UMANOIDI


 

 


"I Mutaforma"
 


La razza dei Mutaforma è la più misteriosa tra tutte quelle ad oggi conosciute.

 

Non sappiamo al momento da quale regione della Galassia provenga, anche se potrebbe esserci una corrispondenza con la costellazione del Pesce Australe (Acquario) e la stella regale Fomalhaut. Sappiamo soltanto che si presentano sotto mentite spoglie, ovvero cambiano forma volontariamente a seconda della situazione, infatti possono apparire con qualsiasi aspetto, umano e/o animale, creando confusione soprattutto per la loro identificazione.

 

Il loro aspetto reale, sarebbe quello di esseri semieterici, irradianti una accecante luce bianca, spesso con effetti di luce simili a quelli di un prisma se esposti ad altre sorgenti luminose, mentre segni particolari ben visibili sono solamente degli occhi neri, somiglianti a quelli umani.

 

Seppure molto affini fisicamente, non hanno niente a che vedere con la razza dei Luciferini, dato che i Mutaforma hanno una statura ben più imponente, rispetto alla ben più piccola degli Esseri di Luce. Seppure in questa forma luminosa, sembra che anche il corpo abbia una vaga forma umanoide, per questo si parla molto spesso ed erroneamente di “Esseri di Luce”.

 

Inoltre, sono dotati di un grande potere telepatico, con il quale dispensano alle persone contattate sulla Terra, presunti messaggi di amore universale. Allo stato attuale non conosciamo una eventuale forza fisica, capacità scientifiche o tipologia di tecnologia in uso.

 

Spesso legati al mondo acquatico o anfibio, potrebbero avere una certa somiglianza o corrispondenza con gli antichi “Uomini Pesce” presenti in molte antiche mitologie della Terra.
 

 


Occhi di Cielo o Occhi di Luce
Con i nomi di Occhi di Cielo o Occhi di Luce, spesso si è solito identificare un entità che si professa essere una sorta di grande padre o sommo conoscitore della coscienza universale.

 

Quasi ad assumere una superiorità intellettuale, se vogliamo divina, dispensa consigli alle persone contattate (o meglio parassitate) con messaggi carichi di simbologie, spesse volte contraddittori e decisamente non classificabili sotto un unico problema alieno, perché di problema alieno non si tratta.

 

In realtà è un’entità umana, probabilmente tra le più antiche apparse nell’Universo, sotto una delle tante e innumerevoli trasformazioni:

l’Uomo Primordiale (Uomo Cosmico o Adam Kadmon).

E’ l’entità in contatto con l’Uomo, ma che fa da tramite anche con l’Alieno, soprattutto della Gerarchia Superiore, mettendolo in continuo stato di tensione su delle presunte “scelte di vita” che l’umanità deve cominciare ad affrontare.

 

Sorta di contattismo di stampo divino e non alieno, presenta molte problematiche da risolvere, soprattutto nelle persone coinvolte con casi di vero e proprio parassitaggio, disagio sociale e scompensi fisici, non in grado di reggere una così forte pressione psico-fisica.

 

Si tratta, probabilmente, del tentativo da parte di un antica e in buona parte sconosciuta entità universale (Uomo Primordiale o Primo Uomo) a capo di una “Gerarchia Superiore”, di cercare un compromesso diretto con le anime presenti sulla Terra e di eliminare in qualche modo il problema alieno che sembra aver contribuito a creare.
 

 


Ashtar Sheran
Un altro aspetto, alquanto inquietante, lega presunti personaggi alieni benevoli con questi Mutaforma, l’esempio più lampante è quello rappresentato dal sedicente alieno buono Ashtar Sheran.

 

Primi anni ’50 del XX secolo, Ashtar Sheran, presunto comandante della Flotta spaziale interplanetaria, entra per la prima volta in contatto con i Terrestri, mediante George Van Tessel.

 

Van Tessel, insieme con altri sensitivi, afferma addirittura di aver viaggiato su una delle astronavi che orbitano attorno alla Terra. Dalla metà circa del XX secolo, Ashtar, che proverrebbe dal pianeta Metharia, nel sistema solare di Alpha Centauri, si rivolge agli “uomini di buona volontà” per ammonirli contro i pericoli di autodistruzione in cui potrà incorrere il nostro pianeta, qualora i suoi abitanti perseverino in una condotta irresponsabile.

 

Per i discepoli di Ashtar Sheran, egli è soprattutto un Maestro di verità: il suo compito è quello di combattere gli errori e le menzogne affinché trionfino l’amore, l’armonia, la fraternità. Egli reputa che i suoi sublimi insegnamenti non possano essere imposti: gli uomini, risvegliando la loro coscienza sopita, devono dimostrare concretamente di anteporre il bene al male, per meritare di essere ammessi nella Fratellanza Cosmica, una sorta di federazione intergalattica cui aderiscono le civiltà evolute dell’Universo.

 

Solo allora gli esseri umani potranno attingere ad un patrimonio di conoscenze utili non soltanto per un progresso scientifico e tecnologico, ma specialmente efficaci per un’evoluzione spirituale.

 

Essi sono spesso identificati con esseri angelici giunti sulla Terra e descritti come figure dai tratti inconfondibili: sono alti, slanciati, il loro viso dall’espressione serena, è incorniciato da capelli biondi. Gli occhi azzurri, le sopracciglia lunghe ed arcuate, i lineamenti fini, la pelle glabra conferiscono a questi alieni un sembiante che ispira istintivamente fiducia, nonostante qualche tratto un po’ gelido. Eppure un quadro così idilliaco sembra essere incrinato, contraddetto da un particolare, il nome: Ashtar Sheran.

 

È stato notato che il nome Ashtar Sheran ricorda quello di Astarotte, uno dei demoni della cultura ebraica che, secondo una tradizione non canonica, spinse Caino ad uccidere il fratello Abele. Astarotte o meglio, Ashtoreth è un nome formato inserendo delle lettere in modo da ottenere il significato di “qualcosa di vergognoso”.

 

In origine Ashtoreth (Astarte) era una dea, trasformata dagli Ebrei in un demone terrifico e ripugnante. La Bibbia fa riferimento a questa divinità in alcuni libri “storici”: essa fu adorata dal re Salomone (990- 922 a.C) e dagli Israeliti idolatri.

 

Il monarca famoso per la sua saggezza “venerava Astarte, dea dei Sidonii,” mentre fu il pio Giosia, (640-609 a.C) sovrano di Giuda, che, rinnovando il patto d’alleanza con Dio, fece,

“gettare fuori del Tempio del Signore tutti gli oggetti che servivano al culto di Baal, di Ascera e degli astri del cielo.

 

Fece portare fuori di Gerusalemme il palo della dea Ascera, lo bruciò nella valle di Cedron e lo ridusse in cenere, che poi fu gettato nel cimitero della gente comune.

 

Demolì la casa di prostituzione attigua al Tempio del Signore, dove le donne tessevano tuniche per Ascera, fece a pezzi i cippi, abbatté i tronchi rappresentanti Ascera e riempì quei luoghi di ossa umane.”

Astarte è una versione cananea di Ishtar, divinità babilonese associata al pianeta Venere, a sua volta metamorfosi della sumerica Inanna.

 

Come stella del mattino, Astarte era circonfusa di fiamme, armata di spada e di due turcassi pieni di frecce mortali. Ella guizzava come una rondine sui campi di battaglia. Come stella della sera, dea dell’eros, Astarte s’inoltrava nel mondo sotterraneo per reclamare un amante perduto. I suoi colori erano il bianco ed il rosso: in suo onore sull’acacia sbocciavano fiori vermigli e per questo l’acacia divenne il suo simbolo.

 

Le erano sacri anche i cipressi, gli stalloni, i primogeniti, le primizie e le offerte incruente. In alcune raffigurazioni Astarte è ritta sulla schiena di una leonessa, regge in una mano un fiore di loto e uno specchio, mentre nell’altra tiene due serpenti. In altri casi è rappresentata con il capo di leonessa, per denotare la sua indole fiera e lasciva.

 

Questa digressione su Astarotte-Astarte-Ascera induce a porsi alcuni interrogativi: Ashtar Sheran si manifestò con un nome che assomiglia molto a quello dell’antica divinità sumero-semita.

 

Ciò come si può spiegare? È una coincidenza che tali nomi si collegano ad un retaggio ebraico, anche se non canonico e certamente ignorato dai comuni cristiani, generalmente non ferrati in studi teologici, in angelologia e demonologia?

 

Non bisogna poi dimenticare che tutti e tre questi personaggi, hanno i nomi di entità dai tratti non sempre angelici:

  • Astarotte è un demone, anche se in principio non lo era

  • Semeyaza è un ben elohim, un figlio degli dèi, che insegnò alle donne terrestri pratiche magiche. Egli, insieme con i suoi angeli, unitosi alle figlie degli uomini che generarono dei giganti, fu condannato da Dio ad essere precipitato nell’inferno, giacché aveva corrotto il genere umano

Insomma, non certo entità raccomandabili e che sicuramente hanno contribuito a creare ulteriore confusione negli innumerevoli rivoli, sorti in questi anni attraverso lo studio delle varie civiltà aliene, emerse nei vari casi di abductions nel mondo e in Italia.

 

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L’animico che non ti aspetti
Ma chi sono questi Primi Uomini?

 

Adamo significa umanità, uomo, uomo terreno, terroso, o della terra rossa, è il nome del primo uomo secondo l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam. Negli scritti religiosi della Kabbalah, Adam Kadmon o Qadmon significa "Uomo Primordiale":

"Ha-Rishon" (il primo), "Ha-Kadmoni" (l'originale).

L'Adam Qadmon è una figura della sapienza mistica ebraica e nella mistica ebraica la sua figura è associata ai passaggi prima della Creazione, al suo svolgersi ed al significato dell'origine di essa racchiusa negli elementi del suo sviluppo.

 

Secondo l'esegesi ebraica l'Uomo, in quanto ultima creatura creata, è la più perfetta e completa del Creato e, come tale, racchiude ontologicamente tutti gli elementi spirituali e materiali di quelle precedenti; per la propria completezza è la creatura più fedele alla totalità della sapienza divina.

 

Secondo questa teoria l'Uomo è l'essenza della totalità, espressione del Mondo Superiore e del Mondo Inferiore, ed è così possibile conoscere ogni aspetto della realtà prestando attenzione anche unicamente alla creatura uomo; l'Adam Qadmon è quindi l'archetipo della totalità creativa precedente al completamento della Creazione e per questo, associandovene la primordialità, si parla di Adam Qadmon:

affine ed attinente a questo principio è quello delle Sephirot, in particolare, l'Adam Qadmon è il primo tra i partzufim (personificazioni o ipostasi del divino) a manifestarsi nel vuoto del chalal (risultato della contrazione tzimtzum).

Bereshit Rabbah, la raccolta dei Midrashim del primo libro della Bibbia Genesi, riporta che in principio Adamo era ornato con una sorta di coda che poi perse.

 

Prima del peccato originale Adamo ed Eva presentavano sulla superficie del corpo una sostanza celeste madreperlacea e metaforicamente simile alla materia dell'unghia, come è riportato in alcuni testi che aveva raggi di luce proiettati dai suoi occhi. Sempre lo stesso testo riporta l'età di Adamo ed Eva al momento della loro creazione: 20 anni; come Noè, Mosè, Giacobbe e Giuseppe Adamo venne creato circonciso.

 

La statura elevata di Adamo dalla Terra arrivava sino al cielo ed egli poteva scorgere da una parte all'altra del Mondo grazie alla luce celeste creata da Dio.

 

Nello Zohar è riportato che Adamo venne creato con la polvere del luogo del Tempio di Gerusalemme e con quelle di tutti i luoghi della Terra:

poi Dio mischiò i quattro venti con i quattro elementi e diede vita ad un'opera meravigliosa, appunto Adam; Adamo possiede anche un elemento spirituale celeste, l'anima ricavata appunto dal Tempio Celeste di Gerusalemme del Mondo Superiore: così, anche nella sua formazione, l'uomo possiede elementi del Mondo dell'Alto e del Mondo del Basso.

Sempre l'esegesi ebraica dice che Adamo poté vedere in visione divina tutti gli Zaddiqim della storia, i giusti; in questa visione Adamo poté vedere tutte le anime delle generazioni successive, i saggi ed i re del popolo ebraico.

 

Secondo i testi della religione ebraica, come nello Zohar, dopo la morte, l'anima di ciascuno incontra Adamo; ad essa, che sembra rimproverare Adamo del suo primo peccato che causò la morte nel mondo, viene domandato dal primo uomo stesso se ha peccati rispetto a quello solo che egli trasgredì, come è scritto: non c'è morte senza peccato. Anche l'Arizal ricorda che, oltre a Caino, Abele e Set, Adamo ed Eva ebbero altri figli maschi e femmine non menzionati nel Tanakh.

 

Secondo la Qabbalah Adamo racchiudeva le anime di tutti gli uomini:

più propriamente a ciò si allude parlando dell'Adam haRishon, ovvero come l’anima primordiale che conteneva tutte le anime umane.

Per il peccato poi commesso da Adamo le anime degli Zaddiqim ascesero in Alto staccandosi da lui. L'Uomo Primordiale, secondo la concezione di alcuni gnostici ebrei, era di dimensioni enormi, vale a dire 96 miglia di altezza per 94 miglia in larghezza.

 

Originariamente androgino, si separò nei due sessi, dove la parte maschile divenne il Messia, e la parte femminile quella dello Spirito Santo.
 

 


L’Uomo Primordiale
Le diverse concezioni filosofiche riguardanti l'Uomo Primordiale sono, a dispetto delle loro differenze, intimamente connessi, essendo un composto di mitologia diffusa nel mondo.

 

Il primo ad utilizzare l'espressione "uomo originale", o "uomo celeste", è stato Filone, identificando degli essere nati a immagine di Dio, attraverso una sostanza incorruttibile; mentre l'uomo terrestre è fatto di materiale grezzo, o di argilla. L'uomo celeste, come l'immagine perfetta del Logos, non è né uomo né donna, ma una intelligenza incorporea, puramente un'idea, mentre l'uomo terrestre, che è stato creato da Dio dopo, è percepibile ai sensi e partecipa alla vita terrena. E’ evidentemente come Filone combina la filosofia e la Midrash, unendo il pensiero platonico a quello rabbinico.

 

Partendo dal racconto biblico di Adamo, formato a immagine di Dio (Genesi 1:27), e del primo uomo, il cui corpo Dio formò dalla terra (Genesi 2:7), si combina con essa la dottrina platonica delle idee, prendendo il primordiale Adamo come l'idea originaria.

 

Nel Midrash, appunto, la contraddizione notevole tra i due passaggi sopraccitati della Genesi non poteva sfuggire all'attenzione dei farisei, per i quali la Bibbia è stata oggetto di uno studio approfondito. Nello spiegare i punti di vista diversi riguardo alla creazione di Eva, hanno asserito che Adamo è stato creato come un essere androgino, come "maschio e femmina" invece di "uomo e donna" e che la separazione dei sessi fu una successiva operazione sul corpo di Adamo, come riferito nella Scrittura.

 

Nello Zohar, strettamente legata alla dottrina di Filone sull’Adamo Celeste è l'Adam Kadmon (chiamato anche Adam 'Ilaya, l' "Uomo Alto," l '"Uomo Celeste"), la cui concezione dell'uomo è l'immagine originaria dell'uomo, o l'uomo originale, così nello Zohar l'uomo celeste è l'incarnazione di tutte le manifestazioni divine: i dieci Sephirot.

 

Quindi, l’Adamo Celeste diventa cocreatore dell'Adamo Terrestre.

 

Nel cristianesimo è San Paolo che pone una interpretazione alla dottrina del primo e del secondo Adamo. Il passaggio principale si trova in Corinzi 15:45-50.

