2001
dal Sito
Web
Mystae
ricuperato a traverso
il Sito Web
WayBackMachine
traduzione
di
Claudiordali
Versione originale in inglese
I Vigilanti Sumeri
"... L'uomo e le
prime civiltà umane avevano una mentalità profondamente diversa
dalla nostra. In effetti, gli uomini e le donne non erano
consapevoli come lo siamo noi e non erano responsabili delle loro
azioni, quindi non possiamo dar loro alcun credito o colpa per tutto
ciò che è stato fatto in tutti questi millenni di tempo. Ogni
persona aveva una parte del suo sistema nervoso che era divina e
dalla quale prendeva ordini come qualsiasi schiavo; una voce o più
voci che, a tutti gli effetti, costituiva ciò che noi chiamiamo
arbitrio o volizione e conferiva potere a ciò che veniva comandato,
collegandolo alle voci allucinatorie degli altri tramite una
gerarchia definita attentamente." "...La sorprendente
corrispondenza, dall'Egitto al Perù, da Ur allo
Yucatan, ovunque siano sorte delle civiltà, delle pratiche di
morte, delle idolatrie, del governo divino e delle voci
allucinatorie, fa da testimone all'idea di una mentalità diversa
dalla nostra". "Gli dèi non erano in alcun modo il "frutto
dell'immaginazione" di nessuno: erano la volontà dell'uomo:
occupavano il suo sistema nervoso, probabilmente il suo emisfero
destro e, attraverso le memorie delle esperienze ammonitrici e
ricettive, le trasmutavano in discorsi articolati che quindi
"dicevano" all'uomo cosa fare". "In tutta la Mesopotamia, fin dai
primi tempi di Sumer e Akkad, tutte le terre erano possedute dagli
dèi e gli uomini erano loro schiavi. I testi cuneiformi non lasciano
alcun dubbio. Ogni città stato aveva il suo dio principale, e il re
veniva raffigurato nei primi documenti scritti come il 'fittavolo
del dio'."
"... Gli Accadi
chiamarono i loro predecessori Sumeri e parlarono della Terra di
Sumer. "Infatti, si trattava della biblica Terra di Shin’ a r
: era la terra il cui nome Shumer significava letteralmente
la Terra dei Vigilanti. Si trattava infatti dell'egiziana Ta Neter, La Terra dei Vigilanti, il luogo da cui gli dèi
vennero in Egitto."
"Gli Anakim
potrebbero essere stati i colonizzatori dei greco micenei,
appartenenti alla confederazione dei Popoli del Mare, che causarono
all'Egitto molti problemi nel quattordicesimo secolo a.C. I
mitografi greci raccontarono del Gigante Anax ("re"), il
figlio del Cielo e di Madre Terra che governava Anactoria (Mileto),
in Asia Minore. Secondo Apollodoro, lo scheletro di Asterio
("stellato"), il successore di Anax, misurava dieci
cubiti, mentre Akakes, il plurale di Anax, era un epiteto
comune per gli dèi greci. I commentatori del Talmud di solito
riportano che gli Anakim erano alti tremila cubiti."
- Robert Graves
e Raphael Patai,
I Miti Ebraici
Gli Ntr degli
Egiziani
Esistono le prove
archeologiche della forte connessione culturale tra Sumer e
l'antico Egitto.
"In egiziano, Ptah
e gli altri dèi venivano chiamati Ntr, ovvero 'Guardiano, Vigilante'."
Durante la favolosa
"Prima Volta, o Zep Tepi, quando gli dèi governarono
nel loro paese, dissero che si trattava di un'epoca d'oro durante la
quale le acque dell'abisso si ritirarono, l'oscurità primordiale fu
bandita e all'umanità, emergendo dalla luce, furono offerti i doni
della civiltà. Parlarono anche di intermediari tra le divinità e gli
uomini, gli Urshu, una categoria di divinità minori il cui
titolo significava "i Vigilanti".
Conservarono ricordi particolarmente vividi degli stessi dèi,
esseri potenti e
meravigliosi chiamati Neteru, che vissero sulla terra con il
genere umano ed esercitarono la loro sovranità da Eliopoli e da
altri santuari su e giù per il Nilo. Alcuni di questi Neteru erano maschi e possedevano dei poteri soprannaturali che includevano
la capacità di apparire come uomini o donne, o come animali,
uccelli, rettili, alberi e piante. Paradossalmente, le loro parole e
le loro azioni sembravano riflettere le passioni e le preoccupazioni
umane. Analogamente, in determinate circostanze potevano ammalarsi,
o addirittura morire o essere uccisi."
