fatto che la Green Revolution si basava sulla proliferazione delle nuove sementi ibride nei mercati in via di sviluppo. Un aspetto vitale dei semi ibridi era che non avevano capacità riproduttiva. Gli ibridi avevano una protezione integrata contro la moltiplicazione.

 

A differenza delle normali specie ad impollinazione libera, i cui semi erano simili ai loro genitori, i semi nati dalle piante ibride erano significativamente inferiori a quelli della prima generazione.

 

Questa caratteristica dei semi ibridi significava che gli agricoltori dovevano comprare dei semi ogni anno per ottenere delle rese elevate. Inoltre, la resa inferiore della seconda generazione ha eliminato il commercio delle sementi, che spesso veniva fatto dai produttori di semi senza l'autorizzazione dell'allevatore. Ha impedito la ridistribuzione dei semi delle colture commerciali da parte degli intermediari.

 

Se le grandi compagnie multinazionali di semi riuscissero a controllare le linee di semi parentali in laboratorio, nessun concorrente o agricoltore sarebbe in grado di produrre l'ibrido. La concentrazione globale dei brevetti dei semi ibridi in una manciata di gigantesche compagnie, guidate dalla Pioneer Hi-Bred di DuPont e dalla Dekalb di Monsanto, pose le basi per la successiva rivoluzione dei semi OGM.4

 

Infatti, l'introduzione della moderna tecnologia agricola americana, i fertilizzanti chimici e le sementi ibride commerciali, hanno reso tutti gli agricoltori locali nei paesi in via di sviluppo, in particolare quelli più grandi e più consolidati, dipendenti dall'industria agro- alimentare e petrolchimica statunitense.

 

Era il primo passo in quello che doveva essere un processo lungo decenni accuratamente pianificato.

 

Sotto la Green Revolution, l'industria agroalimentare stava facendo importanti passi in avanti verso i mercati che in precedenza avevano un accesso limitato agli esportatori statunitensi. La tendenza fu successivamente definita come "un'agricoltura orientata al mercato". In realtà si trattava di un'agricoltura controllata dall'agrobusiness.

 

Attraverso la Green Revolution, la Rockefeller Foundation e in seguito la Ford Foundation, lavorarono a stretto contatto e a sostegno degli obiettivi di politica estera dell'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID) e della CIA.

 

Uno dei principali effetti della Green Revolution fu quello di spopolare le campagne dei contadini, che furono costretti a fuggire nelle baraccopoli intorno alle città, alla disperata ricerca di lavoro. Non si è trattato di un incidente; faceva parte del piano per creare delle sacche di manodopera a basso costo per le multinazionali statunitensi in arrivo, vale a dire la "globalizzazione" degli ultimi anni.

 

Quando si spense la propaganda attorno alla Green Revolution, i risultati furono molto diversi da quello che era stato promesso. Sorsero dei problemi dall'uso indiscriminato dei nuovi pesticidi chimici, spesso con gravi conseguenze per la salute. La coltivazione a monocoltura delle nuove varietà di semi ibridi ridusse la fertilità del suolo e la sua resa nel tempo. I primi risultati furono impressionanti: i rendimenti di alcune colture come il grano e successivamente il mais in Messico, raddoppiarono o persino triplicarono. Tutto questo presto svanì.

 

La Green Revolution era spesso accompagnata da grandi progetti di irrigazione, che includevano quasi sempre dei prestiti della Banca Mondiale per costruire nuove enormi dighe con cui inondare le aree definite precedentemente e i fertili terreni agricoli.

 

Inoltre, il super-grano rendeva maggiormente, saturando il terreno con enormi quantità di fertilizzanti per ettaro. I fertilizzanti si ricavano dai nitrati e dal petrolio, che sono materie prime controllate dalle Sette Sorelle, le maggiori compagnie petrolifere dominate dai Rockefeller.

 

Sono state utilizzate anche enormi quantità di erbicidi e pesticidi, creando ulteriori mercati per i colossi petroliferi e chimici.

 

Come diceva un analista, la Green Revolution si è trattata, a tutti gli effetti, di una semplice rivoluzione chimica. In nessun caso i paesi in via di sviluppo avrebbero potuto pagare quelle enormi quantità di fertilizzanti chimici e pesticidi.

