di Carlotta Lombardo
26 Febbraio 2021
del Sitio Web CorriereDellaSera

Informazione inviata da NM
 

 

 

 

 



A causa dei cambiamenti climatici

questo grande flusso d'acqua ora è debolissimo.

 

È il risultato del nuovo studio

pubblicato su Nature Geoscience

condotto da un team di scienziati internazionali.

 

Ma perché il suo stato di salute

è così importante?

 

Ce lo spiega l'esperto...




Il cambiamento climatico sta rallentando la corrente oceanica in modo drammatico. Un rallentamento che nel 20° secolo non ha precedenti perché la Corrente del Golfo, che trasporta acqua calda in Europa, sta viaggiando alla velocità più lenta dell'ultimo millennio.

 

È questo il risultato del nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience condotto da un team di scienziati provenienti da Irlanda, Gran Bretagna e Germania che sono riusciti a ricostruire la cronologia del flusso della corrente oceanica dell'Oceano Atlantico (il cosiddetto AMOC, da Atlantic Meridional Overturning Circulation, termine usato per indicare la Corrente del Golfo) negli ultimi 1600 anni utilizzando, tra l'altro, i dati provenienti dagli anelli degli alberi, carote di ghiaccio, sedimenti oceanici e coralli.

 

Contemporaneamente, uno studio separato pubblicato in Proceedings of the National Academy of Sciences ha scoperto che se il ritmo del 'riscaldamento globale' accelera si rischia addirittura la chiusura totale della circolazione della Corrente del Golfo, con conseguenze, naturalmente, disastrose.

 

Come il rapido innalzamento del livello del mare verso la costa orientale degli Stati Uniti e inverni estremamente rigidi in Europa.

 





COSA STA SUCCEDENDO?

E come può impattare sulle nostre vite il rallentamento della Corrente del Golfo?
 

Ce lo spiega Mattia Gussoni, tecnico meteorologo de Ilmeteo.it ed esperto di monitoraggio dei ghiacciai lombardi.

Innanzitutto dobbiamo capire cos'è la Corrente del Golfo.

"Si tratta di un'enorme corrente oceanica che trasporta acqua calda dal Mar dei Caraibi e si spinge fin verso il Nord Atlantico.

 

Una volta arrivata a queste latitudini si raffredda ed essendo molto salata si inabissa, ridiscende verso il continente nordamericano e da lì completa il giro. È un circolo.

 

Viene chiamata anche 'nastro trasportatore' perché forma una circolazione su scala mondiale viaggiando dall'Oceano Atlantico attraverso l'Oceano Indiano e il Pacifico per poi tornare indietro e rappresenta, quindi, un modello semplificato dell'intera circolazione oceanica.

 

Una corrente importantissima che si abbrevia con il termine AMOC, dalla corrispondente denominazione in inglese Atlantic meridional overturning circulation.

 

Ovvero il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica".

Perché è così importante?

"Perché regola il sistema climatico di moltissime aree del pianeta.

 

La corrente è caratterizzata da un flusso in direzione nord di acqua salina calda negli strati superficiali dell'Atlantico e da un flusso in direzione sud di acqua fredda in profondità.

 

Trasporta cioè una quantità significativa di energia termica dai tropici e dall'emisfero australe verso il Nord Atlantico, mentre il calore viene trasferito all'atmosfera.

 

L'acqua ha un'inerzia termica maggiore rispetto all'atmosfera perché rilascia calore più lentamente e in questo modo va a modificare il clima di quei settori che altrimenti sarebbero nel gelo più totale".

Lo studio parla di un rallentamento della Corrente del Golfo...

"Dagli anni Cinquanta del secolo scorso è rallentata del 15% e questo cambiamento sta iniziando a influenzare i modelli meteorologici, come le ondate di calore più frequenti nell'Europa meridionale.

 

Cambiamenti in questa circolazione oceanica potrebbero avere un profondo impatto sul sistema climatico globale.

 

È un meccanismo importante per la ridistribuzione del calore e cruciale per il clima del mondo, un brusco rallentamento dell'AMOC potrebbe innescare interruzioni in tutto il mondo, tra cui un improvviso aumento del livello del mare , cambiamenti nella posizione delle principali piogge e zone climatiche aride".

E l'Europa?

 

Potrebbe essere investita da questo cambiamento?

"Certo, le acque calde della Corrente del Golfo moderano il clima dell'Europa occidentale, contribuendo ai nostri inverni più miti.

 

Il rallentamento della corrente del Golfo potrebbe portare a una modifica del clima soprattutto in Centro e Nord Europa perché verrebbe a mancare l'apporto caldo di questa corrente".

E l'Italia?

"L'Italia trovandosi a metà strada tra il Polo Nord e l'Equatore sicuramente verrebbe coinvolta, magari in maniera più marginale".

Perché il sistema Amoc sta rallentando?

"Uno dei motivi è dovuto allo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia, dove grandi volumi di acqua dolce fredda entrano nell'oceano e alterano il meccanismo naturale di affondamento della corrente.

 

Anche l'aumento delle precipitazioni in Nord America, che fa entrare più acqua dolce nei fiumi, torrenti e nell'oceano e temperature oceaniche più calde che riducono il gradiente di temperatura tra i tropici e il polo, stanno contribuendo al rallentamento.

 

Il 'riscaldamento globale' (sic) potrebbe mettere fuori uso questa corrente prima del previsto, con gravi conseguenze a livello climatico".

L'analisi dei dati raccolti dallo studio pubblicato indica che mentre l'AMOC è stato relativamente stabile fino al 19° secolo, il sistema delle correnti oceaniche ha iniziato a declinare alla fine della piccola era glaciale, cioè dopo il 1850.

"Sì infatti, nel periodo freddo che va dal 1450 al 1850, con un secondo declino più drastico successivo dalla metà 20° secolo.

 

Nel passato si hanno notizie che questa circolazione è stata addirittura quasi interrotta per cause naturali come l'attività solare. Una mini era glaciale che si è verificata soprattutto nel Nord America.

 

La correlazione tra lo stato di salute del la Corrente del Golfo e l'influenza sul clima europeo è importante e non dovrebbe mai essere sottovalutata".