07
Novembre 2020
dal
Sitio Web
CorriereDelloSport
Informazione inviata da NM
Il
docente emerito di virologia
all'Università
di Padova attacca:
"C'è troppo
allarmismo.
La letalità del
Covid è tra lo 0,3 e 0,6%.
Tracciare gli
asintomatici non ha senso"
"Si abbonda con
l'allarmismo, bisogna guardare i numeri obiettivamente.
Positivo
non significa malato e nemmeno contagioso ma la curva va tenuta
bassa. Servono i test rapidi per monitorare la situazione e
quello che è importante enfatizzare è l'importanza di
responsabilizzare tutti".
Giorgio Palù, docente emerito di
Virologia all'Università di Padova, non ama come si sta gestendo
questa pandemia, questo coronavirus.
"Vorrei tanta attenzione ma
niente isterismi. In termini di letalità non abbiamo di fronte
il virus
Ebola né il virus della
SARS o quello della
MERS, altre
due sindromi causate da coronavirus del pipistrello, la prima da
un virus geneticamente simile (80% di omologia) a Sars-CoV-2
del
Covid-19.
La Mers aveva una mortalità del 35% e la Sars del 10%
e anche in conseguenza dell'elevata letalità si sono rapidamente
estinte".
Il Sars-CoV-2 ha una
letalità superiore all'influenza, certo, ma sta scendendo.
"Probabilmente si sta già adattando al suo nuovo ospite umano e dal
punto di vista evolutivo non ha l'interesse di ucciderlo per non
estinguersi."
(Anche l'Organizzazione mondiale della Salute
-
OMS - comunque solo un
mese fa comunicò che,
"l'80% dei positivi può non essere contagioso,
il 18% lo è"...
Il dibattito è aperto, ma sarebbe importante che
scientificamente si arrivasse a una certezza sui positivi
asintomatici: se contagiano, quanto contagiano e quali di essi
contagiano).
In parallelo all'ultimo Dpcm sono diventate virali sui social
diverse sue interviste, in particolare video, sui casi positivi.
La
sua frase chiave, quella diventata virale e ripetuta anche ieri,
nonostante le critiche da parte di altri virologi e componenti il
Cts è questa:
"Positivo non vuol dire malato, positivo non vuol dire
contagioso".
Conferma...?
"Il termine sintomatico è molto chiaro, significa avere sintomi.
Dovremmo parlare di positivi, positivi che contagiano, positivi che
non contagiano. Che senso ha tracciare gli asintomatici.
Se lei è
asintomatico può essere tracciato solo con la ricerca che si fa
durante lo screening o durante il tracciamento dei cosiddetti
contatti.
Se lei è asintomatico, non lo sa.
Ha senso quindi
inseguire e tracciare gli asintomatici?".
Quindi...?
"Perseguire l'azzeramento del virus, seguendo gli asintomatici o
meglio i contatti dei contatti dei contatti degli asintomatici, come
si predica, non ha nessun senso né dal punto di vista scientifico né
dal punto di vista operativo".
Per le sue affermazioni e convinzioni, è stato attaccato sia sui
social sia da diversi suoi colleghi.
"Se uno deve parlare di virus deve conoscere la biologia del virus,
come si replica, sapere che il coronavirus è diverso dagli altri
virus Rna, perché c'è bisogno di un ospite intermedio, come può
combinarsi infettando più persone o cambiare, perché può essere più
o meno virulento, perché crea la patologia, quali sono i meccanismi,
quali sono i bersagli, quali farmaci disegnare.
Ecco: sono state
invitate in tv tutte le persone possibili e immaginabili ma nessuna
che abbia queste competenze. Gli ultimi dati mostrano una tendenza
alla stabilizzazione della curva.
Occorre essere cauti, di fatto la
curva si sta leggermente appiattendo. Siamo partiti dal primo
ottobre con l'1% di soggetti con tamponi positivi tra i nuovi
testati.
Siamo saliti fino al 20 e adesso siamo al 16%.
La curva
flette".
Non sembra dal numero dei casi positivi registrati dai bollettini
recenti.
"Ho già detto in altre interviste che il 95 per cento delle persone
che risultano positive non ha sintomi e quindi non si può definire
malato.
Innegabile che queste persone siano state “contagiate”, cioè
sono venute a contatto con il virus, ma…"
Ma...?
"Non è detto che siano contagiose, cioè che possano trasmettere il
virus ad altri. Per dirlo occorrerebbe misurare la loro carica
virale.
Se alta potrebbero contagiare, ma al momento, con i test a
disposizione, non è possibile stabilire la carica virale in tempi
utili per evitare i contagi".
Positivi senza sintomi, quindi, potrebbero non contagiare e
tantomeno ammalarsi. Affermazione però contestata da molti che
affermano che anche gli asintomatici possono contagiare.
Perché lei,
invece, afferma che certi positivi non sono contagiosi?
"Potrebbero avere una carica virale bassa, perché portatori di un
ceppo di virus meno virulento oppure perché presentano solo
frammenti genetici del virus, rilevabili con il test, ma incapaci di
infettare altre persone". [...]
Ogni 1000 positivi, 60 sono ricoverati e 5 vanno in rianimazione.
Quindi...?
"Quindi, il 94% dei casi è asintomatico o paucisintomatico.
Situazione ben diversa invece a fine marzo quando, a parità di casi
positivi diagnosticati, si avevano 26 mila persone ricoverate (6
volte di più) e 4.500 ricoveri in terapia intensiva-rianimazione (10
volte di più)".
Anche il tasso di mortalità è notevolmente inferiore rispetto a
quello di altre malattie come la Sars o la Mers e si aggira tra lo
0,3% e lo 0,6%.
Ciò però non vuol dire che i cittadini devono
abbassare la guardia.
"Di fronte a questi numeri dobbiamo tenere bassa la curva perché più
aumenta la curva e più c'è il rischio di malattie gravi".
Video
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