 

In base a questo vi è una duplice forma di esistenza umana, perché Dio ha creato un Adamo celeste nel mondo spirituale e uno terreno di argilla per il mondo materiale. L’Adamo Terrestre venne ovviamente considerato maggiormente, data la sua concretezza, era di carne e sangue e quindi soggetto a morte, ovvero "un'anima vivente", l’Adamo Celeste, invece, è stato "uno spirito datore di vita", uno spirito il cui corpo, come gli esseri celesti in generale, era etereo.

 

Paolo osserva la Midrash e nota che da un lato, il primo Adamo, l'uomo originario che esisteva prima della Creazione, aveva già uno Spirito presente, d'altra, il secondo Adamo, fu una conseguenza fisica della creazione umana.

 

Nello gnosticismo L'Uomo Primordiale (Protanthropos, Adamo) occupa un posto di rilievo.

 

Secondo Ireneo Aeon Autogenes creò l’Anthropos vero e perfetto, chiamato anche Adamas, un compagno, che riceveva una forza irresistibile, in modo che tutte le cose dimorassero in lui, il Padre di tutte le cose che era invocato come il primo uomo, che con la sua Ennoia, emetteva "il Figlio dell'Uomo", o Euteranthrôpos.

 

Secondo Valentino, Adamo è stato creato in nome di Anthropos e metteva in soggezione i demoni a lui ostili.

 

Nella Pistis Sophia il Jeu Aeon è chiamato il primo uomo, era il sorvegliante del messaggero della luce, del primo precetto, e costituiva le forze del Heimarmene. Nel Libri di Jeu questo "grande uomo" è il Re della Luce, il trono sopra tutte le cose e che conteneva la meta di tutte le anime.

 

L'Anthropos gnostico, quindi, o Adamas , come a volte viene chiamato, è un elemento cosmogonico, mente pura distinta dalla materia, mente concepita come proveniente da Dio e non ancora oscurata dal contatto con la materia. Questa mente è considerata come la ragione dell’umanità, o l'umanità stessa, come un'idea personificata, una categoria senza corporeità, la ragione umana concepita come Anima del Mondo.

 

Nel manicheismo una parte di questi insegnamenti gnostici venne combinata con l’antica mitologia babilonese, attraverso la mistica di Mani con la sua particolare dottrina sull’uomo originale. Secondo Mani, l'uomo primordiale è il padre della razza umana, una creatura del Re di Luce, dotato di cinque elementi del regno della luce e che Adam deve la sua esistenza proprio al regno delle tenebre, sfuggendo del tutto al numero di demoni per il fatto che egli porta le sembianze di un uomo originario negli elementi di luce a lui concessi.

 

La dottrina gnostica dell'identità di Adamo, appare in Mani nel suo insegnamento del "Cristo Redentore", che ha la sua dimora nel sole e la luna.

 

Appare anche in questa teoria che Adamo è stato il primo della serie di sette profeti apparsi sulla Terra: Adamo, Seth, Noè, Abramo, Zoroastro, Buddha e Gesù. Al di fuori di un contesto abramitico, l'Uomo Primordiale o Cosmico è anche una figura archetipica che compare nei miti della creazione di una grande varietà di culture. In generale è descritto come un donatore di vita su tutte le cose, ed è anche spesso la base fisica del mondo, tanto che dopo la morte, parti del suo corpo divengono parti fisiche dell'universo.

 

Egli rappresenta anche l'unicità dell'esistenza umana o dell'universo stesso.

 

Per esempio, nel Sukta Purusha del Rigveda, Purusha (Uomo Cosmico) viene sacrificata dal deva fin dalla fondazione del mondo, la sua mente è la Luna, i suoi occhi sono il Sole e il suo respiro è il vento; egli è descritto come avente mille teste e mille piedi. Nella leggenda cinese, Pangu si pensa abbia formato le caratteristiche naturali della Terra, e quando morì il suo corpo divennero i Sacri Monti della Cina.

 

L'equivalente persiano, Gayomart, rilasciò il suo seme quando morì, generando la prima coppia umana. In alcune leggende ebraiche, Adamo fu creato dalla polvere dai quattro angoli della Terra e, quando si chinò, la sua testa era ad Oriente e l'Occidente ai suoi piedi.

 

In un'altra leggenda, conteneva l'Anima di chiunque sarebbe mai nato. In molti miti, l'Uomo Cosmico non è solo l'inizio ma anche la meta finale della vita o della creazione, questo non è necessariamente un evento fisico, ma può fare riferimento alla identificazione della coscienza dell'IO.

 

Nelle scienze religiose dell'Islam, una spiegazione più dettagliata è che L'Uomo Cosmico si riferisca originariamente ad Adamo, l'originale e primo uomo perfetto. Adamo era un essere cosmico perché, oltre a un potere che abbracciava tutto l’Universo, godeva anche dello stato più privilegiato a livello spirituale.

 

Nelle interpretazioni più moderne, l'Uomo Cosmico è visto come un leader che è atteso "alla fine dei tempi" per stabilire una età dell'oro o l'età cosmica sulla Terra.
 

 


Un entità antica e molto potente
Da tutte queste informazioni cosa si evince?

 

Questo Primo Uomo, probabilmente e a più livelli d’interferenza, è il creatore di quasi tutte le razze aliene attualmente conosciute e che compiono le adduzioni, in altre parole ci sono alcune razze create ex novo da lui stesso come quella dei Sauroidi e degli Alieni Umanoidi, mentre altre ancora sembrano essere state aiutate nel loro sviluppo evolutivo, come gli Horus, i Luciferini e soprattutto le Mantidi.

 

Lo stesso intervento vale anche e soprattutto per le tre razze della Gerarchia Superiore, la Canide, la Felina, sicuramente create da lui e la Mutaforma. In realtà il Mutaforma è lo stesso Primo Uomo che in questo modo attua un piano completo di controllo, nel senso che nel farsi vedere agli addotti può assumere ben tre diverse forme, quello di: "Finto Creatore", di "Uomo Primo o Gigante" e di "Alieno", una triade perfetta (Finto Creatore, Uomo Primordiale e Alieno) attraverso i quali può interagire con i contenitori animici (ma anche con gli alieni, facendosi vedere come uno di loro) nella forma preferita e riconoscibile.

 

Da questo si capisce una componente fondamentale dello "sperimentalismo creatore" di questa antichissima entità, dove per avviare questa sua ricerca, iniziò manipolando gli animali che erano presenti sui vari pianeti da lui esplorati, donando loro l’intelligenza e trasformandoli quindi in creature senzienti, in creature aliene.

 

Quello che abbiamo scoperto è che questa entità (dovremmo parlare di una vera e propria civiltà, quanto mai numerosa e variegata) non vuole morire o estinguersi, ma vuole anche diventare l'unico Demiurgo o addirittura Creatore di questo Universo.

 

Per raggiungere tale scopo questi Primi Uomini misero in campo nel corso della loro storia ogni possibile opzione strategica.

 

Nati mortali, con un espediente riuscirono a convincere il Secondo Demiurgo (il Demiurgo Oscuro) a donare loro l'immortalità, ma il Primo Demiurgo (il Demiurgo Luminoso) scoperto questo "abominio" e una grave trasgressione alle "Regole del Gioco o della Creazione" lo cacciò da questo Universo in un altro, cosciente che nel passaggio avrebbe perso la sua Anima e non avrebbe fatto così più ritorno (questo Demiurgo Oscuro, creerà poi le sue razze aliene che svolgeranno per lui il compito di ristabilire contatto con questo Universo per poi un domani ritornarvi).

 

Il Primo Demiurgo condannò la scelta delle sue creature, i Primi Uomo, ma non li punì, probabilmente li privò di qualcosa o li "ammonì", ma per compiere questa punizione egli stesso ne scontò le conseguenze, perdendo parte della propria energia che i Primi Uomini seppero sfruttare a proprio vantaggio. Dopo aver raggiunto l'immortalità, fatto cacciare il Secondo Demiurgo, imprigionato il Primo Demiurgo e dopo aver “condizionato” le proprie Anime e raggiunto determinati poteri, si rinchiusero in una dimensione protettiva, all'interno comunque del nostro Universo e in continuo spostamento, una sorta di "Isola che non c'è" sfuggente ed introvabile, dove si misero, inoltre, a condurre i primi esperimenti e a pianificare i propri piani.

 

A questo punto si capisce una questione molto importante, che l'avere Anima è una cosa, ma avere la Coscienza di comprendere questo potere è un'altra.

 

Le Anime sono a se stanti, come anche i contenitori e i Primi Uomini fecero la scelta di usare l’energia delle Anime per i propri scopi, arrivando tramite questo espediente, al vertice del potere assoluto.

 

Non tutti sono creati uguali ed è il libero arbitrio che alla fine decide le sorti dell'Universo, se tu doni un pezzo di Dio ad un essere vivente, devi essere consapevole dei rischi, perché quel contenitore potrà agire secondo Anima, ma anche secondo se stesso e se agisce per se stesso, saranno guai seri.

 

A seguito di questo "terremoto cosmico" i Primi Uomini avevano comunque bisogno di qualcuno che svolgesse per loro il lavoro sporco, ecco che cominciarono ad attuare i primi esperimenti nel cercare di creare una manovalanza che, nell’impossibilità di essere qui fisicamente, potesse svolgere il compito al proprio posto. Perché il problema era quello di recuperare tutte le Anime andate "perdute", ovvero le Anime di quei Primi Uomini che non avevano fatto la scelta dell'immortalità, ma della mortalità, consapevoli che la loro ribellione, avrebbe potuto far saltare tutti i piani.

 

Ben presto comparvero le prime razze da loro stessi create, specie quelle a noi più prossime in quanto direttamente coinvolti: i Sauroidi (creati manipolando i Dinosauri), gli Horus, i Canidi, i Felini, e probabilmente anche i Mutaforma (loro stessi), segnando un capitolo che sarà ricordato nella mitologia come lo Zep-Tepi, la mitica Età dell'Oro dei milioni di anni, dove gli Dei vivevano sulla Terra insieme agli Uomini.

 

Questi alieni diverranno gli Dei Ra e Horus appunto, i Canidi con Anubi (dio dell'oltretomba o dell'Al di là), i Felini con Sekhmet e Bastet, i Mutaforma con tutti gli dei che mutavano aspetto (dall'uomo al bue, il toro, l'ariete, forme sconosciute di uccelli e altri tipi di animali e di antiche razze aliene nel frattempo estinte) e i Serpenti con Apopi e Sobek, mentre il Primo Uomo sarà ricordato come la coppia primigenia Osiride e Iside che aveva il trono nell'acqua primordiale e dove l'Osiride morto e smembrato, a causa del cattivo fratello Seeth, dio degli inferi, genererà gli dei e gli uomini.

 

Compito degli alieni era di condurre esperimenti sulle Anime ribelli e ricondurle "a casa", arrivando a creare nuovi contenitori in grado di soggiogare le stesse per poi riportarle dal loro creatore. Ma qualcosa ad un certo punto cambiò il corso degli eventi.

 

Gli Alieni, seppure creati dai Primi Uomini si accorsero che non avevano questa Anima, che erano stati creati sprovvisti di questo potere e che inoltre, manipolati anche in malo modo e costretti a morire per scompensi genetici, venivano per giunta usati come dei servi, quindi si ribellarono al loro Creatore cominciando un nuovo esperimento:

creare una nuova razza umana in grado di contenere le Anime, per sfruttarle per i loro scopi, impossessarsene e diventare simili o occupare il posto dei Primi Uomini.

E da questo "secondo terremoto" a noi il passo è breve ed è la storia che tutti conosciamo.

 

Da questa ricostruzione si capisce che nel corso di tutta questa vicenda, sono cambiati non soltanto i giochi di potere, ma anche la composizione della stessa Gerarchia Superiore. Ecco che da una prima gerarchia composta di Felini, Canidi, Horus e Sauroidi, avverranno poi declassamenti pesanti come quella dei Sauroidi, che doneranno (volenti o no) gli Esseri di Luce agli Uomini, "espulsioni o allontanamenti" come quelle degli Horus, dopo aver preso contatto con il Demiurgo Oscuro lasciandosi da lui parassitare.

 

Resteranno in questa gerarchia decisionale la razza dei Felini, che prenderanno sotto la loro ala protettrice la razza degli Umanoidi (i Siriani), i misteriosi Mutaforma (i Primi Uomini sotto mentite spoglie aliene, con il compito di monitorare i declassati Sauroidi e Luciferini) e per diritto quella dei Canidi (con il compito di sorvegliare gli Horus e i nuovi arrivati, i Satanidi e il loro contatto con il Demiurgo Oscuro).

 

Diversa storia (e per certi versi curiosa) è quella delle Mantidi, protetti e dotati di tecnologia dai Primi Uomini, ma esclusi dalla Gerarchia, porteranno avanti dei propri piani ben precisi, restando fuori ad una deificazione (legate al popolo ebraico sono comunque estranee a rappresentazioni divine, quanto piuttosto è il loro Creatore a farne parte), collaborando comunque a più livelli con ognuna delle razze delle Gerarchie Superiori:

condurranno con i Sauroidi i primi esperimenti di un nuovo ibrido umanoide sulla razza dei Grigi, grazie alle facoltà paranormali prenderanno contatti con i Satanidi nell'anti-Universo contribuendo alla sua venuta nel nostro, anche attraverso dei robot a 6 Dita che loro stesse costruiranno, collaboreranno con gli Alieni Umanoidi per esperimenti fisici e animici, etc.

Le Mantidi svolgeranno un ruolo fondamentale di avvicinamento tra i Primi Uomini e gli Alieni, le sue creature, tessendo una tela e ristabilendo contatto con la nuova Gerarchia Superiore formata da Felini e Canidi, scendendo a compromessi.

 

Solo a questo punto, i Primi Uomini, perdonata la ribellione dei suoi figli (gli Alieni) offrirà loro la spartizione di un numero di Anime e di un posto privilegiato in quello che sarà il nuovo potere universale dopo che avranno vinto.

 

Le tre razze aliene della Gerarchia, non soltanto sfrutteranno così le razze che proteggono (Mantidi, Horus, Satanidi, Umanoidi, etc.) ma arriveranno persino ad annientarle non appena raggiunto l'obiettivo (perché il creatore non può uccidere le sue creature, ma le sue creature possono comunque uccidersi tra loro!).

 

E noi? L’Essere Umano, usato inizialmente dagli alieni come "Cavallo di Troia" contro il loro creatore (Primo Uomo), diventerà ben presto un esperimento troppo perfetto e fuori controllo, dove le anime di questo nuovo contenitore si ritroveranno più volte a prendere coscienza velocemente, costringendo gli alieni a "ritorni al passato", con catastrofi o soggiogamenti vari per resettare la coscienza acquisita, consapevoli che tutto questo non potrà durare a lungo.

 

A questo punto, l'obiettivo primario diventerà quello di riportare le Anime ribelli a casa, perché altrimenti i loro piani falliranno.

 

Ecco che la nuova Gerarchia Superiore così composta dai Primi Uomini, Felini, Canidi e Mutaforma, inizierà insieme e al tempo stesso separatamente, un progetto di ibridazione umano-aliena per la creazione di nuovi contenitori zombie-anima, adducendo l’Umanità con tutte le modalità ad oggi conosciute.

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I Caprini (Gregari)
 

 

Il Bafometto
Bafometto o Baphomet è il nome, ricorrente nella letteratura occultista del XIX secolo, di un idolo pagano della cui venerazione furono accusati i Cavalieri Templari.

 

Ne esistono varie descrizioni ed iconografie: un idolo con un teschio umano, una testa con due facce, un idolo-gatto e una testa barbuta. Il termine ricorre per la prima volta nei verbali del processo contro i Cavalieri Templari, ma durante la soppressione dell'ordine fu sostenuto dall'Inquisizione che i cavalieri usassero un Bafometto come parte delle loro cerimonie di iniziazione, questo fatto, oltre ad altre asserzioni, fece sì che il loro Ordine religioso fosse accusato di eresia e idolatria.