"Manda lo scriba
Nebseni, la cui parola è verità, dai Vigilanti che
portano coltelli assassini, che possiedono dita crudeli e che
ucciderebbero coloro che sono al seguito di Osiride." Che questi
Vigilanti non acquisiscano mai il dominio su di me e che io non
possa mai cadere sotto i loro coltelli! Chi sono questi Vigilanti?
"Sono Anubi
e Horus,
[quest'ultimo] nella forma di Horus il cieco. Tuttavia, altri dicono
che sono i Tchatcha
(i principi sovrani di Osiride) che annientano le
operazioni dei loro coltelli, e altri dicono che sono i capi della
camera Sheniu.
"Possano i loro
coltelli non acquisire mai il controllo su di me. Possa io non
cadere mai sotto i coltelli con cui infliggono torture crudeli.
Poiché conosco i loro nomi e conosco Matchet, che è tra loro
nella Casa di Osiride. Spara fuori raggi di luce dai suoi occhi
rimanendo invisibile, e va in giro per i cieli avvolto nelle fiamme
che escono dalla sua bocca, comandando Hapi, ma rimanendo sempre
invisibile. Possa io essere forte sulla terra davanti a Ra, possa
arrivare sano e salvo alla presenza di Osiride. O voi che presiedete
i vostri altari, non lasciate che mi manchino le vostre offerte,
poiché io sono uno di coloro che seguono Nebertcher secondo
gli scritti di Khepera. Lasciatemi volare come un falco, fatemi
ridere come un'oca, lasciatemi giacere sempre come la dea serpente
Neheb-ka."
Il Libro Egiziano dei Morti
"Gli Egiziani
scrissero che vennero in Egitto da Ta-Ur, la "Terra Lontana e
Straniera" il cui nome Ur significa "la più antica", ma poteva anche
essere il vero nome del luogo, un posto conosciuto dagli archivi
mesopotamici e biblici: l'antica città di Ur nel sud della
Mesopotamia. Inoltre, gli stretti del Mar Rosso che collegavano la
Mesopotamia con l'Egitto, erano chiamati Ta-Neter, il "Luogo
degli Dèi", il passaggio
attraverso il quale erano venuti in Egitto. Che i primi dèi vennero dalle terre
bibliche di Shem, è ulteriormente confermato dal fatto
sconcertante che i nomi di questi antichi dèi erano di origine
"semitica" (accadica). Per cui Ptah, che non aveva alcun
significato in egiziano, nelle lingue semitiche significava "colui
che modellava le cose intagliandole e aprendole".
"La leggenda di
Votan, che costruì la prima città che fu la culla della
civiltà mesoamericana, fu scritta dai cronisti spagnoli dalle
tradizioni orali dei Maya. Riportava che l'emblema di Votan era
il serpente;" era un discendente dei Guardiani,
della razza di Can. "Guardiani" era il significato del termine
egiziano Neteru (ossia "dèi"). Studi come quello di
Zelia Nuttal (Papers of the Peabody Museum)
suggerirono che Can fosse una variante di Canaan, che (secondo
la Bibbia) era un membro dei popoli Camiti africani e una
nazione alleata degli Egiziani."
- Zecharia Sitchin,
When Time Began
Bene Elohim
Da notare che
il plurale Dèi elohim appare nei primi testi
ebraici, anche se nei testi moderni viene tradotto come Dio
(El).
"... I figli
degli dèi (bene ha-elohim’) videro che le figlie degli uomini
erano belle..."
– Genesi 6: 2.
"I figli di Dio
(o fanciulli di Dio, 'bene elohim' e varianti) sono i
membri divini del luogo celeste di Dio ... Il titolo 'figli /
fanciulli di Dio' proviene dalla mitologia ugaritica, in cui gli
dèi sono collettivamente i 'figli di El' ... Il termine
figli / fanciulli di Dio si trova anche nelle iscrizioni fenicie
e ammonite, dove si riferisce al pantheon delle
divinità subordinate, stando quindi a indicare che era diffuso
nelle
religioni
semitiche occidentali."
