di Marcelo Justo

28 Marzo 2016

dal Sito Web BBCMundo

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Il collasso finanziario del 2008 e la grande recessione mondiale hanno cambiato poco e niente la scena dell'economia mondiale.

 

Quasi otto anni dopo la crisi e in una stagnazione mondiale, il mondo continua a essere dominato da 28 banche internazionali (guardate quali sono alla fine dell'articolo) soprannominate da alcuni dei loro critici più acerrimi "l'idra mondiale".

 

Queste entità dirigono le grandi variazioni economiche globali, impongono condizioni ai governi democratici e cercando guadagni rapidi e stratosferici, puntano alla roulette sempre più vertiginosa che può scoppiare da un momento all'altro.

 

 

Le grandi entità continuano a dominare

Molte delle grandi variazioni dell'economia.

 

 

François Morin, autore del libro recentemente pubblicato "L'Idra Mondiale - L'Oligopolio Bancario" è professore emerito di scienze dell'economia all'Università di Tolosa e ex membro del Consiglio generale della Banca di Francia.

"Le grandi banche avevano i prodotti tossici responsabili della crisi, ma invece di ristrutturare le banche, gli Stati hanno comprato le loro obbligazioni e il debito privato si è trasformato in debito pubblico."

(Edgard Morin)

 

 

 

Il ricercatore francese mette i riflettori su cinque meccanismi che permettono questa egemonia finanziaria, economica e politica…

 

 

 

 

1. Valori (beni, denaro, clienti, prestiti, etc.)

 

Le 28 banche possiedono mezzi superiori a quelli del debito pubblico di 200 Stati del pianeta.

 

Mentre questi enti hanno un attivo di US$50.341 miliardi, il debito pubblico ammonta a US$48.957 miliardi.

 

Ecco un altro modo per dare la dimensione del tutto:

in tutto il mondo ci sono centinaia di migliaia di banche, ma queste 28 entità concentrano il 90% del valore finanziario.

 

 

 

In questo scenario di iper concentrazione, la caduta di una i di varie di queste banche ha un potenziale di devastazione non solo nel settore finanziario ma anche sull'economia in generale.

 

E' la base del tema al centro dei dibattiti del dopo 2008: l rischio di entità "too big to fail" ("troppo grandi per la bancarotta").

 

 

La caduta di Lehman Brothers, nel 2008,

ha segnato l'inizio della crisi economica mondiale.

 

 

Secondo Oscar Ugarteche, economista della UNAM del Messico e autore di "Il grande mutamento", che studia questo nuovo sistema finanziario mondiale, con questo livello di concentrazione del potere finanziario ci sono "tutte le possibilità" perché si ripeta una crisi come quella del 2007-2008.

"questi mercati sono cresciuti grazie alla liberalizzazione finanziaria degli ultimi 30 anni, che ha permesso loro di uscire dal loro ruolo di intermediari finanziari per la produzione e il consumo cioè fare da cinghia di trasmissione per progetti produzione e acquisti". Questo quanto dice BBC Mondo.

 

"Hanno partecipato ai mercati di speculazione, dalle valute e tassi di interesse per arrivare alle commodities e ai derivati, con una crescita esplosiva del loro credito per finanziare quest'espansione si è arrivati al 2008".

 

"La situazione non è cambiata e oggi vediamo che molte di queste banche hanno problemi seri".

 

 

 

 

 

2. Creazione di Moneta

 

Il sistema classico di emissione monetario è quello di una Zecca (Casa della Moneta) che stampa biglietti necessari alla Banca Centrale che è al centro della scena finanziaria.

 

Però oggi il 90% del denaro è creato per queste 28 banche: solo il 10% è responsabilità delle banche centrali.

 

Il passaggio dal denaro fisico a quello creditizio sta cambiando questa equazione.

"Il cerchio si sta chiudendo.

 

All'inizio, c'erano banche che compivano operazioni di commercio con l'estero e l'interno. Era denaro - credito, ma per questa funzione non c'era né controllo né centralizzazione" ha spiegato Ugarteche.

"Tutto ciò inizia con la creazione di una Banca Centrale responsabile dell'emissione di moneta. La prima è stata quella d'Inghilterra nel XVII secolo.

 

Le banche emettono credito e non sono sottoposte a controllo".

 

La situazione è cambiata poco dal 2008.

 

 

Se prima l'espansione del denaro era quasi proporzionato al livello della riserva monetaria di un paese, oggi questo limite non è rilevante.

 

In questo contesto di totale flessibilità creditizia, la Consulente Globale McKinsey stima che il debito totale - cioè la somma del debito pubblico, privato e individuale - è cresciuto di più di US$57 miliardi negli ultimi sette anni e oggi si aggira sui US$200 miliardi, tre volte tanto il PIB mondiale.

 

 

 

 

3. Gestione del mercato dei cambi

 

Il mercato dei cambi è uno dei più grandi del mondo: US$6.000 di milioni al giorno.

 

Cinque delle 28 banche controllano il 51% di questo mercato.

"Il tipo di cambio si gestisce negli Stati Uniti e nel regno Unito, cioè non dipende solo dalle variabili economiche di un paese". afferma Ugarteche.

