di Vladimir Platov

22 Aprile 2015

dal Sito Web NewEasternOutlook

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

Versione in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Si crede che in tutto il mondo ci siano più di 1400 milioni di ettari di terra potenzialmente adatte alla produzione agricola.

 

Secondo molti esperti occidentali i terreni utilizzabili per l'agricoltura rappresentano un investimento ad alto profitto, quindi nei prossimi anni si prevede che molti paesi investiranno circa 150 milioni di dollari per comprare solo terreni agricoli. Per esempio si prevede che nel 2017, il prezzo del grano e dell'orzo aumenteranno in media del 50% e il costo del girasole duplicherà.

 

Secondo quanto detto, l'acquisto di terreni agricoli fuori del territorio nazionale, in vari stati è stato elevato alla categoria di Politica di Stato.

 

In particolare è usuale per

  • Gli Stati del Golfo Persico

  • Cina

  • Corea del Sud

  • India

  • Giappone

  • Stati Uniti

...e altri paesi.

 

Quindi, gli sceicchi arabi sono molto coscienti che saranno in grado di vivere grazie "all'oro nero" solo per un paio di decadi ancora nel frattempo il petrolio può perdere la sua posizione come fonte di energia più importante e stanno così preparando piani d'emergenza in anticipo comprando terreni agricoli.

 

 

 

 

Probabilmente il territorio più interessante in termini di transazioni a basso costo per la vendita di terreno, fino a poco fa è stata l'Africa.

 

Indubbiamente, sta avvenendo un autentico "boom" nell'acquisto di terreni in Ucraina, che attualmente è in una profonda crisi finanziaria ed economica.

Le conseguenze di questi mali che affliggono l'Ucrania sono i prezzi bassi, assenza di legislazione del suolo per proteggere i diritti e gli interessi della popolazione locale e i bassi costi di produzione che sono molto attrattivi per i potenziali compratori.

 

 

 

 

Secondo calcoli approssimativi, oggi solo nel continente africano, gli stranieri posseggono o hanno in affitto più di 60 milioni di ettari, che è un'area due volte più grande della grandezza della Gran Bretagna.

 

Come regola generale, il costo dell'affitto di terreno in Africa è puramente simbolico. In particolare, in Etiopia la tassa è di 1 dollaro, 1,2 dollari per ettaro all'anno.

 

Negli ultimi anni, ha iniziato ad essere acquistata dai paesi sviluppati di Occidente e i pionieri di questa pratica sono stati la Germania e gli Stati Uniti.

 

 

 

 

In genere le industrie di questi paesi fanno crescere coltivazioni Geneticamente Modificate e palme da olio dalle quali si estrae l'olio di palma per sviluppare il biodiesel.

 

L'industria nord americana Monsanto, leader per la produzione e distribuzione di prodotti geneticamente modificati è stata particolarmente attiva in questo senso.

 

Anche le università degli Stati Uniti sono diventate proprietarie di terreni in Africa:

Harvard, Vanderbilt e molte alter università statunitensi stanno comprando terre in Africa attraverso il mediatore londinese Emergent Asset Management.

 

L'Università dello Iowa, con l'industria statunitense Agrisol, ha iniziato in Tanzania un progetto del valore di 700 milioni di dollari che ha fatto sì che i 162.000 residenti africani siano stati spostati dalle loro residenze situate nelle aree di Katoomba e Misam.

 

Visto il livello insostenibile della corruzione delle agenzie di governo degli Stati Uniti, spesso questi nuovi "proprietari" di terreni sono americani, che hanno utilizzato la loro posizione e la loro influenza per questi fini.

 

Per esempio, l'ex ambasciatore degli Stati Uniti in Sudan, Howard Eugene Douglas, ha fondato Kinyeti Development Company, una impresa situata in Texas, che si è diventata proprietaria di 600.000 ettari in quel paese africano.

In particolare, Douglas, quando ha iniziato l'acquisto dei terreni si stava occupando come coordinatore dei rifugiati del Sudan; cioè era sempre lui che faceva moltiplicare il numero dei rifugiati poiché era lui che li aveva espulsi dalle terre che ora sono di proprietà della sua compagnia.

 

 

 

 

Oggi comprare terreni è un'azione fatta su larga scala e per un osservatore casuale è un processo che passa abbastanza inosservato poiché non è una manovra centralizzata.

 

Spesso il processo di acquisto di terreni non si annuncia e avviene grazie a negoziazioni coperte poiché in molti paesi vendere terreni agli stranieri è proibito. In quei casi si creano "joint ventures", un insieme di imprese formate da locali che agiscono da prestanomi e da stranieri, il che permette di eludere le leggi di qualsiasi paese.

 

Alla fine, l'acquisto di terreni si rivelerà con il suo vero volto: il colonialismo.

 

Se nell'antichità, le colonie si creavano con la forza, con l'obiettivo di impossessarsi dei territori e delle loro risorse, oggi basta comprali a basso prezzo: il risultato continua ad essere lo stesso:

si strappa ai proprietari locali il controllo della loro terra.