- The Oxford
Companion to the Bible
"I Vigilanti
erano" una razza specifica di esseri divini conosciuti in
ebraico come nun resh 'ayin, 'irin '(resh 'ayin, 'ir' al
singolare), che significa 'quelli che guardano' o 'quelli che
sono svegli', e che viene tradotto in greco come Egregoroi,
egregoris o grigori, che significa "vigilanti". Questi
Vigilanti sono presenti principalmente nelle pagine delle
opere pseudepigrafe e apocrife di origine ebraica, come il
Libro di Enoch e il Libro dei Giubilei. Secondo la
tradizione ebraica, la loro progenie è chiamata nephilim,
una parola ebraica che significa "coloro che sono caduti" o "i
caduti", tradotto in greco come gigantez, gigantes o
"giganti" - una razza mostruosa presente nella Teogonia dello
scrittore ellenico Esiodo (circa il 907 a.C.)."
"L'affermazione
(Genesi 6: 1) che i "figli di Dio" sposarono le figlie degli
uomini, viene spiegata della caduta degli angeli in Enoch vi-xi,
e nei codici, D, E, F e A della Septuaginta, in cui "figli di
Dio" viene letto frequentemente con oi aggeloi tou qeou
['angeli di Dio']. Sfortunatamente, i codici B e C sono
imperfetti in Genesi vi, ma è probabile che
anche in questo passaggio si leggano oi aggeloi, in
quando rendono costantemente
l'espressione "figli di Dio"; cfr. Giobbe 1, 6, ii, 1 xxxviii,
7; d'altro canto, vedere
Salmi ii, 1; lxxxviii, e (la Septuaginta). Filone, nel
commentare il brano del suo trattato "Quod Deus sit
immutabilis", i, seguì la Septuaginta."
"Gli angeli
giunsero tardi nella teologia ebraica, generalmente dai miti non
ebraici orientali. I primi libri della Bibbia parlano di alcune
vaghe creature celesti chiamati malachim (al singolare,
malach). Sebbene malach venga solitamente tradotto con
angelo, il suo significato letterale è messaggero."
"L'angelo del
Signore trovò Agar presso una sorgente nel deserto, presso la
sorgente che si trova sulla strada di Shur."
- Genesi 16: 7
"All'inizio gli
angeli vengono considerati in modo piuttosto impersonale (Genesi
xvi, 7). Sono i vice-reggenti di Dio e vengono spesso identificati
negli Autori del messaggio (Genesi xlviii, 15-16). Anche se leggiamo
degli "Angeli di Dio" che incontrano Giacobbe (Genesi xxxii, 1)
altre volte leggiamo di uno che viene definito "l'Angelo
di Dio" per eccellenza, come ad esempio in Genesi xxxi, 11."
- Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
"Ma l’angelo
del Signore lo chiamò dal cielo e disse: Abrahamo, Abrahamo!"
- Genesi 22: 11
"È vero che, a
causa dell'idioma ebraico, questo possa significare non più di
"angelo di Dio", e la Bibbia dei Settanta lo scrive, a piacimento,
sia con che senza l'articolo; eppure i tre visitatori di Mambre sembrano essere stati di rango diverso, sebbene San Paolo (Ebrei
xiii, 2) li considerasse equamente tutti angeli: come si sviluppa la
storia in Genesi xiii, l'oratore è sempre "il Signore". Così nel
racconto dell'Angelo del Signore che fece visita a Gedeone (Giudici
vi), il visitatore viene alternativamente definito sia come
"l'Angelo del Signore" che come "il Signore". Allo stesso modo, in
Giudici xiii appare l'Angelo del Signore ... "
- Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
"Così Manoah
prese il capretto e l'offerta di cibo e lo sacrificò su una pietra
al Signore. Allora il Signore
fece una cosa straordinaria mentre Manoah e sua moglie guardavano:
come la fiamma saliva dall'altare verso il cielo, l'Angelo del
Signore salì nella fiamma. Al vedere questo, Manoah e sua moglie
caddero con la faccia a terra. L'Angelo del Signore non si mostrò
più nè a Manoah nè a sua moglie. Solo allora Manoah si rese conto
che quello era l'Angelo del Signore. Manoah disse dunque a sua
moglie: Moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio."
