di Tyler Durden

25 Novembre 2015

dal Sito Web ZeroHedge

traduzione di Nicoletta Marino

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Versione in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Lo Sporco Vincolo

di Erdogan (e Occidente) con ISIS

 

Come avevamo già affermato, la distruzione dell'aereo russo Su–24 da parte di Turchia, è il più grande errore della vita di Recep Tayyip Erdogan.

In precedenti articoli riportavamo che questa provocazione turca avrebbe portato a un torrente di informazioni, da parte della Russia e dei suoi alleati riguardanti le strette relazioni tra lo Stato Islamico e il governo turco.

E cominciamo già a vederlo… iniziano a sorgere (o risorgere) con forza sempre più grande, le informazioni sulla relazione di Erdogan e della sua famiglia con i terroristi dello Stato Islamico.

 

 

 

 

 

 

I GIOCHI PERICOLOSI DI ERDOGAN CON L'ISIS

 

Emergono sempre più dettagli che rivelano che lo Stato Islamico o Daesh è alimentato e mantenuto in vita da Recep Tayyip Erdogan, il presidente turco, e dai Servizi Segreti turchi, il MIT.

 

Quersto demente di Erdogan, con la sua ricerca di fantasia di un nuovo impero ottomano che si estendeva alla Siria e all'Irak, minaccia di distruggere non solo la stessa Turchia, ma anche gran parte del Medio Oriente se continua con le sue attuali manovre.

 

Nel mese di ottobre del 2014, il vicepresidente americano, Joe Biden, durante una riunione ad Harvard ha affermato che il regime di Erdogan stava spalleggiando l'ISIS con,

"centinaia di milioni di dollari e milioni di tonnellate di armi."

Biden più tardi si scusò per aver commesso questo scivolone.

 

 

 

 

I militanti dell'ISIS, sono stati addestrati dagli Stati Uniti e da Israele, e adesso si sa anche dalle forze speciali turche, in basi segrete in provincia di Konya alla frontiera turca con Siria negli ultimi tre anni.

 

Eppure, il coinvolgimento di Erdogan con l'ISIS è ancora più profondo.

 

 

 

 

L'ISIS - UN'AZIENDA DI FAMIGLIA

 

La fonte di denaro principale che attualmente alimenta l'ISIS, è la vendita del petrolio iracheno che proviene dai campi petroliferi della regione di Mosul dove l'ISIS è forte.

 

Il figlio di Erdogan è l'uomo che rende possibile la vendita all'estero di questo petrolio rubato dall'ISIS.

 

Bilal Erdogan possiede varie compagnie di navigazione. Sembra che abbia firmato contratti con società europee del campo per portare il petrolio rubato dall'Irak nei diversi paesi asiatici.

 

Il governo turco compra il petrolio iracheno saccheggiato che è prodotto dai pozzi di petrolio iracheni sequestrati dai terroristi.

 

 

Bilal Erdogan

 

 

Le compagnie di navigazione di Bilal Erdogan  hanno ponti speciali nei porti di Beirut e Ceyhan che trasportano il petrolio di contrabbando con destinazione Giappone.

Necmettin Bilal Erdogan, conosciuto comunemente come Bilal Erdogan (nato il 23 aprile 1980) è il terzo figlio di Recep Tayyip Erdogan, attuale Presidente della Turchia.

 

 

 

 

Dopo il diploma preso nella Kartal Imam Hatip High School nel 1999, Bilal Erdogan si trasferì negli Stati Uniti per laurearsi.

 

Ha preso anche un Master della Scuola F. Kennedy dell'Università di Harvard nel 2004. Dopo la laurea ha lavorato nella Banca Mondiale come stagista per un periodo. E' rientrato in Turchia nel 2006 e ha iniziato la sua vita nel mondo degli affari.

 

Bilal Erdogan è uno dei tre azionisti principali di "BMZ Group Denizcilik", una impresa di trasporti marittimi.