Nel caso dell'Ucraina, in accordo con l'Ispettorato dello Stato per il controllo e l'utilizzo della terra di quel paese, secondo "i consigli d'Occidente sulla privatizzazione della proprietà statale", il75% della terra coltivabile dei 33 milioni di ettari agricoli, sono già di proprietà privata.

 

 

 

 

Dopotutto le nuove autorità di Kiev furono spinte in quella direzione dal The New York Times, che nel maggio scorso scrisse:

"la rinascita dell'Ucraina può iniziare con l'industria agricola; l'unica cosa di cui si ha necessità è l'eliminazione degli ostacoli non necessari e poi, come si dice, gli investimenti arriveranno da soli".

Nonostante la moratoria sulla vendita dei terreni in Ucraina sia stata estesa ufficialmente fino a gennaio 2016, dopo la nascita del nuovo governo di matrice Euromaidan arrivato al potere nel 2015, lo schema di affittare la terra per 50 anni, è stato utilizzato largamente per arricchire le nuove autorità e adesso è molto interessante per gli investitori "indipendenti".

 

Gran parte della terra oggi è nelle mani degli oligarchi ucraini che hanno stretti vincoli con le nuove autorità occidentali, personaggi come:

  • Sergei Taruta

  • Vadim Novinsky

  • Víctor Nusenkis

  • Yuri Kosyuk

  • Vladimir Shkolnik

  • Andrew Verevskiy,

...ed anche nelle mani delle grandi industrie e holding agricole europee e nord americane.

 

 

 

 

Questi ultimi si sentono attratti dalla terra poco cara e fertile dell'Ucraina, il miglior luogo del mondo per la coltivazione di prodotti e prodotti modificati geneticamente per la produzione di biocombustibile.

 

Queste imprese agricole statunitensi comprendono in primis Monsanto, la compagnia criticata in molti paesi, uno dei maggiori produttori di semi geneticamente modificati di tutto il pianeta.

 

Questa industria ha già annunciato un investimento di diversi milioni di dollari nel settore agricolo di Ucraina.

 

E lo stesso succederà con un altro produttore nordamericano, Cargill Agrarian Holding.

 

 

 

 

Secondo il Direttore della Strategia dell'Oakland California Institute, Frederic Mousseau, che si occupa delle forme di sicurezza alimentare e del cambiamento climatico, la crescita eccessiva dell'investimento occidentale nel settore agricolo dell'Ucraina degli ultimi mesi

"può classificarsi come l'acquisto totale del potenziale agricolo dell'Ucraina da parte delle corporazioni occidentali".

Spesso, le organizzazioni finanziarie d'Occidente in particolare la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, vincolando gli interessi del capitale occidentale dando nuovi prestiti alle autorità dell'Ucraina, hanno stabilito nuove condizioni:

 

denaro in cambio della riduzione del controllo statale nel settore agricolo includendo il volume dell'affare dei transgenetici.

 

Il risultato è che alcuni investitori stranieri diventeranno i proprietari delle aziende agricole dell'Ucraina.

 

 

 

 

Per esempio, la Cargill americana già possiede più del 5% della holding agricola più grande dell'Ucraina, UkrLandFarming e vendono attivamente in Ucraina pesticidi, semi transgenici e fertilizzanti.

 

Oltre alle imprese americane, al momento circa 40 imprese tedesche sono rappresentate sul territorio ucraina,

la maggior parte delle quali lavora su terreni di 2000 e 3000 ettari.

 

Secondo i dati di base (Land Matrix) del German Institute of Global and Area Studies , residente ad Amburgo, circa 1,7 milioni di ettari di terreno agricolo ucraino sono attualmente di proprietà di stranieri.

 

Da notare che, oltre alle imprese private e individuali, i terreni coltivabili dell'Ucraina sono presi in considerazione dal fondo pensioni americano NCH Capital, che ha preso in locazione 450.000 ettari di terra ed è anche inserito nella coltivazione di prodotti transgenici.

 

I deputati tedeschi che hanno espresso la loro preoccupazione per l'uso massivo dei terreni agricoli dell'Ucraina da parte delle imprese americane che producono prodotti Geneticamente Modificati col timore che quei prodotti pregiudizievoli possano avere un impatto molto negativo, non solo sulla salute delle persone che vivono in Ucrania ma anche di tutta l'Europa.

 

 

Arseni Yatseniuk

 

 

Sfortunatamente, questo problema non molesta assolutamente le attuali autorità di Kiev, che anticipando un collasso economico nel loro paese in un prossimo futuro, sono interessati solo al loro beneficio e non pensano alla salute e al futuro dei loro cittadini e di quelli europei.

 

Come si vede, i grandi poteri finanziari del mondo si stanno impossessando di corsa delle risorse basilari.

 

In un articolo precedente intitolato Le Grandi Banche s'Impossessano dell'Acqua di Tutto il Pianeta, abbiamo già parlato di come le grandi banche s'impossessano delle risorse acquifere di tutto il mondo e in questo articolo possiamo vedere come i grandi poteri finanziari lo fanno con i terreni coltivabili.

 

Il futuro si sta delineando davanti ai nostri occhi sempre più chiaramente.

 

Andiamo incontro a un NEO-FEUDALESIMO