- Giudici 13: 19-22
"Questa mancanza di
chiarezza è particolarmente evidente nei vari racconti sull'Angelo
dell'Esodo. In Giudici vi, che abbiamo appena menzionato, la
Septuaginta è molto attenta nel trasformare la parola ebraica per
"Signore" in "l'Angelo del Signore", ma nella storia dell'Esodo è il
Signore che sta davanti a loro in una colonna di nuvola (Esodo xiii
21) e la Septuaginta non effettua modifiche (cfr. anche Numeri xiv,
14 e Neemia ix, 7-20)."
- Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
"Il Signore andava
davanti a loro, di giorno in una colonna di nuvola per guidarli
nella via, e di notte in una colonna di fuoco per far loro luce, in
modo che potessero viaggiare di giorno e di notte."
- Esodo 13: 21
"Tuttavia in Esodo
xiv 19, la guida viene chiamata 'l'Angelo di Dio. Quando passiamo a
Esodo xxxiii, dove Dio è arrabbiato con il suo popolo perché adorava
il vitello d'oro, è difficile non capire che finora è stato Dio
stesso a far da guida e che ora si rifiuta di accompagnarli ancora.
Dio offre al suo posto un angelo, ma alla richiesta di Mosè
Egli dice (14) "La mia presenza ti precederà", che la Settanta traduce con
autoV sebbene il versetto seguente mostri che questa traduzione
è chiaramente
impossibile, poiché Mosè obietta: "Se la tua presenza non viene con
me, non farci partire da qui." Ma cosa vuol dire Dio con "la mia
presenza"? E' possibile che voglia intendere un qualche angelo di
alto rango, come in Isaia lxiii, 9 (cfr Tobia xii, 15)? Non può
essere che intenda dire Angelo di Dio (cfr Numeri xx, 16)?"
Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
"Egli [il
Signore] disse: "Essi sono sicuramente il mio popolo, i figli
che non agiranno falsamente"; e così divenne il loro Salvatore.
In ogni loro angoscia egli fu angosciato, e
l'Angelo della sua presenza li salvò. Nel suo amore e nella sua
misericordia li redense; li sollevò e li portò tutti i giorni
del passato. Ma essi si ribellarono e addolorarono il suo Santo
Spirito; perciò egli divenne loro nemico e combatté contro di
loro."
- Isaia 63: 8-10
"Sia il
testo masoretico che la Vulgata, in Esodo iii, xix e xx
rappresentano chiaramente l'Essere Supremo come appare a Mosè
nel roveto e sul Monte Sinai, mentre la versione dei Settanta,
pur essendo d'accordo che fu Dio in persona a dargli le Leggi,
dice che fu "l'angelo del Signore" ad apparire nel roveto."
Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
"L'Angelo del
Signore gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un roveto.
Mosè guardò ed ecco il roveto che bruciava col fuoco, ma il roveto
non si consumava. Allora Mosè disse: "Andrò a vedere questo strano
spettacolo; perché mai il roveto non si consuma." Quando il Signore
vide che era andato a guardare, Dio lo chiamò dal
mezzo del roveto: "Mosè! Mosè!'"
- Esodo 3: 2-4
"Ai tempi del Nuovo
Testamento prevaleva il punto di vista della Septuaginta, per cui
non solo fu l'angelo del Signore ad apparire nel roveto e non Dio,
ma l'angelo fu anche colui che consegnò le Leggi (cfr. Galati iii
19; Ebrei ii 2; Atti vii 30)."
- Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
"La legge fu
promulgata dagli angeli tramite un mediatore."
- Galati 3: 19
"Il personaggio del
"l'angelo del Signore" trova una contropartita nella
personificazione della Saggezza nel libro della Sapienza e almeno in
un brano (Zaccaria iii 1) sembra rappresentare quel "figlio
dell'uomo" che Daniele (vii 13) vide davanti "l'Antico dei Giorni".
Disse Zaccaria: "E il Signore mi fece vedere il sommo sacerdote
Gesù davanti all'angelo del Signore, e Satana che stava alla sua destra per essere
il Suo avversario".
- Hugh Pope,
The Catholic
Encyclopedia
A differenza dei
"messaggeri" che nel Libro della Genesi potrebbero essere
scambiati per uomini, l'angelo di Daniele risplendeva nella sua
divinità.
"Alzai lo sguardo e
davanti a me c'era un uomo vestito di lino, con una cintura d'oro di
Ufaz intorno alla vita. Il suo corpo era come il topazio, la sua
faccia come un fulmine, gli occhi come torce fiammeggianti, le
braccia e le gambe come il bronzo lucidato e il suono della sua voce
era come il rumore di una moltitudine.
