di Joseph Fitsanakis
13 Febbraio 2012
da IntelNews Website

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale

 

 

 

 


Durante gli ultimi quattro anni, questo blog ha riportato diversi incidenti che puntavano a far decrescere la frequenza con cui le agenzie spionistiche di vari paesi utilizzano i social network come fonti dell’intelligenza tattica.


Ma noi siamo al punto in cui possiamo parlare di tendenza? In altre parole, l’ascesa rapida del social network ha creato le condizioni per l’emergenza di un nuovo dominio della collezione di intelligenza tattica?

La settimana scorsa ho visto la pubblicazione di una nuova ricerca (pag. 22), di cui sono coautore con Micah-Sage Bolden dal titolo “Social Networking as a Paradigm Shift in Tactical Intelligence Collection”.


Parliamo del fatto che gli studi del caso recente di studi puntano al social network come di una raccolta di intelligenza tattica all’avanguardia open-source.
 

Spieghiamo che i servizi segreti vedono sempre più in Facebook, Twitter, YouTube ed in una miriade di altre piattaforme di social network, canali per acquisire informazioni.


Ci basiamo su tre recenti studi che crediamo essere gli highlights della funzione intelligente del social network.

- Il primo studio ci viene dalla Primavera Araba che secondo una fonte,

"ha spinto il governo degli Stati Uniti ad iniziare a sviluppare linee guida per l'abbattimento di informazioni provenienti dai social media network”.

- Abbiamo anche esaminato le operazioni della NATO durante la guerra civile in Libia nel 2011(Operation UNIFIED PROTECTOR) quando le forze militari dell’Occidente sistematicamente ricorrevano ai mezzi di social network per raccogliere informazioni fruibili, utilizzando gli open source come Twitter per mettere a punto gli obiettivi da attaccare.


- Ed infine esaminiamo il sabotaggio da parte dei servizi di sicurezza di Israele nel 2011 per l’operazione “Welcome to Palestine Air Flotilla”, una campagna organizzata da molti gruppi europei intesa ad attirare l’attenzione mondiale sulle restrizioni di movimento imposte dalle autorità israeliane sui Territori Occupati.
 

Le autorità israeliane sono state capaci di distruggere la flotta aerea monitorando sistematicamente sui social network le attività dei partecipanti.

Abbiamo infine parlato del fatto che, con un esame completo, questi studi sottolineavano l’abilità del social network a fare tre cose:

  1. riflettono le tendenze di opinione e di azione di massa sull’azione politica

  2. forniscono una via d’azione tattica all’intelligence

  3. consentono le operazioni di sicurezza contro i gruppi mirati in maniera molto efficace - e molto controversa.

La ricerca che è stata pubblicata nel 2012 con il titolo Intelligence Studies Yearbook (pagg. 28-40), potete trovarla qui.