 

Essendo un nome estorto sotto tortura durante gli interrogatori dei Templari, non si può escludere che possa essere stato originato semplicemente come un'onomatopea o un errore di trascrizione dei verbali, nei quali in effetti il termine ricorre per la prima volta.

 

Sull'origine del misterioso termine sono state elaborate numerose teorie, nessuna delle quali provata: una deformazione latinizzata di Mahomet, una versione medievale europea di Maometto, il nome del profeta dell'Islam.

 

Idries Shah propose che Baphomet deriverebbe dal sostantivo arabo: Abu fihama, con il significato di "padre dell'ignoto", e associato con il sufismo.

 

Eliphas Lévi propose che il termine fosse composto da una serie di abbreviazioni lette al contrario:

"Tem. ohp. ab" che prendono origine dal latino Templi omnium hominum pacis abhas, con il significato di "padre della pace universale tra gli uomini".

Dalle parole greche Baphe e Metis, che insieme significherebbero "battesimo di saggezza".

 

Una corruzione del termine ebraico Behemoth (letteralmente "Bestie", pluralis maiestatis di "behemah"), citata nel libro biblico di Giobbe (40:15) e di Ezra (6:49 e 6:51). Se tradotto secondo il cifrario di Atbash (scoperto dallo studioso Schonfield), l'origine del termine sarebbe Sophia, la parola greca per Saggezza.

 

Ma la rappresentazione più famosa del Bafometto è quella della forma di un capro umanoide alato con seno e una torcia sulla testa tra le corna.

 

Questa immagine proviene dall'opera di Eliphas Lévi, “Dogme et rituel de la haute magie” (Dogma e rituale dell'alta magia) del 1855-56. Il Bafometto, come suggerisce l'illustrazione di Levi, è stato occasionalmente mal interpretato come sinonimo di Satana o come un demone, un membro della gerarchia dell'Inferno.

 

Nella testa del Bafometto di Levi era inscritto un pentacolo, che è un simbolo adottato dai fedeli della Wicca e da altri seguaci dell'occultismo, dove anche una testa di capro inscritta in un pentagramma invertito, è un simbolo occasionalmente adottato dai satanisti.

 

La testa, le corna e la torcia insieme prendono la forma di un Fleur de lys.
 

 


Probabile provenienza
Il Sagittario (in latino Sagittarius) è una costellazione dello zodiaco, comunemente raffigurato come un centauro tendente un arco, si trova tra lo Scorpione ad ovest e il Capricorno ad est e contiene al suo interno il centro galattico e un gran numero di oggetti.

 

La costellazione è facilmente riconoscibile grazie ad un asterismo noto come la Teiera: le stelle Kaus Media (δ Sagittarii), Kaus Australis (ε Sagittarii), Ascella (ζ Sagittarii) e φ Sagittarii formano il corpo della teiera, Kaus Borealis (λ Sagittarii) è il coperchio, Alnasl (γ Sagittarii) è il beccuccio, e Nunki (σ Sagittarii) e τ Sagittarii sono il manico.

 

La costellazione contiene al suo interno il centro galattico e infatti la scia della Via Lattea è qui particolarmente luminosa. E’ possibile distinguere due regioni principali: la Grande Nube del Sagittario, che occupa gran parte del settore più occidentale della costellazione sul confine con l'Ofiuco e lo Scorpione, e la Piccola Nube del Sagittario, coincidente con l'oggetto M24.

 

Ad occhio nudo sono osservabili molte stelle di sottofondo di quinta e sesta grandezza, tuttavia, poiché il nostro sistema solare si trova sul bordo interno del braccio di spirale cui appartiene, i ricchi campi stellari osservabili in questa direzione appartengono a bracci più interni e dunque più lontani. Ciò comporta che la densità di stelle visibili ad occhio nudo sia inferiore ad altre aree di cielo, come quella delle costellazioni di Orione e della Nave Argo.

 

In cielo il Sagittario è rappresentato come un arciere, con la parte inferiore del corpo, incluse le quattro zampe di cavallo e la parte superiore di uomo, indossa un mantello e tende un arco puntato nella direzione del confinante Scorpione.

 

Qualche volta il Sagittario è scambiato per Chitone, ma Chirone è l'altro centauro celeste, quello della costellazione del Centauro. Il Sagittario è una costellazione di origine sumera, successivamente adottata dai Greci, anche se questi ultimi nutrirono dei dubbi creando confusione sulla nascita di questa formazione stellare.

 

Eratostene dubitò che si trattasse di un centauro e una delle ragioni portate a sostegno del suo dubbio era il fatto che i centauri non usavano archi, quindi descrisse il Sagittario come una creatura a due gambe con la coda di satiro. Per lui quella figura era Crotus, figlio di Eufeme, la nutrice delle Muse. Secondo il mitografo latino Igino, il padre di Crotus era Pan, il che conferma l'opinione di Eratostene che dovesse essere raffigurato come satiro piuttosto che come centauro.

 

Crotus, che inventò l'arte del tiro con l'arco, spesso andava a caccia a cavallo, abitava sul monte Elicone fra le Muse, le quali apprezzavano la sua compagnia, tanto che infine le stesse Muse chiesero a Zeus di metterlo in cielo, dove lo vediamo nell'atto di dare una dimostrazione della sua abilità di arciere. Davanti alle sue zampe anteriori c'è un cerchietto di stelle che secondo Igino era una ghirlanda gettata via da qualcuno che stava giocando, questo cerchietto di stelle è la costellazione della Corona Australe.

 

Tra i vari nomi attribuiti alle stelle della costellazione si ricorda Sigma Sagittarii, chiamata Nunki. Questo nome le è stato attribuito abbastanza di recente dai naviganti, ma è stato preso da un elenco di nomi babilonesi di stelle, in quanto NUN-KI fu chiamato dai Babilonesi un gruppo di stelle che rappresentava la città sacra di Eridu sull'Eufrate.

 

Quel nome è stato poi attribuito solo alla stella Sigma, e si dice che sia il più vecchio nome di stella attualmente in uso.

 

Il Sagittario contiene una parte sostanziosa della Via Lattea, trovandosi pressappoco nel mezzo della nostra Galassia, infatti si ritiene che il centro esatto della galassia sia segnato da una fonte radioemittente che gli astronomi chiamano Sagittarius A.

Il Centauro (in latino Centaurus) è una delle 88 costellazioni moderne, faceva già parte dell'elenco di 48 costellazioni redatto da Tolomeo. Si tratta di una delle costellazioni più estese del cielo, ed è visibile per intero dall'emisfero sud o alle basse latitudini settentrionali. In tempi storici questa costellazione era visibile per intero anche dalle latitudini temperate medie, al punto che era perfettamente nota sia ai Greci che ai Romani.

 

A causa della precessione degli equinozi, questa parte di cielo ha assunto declinazioni sempre più meridionali, al punto che oggi, dalle regioni in cui era una volta visibile può essere osservata soltanto parzialmente.

 

Il Centauro è un'importante costellazione australe, di notevole estensione e particolarmente luminosa e ricca, grazie alla presenza di alcune fra le stelle più luminose dell'Associazione Scorpius-Centaurus, l'associazione OB più vicina al Sole. Si tratta di un'associazione stellare composta da stelle blu luminose con un'origine comune e che si muovono assieme nello spazio.

 

Il Centauro contiene anche la stella più vicina al Sole, Alfa Centauri, distante 4.3 anni luce, nota anche come Rigil Kentaurus, dall'arabo «piede del centauro», ad occhio nudo appare come la terza stella del cielo per grandezza, ma con un piccolo telescopio si nota che è una stella doppia, formata da due stelle gialle come il Sole. Una terza stella, molto meno brillante, viene chiamata Proxima Centauri (La Vicina del Centauro) perché leggermente più vicina a noi delle altre due. Beta Centauri si chiama Hadar, che in arabo vuol dire «una di due stelle che stanno in coppia».

 

Alfa e Beta Centauri segnano le zampe anteriori del Centauro e fanno da indicatori della piccola ma luminosa Croce del Sud, che si trova sotto i suoi quarti posteriori. Il Centauro contiene anche l'ammasso globulare di stelle più grande e più brillante visibile dalla Terra, Omega Centauri. Nella mitologia i centauri erano bestie mitiche, metà uomini e metà cavalli ed erano esseri selvaggi e zotici, soprattutto se avevano bevuto, ma un centauro, Chirone, spiccava tra tutti, in quanto saggio e colto, ed è lui quello rappresentato nella costellazione del Centauro.

 

Chirone era nato da genitori diversi di quelli degli altri centauri, e ciò spiega la sua differenza di carattere, suo padre era Crono, re dei Titani, che un giorno rapì e sedusse la ninfa marina Fillira, colto sul fatto dalla moglie Rea, Crono si tramutò in cavallo e fuggì al galoppo, lasciando Fillira incinta di un figlio ibrido. Chirone crebbe e diventò un esperto di caccia, medicina e musica, la sua grotta sul monte Pelio divenne una vera e propria accademia per giovani principi alla ricerca di una buona istruzione.

 

Gli dèi e gli eroi dell'antica Grecia avevano tanta fiducia in lui da nominarlo padre adottivo di Giasone e di Achille, forse il suo allievo più famoso fu Asclepio, figlio di Apollo, che divenne il più grande di tutti i guaritori ed è commemorato nella costellazione di Ofiuco.

 

Nonostante in vita avesse fatto tanto bene, Chirone subì una morte tragica e a causargliela fu una visita fatta da Eracle al centauro Folo che lo trattenne a cena e gli offrì del vino preso dalla giara comune di tutti i centauri. Quando questi si accorsero che si stavano bevendo il loro vino, irruppero furiosi nella grotta, armati di sassi e alberi, Eracle li ricacciò indietro con una raffica di frecce, alcuni centauri si ripararono da Chirone che non aveva partecipato all'attacco, e una delle frecce di Eracle lo colpì accidentalmente a un ginocchio.

 

Eracle, che aveva a cuore la sorte del centauro buono, la estrasse prontamente, profondendosi in scuse, pur sapendo bene che la sorte di Chirone era ormai segnata.

 

Neanche la medicina più potente poteva, infatti, contrastare il veleno del sangue dell'Idra in cui Eracle aveva immerso le sue frecce e in preda agli spasimi ma incapace di morire, poiché era il figlio immortale di Crono, Chirone si ritirò nella sua grotta. Piuttosto che farlo soffrire in eterno, Zeus accettò che la sua immortalità fosse trasferita a Prometeo e finalmente liberato, Chirone morì e fu posto fra le stelle.

 

Un'altra versione della storia dice più semplicemente che Eracle andò a far visita a Chirone e che mentre i due esaminavano le sue frecce una di queste accidentalmente cadde sul piede del centauro. In cielo il centauro è rappresentato sul punto di sacrificare un animale (la costellazione del Lupo) sull'altare (quella dell'Altare).

Il Capricorno (in latino Capricornus) è una costellazione dello zodiaco, si trova nell'emisfero australe, fra il Sagittario ad ovest e l'Aquario a nord e ad est. Questa costellazione è la più piccola fra quelle dello zodiaco, nonché una delle più deboli dopo i Pesci e il Cancro, tuttavia, le sue stelle più brillanti si dispongono a formare un triangolo facile da riconoscere, ad est del Sagittario, i cui vertici sono Algedi (α Capricorni) a nordovest, Deneb Algedi (δ Capricorni) a nordest e ω Capricorni a sud.

 

Il Capricorno possiede inoltre un buon numero di stelle di quarta grandezza concatenate e relativamente vicine fra loro, che ne facilitano l'individuazione anche in cieli non troppo bui. δ Capricorni (Deneb Algedi) è la stella primaria, si tratta di un astro bianco di magnitudine 2.85, relativamente vicino a noi (dista 39 anni luce) e che costituisce l'estremità nord-orientale della costellazione.

 

La costellazione del Capricorno è una delle più antiche che siano state definite, forse la più antica, nonostante la sua debole luminosità, tanto che disegni di questo essere o simili sono stati trovati su tavolette babilonesi di tremila anni fa. Il Capricorno è una creatura dall'aspetto alquanto improbabile, con la testa e le zampe anteriori di capra e la coda di pesce, ebbe chiaramente origine ai tempi dei Babilonesi e dei Sumeri, che avevano una passione per le creature anfibie, gli antichi Sumeri la chiamarono Suhur-Mash-Ha, il pesce capra.

 

Per i Greci, che la chiamarono Egocero (capra cornuta), la costellazione si identificava con Pan, dio della campagna che aveva corna e zampe di capra.

 

Pan, una creatura giocosa di natali incerti, passava gran parte del suo tempo a caccia di donne o sonnecchiando, riusciva a spaventare la gente grazie al suo grido particolarmente forte, da cui ebbe origine la parola «panico».

 

Uno dei suoi figli fu Croto, il quale viene identificato con la costellazione del Sagittario. Si racconta che nel tentativo di sedurre la ninfa Siringe fallì quando ella si trasformò in un mucchio di canne, nel mentre le teneva strette a sé il vento soffiò fra di esse producendo un suono incantevole, quindi, scelse alcune di quelle canne di misura diversa e le unì una all'altra con la cera formando la famosa zampogna di Pan, detta anche Siringa. Per due volte Pan portò soccorso agli dèi e durante la lotta degli dèi contro i Titani egli soffiò in una conchiglia contribuendo alla fuga dei nemici.

 

Secondo Eratostene questa è la sua connessione con la conchiglia responsabile della parziale raffigurazione di pesce che ha in cielo, sebbene Igino dica, ma la cosa suona leggermente assurda, che essa è dovuta al fatto che lanciò crostacei alla volta dei nemici. In un'occasione posteriore Pan urlò agli dèi che si stava avvicinando il mostro Tefeo, mandato contro di loro dalla Madre Terra (Gea).

 

Su suggerimento di Pan gli dèi si trasformarono in animali per ingannare il mostro, mentre lo stesso Pan si rifugiò in un fiume, trasformando in pesce la parte inferiore del suo corpo.

 

Zeus lottò con Tefeo, ma il mostro riuscì a strappare i nervi dalle mani e dalle gambe del dio, lasciandolo azzoppato, Ermes e Pan glieli restituirono, permettendogli di riprendere l'inseguimento di Tefeo sino a quando Zeus lo fermò con la sua folgore e alla fine lo seppellì sotto il Monte Etna, in Sicilia, che, a causa del respiro del mostro, continua a vomitare fuoco. Per ringraziarlo dei suoi servigi, Zeus sistemò l'immagine di Pan nel cielo come costellazione del Capricorno.

 

La stella Alfa del Capricorno viene chiamata sia Algedi che Giedi, dall'arabo al-jady che significa «il capretto», il nome arabo della costellazione. Il tropico del Capricorno è la latitudine terrestre in cui il Sole è perpendicolare a mezzogiorno al solstizio d'inverno, intorno al 22 dicembre.

 

Ai tempi dei Greci il Sole era in Capricorno a quella data, ma l'effetto della precessione fa sì che oggi al solstizio d'inverno esso sia in Sagittario.
 

 


Il sistema solare più prossimo alla Terra
Alfa Centauri (α Cen / α Centauri o α del Centauro, secondo la nomenclatura di Bayer, conosciuta anche come Rigel Kentaurus o Rigil Kent o, più raramente, come Toliman) è un sistema stellare triplo situato nella costellazione australe del Centauro.

 

È la stella più luminosa della costellazione, nonché terza stella più brillante del cielo notturno ad occhio nudo, è anche il sistema stellare più vicino alla Terra, in quanto dista 4.3 anni luce dal nostro pianeta. Il sistema di α Centauri è costituito da una coppia di stelle di sequenza principale di simile luminosità, una nana gialla e una nana arancione molto vicine fra loro, al punto che ad occhio nudo o con un piccolo binocolo sembrano essere un'unica stella.

 

In aggiunta a queste se ne trova una terza, una nana rossa molto più distante e meno luminosa, chiamata Proxima Centauri, la quale compie un'orbita molto ampia attorno alla coppia principale.