 

Infatti, hanno ottenuto il credito per gentile concessione della Banca Mondiale e i prestiti speciali da parte della Chase Bank e di altre grandi banche di New York, sostenute dalle garanzie del governo degli Stati Uniti.

 

I prestiti applicati a un gran numero di paesi in via di sviluppo, sono andati principalmente ai grandi proprietari terrieri. Per i contadini più piccoli, la situazione ha funzionato diversamente. I contadini che non potevano permettersi i prodotti chimici e gli altri input moderni, dovevano prendere in prestito il denaro.

 

Inizialmente, alcuni programmi governativi hanno cercato di fornire dei prestiti agli agricoltori affinché potessero acquistare i semi e i fertilizzanti.

 

Gli agricoltori che non sono riusciti a partecipare a questo tipo di programma, hanno dovuto farsi fare dei prestiti dal settore privato. A causa dei tassi di interesse esorbitanti dei prestiti informali, molti piccoli agricoltori non hanno nemmeno ottenuto i benefici degli elevati rendimenti iniziali.

 

Dopo il raccolto, hanno dovuto vendere la maggior parte, se non tutti i loro prodotti, per pagare i prestiti e gli interessi.

 

Dipendevano dagli usurai e dai commercianti e spesso persero la loro terra. Anche con i prestiti agevolati delle agenzie governative, le coltivazioni di sussistenza hanno dato il via alla produzione di enormi raccolti di contante.5

 

Per decenni, gli stessi gruppi di interesse, tra cui la Fondazione Rockefeller che ha sostenuto l'avvio della Green Revolution, hanno lavorato per promuovere una seconda "Rivoluzione Genica", come la definì diversi anni fa il Presidente della Rockefeller Foundation Gordon Conway, ossia la diffusione dell'agricoltura industriale e degli input commerciali tra cui i semi OGM brevettati.

 

 


Gates, Rockefeller e la Green Revolution in Africa

 

Avendo bene in mente il background reale della Green Revolution degli anni '50, è particolarmente curioso che le Fondazioni Rockefeller e Gates, che stanno investendo milioni di dollari per conservare tutti i tipi di semi da un possibile scenario da "giorno del giudizio", stiano anche investendo altri milioni in un progetto chiamato The Alliance for a Green Revolution in Africa.

 

L'AGRA, come si è definita, è di nuovo un'altra alleanza della stessa Rockefeller Foundation che ha creato la "Rivoluzione Genica". Per avere la conferma, basta dare uno sguardo al Consiglio di Amministrazione dell'AGRA.

 

Comprende nientemeno che l'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, in qualità di Presidente. Nel suo discorso di accettazione, avvenuto durante un evento del World Economic Forum a Cape Town in Sudafrica nel Giugno 2007, Kofi Annan ha dichiarato:

"Accetto questa sfida con immensa gratitudine per la Rockefeller Foundation, la Bill & Melinda Gates Foundation e tutti gli altri che sostengono la campagna africana".

In più, tra le sue fila, il Consiglio di Amministrazione dell'AGRA conta anche un sudafricano, Strive Masiyiwa, che è un Trustee della Rockefeller Foundation.

 

Il Consiglio comprende:

  • Sylvia M. Matthews della Bill & Melinda Gates Foundation

  • Mamphela Ramphele, ex Direttrice Amministrativa della Banca Mondiale (2000 - 2006)

  • Rajiv J. Shah della Gates Foundation

  • Nadya K. Shmavonian della Rockefeller Foundation

  • Roy Steiner della Gates Foundation

Inoltre, un Partner di AGRA include Gary Toenniessen e Akinwumi Adesina, rispettivamente Direttore Amministrativo e Direttore Associato della Rockefeller Foundation.

 

Per completare la scaletta, i Programmi di AGRA includono:

  • Peter Matlon, Direttore Amministrativo della Rockefeller Foundation

  • Joseph De Vries, Direttore del Programma Africa's Seed Systems e Direttore Associato della Rockefeller Foundation

  • Akinwumi Adesina, Direttore Associato della Rockefeller Foundation

Come per la vecchia Green Revolution fallita in India e in Messico, anche la nuova versione africana è chiaramente una delle massime priorità della Rockefeller Foundation.