Gürsel Tekin vicepresidente del Partito Popolare Repubblicano turco, CHP, en una recente intervista con la stampa turca ha dichiarato:

"Il presidente Erdogan afferma che secondo gli accordi internazionali sui trasporti, non esiste nessuna infrazione illegale sulle attività illecite di suo figlio Bilal, e afferma che Bilal sta facendo affari normali con le imprese giapponesi; in realtà Bilal Erdogna è implicato fino al collo col terrorismo, ma fintanto che suo padre è in carica sarà immune da qualsiasi processo legale".

 

 

 

Tekin aggiunge che la compagnia marittima di Bilal che si occupa del servizio di esportazione del petrolio di ISIS, la BMZ Ltd,

"è una società di famiglia in cui i parenti prossimi di Erdogan hanno azioni e fanno molto uso dei fondi pubblici ed ottengono prestiti illeciti dalla banche turche".

 

 

 

Oltre al commercio del petrolio rubato dall'ISIS da parte di Bilal Erdogna, la figlia del Presidente turco Sümeyye Erdogan, dirige un ospedale segreto in Turchia vicino alla frontiera con la Siria dove giornalmente i camion dell'esercito turco trasportano decine di feriti jihadisti dell'ISIS per ricevere le cure adeguate e possano tornare a combattere per la sanguinosa Jihad in Siria.

 

 

Sümeyye Erdogan

 

 

Questa informazione si ha grazie alla testimonianza di una infermiera reclutata per lavorare in quell'ospedale fino a quando non scopersero che era un membro del ramo alauita dell'Islam come il presidente siriano Bashar al-Assad, che Erdogan vuole rovesciare.

 

Il cittadino turco Ramazan Bagol, catturato dalle Unità di Difesa Popolare kurde, YPG, quando cercava di unirsi all'ISIS della provincia di Konya, disse a chi lo aveva catturato che era stato inviato dall'ISIS dalla "Setta Ismailia" turca, una rigida setta turca dell'Islam a cui era affiliato il presidente turco Erdogan e tutta la sua famiglia.

 

Bagol disse che la setta recluta i membri e da appoggio logistico all'organizzazione islamica radicale. Ha aggiunto che la setta forma i jihadisti nelle vicinanze di Konia e li invia poi in Siria perché entrino nelle fila dell'ISIS.

 

Secondo l'analista geopolitico francese Thierry Meyssan, Recep Tayyip Erdogan,

"ha organizzato il saccheggio della Siria, ha smantellato tutte le fabbriche di Aleppo, la capitale economica, e ha rubato tutto il macchinario.

 

Ha organizzato, alla stessa maniera, il furto dei tesori archeologici e ha instaurato un mercato internazionale ad Antiochia… con l'aiuto del generale Benoît Puga, Capo di Stato Maggiore francese, ha organizzato un'operazione sotto copertura destinata a provocare lo scoppio di una guerra della NATO quando realizzarono il bombardamento chimico su Damasco nell'agosto del 2013".

Meyssan afferma che la strategia di Erdogan in Siria, fu sviluppata in segreto con la coordinazione dell'ex ministro francese degli Esteri, Alain Juppé e con l'allora ministro degli Esteri di Erdogan, Ahmet Davutoglu nel 2011, dopo che Juppé avrebbe convinto un reticente Erdogan ad appoggiare l'attacco in Siria in cambio della promessa di un appoggio francese per l'entrata nell'Unione Europea della Turchia.

 

La Francia più tardi si ritirò, lasciando che Erdogan continuasse il bagno di sangue in Siria, usando principalmente l'ISIS come strumento.

 

 

Alain Juppé e Racep Tayyip Erdogan

 

 

Viste tutte queste informazioni e molte altre che riguarderanno gravemente Erdogan e tutta la sua famiglia e che appariranno a breve, non sappiamo quale sarà il futuro di Erdogan, recentemente eletto presidente turco.

 

E' chiaro che ai paesi occidentali non interessa che escano fuori gli intrallazzi di questa famiglia di criminali poiché chi più chi meno tutti i paesi occidentali vi sono invischiati.

 

La cosa prevedibile è che si cercherà di abbassare la tensione il più rapidamente possibile per chiudere il tema a breve e che la popolazione non conosce il diretto coinvolgimento con il terrorismo (contro cui dicono di lottare) molti dei nostri governi…