di Federico Garau
11
Luglio 2020
dal
Sitio Web
IlGiornale
informazione inviata da NM
Alberto Zangrillo
Secondo
il premier
ci sono le
condizioni per proseguire
lo stato di
emergenza.
Gli scienziati
si oppongono:
"Lo dicono i
numeri, è finita.
Ora basta,
altrimenti ne
pagheremo le
conseguenze
per i prossimi
20 anni"...
Non si placano le polemiche dopo la notizia secondo la quale il
premier
Giuseppe Conte sarebbe intenzionato a prorogare lo
stato di emergenza
Covid fino al 31 dicembre 2020...
Raggiunto dai giornalisti
mentre presenziava alla cerimonia per il funzionamento
del Mose, il presidente del
Consiglio
ha infatti dichiarato che ci sono
le condizioni,
"per proseguire lo
stato di emergenza per il coronavirus dopo il 31 luglio.
Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in
questa direzione".
Insomma, secondo il sedicente avvocato del popolo il rischio di una
recrudescenza del Coronavirus è quanto mai concreto.
Una tesi, la sua e quella
del Comitato tecnico scientifico che lo supporta, diametralmente
opposta rispetto a quanto sostenuto da personalità competenti quali
ad esempio il professor
Alberto Zangrillo, primario di anestesia e
terapia intensiva dell'ospedale Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Quest'ultimo
ha infatti ribadito che, stando
agli indicatori, la malattia,
"è uniformemente
scomparsa nel contesto nazionale".
Dello stesso avviso anche
il virologo Massimo Clementi il quale, dopo aver appreso le
intezioni del governo, si è lasciato andare ad uno sfogo sulla
propria pagina Facebook.
"Proroga dello stato
di emergenza? Abbiamo capito bene? Io scenderò in piazza, lo
dichiaro sin d'ora", ha promesso, definendo la proroga come una
"incredibile forzatura, che va in parallelo
con i toni terrificanti (totalmente ingiustificati) con cui Tv e
grande stampa stanno descrivendo lo stato attuale
dell'epidemia".
"Stiamo dando al
mondo l'idea di essere ancora in pieno dramma, che tutti i
sacrifici non sono serviti a niente.
Mentre è vero il
contrario:
il Covid è stata
un'emergenza ospedaliera,
...che oggi, lo
dicono i numeri, è finita", ha specificato anche l'infettivologo
Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive
dell'Ospedale San Martino, come riportato da 'Agi'.
'Io lo dico da
medico e non voglio fare politica, però anche la proroga
dello stato di emergenza fino al 31 dicembre, se così sarà,
mi pare francamente un po' spinta'."
Bassetti ha poi voluto
riportare i numeri reali: da oltre 4.000 persone ricoverate in
terapia intensiva, siamo passati a solo 60 pazienti in tutta Italia.
"Si sottolineano solo
i dati negativi, omettendo di sottolineare, ed è veramente
tafazziano, che siamo stati i primi a contrastare l'onda e ci
siamo riusciti bene", ha aggiunto l'infettivologo del San
Martino.
"La cosa che
sconcerta è che tutte le sere si continua a dare un bollettino
di guerra, che viene rilanciato in apertura da tutte le testate.
Io ho visto cosa
fanno in Francia, in Spagna, in Germania... solo noi diamo tutta
questa enfasi. Ora basta, altrimenti ne pagheremo le conseguenze
per i prossimi 20 anni".
Forti reazioni anche da
parte del mondo della politica, in particolar modo del centrodestra.
"La libertà non si
cancella per decreto", ha commentato il leader della Lega
Matteo
Salvini, come riportato da 'Il Tempo'.
"Sul fatto che si
debba passare per il Parlamento non si deve neanche specificare:
per troppo tempo è stato consentito che Giuseppe Conte si
muovesse indipendentemente dalle prerogative parlamentari", ha
sbottato anche Giorgia Meloni, come riferito da 'Il Messaggero'.
Un giudizio critico anche
da parte di
+Europa:
"Le parole contano e
il messaggio che in Italia lo stato d'emergenza potrà durare
fino a dicembre non poteva essere dato in modo peggiore: con
arrogante superficialità", ha dichiarato il segretario Benedetto
Della Vedova.
"Se Conte ritiene di
non essere in grado di gestire la situazione ormai conosciuta
con le procedure ordinarie della democrazia, deve prima
spiegarne bene le ragioni al Parlamento e al paese".
Durissimo il commento di
Roberto Calderoli (Lega).
"Con l'emergenza
Covid il Governo si è indebitamente appropriato di pieni poteri
straordinari attribuibili, come previsto dall'articolo 78 della
Costituzione, solo nello stato di guerra, stato che deve essere
deliberato dalle Camere, quindi il Governo si è mosso fuori dal
solco della carta costituzionale", ha denunciato il vice
presidente del Senato, come riportato da 'Lapresse'.
Secondo Calderoli i dpcm
di Conte hanno inciso sui principi fondamentali, sui diritti
presenti nella prima parte della Costituzione e sull'ordinamento
della Repubblica.
Le intenzioni, secondo il
leghista, sono chiare:
"Con questa scusa,
volendo prolungare lo stato di emergenza, si vuole continuare su
questa cattiva strada perché solo così Conte e la sua
maggioranza sperano, o meglio si augurano, di tenere in vita un
Governo in coma dépassé".
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