 

Anche se stanno mantenendo un profilo basso, Monsanto e i maggiori colossi dell'agrobusiness degli OGM sono ritenuti essere i principali responsabili per aver usato il Presidente dell'AGRA Kofi Annan, per diffondere i loro semi OGM in tutta l'Africa sotto l'etichetta ingannevole della "bio-tecnologia", il nuovo eufemismo per i semi geneticamente modificati e dotati di brevetto.

 

Ad oggi, il Sudafrica è l'unico paese africano che autorizza legalmente la coltivazione dei prodotti OGM. Nel 2003 il Burkina Faso ha autorizzato le prove sugli OGM. Nel 2005 il Ghana di Kofi Annan ha redatto la legislazione sulla biosicurezza e i funzionari chiave hanno espresso le loro intenzioni di proseguire la ricerca sulle colture OGM.

 

L'Africa è il prossimo obiettivo della campagna statunitense per la diffusione degli OGM in tutto il mondo. I suoi terreni ricchi ne fanno il candidato ideale. Non sorprende che molti governi africani sospettino il peggio dagli sponsor degli OGM, in quanto in Africa sono stati avviati una moltitudine di progetti di ingegneria genetica e biosicurezza, con l'obiettivo di introdurre gli OGM nei sistemi agricoli Africani.

 

Questi progetti includono delle sponsorizzazioni offerte dal Governo degli Stati Uniti per la formazione di scienziati africani in ingegneria genetica, progetti di biosicurezza finanziati dall'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e dalla Banca Mondiale; la ricerca sugli OGM che coinvolge le colture alimentari indigene africane.

 

La Fondazione Rockefeller lavora da anni per promuovere, in gran parte senza successo, progetti per introdurre gli OGM nei campi dell'Africa. Hanno sostenuto ricerche che supportano l'applicabilità del cotone OGM nei Makhathini Flats in Sud Africa.

 

La Monsanto, che ha dei forti punti d'appoggio nell'industria sudafricana delle sementi, sia OGM che ibrida, ha concepito un ingegnoso programma per i piccoli proprietari, la "Seeds of Hope Campaign" (la Campagna dei Semi della Speranza), che vuole introdurre un pacchetto di green revolution su piccola scala per gli agricoltori poveri, seguito, ovviamente, dai semi OGM brevettati della Monsanto.6

 

La svizzera Syngenta AG, uno dei "Quattro Cavalieri dell'Apocalisse degli OGM" sta riversando milioni di dollari in una nuova serra a Nairobi, per sviluppare del mais OGM resistente agli insetti.

 

Ovviamente, la Syngenta fa parte anche del CGIAR.7

 

 


Passiamo a Svalbard

  • Si tratta semplicemente di una sciatteria filosofica?

     

  • Cos'è che porta le Fondazioni Gates e Rockefeller a sostenere, entrambi e nello stesso periodo, la proliferazione dei semi brevettati e prossimamente i semi Terminator per tutta l'Africa, un processo che, come è successo in ogni altro posto sulla terra, non appena verrà introdotta la monocoltura agroalimentare industrializzata, le varietà di semi delle piante saranno distrutti?

     

  • Allo stesso tempo, investono decine di milioni di dollari per conservare ogni varietà di semi conosciuta, in un caveau a prova di bomba e di giorno del giudizio, vicino al remoto Circolo Polare Artico, "in modo che la diversità delle colture possa essere conservata per il futuro", e quindi ribadire la loro distribuzione ufficiale.

Non è un caso che le Fondazioni Rockefeller e Gates si uniscano per portare avanti una Green Revolution in stile OGM in Africa e al contempo stiano finanziando, in tutta tranquillità, la "banca semi per il giorno del giudizio" di Svalbard.

 

Nel progetto di Svalbard, i colossi dell'agrobusiness ci sono dentro fino al collo.

 

Infatti, l'intera impresa di Svalbard e le persone coinvolte in essa, richiamano le peggiori immagini catastrofiche di un bestseller di Michael Crichton, Andromeda Strain, un thriller fantascientifico in cui una malattia mortale di origine extraterrestre provoca una coagulazione rapida e fatale del sangue che minaccia l'intera specie umana.

