di Richard Enos 19 Aprile 2018 dal Sito Web Collective-Evolution traduzione di Claudiordali
Se avete mai fatto una passeggiata, una corsa, un qualsiasi altro sport o vi siete fatti crescere i baffi a sostegno di cure per il cancro sponsorizzate da grandi aziende, è giusto che riceviate le più sincere congratulazioni per il vostro tempo, i vostri sforzi e la vostra preoccupazione riguardo ai vostri simili.
Tuttavia, è anche giusto che sappiate che tali sforzi non hanno contribuito e mai contribuiranno nel trovare una cura per il cancro.
In Occidente, la ricerca sul cancro, che è organizzata a mo’ business e la cui motivazione fondamentale è il profitto, è oggetto di numerosi libri e documentari eccellenti, tra cui Thrive di Forest Gamble e The Truth About Cancer di Ty Bollinger.
Tuttavia, in questo articolo vorrei concentrarmi maggiormente sul fatto che il vero modello scientifico su cui si fonda la medicina occidentale e la sua particolare attenzione ai processi materiali, viene inevitabilmente escluso dalle cause più profonde del cancro e ciò lo rende inutile come sforzo per trovare effettivamente una cura.
Definizione Indiretta
Il National Cancer Institute (NCI) definisce il cancro in questo modo:
Come possiamo vedere, questa definizione descrive solo i sintomi della malattia - una o più cellule che si dividono in modo incontrollabile - e non tenta di identificare le cause profonde di tale aberrante divisione cellulare e nemmeno una "caratteristica" generale che giustificherebbe più correttamente il raggruppamento di una serie di malattie sotto il termine "cancro".
I Tumori Non Sono il Cancro
È stato ampiamente osservato che i nostri corpi gestiscono le cellule "cancerose" quotidianamente.
Le cellule che mostrano i primi segni di crescita anomala innescano dei meccanismi per riparare quelle cellule, per sospenderne la crescita o per ucciderle completamente.
La crescita cellulare illimitata che conduce al tumore (una massa anomala di tessuto) può avvenire solo se una singola cellula passa attraverso una serie discreta di mutazioni genetiche che la rendono incapace di contenere la propria crescita.
Sebbene ciò si verificasse, per fare in modo che una cellula cancerosa cresca sino a diventare un tumore abbastanza grande da essere rilevato, è necessario rendere inefficace una serie di meccanismi riguardanti il sistema immunitario.
Il che porta alla domanda:
La Mutazione Genetica Casuale
In passato, l'Establishment della Medicina Occidentale sosteneva che il cancro è una malattia basata sull'eredità genetica e sulla mutazione genetica casuale.
Questa affermazione mise completamente fuori gioco le discussioni sulla cura per il cancro, l'ambiente, lo stato mentale ed emotivo e le scelte di vita dell'individuo. Naturalmente, venne tutto progettato a tavolino.
I malati di cancro furono costretti a mettersi completamente nelle mani del medico professionista, vale a dire il loro oncologo "di fiducia".
Negli ultimi anni, la medicina occidentale ha dovuto ammettere lentamente (e a malincuore) l'impatto dei fattori ambientali. Ora si danno da fare (solo a parole) per avvertire il pubblico riguardo ai potenziali "agenti cancerogeni".
Tuttavia, continuano a sostenere che la cura per il cancro è di intero dominio della medicina professionale, piuttosto che degli individui e dei pazienti stessi.
Ad esempio, una persona può smettere di fumare o evitare cibi che sono stati etichettati come cancerogeni, ma se viene rilevato un tumore canceroso, allora è ancora costretta a soccombere alle raccomandazioni dell'oncologo che gli indicherà l'asportazione chirurgica o una cura tossica.
L'individuo non ha ancora un "ruolo" riguardo ai trattamenti che dovrà ricevere.
Il Paradigma Olistico
Con l'approccio olistico tradizionale, il tumore canceroso viene visto più per quello che è - un sintomo di dis-agio, uno squilibrio dell'organismo.
Se l'intero organismo resta a dis-agio per un lungo periodo di tempo, sopprime il sistema immunitario e dà origine a dei tipi di mutazioni genetiche che alla fine portano allo sviluppo di cellule immortali.
A differenza dell'approccio occidentale, i fattori che non sono materiali vengono considerati la causa ultima dello squilibrio, inclusi gli stati mentali ed emotivi.
Anche lo stress, la paura, i pensieri e le emozioni negative giocano un ruolo nell'interferire e indebolire le difese naturali del corpo.
La Cura del Cancro
Concentrandosi sulla materia, il trattamento del cancro occidentale si basa esclusivamente sul trattamento del tumore canceroso.
Quindi, se l'oncologo rimuove tutti i segni visibili del tumore canceroso, la gente dovrebbe concludere che ha fatto la cosa giusta e ha fatto tutto il possibile.
Lo stato indebolito o mutilato del paziente non ha conseguenze:
I "sopravvissuti" al cancro - se riescono davvero a sopravvivere alla cura - non sono affatto vicini alla scoperta o alla comprensione delle cause che stavano alla base della loro malattia.
L'approccio olistico è per natura molto meno invasivo. La forza e l'integrità del paziente vengono preservate a tutti i costi. Il medico redige un piano, in collaborazione con il paziente, per ripristinare l'equilibrio e il corretto funzionamento dell'organismo.
L'obiettivo finale è quello di potenziare l'organismo stesso e quindi utilizzare le sue difese naturali per erodere e infine eliminare il tumore.
Quindi, per il medico olistico, gli stessi tipi di tumore in diversi pazienti vengono spesso visti con delle cause completamente diverse, in base alle caratteristiche particolari di tutta persona.
Siccome i medici occidentali si concentrano solo sul tumore, quelli identici vanno trattati allo stesso modo.
La Ricerca per il Cancro
In Occidente, la ricerca sul cancro è quindi incentrata sul miglioramento dei modi in cui i tumori possono essere rimossi o messi in remissione.
Persino la ricerca sulle mutazioni genetiche che originano i tumori, non cerca una causa oltre i processi materiali.
In Occidente, il grido di battaglia della "Lotta Contro il Cancro" è ancora quello di motivare le persone a dedicare tempo, sforzo e denaro alla ricerca sul cancro. Si tratta di un vecchio paradigma che presenta il cancro come un invasore esterno.
I ricercatori occidentali sono visti come gli eroi instancabili che alla fine troveranno il "proiettile d'argento" che curerà il cancro.
Ma si tratta solo di una fantasia. Una cellula cancerosa è il prodotto nativo di un organismo che non funziona più secondo il suo schema originale.
Il modo in cui una cellula cancerosa si sviluppa, mostra un'intelligenza complessa riguardo all'organismo ospite, come se fosse davvero un tentativo dell'organismo di prestare attenzione alla propria malattia.
La cura definitiva - che non è alla portata della medicina occidentale - si fonda sulla possibilità di riportare l'intero organismo a uno stato di equilibrio e armonia, in completa collaborazione con la persona stessa colpita dalla malattia.
Per quelli di noi che vogliono davvero aiutare a trovare una cura per il cancro: dovremmo prendere in considerazione di sostenere quella ricerca che sta effettivamente cercando di identificare le cause che stanno alla radice ...
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