 

Attualmente Proxima Centauri è la più vicina fra le tre stelle del sistema, ed è dunque a tutti gli effetti la stella più vicina a noi dopo il Sole.

 

α Centauri A è il membro principale (o primario) del sistema, ed appare leggermente più luminoso del nostro Sole, in termini assoluti, si tratta comunque di una stella simile al nostro astro, di sequenza principale, con un colore tendente al giallastro, inoltre questa stella è circa il 10% più massiccia del nostro Sole, con un raggio del 23% più grande.

 

α Centauri B è la componente secondaria del sistema, leggermente più piccola e meno luminosa del nostro Sole ed è una stella di colore giallo-arancione, la sua massa è pari al 90% di quella del Sole e il suo raggio è del 14% più piccolo.

 

Si presume che α Centauri A e B abbiano un età che oscillerebbe fra i 5 e i 6 miliardi di anni, essendo quindi leggermente più vecchie del Sole. La terza componente, α Centauri C, è anche nota come Proxima Centauri, la sua classe spettrale suggerisce che possa trattarsi o di una stella di sequenza principale o una stella subnana, in quanto la sua massa di questa stella è stimata circa un ottavo di quella del Sole.

 

Proxima Centauri si trova a circa 12.000 o 13.000 UA dal sistema α Centauri AB, equivalente a 0.12 anni luce o 1.94 bilioni di km (circa il 5% della distanza fra il Sole e la coppia α Centauri AB). Appare gravitazionalmente legata al sistema AB, compiendo un'orbita attorno alle due stelle in un periodo compreso fra 100.000 e 500.000 anni, tuttavia, è anche possibile che Proxima possa essere non legata e che si muova lungo una traiettoria iperbolica attorno al sistema AB.

 

L'evidenza principale di un'orbita legata è che sembra difficile che l'associazione fra Proxima e le due stelle principali possa essere accidentale, dato che mostrano circa lo stesso moto proprio attraverso lo spazio. In teoria, secondo alcuni studiosi, Proxima potrebbe lasciare il sistema fra alcuni milioni di anni, ma comunque resta ancora da chiarire se Proxima e α siano realmente legate gravitazionalmente.
 

 


Possibili pianeti abitabili
In passato si pensava che la presenza di pianeti extrasolari orbitanti attorno a stelle doppie fosse improbabile, a causa delle perturbazioni gravitazionali indotte delle stelle componenti il sistema.

 

Ma la scoperta di pianeti attorno ad alcune stelle doppie, come γ Cephei, fa ritenere attualmente possibile l'esistenza di pianeti di tipo terrestre nel sistema di α Centauri. Essi potrebbero orbitare attorno alla componente A o alla componente B, oppure possedere un'orbita sufficientemente ampia da comprendere entrambe le stelle.

 

Le due stelle principali del sistema mostrano caratteristiche molto simili a quelle del nostro Sole (come ad esempio l'età e la metallicità, quest'ultima un fattore molto importante per la formazione di pianeti rocciosi di tipo terrestre), per cui l'interesse degli astronomi verso questo sistema è ulteriormente incrementato.

 

Vari gruppi di ricerca specializzati nel trovare pianeti extrasolari hanno utilizzato diversi sistemi di misurazione della velocità radiale o del transito per cercare eventuali corpi orbitanti attorno alle due stelle principali, ma finora tutte le ricerche condotte non hanno permesso di individuare attorno alle due stelle principali, come nane brune, pianeti gioviani o piccoli pianeti terrestri.

 

Modelli simulati al computer suggeriscono che la formazione di giganti gassosi simili a Giove e Saturno sia molto improbabile, a causa dei forti effetti gravitazionali e del momento angolare orbitale di questo sistema binario.

 

La grande similarità fra le componenti del sistema ed il Sole in quanto a tipo spettrale, età e probabile stabilità delle orbite, ha suggerito che α Centauri sia uno dei siti più probabili per lo sviluppo di vita extraterrestre su un potenziale pianeta.

 

Alcuni astronomi credono però che eventuali pianeti di tipo terrestre potrebbero essere aridi o non possedere un'atmosfera con spessore sufficiente a sostenere la vita, questo perché nel nostro Sistema Solare sia Giove che Saturno furono probabilmente fondamentali nel perturbare l'orbita delle comete, dirigendole verso la parte più interna del sistema solare, dove avrebbero fornito ghiaccio, e quindi acqua, ai pianeti interni, pertanto l'esistenza di una eventuale Nube di Oort non può essere al momento esclusa.

 

Un possibile pianeta simile alla Terra attorno a α Centauri A dovrebbe trovarsi a circa 1.25 UA dalla stella (circa a metà strada fra la distanza dell'orbita terrestre e quella marziana) per avere delle condizioni climatiche che consentano la presenza di acqua allo stato liquido, mentre per mantenere queste condizioni attorno a α Centauri B, un pianeta dovrebbe trovarsi ad una distanza di 0.7 UA, con un'orbita dunque simile a quella di Venere.
 

 


Sviluppo e probabile civiltà
Chirone, il Centauro, era nato da genitori diversi di quelli degli altri centauri, e ciò spiega la sua differenza di carattere.

 

Suo padre era Crono (il Demiurgo Oscuro), re dei Titani e padre di Zeus (il Primo Uomo), che un giorno rapì e sedusse la ninfa marina Fillira (la specie aliena primitiva e acquatica di origine), colto sul fatto dalla moglie Rea (la Dea Madre, Lilith), Crono si tramutò in cavallo e fuggì al galoppo, lasciando Fillira incinta di un figlio ibrido (la nuova razza aliena).

 

Nel mito è possibile ricostruire la genesi di questa antica civiltà aliena e del suo lungo percorso di evoluzione, probabili creature dell’antica civiltà dei Primi Uomini o Adam e primo tentativo di creare una razza dalle fattezze umane, trovarono la loro origine nella costellazione del Sagittario come esseri dalla forma terrestre, infatti, si pensa che addirittura fossero una branca della razza degli Arieti (comunque una affine) che dalla omonima costellazione, furono portati nel Sagittario per intraprendere questa nuova sperimentazione.

 

Avviati i primi esperimenti, questa nuova specie fu successivamente trasferita nella costellazione del Centauro, ma ancora, non avendo raggiunto la forma perfetta, fu necessaria una nuova ibridazione con una razza aliena acquatica, scoperta su un pianeta di un sistema solare presente nella costellazione del Capricorno.

 

Ed è in questa ultima tappa e dopo essere passati per ben tre diverse costellazioni, che si concluse il ciclo di formazione dei Gregari o Uomini Caprini, un lungo processo evolutivo che da una originaria specie terrestre e bucolica, attraverso i primi interventi Umani e di continue modifiche genetiche, raggiunsero l’attuale conformazione.

 

Rispetto a tutte le altre razze aliene, seppure umanoidi ma ancora dall’aspetto animale, in questo caso siamo di fronte ad un primo tentativo di strappare il lato animale a vantaggio di una sembianza umana, la quale, poi, porterà infine alla creazione degli Umanoidi e alla perfezione compiuta. I Gregari, primo prototipo di alieno umano concepito dal loro creatore e mentore (Primo Uomo), decideranno successivamente di seguirne i voleri, mettendosi al servizio di un progetto che, in parte estraneo alle altre razze, li vedranno protagonisti di un processo di ibridazione fuori dal comune.

 

Rispetto a tutte le razze aliene, molto più antiche, dall’aspetto animale e non animiche, i Gregari (come anche gli Umanoidi lo sono stati per un breve periodo) sono in parte ancora oggi animici, ovvero possiedono tutti quanti un unica Anima concessa dal loro creatore. Un caso di civiltà aliena animico-collettiva (in quanto tutti gli individui che compongono questa civiltà possiedono tutti la stessa grande Anima), capacità, questa, concessa dagli Adam con l’unico scopo di fare da tramite con noi Umani nella creazione di un ibrido finale e perfetto.

 

Da questa ricostruzione, si capisce, inoltre, anche un altro aspetto importante nel quale persino l’Alieno può essere animico quando ci sono le condizioni necessarie.

 

Se analizziamo la storia dei Caprini, intimamente connessa con quella degli Umanoidi di Sirio, si scopre che entrambi provengono da forme di vita acquatiche, ma l’elemento dell’acqua lo si ritrova anche nel nostro genere umano e probabilmente anche nella formazione dell’Adam Kadmon originario (Primo Uomo).

 

Quindi è presumibile pensare che è dall’acqua che passa un canale preferenziale, elemento che permette ad un corpo di modificare il suo codice genetico a tal punto da renderlo infine animico ed Umano.
 

 


Aspetto fisico
Un Caprino o Gregario ha un’altezza media di 2 metri e su questi parametri possiamo identificare buona parte di tutta la popolazione.

 

L’aspetto è tipicamente umano, dotato di arti, braccia, spalle e un torace possente che scendendo si assottiglia sempre di più, presentando una vita stretta ai fianchi e delle gambe sempre più affusolate e sottili, quasi pesciformi, seppur bipedi. Nella sua interezza, l’aspetto fisico somiglia ad una V, dove la punta in basso corrisponde alle gambe affusolate e i minuscoli piedi, mentre al vertice, la biforcazione, descrive l’ampio torace, sormontato invece da una testa del tutto umana.

 

La sua struttura ossea è possente in grado di reggerne la mole, la forza fisica e la considerevole altezza.

 

Dall’aspetto fisico quasi umano, si riscontra una testa del tutto unica, tipicamente umana nei tratti del viso, ma che presenta ai lati sopra le orecchie delle corna massicce, ricurve all’indietro e che si fondono con una strana capigliatura creando una sorta di lignea scultura. La pelle, sicuramente diafana, bianca e pallida, varia di colore, forse sono soggetti a mimetismo, in grado di cambiare il loro aspetto esteriore in base alle più diverse circostanze climatiche.

 

Comunicano per via telepatica ma sono capaci di emettere anche dei suoni e/o parole, attraverso una complessa lingua parlata e scritta.

 

Sembra che non indossino abiti, soprattutto dal busto in su, anche se ci sono testimonianze che riportano di aver percepito questi esseri con indosso bracciali, collane, anelli o ornamenti di un metallo sconosciuto, mentre in altri con abiti tipicamente e stranamente umani.

 

E’ evidente una forte somiglianza con una componente razziale “umana o umanoide”, questo fa supporre una loro antica genesi, dove a seguito delle sperimentazioni antropomorfe degli Adam, si passò successivamente alle ibridazioni umane, creando i primi modelli di umanoidi che poi porteranno a razze più compiute e simili al loro creatore.
 

 


Un caso anomalo nella “Gerarchia Superiore
La razza dei Caprini, insieme a quella dei Felini e dei Canidi, fa parte insieme agli Adam (Primo Uomo) della famigerata “Gerarchia Superiore”.

 

Questa Gerarchia è una sorta di cupola dove si detiene il potere galattico sul progetto alieno-umano, per il controllo della forza energetica presente nell’Universo: l’energia animica.

 

Pur essendo una tra le prime e più antiche razze create, grazie alla sua particolare evoluzione, non ha mai fatto parte attiva nel vertice del potere. Compito della “Gerarchia Superiore” è quello di mandare avanti il “Progetto di Perfezionamento Umano”, ovvero sorta di missione astro-biologica, nel quale sia possibile fondere l’attuale essere umano, con le razze aliene, soprattutto quelle della Gerarchia e lo stesso Primo Uomo: recuperare le anime ribelli, conquistare l’immortalità, arrivare attraverso di esse alla Coscienza e forse, persino prenderne il posto.

 

In questo complesso scacchiere è facile capire che la “Gerarchia Superiore” è nata per meglio controllare e monitorare tutto il lavoro svolto dalle razze aliene presenti.

 

Si scopre, quindi, che la razza dei Gregari o Caprini svolge un compito di “corpo ibridante” nei confronti degli Esseri Umani e, probabilmente, essendo in parte animici riescono a condurre esperimenti direttamente per gli Adam.
 

 


Interferenze con l’Uomo
L’intervento della razza dei Caprini sul genere umano è intimamente connessa agli esperimenti genetici e di ibridazioni che conducono per conto degli Adam, concedendosi carnalmente come mezzo di fusione tra loro e gli attuali Esseri Umani creati dagli Alieni.

 

Al momento non disponiamo di molti dati al riguardo, sia perché questo genere di interferenza è molto raro, sia perché il lavoro che svolgono è ancora avvolto dal mistero. Sappiamo, però, che svolgono azioni di interventi per rimuovere o inserire nuovi microchip, molto più sofisticati e tecnologicamente avanzati, ma soprattutto seguono alcuni tipi particolari di impianto di feti (ibridi umano-caprini) nelle donne, compiendo quasi sempre veri e propri atti sessuali con le addotte.

 

Sembra non parassitino a livello cerebrale gli addotti, ma sono responsabili della creazione continua di blocchi di acquisizione di Coscienza, soprattutto nei loro riguardi.

 

Sono molto abili a restare nell’ombra, agendo sulla sfera emotiva e sessuale degli Umani con cui sono in contatto, soprattutto le femmine e in misura minore con i maschi della nostra specie, specie i compagni delle addotte da loro fecondate.

 

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I Satanidi a 6 Dita

 

 

Incubus, il demone notturno
Originariamente un incubo era un demone di aspetto maschile che giaceva sui dormienti, solitamente donne, per trasmettere sogni cattivi e talvolta per avere rapporti sessuali con esse, in epoca romana veniva anche associato a Fauno, insieme ad altri come Fatuus, Fatuclus e Inuus.

 

Questi demoni erano raffigurati aventi in testa un berretto conico, che talvolta perdevano mentre folleggiavano e colui che trovava uno di questi, acquistava il potere di scoprire tesori nascosti.

 

Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia ne descriveva i rimedi, offerti dalla medicina popolare, per tutelarsi da incubi ricorrenti.

 

Gli incubi continuarono ad essere presenti nelle leggende medievali dove la loro figura diventò più malvagia, l'incubo sottraeva energia dalla donna con cui giaceva per trarne nutrimento e, nella maggior parte dei casi, uccideva la sua vittima o la lasciava in pessime condizioni di salute; una versione femminile di questo demone era chiamata succubo.

 

Durante la caccia alle streghe, l'ammissione di aver avuto rapporti sessuali con un demone o Satana era uno dei peccati per i quali le donne venivano uccise, perché si riteneva che a volte, gli incubi, concepissero dei figli con le stesse donne che possedevano.
 

 


Un Inferno senza ritorno
Satana è un angelo, demone, o divinità minore in molte religioni, in particolare in quelle religioni monoteiste derivate dalla tradizione giudaica: è l'incarnazione e la personificazione del principio del male supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo bene.

 

Satana è anche noto come il Diavolo (dal latino Diábolus, "Colui che divide") per eccellenza, il Principe delle Tenebre, il Principe di questo Mondo (secondo Cristo), è chiamato anche Belzebù (definizione traente origine dal nome dalla divinità fenicia Baal, e la cui traduzione letterale è "Signore delle Mosche"), Belial, Mefistofele o Lucifero (dal latino Lucifer, cioè "Portatore di luce").

 

Nell'angelologia ebraica è presente la figura di Satanael, angelo al quale viene affidato da Dio il compito di verificare il livello di pietas dell'Uomo, ovvero del suo amore e della sua dedizione verso Dio stesso, questo angelo riporta infatti al Signore tutti i peccati dell'uomo.

 

Si dice poi che quest'angelo, chiamato anche Samael, come angelo distruttore concorra con il volere divino alla morte degli uomini. La storia riportata dalla Bibbia cristiana e dagli scritti dei Padri della Chiesa, è che in origine Lucifero fosse l'Arcangelo più bello, più splendente e più vicino a Dio, chiamato quindi Lucifero ("portatore di luce"), che però, proprio per questa sua vicinanza, credette d'essere non solo come Dio, ma più potente dell'Onnipotente stesso peccando cosi di superbia e ribellandosi al volere divino.