 

 

 

 

A Svalbard, il deposito di semi più sicuro del mondo futuro sarà sorvegliato dai poliziotti della Green Revolution degli OGM, vale a dire le Fondazioni Rockefeller e Gates, la Syngenta, la DuPont e il CGIAR.

 

Il progetto Svalbard sarà gestito da un'organizzazione chiamata Global Crop Diversity Trust (GCDT). Chi sono questi qua, che addirittura creano un trust del genere per l'intera varietà di semi del pianeta? Il GCDT è stato fondato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (la FAO) e il Bioversity International (l'ex International Plant Genetic Research Institute), una derivazione del CGIAR.

 

Il Global Crop Diversity Trust ha sede a Roma. Il suo consiglio è presieduto da Margaret Catley-Carlson, una canadese anch'essa membro del comitato consultivo del gruppo Suez - Lyonnaise des Eaux, una delle più grandi società private nel settore dell'acqua.

 

La Catley-Carlson è stata anche presidente, fino al 1998, del Population Council di New York, l'organizzazione per la riduzione della popolazione di John D. Rockefeller, istituita nel 1952 per promuovere il programma eugenetico della famiglia Rockefeller, facendolo passare per una promozione di dispositivi per il controllo delle nascite, la sterilizzazione e il "controllo della popolazione" nei paesi in via di sviluppo.

 

Tra gli altri membri del consiglio di amministrazione del GCDT c'è:

  • Lewis Coleman, un ex dirigente della Bank of America, attualmente a capo dell'Hollywood DreamWorks Animation. Coleman è anche il Direttore del Consiglio di Amministrazione della Northrup Grumman Corporation, una delle più grandi società appaltatrici dell'industria militare americana del Pentagono.


  • Jorio Dauster (Brasile), che è anche Presidente del Consiglio di Amministrazione di Brasil Ecodiesel. È un ex ambasciatore del Brasile presso l'Unione Europea e capo negoziatore del debito estero brasiliano, per conto del Ministero delle Finanze. Dauster è stato anche presidente del Brazilian Coffee Institute e coordinatore del progetto per la modernizzazione del sistema di brevetti brasiliano, che prevede la legalizzazione di brevetti su semi geneticamente modificati, qualcosa fino a poco tempo fa vietato dalle leggi brasiliane.

     

     

  • Cary Fowler, che è il Direttore Esecutivo del Trust. Fowler è stato Professore e Direttore del Settore Ricerca presso il Dipartimento per gli Studi Internazionali sull'Ambiente e sullo Sviluppo dell'Università Norvegese delle Scienze della Vita.

     

    È stato anche un Senior Advisor del Direttore Generale di Bioversity International. In quell'occasione rappresentò i Futuri Centri di Raccolta del Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale (il CGIAR), nei negoziati sul Trattato Internazionale per le Risorse Genetiche Vegetali.

     

    Negli anni '90 ha diretto l'International Program on Plant Genetic Resources presso la FAO.

     

    Ha redatto e supervisionato i negoziati del Piano d'Azione Globale della FAO per le Risorse Genetiche Vegetali, adottato da 150 paesi nel 1996. È un ex membro del National Plant Genetic Resources Board degli Stati Uniti e del Consiglio dei Soci dell'International Maize and Wheat Improvement Center in Messico, un altro progetto della Fondazione Rockefeller e del CGIAR.

     

     

  • Un altro membro del Consiglio di Amministrazione del GCDT, è il Dr. Mangala Rai, che è anche il Segretario del Dipartimento Indiano per la Ricerca e l'Educazione Agricola (DARE) e il Direttore Generale del Consiglio Indiano per la Ricerca Agricola (ICAR).

     

    È anche membro del Consiglio di Amministrazione dell'International Rice Research Institute (IRRI) della Fondazione Rockefeller, che ha promosso il primo esperimento OGM al mondo, il cosiddetto "Golden Rice", che si è rivelato un fallimento. Rai è stato membro del Consiglio di Amministrazione del CIMMYT (Centro Internazionale per il Miglioramento del Mais e del Frumento) e del Consiglio Esecutivo del CGIAR.

