di Brett Samuels

07 Luglio 2020

dal Sito Web TheHill

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

 

 

 

 

 

 

 

La Casa Bianca si è ufficialmente mossa per ritirare gli Stati Uniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha confermato martedì un alto funzionario dell'amministrazione, rompendo i legami con un ente sanitario globale nel mezzo della "pandemia" del coronavirus...

 

Gli Stati Uniti hanno presentato la loro notifica di ritiro al Segretario Generale delle Nazioni Unite” ha detto il funzionario.

 

Il ritiro richiede un preavviso di un anno, quindi non entrerà in vigore fino al 6 luglio 2021, aumentando la possibilità che la decisione possa essere annullata.

 

Il senatore Bob Menendez (NJ),la più alta carica democratica del comitato per le relazioni estere del Senato, ha twittato che l'amministrazione ha informato il Congresso dei piani di ritiro.

"Chiamare la risposta di Trump al COVID caotica e incoerente non gli rende giustizia. Questo non proteggerà le vite o gli interessi americani, lascerà gli Americani malati e l'America da sola", ha twittato il senatore.

 

 

La notifica formale del ritiro chiude mesi di minacce da parte dell'amministrazione Trump per allontanare gli Stati Uniti dall'OMS, che è affiliata alle Nazioni Unite.

 

Il presidente Trump ha ripetutamente aggredito l'Organizzazione per presunti pregiudizi nei confronti della Cina e della sua lenta risposta allo scoppio del coronavirus a Wuhan.

 

Ma esperti di salute pubblica e democratici hanno sollevato il timore che la decisione potesse essere miope e che potesse minare la risposta globale alla pandemia, che ha contagiato 11,6 milioni di persone in tutto il mondo.

 

Gli Stati Uniti hanno il numero più alto di casi segnalati al mondo con quasi 3 milioni.

 

Hanno anche sostenuto che alcuni dei primi passi falsi dell'OMS possono essere attribuiti alla mancanza di trasparenza della Cina nelle prime fasi dell'epidemia.

"Non sono d'accordo con la decisione del presidente", ha dichiarato il presidente del Comitato per la salute, l'istruzione, il lavoro e le pensioni del Senato Lamar Alexander (R-Tenn.) in una nota.

 

"Certamente è necessario esaminare attentamente gli errori che l'Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe aver commesso in relazione al coronavirus, ma il tempo per farlo sarebbe quello dopo che la crisi sia stata affrontata, non nel mezzo di essa".

Il presidente ha congelato i finanziamenti per l'OMS in aprile mentre la sua amministrazione ha condotto una revisione delle sue relazioni con l'ente. Settimane dopo, ha scritto all'OMS chiedendo riforme, ma non ha specificato quali sarebbero state queste riforme.

 

Trump ha annunciato alla fine di maggio che gli Stati Uniti stavano "portando a termine" i legami con l'OMS.

 

La mossa fu incoraggiata dai Conservatori che avevano accusato l'OMS di nutrire pregiudizi pro-Cina e sostenevano che l'Organizzazione mondiale non facevano un buon uso dei fondi.

 

Critiche all'OMS hanno sottolineato la sua iniziale affermazione che il coronavirus non poteva essere diffuso attraverso la trasmissione da uomo a uomo, e Trump si è opposto all'opposizione dell'organizzazione ai divieti di viaggio dopo averne imposto uno alla Cina.

 

Trump e i suoi alleati si sono anche scagliati contro l'OMS per non essere riusciti a fermare i primi segnali di allarme dell'epidemia.

 

La Cina ha avvisato per la prima volta l'OMS della presenza di un ceppo di polmonite atipica nella città di Wuhan il 31 dicembre, dopo che l'OMS ha raccolto rapporti attraverso il suo sistema di intelligence epidemica.

 

Ma ci sono prove che indicano che il virus circolava a Wuhan già a metà novembre.

 

Gli Stati Uniti contribuiscono all'OMS con 400 milioni di dollari all'anno, il che li rende il principale collaboratore del gruppo, e gli esperti di sanità pubblica hanno avvertito che una sospensione dei fondi danneggerebbe gravemente l'organizzazione.

 

Il momento in cui è stata presa la decisione dell'amministrazione ha messo in moto un intenso controllo e probabilmente stimolerà le domande sul coinvolgimento degli Stati Uniti negli sforzi globali per sviluppare un vaccino contro il coronavirus.

"Abbandonare il nostro posto al tavolo, mette gli Stati Uniti fuori dal processo decisionale mondiale per combattere il virus e gli sforzi globali per sviluppare e accedere a vaccini e terapie, rendendoci più vulnerabili al COVID-19 e contemporaeamente diminuisce la nostra posizione di leader nella salute mondiale" ha dichiarato Thomas File, Jr., presidente della Infectious Diseases Society of America, in una nota.

 

"Questa decisione è irresponsabile, sconsiderata e assolutamente incomprensibile.

 

Ritirarsi da @WHO nel mezzo della più grande crisi di salute pubblica della nostra vita è una mossa autodistruttiva. Altri Americani rimarranno colpiti da questa scelta imprudente", ha dichiarato su Twitter il rappresentante Eric Swalwell (D-Calif.).