Soltanto io Daniele
vidi la visione, gli uomini con me non la videro, ma un
grande terrore piombò su
di loro e fuggirono a nascondersi."
-
Daniele
10: 5-7
"Gli ultimi libri
biblici svilupparono l'idea dei malachim [messaggeri], ma fu
solo nel
Libro di Daniele, scritto nel II secolo a.C., che alcune di
queste creature celesti ricevettero dei nomi. Daniele menziona Gabriele
(geber significa uomo, El è Dio) e Michele: i
successivi libri non canonici costruirono un'intera gerarchia di
angeli guidata da Metatron, il principe delle schiere
celesti."
"Negli scritti
ebraici, il termine "Schiere Celesti" non solo include i
consiglieri e gli emissari di Geova, ma anche i luminari
celesti; le stelle, che in Oriente si immaginava fossero delle
intelligenze animate che determinano la buona e cattiva sorte
degli uomini, vengono identificate con i messaggeri e gli angeli
personificati che eseguono i decreti divini e la cui
predominanza in cielo è in misteriosa corrispondenza e relazione
con i poteri e i domini della terra. In Giobbe vengono
identificate le Stelle del Mattino e i Figli di Dio;
si uniscono allo stesso coro dell'Onnipotente; sono entrambi
suscettibili alla gioia; camminano nello splendore e sono
soggette ad apparire impure e imperfette agli occhi di Dio."
"Egli [re Giosia]
eliminò i sacerdoti pagani nominati dai re di Giuda per bruciare
incenso sugli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di
Gerusalemme, e quelli che bruciavano incenso a Baal, al sole,
alla luna, alle costellazioni dello zodiaco [Mazzaloth] e a
tutti gli eserciti del cielo."
II Re 23: 5
"Puoi far
apparire le costellazioni [Mazzaloth] alle loro stagioni
[un riferimento ai dodici segni dello Zodiaco] o guidare l'Orsa
maggiore [Arturo] con i suoi cuccioli?"
Giobbe 38: 32
Arturo
è l'Orsa Maggiore e le tre
stelle nella sua coda sono i cuccioli.
La Tradizione
Apocrifa
Circa nel 150 a.C.,
l'autore di 1 Enoc scrisse del suo viaggio incantato in
cielo, dove vide gli angeli e la loro gloria.
"E questi sono i
nomi dei santi angeli che vigilavano: Uriele, uno degli
angeli santi, quello che sta sopra il mondo e sopra il Tartaro. Raffaele, uno degli angeli santi, quello degli spiriti degli
uomini. Raguele, uno degli angeli santi vendicatore del mondo
e dei luminari. Michele, uno degli angeli santi che era
comandato sulla bontà dell'umanità e sul caos. Sarcaele, uno
degli angeli santi che era preposto sugli spiriti degli uomini che
peccano nello spirito. Gabriele, uno degli angeli santi che
era preposto al Paradiso, ai serpenti e ai Cherubini. Remiele,
uno degli angeli santi che Dio mise sopra coloro che resuscitano."
-
1 Enoc 20: 1-8
I proseliti
degli Esseni giurarono di "preservare i libri appartenenti alla
loro setta e i nomi degli angeli". (Flavio Giuseppe, Guerre Giudaiche, Libro 2, Capitolo 8, Verso 7). Il
Primo
libro di Enoc è stato il primo pezzo di letteratura ebraica che
descrive una classe di angeli, i Vigilanti, che sono positivamente
malvagi e che conducono i morti in un luogo di tormento eterno.
"E tutti gli angeli
eseguiranno i loro compiti e cercheranno di nascondersi dalla
presenza del Grande di Gloria, e i figli della terra tremeranno e si
agiteranno, e voi peccatori sarete maledetti per sempre e non avrete
pace."
- 1 Enoc 102: 3
"Ai tempi antichi,
il Libro dei Giubilei era anche conosciuto come l'Apocalisse di
Mosè, poiché si pensava fosse stato scritto da Mosè sul Monte Sinai
dopo che un angelo gli dettò le storie dei tempi passati. (Tuttavia,
gli studiosi credono che l'opera sia stata composta nel II secolo
a.C.)."
"Poiché ai quei
tempi gli angeli del Signore scesero sulla terra, quelli vennero
chiamati i Vigilanti, che dovevano istruire i figli degli uomini e
che dovevano portare giudizio e rettitudine sulla terra."