 

 

 

 

"Basta che questi operatori, vincolati alle banche di queste nazioni, decidano che il valore di una moneta non è sostenibile, che scattino gli attacchi speculativi con i mercati del futuro" ecco quanto riporta l'esperto.

 

"Con acquisti o vendite massive si tirano dietro il resto degli attori provocando così una modifica del tipo di cambio che non ha niente a che vedere con la salute economica di un paese".

Il caso del Brasile mostra questo fenomeno.

 

Nel mese di settembre del 2014 il Brasile aveva una altissimo livello di riserve - il più alto a livello regionale - che è risultato insufficiente a contenere l'attacco alla moneta.

 

Il governo adottò una serie di misure del tipo aumento dei tassi d'interesse per stimolare l'ingresso di denaro ed evitare la fuga di capitali; ma queste misure hanno soffocato il credito di cui aveva necessità l'apparato produttivo e hanno portato alla recessione attuale.

"E' stata una crisi indotta. E non un caso isolato.

 

In Messico il valore della moneta è passato da 14 a 20 senza che potesse mediare un deficit fiscale importante, delle crisi della bilancia dei pagamenti o d'inflazione, una caduta delle riserve o dell'attività economica".

(Ugarteche)

 

 

 

 

 

4. Gestione dei tassi di interesse

 

Con il loro potenziale finanziario, questi 28 enti hanno una influenza fondamentale sui tassi d'interesse.

 

Dato lo stratosferico livello di circolazione giornaliero di beni finanziari e debiti, una qualsiasi variazione di tasso d'interesse muove automaticamente enormi quantità di denaro.

 

Le ricerche che iniziarono nel 2012 gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Commissione Europea hanno mostrato come questo livello di concentrazione delle banche finisce col manipolare il mercato.

 

Secondo la ricerca, 11 delle 28,

  1. Bank of America

  2. BNP-Paribas

  3. Barclays

  4. Citigroup

  5. Crédit Suisse

  6. Deutsche Bank

  7. Goldman Sachs

  8. HSBC

  9. JP Morgan Chase

  10. Royal Bank of Scotland

  11. UBS,

... si comportano come "entità o bande organizzate" che manipolano i tassi di interesse Libor.

 

 

11 grandi banche

hanno manipolato I tassi di interesse Libor.

 

 

Il Libor si regola giornalmente sul mercato di Londra, determina il tasso di prestito delle banche e hanno un impatto diretto sul mercato dei derivati e su quello che pagano consumatori e produttori per i loro prestiti.

"Le cose non sono cambiate. Uno scandalo simile è successo recentemente alla Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP Morgan per il mercato delle commodities".

(Ugarteche)

 

 

 

5. I derivati

 

La metà delle 28 banche producono derivati per US$710.000 miliardi cioè l'equivalente di dieci volte il Prodotto Interno Lordo mondiale.

 

Nel suo libro "Il Grande Mutamento", Ugarteche illustra il funzionamento del mercato dei derivati utilizzando come esempio un modesto bene finanziario: una mucca.

Cosa si può fare se vogliamo convertire la mucca in denaro?

In altre epoche si svendeva per riceverne in cambio una determinata quantità di qualcosa.

 

 

Nel 2008 sono scomparsi migliaia di milioni di dollari

Grazie a meccanismi economici fittizi.

 

 

Oggi però si può vendere il suo valore futuro.

 

Visto che non è una transazione presente ma futura, il valore si moltiplica molte volte.

 

Per esempio:

  • Si vende la probabile entrata futura per il latte della mucca.

  • Si vendono i piccoli che la mucca partorirà.

  • Si vende l'eventuale latte dei piccoli vitelli o il formaggio e il burro che potranno produrre

 

"Partendo da una mucca reale si crea una economia fittizia costruita usando diverse operazioni finanziarie. E' un mondo di probabilità.

 

Il vitellino è un futuro possibile, solo questo. La stessa cosa è il rendimento di una mucca. Cosa succede se la mucca si ammala?" si chiede Ugarteche.

In questo caso, le operazioni effettuate entrano in un buco nero.

 

Nel 2008 così sono scomparsi più di US$200.000 milioni, qualcosa che ha trascinato nella caduta le assicuratrici che garantivano tuto questo flusso di valore finanziario.

 

Niente è cambiato...

 

 

 

 

 

Le 28 banche più grandi

  1. J.P. Morgan Chase

  2. Bank of America

  3. Citigroup

  4. HSBC

  5. Deutsche Bank

  6. Groupe Crédit Agricole

  7. BNP Paribas

  8. Barclays PLC

  9. Mitsubishi Ufjfg

  10. Bank of China

  11. Royal Bank of Scotland

  12. Morgan Stanley

  13. Goldman Sachs

  14. Mizuho FG

  15. Santander

  16. Société Générale

  17. ING Bank

  18. BPCE

  19. Wells Fargo

  20. Sumitomo Mitsui FG

  21. UBS

  22. Unicrédit Group

  23. Crédit Suisse

  24. Nordea

  25. BBVA

  26. Standart Chartered

  27. Bank of New York Mekon

  28. State Street

Il bilancio totale di queste banche è di S$50.341 milioni...