di Manuel Freytas 23 Aprile 2013 dal Sito Web IARNoticias traduzione di Nicoletta Marino
L’essere umano spersonalizzato, consumista e alienato, sono solo l’individualismo e l’indifferenza programmati dal sistema capitalista in maniera massiccia come “normalità”.
Il valore umano trasformato in cifra (valore numerico).
Il sistema capitalista è matematico. Lavora con i numeri non con le persone e si utilizza il suo linguaggio (matematico) per identificare persone in chiave numerica.
Le parole “normale” o “anormale”, sono socialmente equivalenti a “maggioranza” e “minoranza”. La parola “normale” proviene da “norma” che è un termine statistico per dare alle maggioranze un’identità a livello numerico. La parola “anormale” nasce agli antipodi della “normalità” ed è minoranza (numerica) in relazione con l’anormalità”.
Le caratteristiche delle maggioranze (numeriche), quindi, costituiscono la norma.
Questo, però, è matematico, perciò logica matematica, ossia logica dei numeri. La “normalità” quindi vale per chi coincide con le maggioranze del sistema, le maggioranze convertite in numeri. Solo numeri.
Nel capitalismo, pensare non è pensare, ma ricreare meccanicamente i valori (numerici) programmati dalle teste del sistema. Il tutto si livella con la maggioranza statistica. Tutto ciò fuoriesce dalle regole e utilizza il cervello per processare il mondo (senza le regole del sistema), si trasforma statisticamente in un “anormale”.
Il sistema è programmato solo per “normali”. E “il normale” è lasciare che ti programmino con la normalità.
Nel capitalismo, però, cos’è la “normalità”?
Normale sono l’uomo e la donna che credono nella pace, nella famiglia e nella proprietà privata. Il significato di questi valori non ha importanza. Non ha importanza il fatto che il sistema capitalista utilizzi questi valori per massacrare esseri umani in massa e depredare il pianeta.
Sono i valori (matematici) livellati nella testa della maggioranza come “normalità accettata”.
Secondo Wikipedia:
Questa stessa interpretazione, portata sul piano della realtà sociale concreta, significa che “l’Anormalità” è una categoria che si assegna alle persone che risultano “non funzionali” per il sistema della società di consumo che stabilisce le norme di comportamento sociale.
Detto con altre parole,
C’è però un’altra definizione:
Il risultato è che le maggioranze,
...sono "normali".
L’essere umano massificato e alienato, altro non è che l’indifferenza e l’individualismo programmati in massa come “normalità” dal sistema capitalista su scala globale. Il valore umano trasformato in cifra (valore numerico).
La “normalità” nel sistema, quindi, è ciò che fa la maggior parte delle persone che segue gli slogan dei mezzi di comunicazione e la società. Celebrare le feste segnalate dal calendario, non criticare il sistema, essere indifferenti di fronte alla sofferenza umana, essere socievole e familiarizzare, ma indifferente ai drammi collettivi.
Questo è essere “normale”…
E sembra essere il parametro per misurare i “normali” e gli “anormali” del sistema. E il sistema è programmato solo peri “normali”.
Le maggioranze possono avere “emozioni” e pensieri individuali, ma ciò che non possono fare è rifiutare il programma di livellamento nella società di consumo e l’ideologia individualista che la famiglia, la scuola e i mezzi di comunicazione (strumenti del sistema) hanno registrato nel loro cervello.
Chi fuoriesce dal sistema è “anormale” ed è rifiutato dalle maggioranze programmate dalla “normalità”.
Fin dalla nascita, in famiglia, s’iniziano già a programmare “i valori” che il sistema accetta come normali. Poi, attraverso “l’educazione formale” e dall’asilo nido all’università, con i diversi livelli di “apprendimento”, il sistema fa in modo che il bambino o la bambina familiarizzi con i parametri socioculturali del sistema stesso.
Nessuna scuola o università del sistema insegna a pensare e interpretare analiticamente la realtà. Insegnano a rispettare l’ordine prestabilito. “Normalizzano”.
E i mezzi di comunicazione indicano ciò che si deve fare e sentire per essere “normale”. Completano il lavoro di adattamento che inizia con la famiglia e prosegue con la scuola.
Quando i mezzi dicono che si deve ridere la maggioranza ride; quando dicono che si deve piangere, piangono, adottando allegria e sofferenza indistintamente.
Il sistema, però, è astuto e non dirà mai che si deve soffrire per le ingiustizie, le morti o la fame, tutti provocati dal sistema stesso.
E se qualcuno esce dal seminato entrano in scena,
...e il poveretto finisce alla fine internato in un ospedale neuropsichiatrico o incarcerato.
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