     

Tra i donatori, o angeli finanziari, del Global Diversity Crop Trust, ci sono, per usare un classico di Humphrey Bogart in Casablanca,

"tutti i soliti sospetti".

Oltre alle Fondazioni Rockefeller e Gates, ci sono i colossi dell'OGM, ossia la DuPont - Pioneer Hi-Bred e la Syngenta di Basilea, Svizzera, il CGIAR e l'USAID, l'Agenzia per del Dipartimento di Stato Americano per l'Aiuto allo Sviluppo, chiaramente pro-OGM.

 

A tutti gli effetti, sembra proprio che le volpi degli OGM e della depopolazione, si siano messe a guardia del pollaio dell'umanità, il deposito delle varietà di sementi di Svalbard.8

 

 

 

 

Perché proprio adesso?

 

Potremmo legittimamente chiederci perché le Fondazioni Bill Gates e Rockefeller, assieme al CGIAR e a due dei più grandi colossi dell'agrobusiness e dell'ingegneria genetica come DuPont e Syngenta, stiano costruendo nell'Artico un caveau semi a prova di giorno del giudizio.

 

Innanzitutto, una banca semi del genere chi la usa?

 

I ricercatori e coloro che praticano la selezione vegetale sono i principali utilizzatori delle banche geniche. I selezionatori vegetali più grandi del giorno d'oggi sono Monsanto, DuPont, Syngenta e Dow Chemical, i colossi OGM che brevettano le piante a livello mondiale.

 

Dall'inizio del 2007, la Monsanto, assieme al Governo degli Stati Uniti, detiene i diritti sui brevetti mondiali per la GURT (Genetic Use Restriction Technology), chiamata anche "Terminator".

 

Si tratta di una tecnologia alquanto macabra, grazie alla quale un seme commerciale brevettato si "suicida" dopo il primo raccolto. Il controllo dei semi privati da parte delle società, è totale. Nella storia dell'umanità, non è mai esistito un simile potere e controllo sulla catena alimentare.

 

Questa ingegnosa modifica genetica sui semi terminator, costringe gli agricoltori a tornare ogni anno da Monsanto o dagli altri fornitori di OGM, per avere dei nuovi semi di riso, soia, mais, grano, o qualunque sia la coltura principale di cui hanno bisogno per nutrire la loro popolazione.

 

Se dovesse essere introdotta in tutto il mondo, entro una decina di anni circa i produttori di cibo al mondo diventerebbero i nuovi servi feudali tenuti in schiavitù da tre o quattro multinazionali come Monsanto, DuPont o Dow Chemical.

 

Ovviamente, questo scenario potrebbe fare in modo che le multinazionali, magari quelle in buoni rapporti con il Governo di Washington, neghino le sementi a quei paesi in via di sviluppo la cui politica è in disaccordo con quella statunitense. Se c'è qualcuno che dice "Non potrà mai succedere", farebbe meglio a guardare più da vicino gli attuali eventi globali.

 

La semplice esistenza di una simile concentrazione di potere in tre o quattro colossi privati dell'agrobusiness statunitense, è un ottimo motivo per vietare legalmente tutte le colture OGM, persino se i loro raccolti fossero reali, cosa che evidentemente non sono.

 

Queste compagnie private, ossia la Monsanto, la DuPont e la Dow Chemical, non hanno quasi mai un passato impeccabile in termini di gestione della vita umana. Hanno sviluppato e moltiplicato delle innovazioni come la diossina, il PCB e l'Agente Arancio. Per decenni hanno coperto le prove evidenti riguardanti gli effetti cancerogeni e le altre gravi conseguenze sulla salute umana, derivanti dall'uso delle sostanze chimiche tossiche.

 

Hanno sotterrato dei rapporti scientifici molto gravi sull'erbicida più diffuso al mondo, il glifosato, che è l'ingrediente essenziale del Roundup della Monsanto e che è legato all'acquisto della maggior parte dei semi geneticamente modificati della stessa azienda. Quei rapporti dicono che è tossico quando penetra nell'acqua potabile.9


La Danimarca ha vietato il glifosato nel 2003, quando confermò la contaminazione delle acque sotterranee del paese.10

 

La diversità immagazzinata nelle banche geniche dei semi, è la materia prima per l'allevamento delle piante e per una grande quantità di ricerche biologiche di base. Diverse centinaia di migliaia di campioni vengono distribuiti annualmente per tali scopi. La FAO delle Nazioni Unite elenca circa 1400 banche semi in tutto il mondo, la più grande delle quali è detenuta dal Governo degli Stati Uniti. Le altre grandi banche, in ordine decrescente per dimensioni, si trovano in Cina, Russia, Giappone, India, Corea del Sud, Germania e Canada.