- Il Libro dei
Giubilei
"Secondo il
Libro dei Giubilei, i Vigilanti
sono i figli di Dio
(Genesi 6) inviati dal cielo per istruire i figli degli uomini.
Caddero dopo essere discesi sulla terra e aver coabitato con le
figlie degli uomini, atto per il quale furono condannati (così
riporta la leggenda) e divennero degli angeli caduti. Tuttavia, non
discesero tutti i Vigilanti: quelli che rimasero
in cielo sono chiamati i Vigilanti santi e risiedono nel
quinto Cielo. I Vigilanti malvagi
vivono nel terzo Cielo o all'inferno."
"Diversi
frammenti con dei chiari elementi Qumranici (4Q286-287,
4Q385-389, 4Q390...) comparano Belial con gli angeli di
MA&+EMOWT ('ostilità'), mentre il Libro dei Giubilei
introduce Mastema/Satana nella sua storia sugli spiriti
dei giganti, la progenie dei Vigilanti caduti (Giubilei 10:
8,11, vedi anche 11: 5,11; 17:16; 18: 9,12;
19:28; 48: 2,9,12,15). Notate che secondo i Giubilei, gli angeli
di
MA&+EMOWT
sarebbero gli spiriti dei giganti, la progenie dei matrimoni
degli angeli, un
decimo dei quali diventeranno i servi di Mastema che
condurranno fuori strada e puniranno l'umanità, mentre 4Q390 li
rende i responsabili per aver ispirato i figli di Aronne a
profanare il Tempio per mezzo di matrimoni illegittimi e atti di
violenza."
David W. Suter,
Ioudaios Review, Vol. 3.019, Luglio 1993
"Secondo il
Libro dei Giubilei, Enoc... testimoniò che i Vigilanti avevano
peccato con le figlie degli uomini; testimoniò contro tutti
loro." Fu per proteggerlo dalla vendetta degli angeli peccatori
del Signore, che "venne preso tra i figli degli uomini e fu
condotto nel Giardino dell'Eden."
"Io Enoc stavo
benedicendo il Signore della maestà e il Re dei secoli, quando i
Vigilanti mi chiamarono Enoc lo scriba e mi dissero:" Enoc,
scriba della giustizia, vai e narra dei Vigilanti che hanno
lasciato l'alto dei cieli, il luogo eterno e santo, e si sono
contaminati con le donne e ha fatto come fanno i figli della
terra, e hanno preso delle mogli: "Avete fatto una grande
distruzione sulla terra: non avrete né pace né perdono per i
vostri peccati: nella misura in cui si dilettano coi loro figli, vedranno
l'omicidio dei loro cari, e lamenteranno la distruzione dei loro
figli e supplicheranno per l'eternità, ma non otterranno né
misericordia né pace."
- 1 Enoc 10:
3-8
Come riportato
nei
Rotoli del Mar Morto:
"...Ai tempi
di Iared, duecento Vigilanti "discesero" su "Ardis", la
cima del monte Hermon, un luogo mitico equiparato alle tre vette
di Jebel esh Sheikh (2.800 metri), posto nella regione più
settentrionale dell'antica Palestina. Ai tempi dell'Antico
Testamento, le sue cime innevate venivano venerate come sacre da
molti popoli che abitavano
la Terra Santa; si pensò anche che si trattasse del sito della
Trasfigurazione
di Cristo, dove i discepoli videro il loro Signore
'trasfigurarsi davanti a loro'.
Su quella
montagna i Vigilanti fecero un giuramento e si legarono l'un
l'altro con "imprecazioni reciproche", conoscendo apparentemente
molto bene le conseguenze che le loro azioni avrebbero avuto sia
per loro stessi che per l'umanità. Fu un patto commemorato nel
nome dato al luogo della loro "caduta", poiché in ebraico la
parola Hermon, o harem, si traduce con
‘maledizione’."
"Per tempo,
ognuno dei 200 prese una moglie terrena. Queste unioni
produssero bambini di dimensioni straordinarie, che divorarono
rapidamente il cibo di tutto il mondo. Per soddisfare i loro
enormi appetiti, i bambini-angelo vagarono per la terra
massacrando ogni specie di uccelli, bestie, rettili e pesci.
