di Tyler Durden

10 Luglio 2016

dal Sito Web ZeroHedge

traduzione parziale da El Robot Pescador

11 Luglio 2016

dal Sito Web ElRobotPescador

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

Versione in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Secondo quanto riporta l'analista Justin King, nel Web AntiMedia.org, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi al limite di un'insurrezione, stando a quello che si definisce il ciclo dell'insurrezione.

 

Nell'agosto del 2014, lo stesso analista ha reso nota la sua teoria sul ciclo dell'insurrezione che è formato da cinque stadi e che sono avvenuti uno dopo l'altro fino ad oggi, momento in cui ci troviamo al 4 stadio che precede una ribellione o insurrezione generale.

 

Secondo King, le cinque fasi di un ciclo per l'insurrezione sarebbero le seguenti:

 

 

FASE 1: PROLIFERAZIONE DI VOLANTINI E OPUSCOLI

 

Prima dell'era digitale, ovunque i volantini erano il metodo principale di propaganda dei dissidenti. Gli opuscoli erano usati per far dubitare dell'autorità dei governi e dei loro sistemi di controllo.

 

Oggi, gli opuscoli sono stati sostituiti dai blog, dalle reti sociali e in misura minore dai giornalisti contrari all'establishment.

 

 

 

 

 

FASE 2: PROTESTE DI REAZIONE

 

Una volta seminata la sfiducia con la proliferazione di opuscoli di denuncia, la gente scende in strada per esprimere la sua opinione al governo.

 

Queste proteste avvengono dopo che i mezzi di comunicazione controllati dal potere cercano di alleggerire o minimizzare qualche incidente che ha offeso la popolazione o una parte di essa.

 

 

 

 

 

FASE 3: DISORDINI PREVENTIVI

 

I disordini preventivi fanno seguito a un periodo di proteste reattive che sono rimaste senza risposta da parte del Governo. Le persone iniziano a invadere le strade e a distruggere la proprietà privata e pubblica in modo veloce appena avviene un incidente che li offende.

 

Le persone indignate non hanno più speranza che il governo agisca correttamente e corregga gli abusi fatti alla popolazione.

 

 

 

 

 

FASE 4: REAZIONE POLITICA O MILITARE PER REPRIMERE LE PROTESTE

 

Questi disordini e piccoli incidenti per la resistenza scatenano una reazione del Governo . I sistemi di controllo del paese rinforzano il controllo sulla popolazione e restringono la libertà civile violando in tal modo i diritti del cittadino.

 

La repressione da parte del Governo serve da combustibile per alimentare ancora di più la resistenza mano a mano che più persone si stancano dell'intrusione del Governo.

 

 

 

 

 

FASE 5: RIBELLIONE O INSURREZIONE GENERALE

 

Ad un certo punto durante la repressione scoppia un incidente che serve da detonatore che fa scoppiare la polveriera della dissidenza.

 

A questo punto scoppia una ribellione aperta.

 

 

 

King sostiene che gli Stati Uniti si trovano nella 4 fase del ciclo dell'insurrezione e i mezzi di comunicazione, che credono sbagliando di essere i portatori dei punti di vista del popolo americano, stanno chiedendo di applicare una repressione ancora più forte.

 

Secondo l'opinione dell'analista, nel corso di tutta la storia, mai un movimento di insurrezione maturato secondo le fasi sovraesposte, è arrivato a questa tappa, è stato soffocato con la forza.

 

E come immagine finale, cita il Presidente John F. Kennedy, che ai suoi tempi disse:

 

 

 

"Coloro che contrastano una rivoluzione pacifica,

rendono inevitabile una rivoluzione violenta”.

John F. Kennedy

 

 

 

Nota di El Robot Pescador:

 

Vedremo se avverranno queste fasi.

 

La cosa più probabile è che se si rafforza o militarizza ancora di più la polizia, scaturirà l'alimentare ancora di più la possibilità di una rivolta.

 

Quindi l'analista consiglia di smilitarizzare la polizia, punire i crimini e gli abusi costanti e in aumento da parte del governo per impedire che le proteste vadano avanti e si entri nella 5 fase.

 

Vedremo se il governo nordamericano vuole farlo o se come molte persone di un mondo alternativo teme, si sta cercando proprio di alimentare quest'insurrezione per poi applicare, in risposta, una politica repressiva.