di Kevin Rudd 10 ottobre 2022 dal sito web TeoduloLopezMelendez traduzione di Nicoletta Marino Versione originale in spagnolo
Il presidente cinese Xi Jinping a Pechino, gennaio 2020 Xosé Bouzas / Hans Lucas / Redux
Nell'era successiva alla Guerra Fredda, il mondo occidentale non ha sofferto la carenza di grandi teorie della storia e delle relazioni internazionali.
Gli scenari e gli attori possono cambiare, ma il dramma geopolitico globale continua:
E non sorprende che la questione che ora attira più attenzione analitica di qualsiasi altra, sia l'ascesa della Cina sotto il presidente Xi Jinping e la sfida che pone al potere americano.
In vista del 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC), mentre Xi ha manovrato per consolidare il suo potere e assicurarsi un terzo mandato senza precedenti,
Deng ha riassunto i suoi pensieri sull'argomento con il caratteristico candore:
I suoi successori,Jiang Zemin e Hu Jintao, hanno seguito l'esempio, espandendo rapidamente il ruolo del mercato nell'economia interna cinese e adottando una politica estera che massimizzava la partecipazione della Cina a un ordine economico globale guidato dagli Stati Uniti.
Xi ha posto fine a quell'era di governo pragmatico e non ideologico.
Ha invece sviluppato una nuova forma di nazionalismo marxista che ora modella la presentazione e la sostanza della politica, dell'economia e della politica estera della Cina.
Così facendo,
Nel frattempo, ha alimentato il nazionalismo perseguendo una politica estera sempre più assertiva, alimentata da una convinzione di ispirazione marxista che la storia sia irreversibilmente dalla parte della Cina e che un mondo ancorato al potere cinese produrrebbe un ordine internazionale più pacifico.
In breve, l'ascesa di Xi non ha significato altro che il ritorno dell'Uomo Ideologico...
|