di Alessandro De
Virgilio
28 Ottobre
2020
dal Sito Web
AGI
Informazine inviata da NM
Il cardiochirurgo
Salvatore Spagnolo
Il cardiochirurgo calabrese:
"I pazienti
possono essere trattati a domicilio
con Aspirina,
Cortisone ed Eparina
che vanno
somministrati subito.
L'efficacia
delle cure è limitata
perché sono
praticate tardivamente,
quando il virus
ha causato danni
ai polmoni e ai
vasi sanguigni".
AGI
Il trattamento a
domicilio con,
...potrebbe ridurre
l'aggressività
del Covid-19 bloccandone alcuni
degli effetti più letali, come le patologie polmonari, ma a patto
che i pazienti siano trattati immediatamente, prima che i sintomi si
manifestino.
A sostenerlo è
Salvatore Spagnolo,
cardiochirurgo calabrese con una competenza specifica nel
trattamento dell'embolia polmonare massiva, che lancia un vero e
proprio appello alle autorità sanitarie affinché informino la
popolazione di questa possibilità.
"Affrontare il virus
nella fase iniziale - dice all'AGI - costerebbe meno e
migliorerebbe i risultati. Purtroppo, invece, i medici
prescrivono i farmaci solo quando i pazienti si presentano da
loro con la malattia in fase avanzata".
"Nello scorso marzo - dice Spagnolo, che opera nella
cardiochirurgia dell'Iclas di Rapallo - avevo ipotizzato che la
causa di morte nella patologia da Covid-19 non fosse solo una
polmonite interstiziale ma anche un'embolia polmonare diffusa e
proposi la somministrazione dell'eparina.
Per validare questa
mia ipotesi, pubblicai un articolo sul Journal of Cardiology
Research dal titolo, 'Covid-19
as a Cause of Pneumonia and Diffuse Peripheral Pulmonary
Embolism - Early Anticoagulant Treatment to Prevent Thrombi
Formation.'
Questa ipotesi -
continua - non venne presa in considerazione e, solo a fine
aprile, studi autoptici confermarono la presenza di trombi nei
polmoni dei pazienti deceduti per Covid-19 e fu introdotta la
terapia con eparina nei pazienti in terapia intensiva, ottenendo
miglioramenti clinici.
Recentemente il prof.
Nicola Magrini, Direttore generale dell'Aifa, l'Agenzia
Italiana del Farmaco, ha dichiarato che l'eparina è un
pilastro nel trattamento del Covid-19.
Tuttavia,
abitualmente, questo farmaco è utilizzato solo nei pazienti
ricoverati con segni di polmonite".
La
somministrazione dev'essere tempestiva
"Oggi sappiamo che, a
differenza dei comuni virus antinfluenzali, i coronavirus non
danneggiano solo i polmoni ma entrano nei capillari polmonari e
si riproducono nella loro parete interna chiamata endotelio.
È dimostrato da studi
anatomopatologici e clinici - continua - che, quando il virus
passa dalle narici alla trachea e raggiunge gli alveoli
polmonari, entra direttamente nei capillari che circondano gli
alveoli e naviga nella corrente sanguigna.
Spinto dalla
pressione di perfusione, raggiunge il cuore ed i vari organi del
corpo umano.
Esso ha la proprietà
di riprodursi nell'endotelio sia degli alveoli polmonari che dei
capillari e determinare una progressiva infiammazione dei
polmoni ed una trombosi del microcircolo.
In alcuni pazienti,
la distruzione dell'endotelio vascolare causa trombosi anche nel
tessuto cardiaco, cerebrale o renale e determina infarti
miocardici, ictus cerebrali o infarti renali.
La somministrazione a domicilio dell'Eparina e del Cortisone,
secondo Spagnolo, potrebbe contrastare, fin dall'inizio,
l'insorgenza dei processi infiammatori e trombotici.
Una conferma che i
farmaci antiaggreganti, somministrati all'inizio della malattia,
possono ridurre la mortalità nei pazienti con Covid-19, arriva
dall'Università Americana del Maryland.
Mettendo a confronto le cartelle cliniche di centinaia di
pazienti, un team di studiosi ha
rilevato che l'uso abituale di aspirina ha
ridotto in modo significativo il rischio di ricovero in terapia
intensiva e di morte.
Utilizzando eparina,
cortisone ed antivirali, medici della New York University hanno
stimato, su 5 mila ricoveri tra marzo e agosto, un abbassamento
della probabilità di morte dal 25.6% al 7.6% ed uno studio
dell'Alan Turing Institute su 21 mila pazienti ospedalizzati in
Gran Bretagna ha documentato un calo dei tassi di mortalità di
circa 20 punti".
Pochi
conoscono le possibilità offerte dalla medicina
"Tutti questi dati -
dice Spagnolo - confermano che la medicina ha in mano farmaci in
grado di contrastare l'azione del virus.
Purtroppo, la loro
efficacia è limitata dall'essere utilizzati tardivamente quando
il virus ha già causato danni di entità variabile a carico dei
polmoni e dei vasi sanguigni.
Mi auguro - continua
- che l'Aifa introduca nelle linee guida l'aspirina 100 per il
trattamento dei pazienti positivi al Covid ma asintomatici e
l'eparina a basso peso molecolare (Enoxaparina,
clexane ecc.) quando compaiono i sintomi dell'influenza.
Recentemente, le ASL
di diverse Regioni hanno inserito l'eparina nella terapia a
domicilio per i pazienti positivi al Covid e sintomatici, ma
pochi sanno di questa possibilità terapeutica e moltissimi sono
i pazienti che vengono ospedalizzati.
Mi sembra di rivivere
- continua - la medesima situazione che si ebbe in cardiologia
qualche anno fa.
Avevamo i presidi
terapeutici per prevenire l'infarto miocardico ma la popolazione
non ne era a conoscenza e si continuava a morire per infarto.
Solo dopo una
efficace campagna pubblicitaria, si è riusciti a far conoscere
che il dolore al petto era un segno caratteristico della
ischemia cardiaca e che il salvataggio del muscolo cardiaco era
legato alla velocità con cui si faceva diagnosi.
Questo portò ad una
rapida diminuzione del numero di decessi per infarto.
È auspicabile che
l'organizzazione sanitaria nazionale - conclude Spagnolo -
informi la popolazione di questa possibilità terapeutica e
faciliti la somministrazione di questi farmaci.
Questo,
probabilmente, impedirebbe di essere travolti da un numero
sempre crescente di ricoveri per Covid".
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