 

Radunò a sé un terzo delle schiere angeliche e mosse guerra contro l'Onnipotente, che lo vinse e lo precipitò dal Cielo insieme ai suoi angeli devoti, la caduta durò 9 giorni, quando infine l'Inferno si spalancò sotto di loro, inghiottendoli.

 

Secondo la tradizione, in quel momento il vero nome di Lucifero venne "cancellato dai Cieli", con l'imposizione che nessuno lo pronunciasse mai più e col comando che venisse chiamato da allora in avanti "Satàn" ("Avversario"). Lontani dalla luce divina, i meravigliosi angeli si mutarono in orridi demoni e da allora il solo scopo del demonio, invidioso e furente, divenne quello di trascinare gli uomini, novelli e privilegiati figli di Dio, nella sua dimora di disperazione per l'eternità.

 

Nell'Islam, Iblīs è il diavolo principale, appare più spesso nel Corano ed è il capo degli spiriti del male, la sua personalità ricorda quella del diavolo cristiano. Disubbidì ad Allāh quando gli fu ordinato (come a tutti gli angeli) di adorare Adamo da Lui creato, fu quindi cacciato dal suo cospetto.

 

Da allora è noto in ambiente arabo-islamico come Shaytān o Shaytān il lapidato, come affermato nel versetto 98 della sura XVI del Corano che riferisce l'episodio in cui egli aveva tentato Abramo, o secondo alcuni suo figlio Isacco o Ismaele, perché non ubbidisse all'ordine di Dio nel sacrificio di suo figlio.
 

 


Quando il Diavolo diventa un Alieno
A volte, quando alla sera si è soliti coricarsi e sdraiarsi in posizione supina nel letto, è comune a molti addotto andare incontro ad alcune visioni, soprattutto nella fase del dormiveglia.

 

Alcuni ricordano il fermarsi di un immagine, una istantanea, probabilmente scatenata dalla posizione assunta nel letto a seguito del rilassamento fisico, risvegliando così un ricordo, magari sopito da chissà quanto tempo. Si è soliti rivedere un ambiente avvolto da un bianco lattiginoso e di essere sempre sdraiati supini su di un letto freddo, metallico, con la sensazione di avere attorno a se almeno quattro esseri, di cui non è possibile sul momento riconoscerne la forma.

 

Dopo un iniziale senso di stordimento e smarrimento, si comincia ad avvertire una strana sensazione di freddo in tutto il corpo, pervaso da continui brividi. Lentamente quelle figure indistinte cominciano ad assumere un’identità, mentre nel frattempo si viene assaliti da un inteso stato di impotenza.

 

Queste entità assumono la forma di umanoidi, tutti uguali, vestiti di bianco, ma di un bianco così pulito, lucido e senza macchia, un abito che a volte diviene fluido come di una normale stoffa bianca, in altre sembra irrigidirsi, soprattutto quando si avvicina al lettino metallico dove si trova sdraiato l’addotto. Si inizia a distinguere anche la loro costituzione fisica, si nota che hanno delle mani formate da ben sei dita e che la pelle è bianca, sintetica, quasi perlescente e di un bianco cangiante.

 

Addirittura si scorge all’interno di questa pelle, delle strane venature violacee nelle quali scorre una linfa, simile al nostro sangue di tutt’altro colore. Anche i capelli sono sintetici, ma trasparenti, un po’ come i peli dell'orso polare, che nella massa diventano bianchi. Il viso è decisamente strano, stretto e allungato, il naso sottile come la bocca, tanto da sembrare cadaverico e presenta questo colore bianco perlaceo, tendente al violetto.

 

Infine gli occhi, a volte simili a quelli di un gatto, con la pupilla verticale nera, ma che si biforca in alto e in basso, una pupilla stretta e oscura e con il colore dell'iride di un giallino elettrico.

 

Spesso, quando questi esseri sembrano immobilizzarsi, gli occhi divengono completamente neri come la pece, forse a causa di un qualche scollegamento interno. In altre situazioni, l’interferenza avviene anche in modo più invadente e palese, soprattutto quando capita di dormire e di risvegliarsi improvvisamente, ma ritrovandosi poi a vivere una situazione del tutto unica, se vogliamo assurda, in cui il sogno si confonde e si sovrappone alla realtà.

 

Può capitare che si sommino più scene diverse, del sogno stesso che si sta facendo in quella notte, ma anche della propria camera che da svegli si riesce a vedere nel pieno della notte, avendo poi, dei continui sfasamenti tra il sogno e la visione della camera stessa; diventa usuale anche ritrovarsi con il corpo completamente immobilizzato, sentire dei rumori di origine sconosciuta in casa.

 

Raramente è facile vedere alla propria sinistra la figura fosforescente di un alieno Grigio, mentre sulla destra, ad una discreta altezza, un simbolo triangolare luminoso, anch’esso fosforescente, indossato da un entità altissima di cui si riesce solamente a riconoscere i contorni. In quei momenti è del tutto normale avere paura e cominciare ad agitarsi, ma improvvisamente la camera può anche essere invasa da un lampo di luce, magari proveniente dalla finestra, mentre il lenzuolo si alza per poi ricadere dolcemente su di se.

 

Nel frattempo l’inconscio si è inabissato nuovamente in un sonno profondo e dal quale, spesso, ci si risveglia immediatamente un attimo dopo.

 

E’ chiaro che da tutte queste esperienze si ritorni ad avere paura del buio, proprio come quando si era bambini, perché ogni volta che si entra nel letto è istintivo raggomitolarsi su se stessi, coprendosi con le coperte, chiudere gli occhi e immaginare di essere al sicuro.

 

Occorrerà dell’altro tempo prima di riprendersi, di riconquistare la notte e dormire serenamente, perché anche questo è il mondo notturno e con il quale dobbiamo imparare a convivere.
 

 


L’Universo parallelo
Se esiste un posto che possa assomigliare all'Inferno, questo è sicuramente l'Universo nel quale vive l’alieno Satanide o 6 Dita.

 

Decisamente diverso dal nostro, presenta in realtà molte caratteristiche comuni in quanto formazioni stellari, sistemi solari, galassie, etc., ma stranamente risulta essere più piccolo (se così si può dire) e molto più “antico”.

 

Data la sua vecchiaia è un Universo morente, che si sta spegnendo, molte galassie si sono dissolte, vi sopravvivono poche isolate stelle ancora "vive", ma il freddo che pervade l'intero spazio è così intenso e assoluto che le sta raffreddando. Parole come stelle, pianeti, etc., sono utilizzate in questo contesto per parlare di un qualcosa comune e riconoscibile, ma in realtà non è così: la composizione chimica è completamente diversa, le stelle non sono come le nostre, emettono luce simile a quella elettrica, dal bianco, passando dall'azzurro al blu scuro, mentre i pianeti sono formati di sostanze simile al metallo.

 

La vita stessa che si è formata su alcuni di questi pianeti è del tutto sconosciuta. E' un universo popolato di "fantasmi", entità incorporee, non fisiche, difficili da comprendere, non sono fatte come le nostre forme di vita, sia terrestri o le altre aliene che conosciamo.

 

Praticamente è come essere negli Inferi, un luogo buio, freddo, inospitale, illuminato qua e la da qualche stella moribonda, con luci bianche fioche o azzurre e blu scure, con pianeti desolati fatti di metallo e toni scuri, cupi e popolati da esseri incorporei; un universo ghiaccio-caldo. Il sistema solare dei Satanidi, nello specifico, presenta una stella gigante con una compagna più piccola, una nana bianca, ma risulta difficile stabilire a che distanza si trovi, sembra che sia ad uno stadio intermedio del sistema planetario formato da ben 12 pianeti.

 

Il quinto pianeta, quello dei Satanidi ha tre lune, una molto grande e vicina, le altre due più piccole e lontane, la più grande somiglia tantissimo al nostro satellite, anche se la sua superficie è levigata, come se la nostra luna, piena di crateri, fosse stata ricoperta di plastica fusa e poi plasmata in una “cosa uniforme”.

 

Il pianeta, invece, presenta una enorme catena montuosa che si estende per un intero emisfero, mentre nell'altro degrada a colline, attorno è completamente pianeggiante e nelle parti piane, oltre ad esserci delle immense pianure, in una consistente parte si trova un vasto oceano, composto di una sostanza simile all'acqua, ma essendo nera, sembra quasi "petrolio".

 

E' un mondo irreale, durante il giorno l'atmosfera si tinge di azzurro scuro e la luce, riflettendo su questo terreno metallico, si rispecchia creando dei contrasti di colore incredibili. Ai piedi della catena montuosa, all'equatore (il pianeta è quasi il doppio del nostro), si trova un'immensa città, in parte costruita in superficie, in parte sottoterra dove vive il grosso della popolazione.

 

Praticamente una totale fusione di tecnologia e del metallo di cui è formato il pianeta, attraverso i quali hanno creato un mondo interno, plasmato a seconda delle loro esigenze di vita.
 

 


Aspetto fisico
Rispetto all’alieno Horus, parassitato direttamente nel nostro Universo dal burattinaio o Demiurgo Oscuro, il Satanide per attuare questo progetto, per volere del suo stesso creatore, si è fatto costruire dei robot biologici da una razza aliena già presente nel nostro, probabilmente le Mantidi, Robot in grado di ospitarli e di agire all’interno del nostro spazio.

 

Ai Satanidi non piace entrare dentro questi corpi, è un lavoro telepatico che gli procura enormi dispendi di energie, inoltre, sono talmente abituati alla loro immaterialità che ritrovarsi mentalmente dentro un robot, lo trovano degradante e inopportuno.

 

Questi robot sono alti dai 2 ai 4 metri, la testa è stretta e allungata, aquilina, con un naso minuto, gli occhi sono simili a quelli dei gatti ma con la pupilla verticale nera molto diversa, mentre l'iride è di un colore giallo elettrico. Spesso è possibile vedere questi occhi completamente neri, ciò avviene quando si scollegano dai loro corpi per periodi brevi o lunghi.

 

I capelli sono trasparenti e la massa li fa diventare bianchi, sono molto lunghi, tanto da arrivare a pochi centimetri dalle spalle.

 

La pelle è perlacea bianca, tendente al violaceo, con un colore simile al cianotico, seppur molto più leggero, ed è striata come le venature di un marmo. Le mani presentano 6 dita e se anche sono enormi, risultano essere delicate e affusolate.

 

Vestono tutti di un abito simile ad una tunica bianca e portano al collo un medaglione, una sorta di triangolo con al centro diverse forme, ognuna appartenente ad una produzione diversa (una sorta di marchio di fabbrica).

 

Gli abiti sono fluidi e termosensibili, sembra siano in grado di diventare morbidi in ambienti riscaldati e rigidi in ambienti freddi, inoltre, a contatto con delle superfici, sono capaci di prendere la forma degli oggetti con cui interagiscono, questo perché l'abito rimane parecchi centimetri discosto dal corpo e riesce a "giocare" con tutto ciò che lo circonda.

 

L'interno del corpo presenta un cuore artificiale che mantiene in vita il robot, da questo cuore si irradia in tutto corpo un sistema sanguigno, se così si può definire, costituto da dei tubicini trasparenti, visibili anche sulla pelle, sopratutto delle mani e dei piedi.

 

All'interno di questi tubicini passa il "sangue", un sorta di liquido tendente all'arancione scuro e il violetto, cangiante nel suo fluire, intervallato dalle bolle di un qualcosa simile all’aria.
 

 


La possessione demoniaco-aliena
I Satanidi non hanno una casa, un nucleo familiare, una vita propria, vivono continuamente all’interno di enormi sale, dove ogni individuo conduce la sua esistenza davanti ad uno schermo nero.

 

Ci sono stanze immense con migliaia di questi schermi, ognuno attribuito ad un Satanide, luoghi che somigliano ai nostri call-center, ma molto più giganteschi, e questa strana televisione gli permette di collegarsi con il proprio essere umano addotto. Gli ambienti sono illuminati da luci bianche fortissime, talmente accecanti che non si riesce a vedere niente (a parte gli schermi neri sui quali la luce sembra non riflettere, come se ne venisse letteralmente inghiottita). Le loro figure scure vivono letteralmente immerse in questa luce irradiante (anche se artificiale), probabilmente perché il loro mondo sta morendo e la falsità di quel bagliore gli fa credere di poter sopravvivere.

 

Sono molto cattivi, oserei dire malefici, vivono nel terrore, nella paura. Sono comandati da una guida suprema, una sorta di imperatore o dittatore che viene sostituito alla sua morte da un altro essere, eletto da una specie di Consiglio Supremo.

 

Il Satanide, sostanzialmente è la versione moderna di quello che un tempo veniva chiamato Satana, è il diavolo tentatore che induce l'uomo a provare ogni tipo di eccesso, è il diavolo che abita all'inferno, nell'Al di Là freddo, il Satana dal pene di ghiaccio, padrone di un luogo buio e terribile, senza speranza e senza ritorno.

 

Quello del Satanide è un parassitaggio esterno che fa compiere tutto ciò che desidera attraverso la persona che controlla, perché pretende un totale dominio della situazione e dell'essere umano che si è scelto. Non provando la sessualità in quanto incorporei, sfruttano quella umana per rapirne le emozioni, si cibano delle nostre sensazioni, perché questo li fortifica, li rende onnipotenti, inoltre, sembra che riescano a scavare nelle vite passate e future degli addotti.

 

Fanno emergere lati nascosti e insospettabili, su questi aspetti spingono l'acceleratore, facendo compiere gesti anche estremi, incoscienti, che magari potrebbero compromettere persino la vita stessa della persona parassitata.

 

Tale atteggiamento provoca frequenti contrasti con le altre razze aliene, in quanto espongono gli addotti a dei rischi inutili che poi gli altri alieni (sopratutto gli Umanoidi), devono in qualche modo rimediare. La pressione psicologica che hanno su un addotto è veramente forte, probabilmente è il parassitaggio più completo ed intenso che una razza aliena possa condurre su di una persona.

 

Sono in grado di modificare l'aspetto fisico, gli sbalzi di umore, procurare attacchi di panico, vari stati depressivi (tra cui il disturbo ossessivo-compulsivo), nei casi più gravi conducono la persona al suicidio. Il paradosso è che le emozioni che portano l'addotto a questo gesto, sono per loro fonte di grande piacere energetico, non arrivando a capire, invece, che la loro azione conduce alla morte la fonte stessa del piacere.

 

Gli addotti sono per loro fonte inesauribile di energia e parte della popolazione lavora davanti a questi schermi per "sopravvivere" con l'energia altrui umana, ma spesso poco importa se per i gesti estremi che pretendono qualcuno possa morire, tanto sono coscienti che l’energia animica troverà altri corpi, e sono consapevoli che ogni giorno, nascono bambini sulla Terra (e non solo) da parassitare.

 

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Gli Umanoidi Siriani

 


 


Sirio e la costellazione del Cane Maggiore
Conosciuta anche come Stella del Cane o Stella Canicola (in latino Sīrĭus), Sirio è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore, la stella più brillante del cielo notturno con una magnitudine apparente pari a -1,46 e una assoluta di +1,40.

 

Vista dalla terra possiede due volte la luminosità apparente di Canopo (α Carinae), la seconda stella più brillante del cielo e in una notte limpida, senza Luna e possibilmente senza i pianeti più luminosi, è persino in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti.

 

Sirio può essere osservata da tutte le regioni abitate del nostro pianeta, la sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua luminosità, sia alla vicinanza al Sole, infatti Sirio si trova ad una distanza i 8,6 anni luce, risultando una delle stelle più vicine al nostro pianeta.

 

Ha una massa di circa 2.4 volte quella del Sole, la sua luminosità è pari a 25 volte quella del nostro Sole, ma è meno luminosa di altre stelle come Righel o Canopo, perché sono più lontane. In realtà Sirio è un sistema binario, infatti attorno alla componente principale (chiamata Sirio A) orbita una nana bianca, chiamata Sirio B, che compie la propria rivoluzione attorno alla primaria ad una distanza compresa tra 8.1 e 31,5 UA, con un periodo di circa 50 anni.