 

Inoltre, il CGIAR gestisce una catena di banche semi, attraverso dei centri selezionati in tutto il mondo.

 

Il CGIAR, creato nel 1972 dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford per diffondere il modello agroalimentare della Green Revolution, controlla la maggior parte delle banche semi private, dalle Filippine alla Siria e sino in Kenya. In tutte queste banche sono presenti più di sei milioni e mezzo di varietà di semi, quasi due milioni delle quali sono "distinte".

 

Il Caveau a prova di Giorno del Giudizio di Svalbard, avrà la capacità di ospitare quattro milioni e mezzo di semi diversi.


 

 

Gli OGM sono un'arma per la guerra biologica?

 

Ora veniamo al cuore del pericolo e del potenziale abuso inerente al progetto Svalbard delle Fondazioni Bill Gates e Rockefeller.

 

Lo sviluppo di semi brevettati per la maggior parte delle principali colture di sostentamento del mondo, come il riso, il mais, il grano e i cereali da foraggio come la soia, potrà essere utilizzato per una forma orribile di guerra biologica?

 

L'obiettivo esplicito della lobby eugenica, finanziata fin dagli anni '20, da famiglie facoltose come i Rockefeller, i Carnegie, gli Harriman e altre, ha incarnato quella che è stata definita con il termine di "eugenetica negativa", il sistematico sterminio delle linee di sangue indesiderate.

 

Margaret Sanger, eugenista, fondatrice del Planned Parenthood International e intima della famiglia Rockefeller, nel 1939 creò qualcosa chiamato The Negro Project, con sede ad Harlem, che, come confidò in una lettera ad un amico, era tutto incentrato sul fatto che,

"vogliamo sterminare la popolazione negra." 11

Epicyte, una piccola azienda biotech della California, nel 2001 annunciò lo sviluppo di un mais geneticamente modificato che conteneva uno spermicida che rendeva sterile lo sperma degli uomini che lo mangiavano.


A quell'epoca, Epicyte aveva un accordo di joint venture per diffondere la propria tecnologia con DuPont e Syngenta, due degli sponsor dello Svalbard Doomsday Seed Vault. Epicyte è stata acquisita da un'azienda biotech della Carolina del Nord.

 

È stato sorprendente apprendere che Epicyte aveva sviluppato il suo mais spermicida OGM con i fondi di ricerca del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, lo stesso USDA che nonostante l'opposizione mondiale, continuò a finanziare lo sviluppo della tecnologia Terminator, detenuta ora dalla Monsanto.

 

Negli anni '90, l'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite ha lanciato una campagna per vaccinare milioni di donne, tra i 15 e 45 anni, in Nicaragua, Messico e Filippine, presumibilmente contro il tetano, una malattia derivante da situazioni come calpestare un chiodo arrugginito. Il vaccino non è stato somministrato agli uomini o ai ragazzi, nonostante siano presumibilmente altrettanto suscettibili a calpestare chiodi arrugginiti come le donne.

 

A causa di quella strana anomalia, la Comite Pro Vida de Mexico, un'organizzazione laica cattolica divenne sospettosa e fece testare alcuni campioni del vaccino.

 

I test hanno rivelato che il vaccino antitetanico diffuso dall'OMS solo alle donne in età fertile, conteneva la Gonadotropina Corionica umana o hCG, un ormone naturale che, una volta unito al tossoide tetanico, stimolava la produzione degli anticorpi che rendevano incapaci di mantenere la gravidanza. Questo aspetto non venne detto a nessuna delle donne vaccinate.