 

Interessante è la storia del popolo dei Dogon, gruppo etnico del Mali in Africa Occidentale, noto per loro conoscenza su Sirio, impossibile da conoscere senza l’uso di un telescopio. Come riportato da alcuni ricercatori, questo popolo sarebbe stato al corrente della presenza di una compagna di Sirio (la “stella del fonio”) che orbita attorno ad essa con un periodo di cinquant’anni, prima della sua scoperta da parte degli astronomi moderni; i Dogon affermano, inoltre, che ci sia pure una terza compagna oltre a Sirio A e Sirio B, probabilmente un pianeta.

 

Sirio, comunque, rimane presso molte nostre culture associata alla figura del cane ed è indicata come foriera di sciagure, presso i Greci si riteneva che il suo scintillio al suo sorgere eliaco, potesse danneggiare i raccolti, portare forte siccità o persino causare e diffondere epidemie di rabbia: il suo nome deriva infatti dal greco antico Séirios, che significa splendente, ma anche ardente, bruciante.

 

I Romani, invece, erano soliti sacrificare un cane assieme ad una pecora e del vino, allo scopo di prevenire gli effetti nefasti di questa stella.

 

I giorni in cui queste cerimonie venivano consumate, all'inizio dell'estate, erano detti Giorni del Cane, e la stella Sirio, Stella Canicola, fu così che il termine canicola diventò sinonimo di caldo torrido.
 

 


Il pianeta dei Siriani
All’interno della costellazione del Cane Maggiore e attorno alla stessa Sirio, dalle nostre informazioni, risulta trovarsi un sistema solare del tutto particolare e che vede tra i pianeti principali quello della razza aliena degli umanoidi siriani.

 

Questo pianeta è l’unico roccioso interno, posto a poco più di 4 UA da Sirio A e nel punto minimo da Sirio B, pressoché a metà strada tra le due stelle, questa particolarità ha non solo contribuito alla nascita di questo mondo ma lo ha anche preservalo da pericoli esterni, dovuti ad asteroidi, comete e meteoriti, presenti in grande quantità al di fuori della parte interna del sistema solare dove vi fanno parte altri tipi di pianeti più irregolari, sia rocciosi e gassosi (giganti) soggetti molto spesso a frequenti bombardamenti da parte di questi corpi celesti.

 

In questa situazione del tutto unica, si è sviluppato un pianeta straordinario nel suo genere e che durante la sua esistenza ha conosciuto radicali trasformazioni e modifiche, dapprima naturali ed in seguito artificiali, grazie all’evoluta tecnologia raggiunta dalla razza umanoide che lo abita.

 

Il pianeta, come scritto in precedenza è roccioso, non molto dissimile dalla Terra anche se più grande di almeno tre volte, questa somiglianza è stata affine sino a qualche migliaio di anni fa quando ancora vi erano terre emerse, poi, a seguito di modifiche climatiche e geologiche, il pianeta è diventato completamente acquatico e gli Umanoidi sono intervenuti nel ripristinare intere zone asciutte.

 

Data la sua posizione e la particolare luce emessa da Sirio A e Sirio B, il pianeta è definito blu (Pianeta Blu), di questo colore intenso è invasa l’atmosfera e il mare che attualmente ricopre l’intera superficie.

 

A seconda della rotazione di Sirio B e della differenza di irradiazione solare durante i 50 anni di rotazione attorno a Sirio A, il colore del pianeta può cambiare sensibilmente, passando da periodi di luce bianca intensa ad altri più blu, con periodi in cui l’intera superficie, grazie alla posizione delle stelle, non conosce mai la notte, mentre in altri, si svolge una regolare rivoluzione tipica e del tutto simile come sul nostro pianeta.

 

Tale processo, variabile e continuativo, modifica sensibilmente il clima, infatti nei periodi in cui l’irradiazione è continua da parte di entrambe le stelle, il pianeta diventa più caldo e si ricopre completamente di acqua sommergendolo e senza lasciare alcuna terra emersa, mentre nei periodi in cui Sirio B si trova all’opposto di Sirio A, contribuendo al regolare giorno e notte, si raffredda sviluppando enormi glaciazioni ai poli e che contribuiscono ad abbassare il livello del mare e al ritorno delle terre emerse.

 

Tutte le forme di vita presenti sono nate ed evolute all’interno degli oceani, la stessa razza umanoide è di origine acquatica, divenuta poi terrestre durante un periodo di glaciazione in cui le terre emerse permisero il passaggio sulla terraferma.

 

Da questo unico essere acquatico originario, una volta diventato terrestre, si formarono ben cinque diverse razze nelle varie fasce climatiche del pianeta:

  • nella zona fredda dei poli si svilupparono gli Umanoidi “Elfi”

  • in quella temperata gli Umanoidi “Umani” e “Classici”

  • nella zona desertica gli Umanoidi “Orange”

  • sino ad arrivare alla fascia tropicale dove si formò la razza “Gigante”

Tutte queste razze (descritte in seguito) si modificarono nel corso dei millenni, anche fuori dal Pianeta Blu, non solo per naturale evoluzione ma anche per forti ingerenze artificiali, cambiamenti genetici e che contribuirono a formare il loro attuale aspetto fisico.

 

Già evoluti quando erano ancora esseri acquatici, sia per intelletto che livello spirituale, la loro ulteriore spinta in avanti avvenne non appena furono in grado di diventare creature terrestri, facendo notevoli passi avanti nel campo delle scienze.

 

E’ stato nel corso di questo periodo “asciutto” che svilupparono la tecnologia necessaria per creare zone artificiali prive di acqua, contribuendo al continuo sviluppo e la crescita, non solo delle loro antiche città, ma anche di forme vegetali che nel frattempo erano nate, sviluppandosi sulla terraferma.

 

Questa eccezionale tecnologia, permette di porre ai quattro angoli di un territorio delle enormi macchine magnetiche, in grado di generare un onda gravitazionale che, collegandosi tra di loro, crea uno scudo capace di erigere una vera e propria diga invisibile e magnetica che respinge l’acqua. Viste dall’alto, queste zone asciutte appaiono come degli enormi buchi nell’acqua (tondi, quadrati, rettangolari, triangolari, a seconda delle esigenze territoriali), permettendo alle terre di restare all’asciutto e ai suoi abitanti di condurre normalmente la propria vita e le attività quotidiane.

 

Da una di queste terre si vedrebbero straordinari e diversificati panorami, essendo “buchi” che possono essere grandi anche migliaia di chilometri, al confine di questa barriera sarebbe possibile ammirare un muro d’acqua alzarsi in verticale per centinaia o migliaia di metri in altezza, con le onde del mare infrangersi contro queste “pareti” e senza penetrarla in alcun modo.

 

L’aspetto sarebbe simile a quello di un gigantesco acquario, dove le forme di vita che si avvicinano al confine diverrebbero visibili, mentre all’interno di queste zone asciutte, magari lontane anche migliaia di chilometri, il mare sarebbe visibile soltanto in lontananza come una striscia azzurra o, a seconda della geologia del territorio, anche del tutto non visibile.

 

L’interno di questi territori ha un clima tra i più diversificati che si conoscano, alternando deserti a zone temperate o tropicali, ricche di vegetazione ed animali di ogni tipologia e grandezza.

 

Il clima, ovviamente, risente della particolare condizione dovuta alla sua natura artificiale, in quanto la posizione delle stelle Sirio A e B e la maggior luminosità, produce un effetto nei “buchi” simile a quello delle “serre”, anche se attraverso questi fattori restano nella maggior parte dei casi mediamente temperati e del tutto abitali.

 

Intere zone sono occupate dalle città dove vivono gli Umanoidi, città enormi, dalle strutture imponenti, interamente costruite di pietra rossa, marrone e bianca, sono di una bellezza indescrivibile, paragonabile solamente al fasto degli antichi Romani, Egizi o dei Maya, ma moltiplicando la bellezza e la maestosità di almeno 100 volte.

 

Molta importanza è data all’educazione e allo sviluppo intellettivo dei propri simili, guidati dall’infanzia sino all’età adulta, tanto che la conoscenza è insegnata in grandi strutture che ricoprono una posizione centrale, non solo nelle città, ma nella sfera sociale e gerarchica della società stessa. Queste strutture sono simili alle nostre Università e potremmo utilizzare questo nome per chiamarle, ma sono totalmente diverse e immerse in enormi parchi che mantengono ognuno a contatto con la natura o “l’essenza spirituale delle cose”.

 

Ad un nuovo visitatore le loro città potrebbero sembrare deserte, dal momento che non esiste traffico veicolare e poco movimento di persone o animali in superficie.

 

La rete di trasporti avviene completamente al di sotto della superficie, attraverso un reticolo di strade che oltre a raggiungere ogni edificio cittadino, è capace anche di raggiungere passando sotto gli oceani, persino le altre città sparse sul pianeta. La tecnologia sviluppata dagli Alieni Umanoidi è in genere tra le più avanzate, oltre ad essere tra le più antiche.

 

Possiedono piccole astronavi esplorative e grandi navi galattiche addette alle lunghe esplorazioni e alla difesa dei propri territori, dispongono anche di tele-trasporti e dispositivi di occultamento, scudi protettivi e armi di diverso tipo, nonché una scienza medica all’avanguardia.
 

 


Gli Umanoidi, tipologia e razze
Esiste una grande confusione quando si comincia a parlare di Alieni dall’aspetto Umano, gli Umanoidi, molto spesso denominati Nordici, Pleiadiani, Siriani, Orange, Elfi, persino Esseri di Luce (sino ad arrivare al più famoso Ashtar Sheran).

 

Questa confusione, spesse volte voluta, è dovuta in realtà ad una necessità spasmodica di rendere più simile a noi un alieno, che comunque ha avuto origine su un altro sistema solare, seppur abbia contribuito alla nostra creazione in modo decisivo, come vedremo in seguito.

 

Questo popolo numeroso è anche tra quelle forze aliene che ha una maggiore diffusione nel quadrante della Galassia dove attualmente ci troviamo, tanto che il suo colonialismo si è spinto nel conquistare e adattarsi su ben cinque diversi sistemi stellari (anche se si sospetta siano molti di più):

  1. Sirio (siriani) il sistema dove hanno avuto origine

  2. Toro (tauriani) il sistema dove vivono perlopiù gli Orange

  3. Pleiadi (pleiadiani) di cui fanno parte le razze più fantastiche (nordiche ed elfiche)

  4. Andromeda (andromediani) nel quale si trova la fazione avversa, li fuggita dopo la scissione con il popolo originario di Sirio

  5. il Sole (marziani) il nostro sistema solare e in particolare il pianeta Marte dove coesistono diverse razze umanoidi (Marte, probabilmente, è anche il nostro pianeta di origine e dove sono state concepite anche le prime nostre forme di vita umane)

Sotto la definizione di Alieni Umanoidi (Nordici, Pleiadiani, Siriani, Orange, Elfi, etc.) vengono raggruppate diverse entità aliene, accomunate da alcuni fattori comuni:

l’aspetto umanoide o simil-umano, la pelle diafana, spesso chiara e delicata, ma anche “abbronzata”, gli occhi chiari e naturalmente i capelli biondi, biondo castano o rosso.

Tali caratteristiche hanno fatto sì che alcuni ricercatori abbiano frettolosamente classificato qualsiasi incontro ravvicinato con creature di questo tipo come sogni o fantasie, in cui l'addotto in questione si sarebbe convinto di aver visto delle creature semi-angeliche ed è probabile che in passato, questi esseri, siano stati scambiati per dei messaggeri divini.

 

Anzitutto va specificato che esistono differenti tipi di esseri umanoidi, esattamente come sul nostro pianeta esistono differenti razze umane, la stessa cosa è avvenuta anche per questa tipologia aliena semi-umana. Il carattere di questi alieni varia da gruppo a gruppo, va detto però che in genere, sono caratterizzati da una certa gentilezza di modi e un comportamento che potremmo dire dettato tanto dalla logica e dalla "disponibilità" verso l'umano.

 

Anche nei casi di rapimenti effettuati contro la volontà dell'adotto, in genere mostrano una capacità di interagire, cercano di calmare la persona parlandogli telepaticamente e alla richiesta di spiegazioni, se le condizioni lo permettono, queste vengono fornite senza problemi.

 

Talvolta sembrano interessati anche ad uno scambio culturale con gli umani ma sulle tradizioni culturali si sa poco, fanno riferimento spesso ad un loro passato in cui hanno rischiato di auto-distruggersi per un eccesso di passioni violente. Superato quel periodo hanno iniziato a costruire una società equilibrata, prima soffocando fin troppo le loro passioni, successivamente cercando di reinserirle senza esserne travolti.

 

Gli alieni umanoidi, a differenza delle altre razze aliene, hanno una loro idea di divinità (Dio esiste, ma è differente da come lo immaginate voi) ed un misticismo molto sviluppato.
 

Umanoide "Umano"
Altezza: 1.75 / 1.80 circa.
Pelle: normale, non eccessivamente diafana.
Muscolatura: normotipo.
Capelli: biondo grano.
Mani: cinque dita.
Occhi: chiari (azzurri, verdi) taglio identico all'umano o pupilla verticale.
Abiti: vari.
Biologia: anche qui poche notizie a riguardo. Sembrano compatibili con la maggior parte delle funzioni biologiche umane di digestione, riproduzione e respirazione. Sarebbero indistinguibili dagli umani, tranne che ad un accuratissimo esame medico.

 

Umanoide "Classico"
Altezza: 1.90 / 2 metri circa.
Pelle: chiara, liscia e senza difetti.
Muscolatura: forte ma armoniosa.
Capelli: biondo chiaro.
Mani: cinque dita.
Occhi: chiari (azzurri, verdi o oro), un po’ più gradi del normale e inclinati, con pupilla verticale.
Abiti: vari, spesso hanno una tuta aderente blu scura o argentea.
Biologia: non esistono molti cenni sulla loro fisiologia. Capacità riproduttive intatte e simili alle umane, circolazione sanguigna differente, apparato digerente non eccessivamente differente dall'umano (compatibilità di cibi) e possibilità di cambiare la propria densità molecolare col pensiero.
 


Umanoide "Orange"
Altezza: 1.80
Pelle: raramente chiara, ma il più delle volte abbronzata.
Muscolatura: affusolata, talvolta esile.
Capelli: rossi o arancio (da qui il nome).
Mani: 5 dita.
Occhi: chiari, oppure rossi brillanti con pupilla verticale.
Abiti: variano, talvolta sono vestiti di bianco, spesso di blu. La tuta è caratterizzata da uno stemma a forma di due triangoli intrecciati, posto sul pettorale sinistro.
Biologia: nn.
 


Umanoide "Gigante"
Altezza: 2.30 o più.
Pelle: molto chiara e dura, con alcuni indurimenti callosi a placche nei pressi delle giunzioni ossee.
Muscolatura: eccezionalmente forte e potente.
Capelli: biondo chiaro.
Mani: nn.
Occhi: chiari, taglio più grande del normale con pupilla verticale.
Abiti: variano.
Biologia: si evidenzia una struttura osseo-muscolare molto più sviluppata del normale, forse dovuta ad un pianeta dalla gravità maggiore della nostra.
 


Umanoide "Elfico"
Altezza: 1.85 / 1.90
Pelle: olivastra e liscia.
Muscolatura: affusolata ma resistente ed elastica.
Capelli: biondo oro.
Mani: talvolta viene descritto a quattro dita, in altre ben sei.
Occhi: chiari (spesso blu), di dimensioni molto grandi e con una inclinazione talmente verticalizzata da sembrare decisamente innaturali per i nostri standard.
Abiti: variano, spesso hanno tute aderenti.
Biologia: poche note disponibili, avrebbero una certa bio-compatibilità con gli umani e sarebbero dotati di una grande agilità. Il volto è più sottile e schiacciato del normale (effetto 'sogliola').


 

Rapporti e interferenze con gli Uomini
Gli Alieni Umanoidi Siriani sono nostri lontani parenti, in quanto responsabili della creazione genetica degli esseri umani, possiedono la nostra dettagliata mappatura genetica, tanto che sanno distinguere le persone da scegliere per i rapimenti, da quelle che vanno scartate perché non possiedono quella componente energetica fondamentale a cui aspirano: l’energia animica.

 

Sono loro ad intervenire quasi sempre per primi nell’arco della vita di un addotto, spesso preparandosi il terreno già da prima della nascita dell’individuo prescelto.

 

Detengono un livello spirituale più elevato di noi e proprio per questo motivo, in passato, hanno avuto molti contatti con i terrestri, spesso mischiandosi per raggiungere i loro obbiettivi. Sono vegetariani, praticano più livelli di meditazione, sia personale che collettiva, tanto che hanno contribuito in modo massiccio anche alla nascita di religioni e pratiche sul nostro pianeta.

 

Non a caso gli addotti con uno Spirito e/o Memoria di Umanoide, sono spesso vegetariani, praticano arti marziali o professano religioni e filosofie orientali. La loro visione del creato e dell’Universo è molto diversa dalla nostra, tanto che agiscono attraverso una regola di base che compensa la dualità presente nel cosmo.

 

Esistono più livelli di interferenze di questi esseri con la nostra razza umana, sino ad arrivare alla più estrema con lo Spirito o casi di Memoria Aliena impiantata.

 

Non è erroneo pensare che la figura archetipica dell’angelo caduto, bello e dannato, sia associata ad un essere biondo, alto, con gli occhi azzurri, che parla in una strana lingua araba e indichi dei nomi propri o di persona, spesso riconducibili ad antiche divinità pagane. Inoltre non è nemmeno singolare che queste stesse entità abbiano fatto visita agli albori delle prime civiltà terrestri, provenendo dal mare su avveniristiche “navi”.

 

Sono anche coloro che cercano sempre di porre rimedio ai vari problemi che possono presentarsi in determinate situazioni: non è un caso che in alcuni tentativi di suicidio da parte degli addotti, sono tra i primi che appaiono nel cercare di salvare la persona in questione, sono loro che intervengono sull’addotto perché rimanga in ottima salute durante la sua vita, e sono sempre loro quando devono persino porre rimedio ai danni causati, volontariamente e non, da parte di altre razze aliene, soprattutto i parassiti.

 

Proprio per questa particolarità, hanno un carattere dolce e mansueto, spesso impassibile, a volte definito anche “sornione”, ma che in realtà denota un certo distacco dalle emozioni e da un possibile coinvolgimento con le più travolgenti passioni umane.

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I Mezzaluna
 


“Ciò che viene nascosto non durerà per sempre,
coloro che non dicono tutta la verità
avranno un conto da pagare”.
(Un Mezzaluna ad un addotto durante un sogno)

 

Il Popolo della Luna
La zona della Lunigiana e delle Alpi Apuane, ricca di interesse geologico per le sue famose cave di marmo e per il vasto sistema di grotte, come il complesso di gallerie e pozzi dell’Antro del Corchia, che risulta tra i più profondi ed estesi del mondo e ancora non completamente esplorato, si posiziona strategicamente in un crocevia che abbraccia la parte di Liguria del levante, l’Emilia e la Toscana.

 

Tale area è stata abitata sin dai tempi remoti da antichissime civiltà risalenti al Periodo Eneolitico o del Bronzo Antico (IV e III millennio), e nella zona le tracce archeologiche più suggestive ed importanti restano comunque quelle delle locali "Statue Stele".

 

Sebbene si cerchino possibili collegamenti con altre aree culturali in altre regioni, le Statue Stele sono state trovate sparse lungo tutto il territorio della provincia di Massa Carrara e restano pressoché uniche per le tipiche forme "lunari" della testa. La scoperta delle Statue Stele risale al 1827, a Zignano in Lunigiana, i ritrovamenti successivi sono sempre avvenuti in maniera casuale, durante scavi o nel corso della costruzione di opere viarie e si sono comunque verificati nei punti più disparati di questa area geografica.

 

Rimane infatti ancora incerto e aperto il dibattito sulla natura del tipo di popolazione che ha eretto tali monumenti, anche se la datazione più accreditata li fa risalire probabilmente al 3500 a.C., nonostante che non si siano trovate in zona necropoli, officine e neanche concrete tracce di specifici insediamenti organizzati, propri di una civiltà stanziale che pur dovrebbe avere lasciato traccia di sé, avendo vissuto in quei luoghi per circa duemila anni.

 

Chi raffiguravano le Statue Stele della Lunigiana? Monarchi, capi religiosi o condottieri militari con le loro donne o spose? Dei Celesti? La "Grande Madre" come alcuni studiosi sostengono?

 

È difficile dirlo, ma nulla può escluderlo, specie se si considera il fatto che la "civiltà delle Statue Stele" può estendersi, con i distinguo del caso, dalla Lunigiana ad altri siti italiani ed europei.

 

Dal territorio di Luni, in effetti, monumenti litici almeno in parte collegabili alla cultura della Statue Stele si riscontano, nell’area italiana, nelle Alpi Occidentali (da Sion in Svizzera fino ad Aosta), in Val Tellina e in Val Camonica, nelle Alpi Orientali (Val Venosta, Valle dell’Isarco, Valle del Sarca e Val Lagarina), nella Toscana e nell’Emilia-Romagna etrusche, in Sardegna, in Corsica e lungo la costa medio-adriatica e della Puglia.

 

Guardando all’Europa, manifestazioni figurative analoghe in pietra si trovano altresì in Francia e nella Penisola Iberica, in Germania, in Europa Orientale (Grecia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina e Crimea) e in Turchia.

 

Curiosamente, troviamo delle interessanti e suggestive coincidenze apparenti con varie incisioni remote lasciateci altrove da popolazioni preistoriche, come le figure antropomorfe di Cerretoli presso Pontremoli (MS), simili a quelle proprie delle immagini incise a Ferghana nella Repubblica dell’Uzbekistan dell’ex URSS, o delle divinità di Las Palmas a Vera Cruz in Messico, o dell’entità a tre dita a Cina Lake in California, nonché di alcune incisioni su pietra rinvenute sul Monte Bego e risalenti al Neolitico e che mostrano culti di matrice solare e stellare apparentemente identici a quelli di altre parti del mondo.

 

Alcuni studiosi hanno poi molto arditamente posto l’accento su certe comuni raffigurazioni, immortalate da varie civiltà sparse ai quattro angoli della Terra e da loro identificate come figure di Divinità Celesti, ma dietro queste figure potrebbero in realtà celarsi delle "presenze estranee", ovvero dei possibili visitatori provenienti dallo spazio, poi divinizzati dai nostri primitivi antenati.

 

Appare comunque evidente che la forma della testa sia da ricollegarsi direttamente ad un aspetto lunare e che forse è riconducibile al nostro satellite, la Luna, così come pure, d’altronde, il nome della zona stessa e dei toponimi locali dove sono state rinvenute è di chiara origine: Lunigiana e Luni.
 

 


Una particolare civiltà aliena
I Mezzaluna sono una nuova razza aliena e che va ad aggiungersi al già nutrito corpus di civiltà extraterrestri sino ad oggi scoperte, rispetto alla casistica di quelle razze che compiono le abductions (Horus, Satanidi, Mantidi, Umanoidi, etc.), quella dei Mezzaluna sembra appartenere ad un’altra fazione.

 

Seppure coinvolti in un progetto di ampia portata e che, comunque, al centro di tali interessi vi si trovi il Genere Umano, verso di noi hanno un approccio del tutto differente perché, seppure conducono adduzioni (ma di diversa natura), non hanno lo stesso programma o progetto di lavoro delle razze a noi già note. I Mezzaluna, inoltre, fanno parte di una fazione molto più ampia che include ulteriori civiltà aliene, tantissime delle quali sconosciute e che sono ancora in fase di studio e ricerca.

 

Questi particolari esseri alieni, hanno un aspetto e una conformazione umanoide, con un fisico esile e aggraziato e dalla statura poco più alta di un comune essere umano.

 

Dotati di una testa dalla bizzarra forma, la parte centrale del cranio, anche se tipicamente umana, presenta occhi tondi molto grandi, naso fine negli uomini e più pronunciato nelle donne ed una bocca sottile, mostrano, inoltre, una sporgenza ai lati, tale da farli sembrare delle vere e proprie mezzelune.

 

Queste formazioni craniche, molto più sviluppate e accentuate in senso orizzontale nelle donne, sono più contenute negli uomini, dato che propendono verso il dietro della nuca. Il resto del corpo è tipicamente umano, magro ma ben scolpito e in perfetta forma fisica, spesso muscoloso, sovente ricoperto da aderenti abiti dal colore scuro metallizzato.

 

Attualmente non abbiamo conoscenze tali da avere un quadro più esauriente di questa civiltà, non sappiamo, al momento, se sia originaria della nostra Galassia o se provenga da una a noi vicina, quindi, non conosciamo attualmente alcun sistema solare di provenienza o pianeta in cui vivono. Abbiamo vaghe conoscenze della tecnologia in loro possesso, anche se viaggiano su astronavi di notevoli dimensioni e dall’aspetto austero, nonché possiedono una scrittura complessa di simboli e che si ripercuote anche sulla stessa concezione artistica che hanno della loro esistenza.

 

Una delle poche bizzarrie che conosciamo in modo più approfondito, riguarda l’importanza che nutrono nei confronti dei loro figli e di una certa istruzione o scuola di vita. I bambini appena nati non vengono nutriti e cresciuti dai genitori, ma allevati da delle “uova cosmiche”. In pratica si tratta di sfere metalliche non molto grandi e che somigliano alla parte interna delle uova, come se il rosso e il chiaro, ma neri, scurissimi e metallici, abbiamo dato spunto per la creazione di una struttura energetica e vitale per sostentare la crescita del bambino.

 

L’interno, nel quale in una piccola alcova si trovano i bambini di Mezzaluna (ognuno dentro ogni “uovo cosmico” diverso), è scuro, ricoperto da una materiale “cellulare” che infonde nutrimento al bambino, diluito in un arco di tempo molto ampio.

 

Praticamente sono piccole astronavi-scuola, dove i bambini appena nati vengono immessi e inviati nello spazio per un tempo non quantificato.

 

Durante la permanenza dei bambini nello spazio, le astronavi-scuola li nutrono e al tempo stesso li istruiscono per poi, una volta ritornati a casa, essere già pronti per entrare nella fase successiva della loro vita; sorta di adolescenza ma già formata a livello intellettuale e psico-fisico.
 

 


Interferenze con l’Uomo
Sappiamo che non interagiscono con il Genere Umano sino a quando nessuno di noi raggiunge un alto livello di presa di Coscienza, anche se fanno parte del Consiglio dei Nove, organizzazione di varie civiltà aliene e non, che persegue uno scopo comune di regolamentazione nei meccanismi di potere interni alla nostra Galassia.

 

Anche se non è da escludere un intervento silenzioso, se vogliamo “indolore”, e che può avvenire durante l’arco della vita di qualsiasi terrestre, non è loro intenzione palesarsi per non intralciare il nostro cammino, anche se facciamo parte del contendere con le altre razze aliene, che invece conducono su di noi le abductions e gli esperimenti a noi conosciuti.

 

Dal poco che conosciamo, tendono a guarire il corpo degli umani se presenta malattie, chiedendo una sorta di tacito permesso alla Monade della persona coinvolta (soprattutto la parte Spirituale e Animica, escludendo la Mente, in quanto ritenuta corrotta).

 

Utilizzano dei “canali luminosi”, che attraverso gli occhi, sondano l’organismo e trasmettono dati per un check-up completo o per rilasciare informazioni latenti che potranno un domani essere attivate per svariate finalità.

 

Sembra che non inseriscano microchip e se possibile tendono a disattivare o togliere quelli altrui, mentre da queste visite prelevano del tessuto organico in grado di monitorare il nostro livello di trasformazione genetica e, successivamente, di intervenire per arrestarne una ibridazione condotta dalle razze aliene della fazione avversaria.

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I Bambini Bianchi
 


La prima apparizione
Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind) è un film di fantascienza del 1977 diretto e sceneggiato da Steven Spielberg, nel quale viene narrato un possibile primo contatto tra l'umanità ed entità extraterrestri.

 

Il titolo deriva dalla classificazione degli incontri ravvicinati elaborata dall'astrofisico e ricercatore ufologico Josef Allen Hynek nel 1972, in cui un "incontro ravvicinato del terzo tipo" indica una osservazione di "esseri animati" in associazione con un avvistamento di UFO.

 

Il film racconta lo straordinario incontro ravvicinato tra l'umanità e un'intelligenza extraterrestre attraverso una narrazione molto semplice, quasi favolistica, con il classico lieto fine.

 

Lo stesso Steven Spielberg al termine delle riprese aveva commentato:

«Volevo che Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo fosse una storia molto semplice, vissuta da una persona qualunque, che doveva essere testimone di un evento straordinario, un'esperienza sconvolgente e ossessionante, di quelle che cambiano completamente la vita».

Una delle peculiarità del film è proprio il lieto fine, gli alieni infatti non vengono per conquistare e distruggere, ma vengono in pace, ribaltando così un'immagine classica del cinema di fantascienza postbellico.

 

Film tra i più popolari, grazie all’esattezza con cui inventa e racconta un argomento più che immaginario, mescolando in maniera mirabile il rigore della razionalità scientifica (l’attività degli ufologi e degli studiosi è riportata fedelmente per la prima volta nella storia del genere, con una serietà che diventerà modello per i suoi successori) e la magia dell’ignoto.

 

Memorabile la scena in cui gli Alieni interagiscono con gli Umani attraverso la musica, sino ad arrivare all’incontro vero e proprio, con questa forma aliena bizzarra, non da identificare con la ben nota razza dei Grigi o Ebe, ma con una possibile variante del tutto unica.
 

 


Probabile provenienza
In realtà questa forma aliena che Spielberg immortala nel suo celebre film, non nasce dal nulla o da una semplice intuizione del geniale artista degli effetti speciali qual è Carlo Rambaldi, perché questa particolare e buffa razza aliena, si è scoperto esistere veramente.

 

Non pensiamo che il regista o Rambaldi né fossero a conoscenza, quanto piuttosto a livello akashico-collettivo, né siano stati influenzati, permettendo così a questa visione di arrivare ad un vasto pubblico.

 

L’Arte, in questo caso il cinema, è stata veicolo di un messaggio subliminale di massa dove, dopo i tanti cattivi di cui la letteratura è degnamente intrisa, per la prima volta venne proposto un qualcosa di diverso e atipico, attingendo ad una memoria inconscia comune. Distogliendo lo sguardo dal cinema e tornando sul concreto delle nostre ricerche, seppure sia ancora in fase di studio la loro provenienza, diverse fonti ci indicano che non siano originari della nostra Galassia, ma di una vicina e dalla quale provengono, presumibilmente, anche gli alieni Mezzaluna.

 

Stanziatisi da tempo anche all’interno della nostra Galassia, probabilmente condividono, attualmente, pianeti con altre razze aliene ancora oggetto di studio.

 

Si hanno, attraverso l’esperienza degli addotti, racconti del loro pianeta di origine, presente all’interno di una galassia vicina alla nostra, dall’apparenza arido e desertico, illuminato da un sole simile al nostro ma con una luce più bianca ed accecante durante il giorno.

 

Le notti, invece, sono semi-buie, dovute al bagliore diffuso nell’atmosfera dalla forte luce solare e che si irradia, a quanto sembra, grazie al suo essere più densa della nostra.
 