 

In seguito è emerso che la Rockefeller Foundation, assieme al Rockefeller's Population Council, la Banca Mondiale (sede del CGIAR) e i National Institutes of Health degli Stati Uniti erano coinvolti in un progetto ventennale, iniziato nel 1972 per sviluppare un vaccino contro l'aborto nascosto in un vettore del tetano per l'OMS. Inoltre, il Governo Norvegese, ospite dello Svalbard Doomsday Seed Vault, ha donato 41 milioni di dollari per sviluppare questo speciale vaccino abortivo contro il tetano.12

 

È una coincidenza che le stesse organizzazioni, come la Norvegia, la Fondazione Rockefeller e la Banca Mondiale, siano coinvolte nel progetto della banca semi di Svalbard?

 

Secondo il Professor Francis Boyle, che ha redatto il Biological Weapons Anti- Terrorism Act del 1989 emanato dal Congresso degli Stati Uniti, il Pentagono,

"si prepara a combattere e vincere la guerra biologica" come parte delle due direttive strategiche nazionali adottate da Bush nel 2002, "senza la conoscenza e la revisione da parte del pubblico".

Boyle ha aggiunto che solo nel periodo 2001-2004, il Governo Federale degli Stati Uniti ha speso 14,5 miliardi di dollari per le opere civili connesse alla bio-guerra; una somma sbalorditiva.

 

Richard Ebright, un biologo della Rutgers University, stima che oltre 300 istituti scientifici e circa 12.000 individui negli Stati Uniti, hanno oggi accesso a degli agenti patogeni idonei alla bio-guerra.

 

Ci sono 497 sussidi sanitari del Governo degli Stati Uniti per la ricerca sulle malattie infettive legate alla guerra biologica. Ovviamente, tutto questo può essere solo giustificato come una difesa contro un possibile attacco terroristico.

 

Buona parte dei dollari americani spesi nella ricerca sulla bio-guerra, riguardano l'ingegneria genetica.

 

Jonathan King, un Professore di Biologia dell'MIT, afferma che,

"I crescenti programmi di bio-terrorismo rappresentano un emergente e significativo pericolo per la nostra popolazione".

Poi aggiunge,

"sebbene tali programmi vengano sempre chiamati difensivi, quando ci sono di mezzo delle armi biologiche, i programmi difensivi e quelli offensivi si sovrappongono quasi completamente." 13

Dio non voglia, ma solo il tempo ci dirà se lo Svalbard Doomsday Seed Bank delle Fondazioni Gates e Rockefeller, fa parte di un'altra Soluzione Finale che implica l'estinzione del Grande Pianeta Terra.


 

 

NOTE

1  F. William Engdahl,Seeds of Destruction, Montreal, (Global Research, 2007).
2  Ibid, pp.72-90.
3  John H. Davis, Harvard Business Review, 1956, cited in Geoffrey Lawrence, Agribusiness, Capitalism and the Countryside, Pluto Press, Sydney, 1987. See also Harvard Business School, The Evolution of an Industry and a Seminar: Agribusiness Seminar, http://www.exed.hbs.edu/programs/agb/seminar.html.
4  Engdahl, op cit., p. 130.
5  Ibid. P. 123-30.
6  Myriam Mayet, The New Green Revolution in Africa: Trojan Horse for GMOs?, May, 2007, African Centre for Biosafety, www.biosafetyafrica.net.
7  ETC Group, Green Revolution 2.0 for Africa?, Communique Issue #94, March/April 2007.
8  Global Crop Diversity Trust website, in http://www.croptrust.org/main/donors.php.
9  Engdahl, op. cit., pp.227-236.
10  Anders Legarth Smith, Denmark Bans Glyphosates, the Active Ingredient in Roundup, Politiken, September 15, 2003, in organic.com.au/news/2003.09.15.
11  Tanya L. Green, The Negro Project: Margaret Sanger's Genocide Project for Black American's, in www.blackgenocide.org/negro.html.
12  Engdahl, op. cit., pp. 273-275; J.A. Miller, Are New Vaccines Laced With Birth-Control Drugs?, HLI Reports, Human Life International, Gaithersburg, Maryland; June/July 1995, Volume 13, Number 8.
13  Sherwood Ross, Bush Developing Illegal Bioterror Weapons for Offensive Use,' December 20, 2006, in www.truthout.org.