 


Aspetto fisico
Alti mediamente tra 1.50 e 1.70, di corporatura molto esile e dai lineamenti estremamente delicati, hanno una fisionomia caratterizzata da occhi azzurri (raramente neri, anche se in questo caso si pensa indossino delle lenti protettive) simili a quelli umani e con la pupilla tonda, leggermente a mandorla, presentano, inoltre, vestigia di orecchie, un naso minuto e una piccola bocca, inseriti nel contesto di una testa molto grande.

 

Il colore della pelle è bianco latte, nei più alti raggiunge tonalità quasi argentati e sono completamente glabri. Apparentemente sembrano privi di un sistema riproduttivo, questo lo si evince dal momento che, non indossando abiti, osservando quella che si presume sia la loro pelle, non presentano particolarità tali da far pensare che ne siano provvisti.

 

Si pensa siano ermafroditi, dato che da recenti ricostruzioni, in alcuni esemplari è stato disegnato sul bacino quello che sembra un ombelico, questo ci fa intuire che la nascita dei loro bambini, avvenga in modo simile al nostro e che il piccolo, prenda nutrimento dalla madre attraverso un cordone ombelicale.

 

Scambiati spesso per i Grigi, di cui non condividono assolutamente nulla, hanno un aspetto molto più umano, come di bambini ma cresciuti, in quanto il loro aspetto fisico, soprattutto il viso, presenta dei lineamenti del tutto simili ai nostri, anche se molto più aggraziati e inseriti all’interno di una costituzione fisica ben diversa. Sappiamo che sono dotati di una flotta di astronavi non molto evoluta ma efficiente.

 

Alcune testimonianze ci dicono, che seppure inclini alla non violenza, sono dotati di alcune armi, usate essenzialmente per la loro difesa, in quanto soggetti ad attacchi o atti di pirateria da flotte più evolute e meglio equipaggiate.

 

Spesso si muovono all’interno delle astronavi di altre razze aliene, non solo in qualità di “tuttofare” ma anche, come avviene analogamente per i grigi, per poter studiare direttamente la tecnologia delle civiltà più progredite.
 

 


Interferenze con l’Uomo

Ci risulta che facciano parte di una gerarchia piuttosto bassa facente parte del Consiglio dei Nove, organizzazione di varie civiltà aliene e non, che persegue uno scopo comune di regolamentazione nei meccanismi di potere interni alla nostra Galassia.

 

Anche se non è da escludere un intervento silenzioso, se vogliamo “indolore”, e che può avvenire durante l’arco della vita di qualsiasi terrestre, non è loro intenzione palesarsi per non intralciare il nostro cammino, anche se facciamo parte del contendere con le altre razze aliene, che invece conducono su di noi le abductions e gli esperimenti a noi conosciuti.

 

Questa fazione si palesa il meno possibile per evitare eccessive intromissioni nel nostro percorso evolutivo, pertanto le informazioni a riguardo sono ancora parziali e per buona parte sconosciute. Possiamo considerarli come la versione buonista dei Grigi o Ebe, ma mentre questi ultimi sono pressoché schiavi delle razze aliene a loro superiori che conducono le adduzioni, i Bambini Bianchi sono invece degli inservienti al servizio di civiltà aliene più evolute.

 

Per quanto svolgano funzioni e lavori tra i più disparati, non sono discriminati ma considerati degli ottimi aiutanti e, in quanto tali, tenuti in grande considerazione.
 

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I Senza Volto (Uomo Falena)
 


L’Uomo Falena
Uomo falena o Mothman, dall'inglese, è il nome con cui viene chiamata una misteriosa creatura che sarebbe stata ripetutamente avvistata nella Virginia Occidentale a Charleston, Point Pleasant e nella regione dell'Ohio fra il novembre 1966 e il dicembre 1967.

 

Il primo avvistamento della creatura avvenne il 12 novembre 1966, quando un gruppo di cinque uomini che stava preparando una tomba in un cimitero vicino a Clendenin, vide "una figura umana di colore marrone e dotata di ali" sollevarsi in aria dagli alberi vicini, questo avvistamento non venne riportato subito, ma solo alcuni giorni dopo, successivamente ad altre segnalazioni.

 

L'avvistamento successivo avvenne nella tarda nottata del 15 novembre 1966, due giovani coppie di sposi, Roger e Linda Scarberry e Steve e Mary Mallette, mentre transitavano in auto accanto ad una fabbrica dismessa di esplosivi della Seconda Guerra Mondiale chiamata Area TNT, nei pressi di Point Pleasant, notarono 2 luci rosse nell'ombra all'interno di una struttura accanto ad un vecchio generatore della fabbrica.

 

Decisero quindi di fermare l'automobile per vedere meglio di cosa si trattasse e con loro stupore, però, si accorsero che le luci erano degli occhi rossi luminosi appartenenti ad un grande animale:

“dalla forma simile ad un uomo, ma più grande, circa 6, 5 o 7 piedi di grandezza, con le ali grandi piegate contro la relativa parte posteriore del corpo, come un pipistrello.”

Le coppie terrorizzate tornarono subito in automobile e si allontanarono lungo la statale 62, durante tale viaggio videro ancora la creatura ritta in piedi su di una collina accanto alla strada, poi l'essere si levò in volo e seguì la loro automobile fino alle porte della città.

 

Più tardi, dopo aver informato le autorità locali, Scarberry tornò nell'area, ma dello strano essere non fu più trovata alcuna traccia. La notte successiva, il 16 novembre, alcuni cittadini locali muniti di armi si misero alla ricerca di segni e tracce della creatura nella zona circostante la vecchia fabbrica, ma l'insolita battuta di caccia non portò a nessun risultato.

 

Nel frattempo il sig. e la sig.ra Raymond Wamsley e la sig.ra Marcella Bennett, con sua figlia Teena e suo figlio, si misero in viaggio in automobile per far visita ad alcuni amici, il sig. e la sig.ra Thomas. I Thomas vivevano in un bungalow presso “Igloo”, un'area piena di strutture a cupola erette per l'immagazzinamento degli esplosivi durante la guerra, vicino alla stessa area industriale in cui avvenne l'avvistamento la notte precedente.

 

Giunti all'abitazione degli amici, i Wamsley notarono una figura misteriosa comparire alle loro spalle e la sig.ra Bennett riferì trattarsi di un grosso essere grigiastro, con occhi rossi emittenti luce, intento a cercare qualche cosa a terra. Dal bungalow dei Thomas il sig. Wamsley telefonò alla polizia, mentre l'essere, raggiunto il portico dell'abitazione, scrutò all'interno attraverso una finestra.

 

Il 24 novembre, quattro agenti avvistarono una creatura simile in volo sopra l'Area TNT, la mattina successiva il sig. Thomas Ury riferì di avere notato una creatura simile a quella segnalata nei giorni precedenti, ritta in piedi in un campo a lato della strada, mentre si dirigeva verso nord lungo l'itinerario 62 nei pressi dell'Area TNT.

 

L'essere aprì le ali e si levò in volo inseguendo l'automobile del sig. Ury, il quale, dopo averlo seminato accelerando, giunse in città e decise di informare lo sceriffo locale dell'accaduto. Il 27 novembre, la sig.ra Ruth Foster, nel sobborgo di Charleston, in Virginia dell'Ovest, vide una creatura grigia con luminosi occhi rossi, più alta di un uomo e sul prato della sua abitazione, nei pressi della Statale Albans, l'essere scomparve non appena la sig.ra Foster uscì per controllare meglio.

 

La mattina dello stesso giorno una creatura alata dall'aspetto umanoide inseguì una giovane donna presso Mason, in Virginia dell'Ovest; la stessa notte un essere simile venne avvistato nei pressi della Statale Albans da due bambini.

 

Fu un cronista della stampa locale che, riportando questi episodi, battezzò la misteriosa creatura "Mothman", per analogia con Batman (di cui all'epoca stava andando in onda negli Stati Uniti la serie televisiva).

 

Nei giorni e nei mesi successivi l'Uomo Falena sarebbe apparso a molti altri abitanti della zona, quasi sempre nei pressi della fabbrica e con le stesse caratteristiche descrittive.
 

 


Aspetto fisico
Questo essere ha un altezza di circa 2 metri, fisicamente non è possibile riscontrare alcun segno particolare, in quanto il suo aspetto è completamente “nero”, a volte tendente al grigio scuro o al marrone, a seconda dei casi o dei contesti in cui viene avvistato.

 

In questa, pressoché totale oscurità, risaltano evidenti gli occhi rosso-vivi, dotati di una luminosità propria e distanziati tra loro, in una testa vista a volte tozza, perché probabilmente tenuta ripiegata in avanti, mentre in altre recenti visualizzazioni è stata anche descritta slanciata e simile ad un “cotton fioc”, dove a volte (in rari casi) sembrano intricarsi anche dei “tubicini” di un certo spessore.

 

Dall’aspetto umanoide, l’essere è stato visto in posture erette, spesso con una deambulazione alquanto strascicata, ma anche in posizioni raccolte o fetali. Sembra che possieda delle ali, simili a quelle di un pipistrello, in alcuni casi viste ripiegate contro il dorso quando non utilizzate e che sembrano vantare una apertura di circa 3 metri quando adoperate in volo; sembra, inoltre, che rimangano rigide e che non vengano battute.

 

Si crede che possa raggiungere la velocità di 120 / 160 km/h e che mentre sia in volo, la creatura emetta degli strani sibili o ronzii metallici.
 

 


Possibile origine e sviluppo
All’inizio delle nostre indagini, spesso ci eravamo imbattuti in una strana creatura, dall’aspetto umanoide e che pensavamo fosse riconducibile ad una qualche forma aliena sconosciuta.

 

Anche se raramente presente in alcuni casi di adduzioni, era stata riscontrata la sua presenza accanto ad alcune razze aliene (Horus, Luciferini, soprattutto Satanidi), sospettando che potesse far parte di una ancora sconosciuta Gerarchia Superiore, con il compito di supervisionare il lavoro di queste razze. In realtà abbiamo scoperto una diversa origine ed intenzione, perché questa creatura, quasi sempre “invisibile” agli occhi di queste razze aliene menzionate, spesso si camuffava anche sotto mentite spoglie, spacciandosi a volte per uno di loro, dimostrando un interesse per gli Umani di tutt’altra natura.

 

Per quanto le informazioni siano molto scarse, possiamo sostenere che questa creatura, da noi ribattezzata “Senza Volto” ma notoriamente nota come “Uomo Falena” o “Mothman”, non sia di origine extraterrestre, ma piuttosto il risultato di una evoluzione materico-spirituale di una qualche antichissima creatura terrestre.

 

Sappiamo che ciò che vediamo con i nostri occhi è solo una piccola parte di quanto presente attorno noi, il nostro stesso pianeta vive su più livelli o dimensioni ed ognuna di queste è popolata da diverse creature. Citando un noto scienziato americano, Michio Kaku, la nostra realtà è simile a più “strati”, dove il tutto può essere spiegato attraverso i diversi elementi: Acqua, Terra, Aria, Fuoco.

 

I pesci vivono nell’Acqua e per loro sarebbe impossibile uscirne fuori, perché gli verrebbe a mancare la condizione ideale per poter esistere (l’elemento acqua), quindi, sono in grado di vivere la loro dimensione acquatica, “immaginando” cosa possa esistere al di fuori. L’Uomo, insieme ad altre creature, vive ad uno stadio superiore (la Terra) ed è in grado, quindi, di poter immergersi nell’acqua e osservare la dimensione marina, ma di poter vivere in una condizione mediana e superiore, puntando lo sguardo ancora più alto (nell’Aria).

 

Tra la Terra e il cielo (Aria) vivono gli uccelli e molti di loro sono in grado anche di immergersi nel mare (Acqua), potendo in questo caso vivere in ben tre diverse dimensioni vitali; elemento, quello dell’Aria, da poco conquistato anche dall’uomo con il volo.

 

Vivere in queste diverse dimensioni non è dovuto ad una certa intelligenza acquisita, quanto piuttosto ad una evoluzione insita nella propria capacità di sopravvivenza, pertanto, qualsiasi creatura che vive in una dimensione diversa dalla nostra, non è detto che sia anche evoluta o più intelligente, ma presenta caratteristiche differenti e magari non paragonabili a quelle umane. In questo esempio, però, l’Uomo è come se fosse un pesce, perché per quanto evoluto, non riesce a vedere oltre i suoi limiti (per mancanza di una spinta evolutiva diversa, magari, da quella sino ad oggi concepita dalla Scienza), quindi, vive in una dimensione, dove l’ignoto si trova oltre il confine che separa l’Acqua dall’Aria.

 

Si capisce che le dimensioni sono una realtà dove non conta l’intelligenza acquisita durante la propria evoluzione, quanto la capacità di adattarsi al cambiamento e alla novità che permette alla specie di sopravvivere; è il luogo di osservazione, più basso o più in alto, che permette di vedere la realtà in modo diverso e di agire di conseguenza.

 

I Senza Volto, pertanto, si sono evoluti in una di queste dimensioni, sicuramente superiore alla nostra e che ha oltrepassato gli stadi di base conosciuti (Acqua, Terra, Aria), arrivando dopo una lunghissima evoluzione, molto più antica di ogni creatura ad oggi presente nel nostro “reale”, all’elemento più in alto (Fuoco).
 

 


Interferenze con l’Uomo
Numerosi autori hanno studiato il fenomeno degli avvistamenti del 1966/67, traendone interpretazioni molto diverse, autori come John Keel e A.B. Colvin consideravano gli avvistamenti reali, cercando di darne spiegazione.

 

Keel, nel suo celebre romanzo-inchiesta “The Mothman Prophecies” (1976) sviluppò una articolata teoria del complotto che si proponeva di spiegare il Mothman mettendolo in relazione con altri misteri come UFO, Men in Black, Poltergeist, avvistamenti di Bigfoot, e infine con il crollo del Silver Bridge.

 

Colvin sosteneva che il Mothman fosse una creatura soprannaturale con l'incarico di aiutare l'umanità in momenti critici, e che la stessa creatura fosse nota come Thunderbird presso i nativi americani e come Garuda in Asia. Molto probabilmente, la complessità di questo essere è tale che non sarà possibile delinearne una definita catalogazione.

 

Sicuramente è un entità che ha il compito di mettere in comunicazione realtà o dimensioni diverse dalle nostre, agendo nel bene o nel male, a seconda dei diversi casi e delle situazioni.

 

Pensiamo, inoltre, che la loro specie sia in contatto con entità superiori, forse spiritualmente elevate o demiurgiche, facendo così da ponte tra le varie creature.

 

Sono stati riscontrati casi di parassitaggio, anche se ad oggi non ci è stato possibile classificarne le modalità o valutarne la gravità. Il loro “attaccarsi” ad un'altra creatura è dovuto non tanto alla necessità di prelevare una qualche forma di energia, quanto piuttosto di comunicare o fare da “messaggeri” con realtà per loro diverse e che senza un mezzo (una persona ad esempio), non sarebbero in grado di fare.

 

Rari sono i casi di una presenza fisica nella nostra dimensione e in molti racconti, soprattutto americani, è da riscontrare un contesto culturale ancora privo di conoscenze approfondite su realtà aliene o multi-dimensionali.

 

Sappiamo che la mente umana tende ad interpretare ciò che vede in base agli archetipi ed alla propria conoscenza, quindi è naturale che i primi avvistamenti siano stati molto più “fisici” di quanto in realtà non lo fossero e che, con il passare del tempo, la visione di questa creatura, si sia modificata.

 

Probabilmente attraverso la loro forma vitale (essendosi evoluta in una emanazione di energia), si mostrano a noi o ad altre forme di vita, anche aliene, creando un ologramma o una realtà che rappresenta il loro originario aspetto fisico, in sostanza, sarebbero in grado di formare ogni volta una forma in cui poter agire nelle varie dimensioni.

 

Resta, comunque, la certezza di essere all’inizio di una qualche conoscenza di questa inquietante creatura e che sarà oggetto di ulteriori indagini e ricerche future.

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