Alla fine, le creature fameliche si
divorarono l'un l'altra, strappando la carne dalle ossa dei loro
compagni e placando la
loro sete con fiumi di sangue. Quando questa ondata di
distruzione investì la terra, le angosce dell'umanità arrivarono
a quattro potenti arcangeli, Uriele,
Raffaele, Gabriele e Michele, che su ordine di Dio diedero vita
a una rapida punizione. Prima Uriele scese sulla terra per
avvertire Noè dell'imminente diluvio, consigliandogli di
costruire un'arca per portare in salvo la sua famiglia e fare un
serraglio per le creature. Quindi Raffaele si gettò sul capo dei
Vigilanti, lo legò mani e piedi e lo spinse nelle tenebre
eterne. Successivamente, Gabriele, incaricato di uccidere la
progenie dei dissidenti, incoraggiò i mostruosi bambini angelo a
divorarsi l'un l'altro. Alla fine, Michele rinchiuse i restanti
Vigilanti, li costrinse ad assistere alla morte della
loro progenie e li condannò al tormento eterno. Solo allora i
cieli si aprirono e lavarono via le ultime tracce di distruzione
che avevano portato gli angeli caduti."
- Cosmic
Duality
"Gli altri
Vigilanti furono accusati di aver rivelato a una razza mortale
la conoscenza di molte arti scientifiche, come la conoscenza
delle nuvole o meteorologia, i "segni della terra",
probabilmente la geodesia e la geografia, come anche
l'astronomia e i "segni" o passaggi dei corpi celesti, tipo il
sole e la luna. Si dice che Semeyaza [il capo dei
Vigilanti] abbia insegnato agli uomini come fare
"incantesimi e talee", un riferimento alle arti magiche ... Uno
di loro, Penemue, insegnava "il dolce e l'amaro", un
chiaro riferimento all'uso di erbe e spezie negli alimenti,
mentre istruiva gli uomini sull'uso della "carta e
dell'inchiostro", sottintendendo che i Vigilanti introdussero le
prime forme di scrittura. Molto più inquietante era Kisdeja,
che si dice abbia mostrato ai figli degli uomini tutte le
cattive azioni degli spiriti e dei demoni, e come colpire
l'embrione nel grembo materno affinché possa morire." In altre
parole, insegnò alle donne come abortire."
"Ho visto i
Vigilanti in una visione, in un sogno: dico che due (uomini) stavano
combattendo sopra di me, ... stavano ingaggiando una bella sfida su
di me. Chiesi loro: "Chi siete, chi vi ha autorizzati a stare su di
me?" Mi risposero: "Siamo stati autorizzati a dominare tutta
l'umanità." Mi dissero: "Chi scegli fra noi per farti governare?"
Alzai gli occhi e guardai. [Uno] di loro aveva un aspetto
terrificante, era come un serpente, il suo manto aveva molti colori
ed era molto scuro ... [Guardai di nuovo], e ... il suo aspetto, il
suo volto era come quello di una vipera, e vestiva eccessivamente,
tutto pieno di occhi ...]"
"[Gli risposi]
'Questo [Vigilante] chi è?' Mi rispose, 'Questo Vigilante...
e i suoi tre nomi sono Belial, Principe delle Tenebre e Re del
Male.'"
- "Testamento di
Amram" (4Q535, Manoscritto B)
Ad uno ad uno gli angeli del cielo furono nominati da Dio per procedere contro
i Vigilanti e la loro progenie, i Nephilim, descritti come "i
bastardi, i reprobi e i figli della fornicazione". Azazel
venne legato mani e piedi e gettato per l'eternità nell'oscurità di
un deserto chiamato Dudael. Su di lui furono poste "rocce
grezze e frastagliate" e qui rimarrà per sempre fino al Giorno del
giudizio, quando sarà "gettato nel fuoco" per i suoi peccati. Per
aver preso parte nella corruzione dell'umanità, i Vigilanti furono
costretti ad assistere al massacro dei loro stessi figli, prima di
essere gettati in una specie di prigione celeste, un "abisso di
fuoco".
Sebbene Semeyaza,
il capo dei Vigilanti, fu gettato in questo abisso insieme ai
suoi fratelli, in altre versioni della storia subisce una punizione
più drammatica. Poiché fu tentato da una bella fanciulla mortale di
nome Ishtahar, a rivelare il Nome esplicito di Dio in cambio
di un'offerta di piacere carnale, egli venne legato e incatenato e poi fu
appeso a testa in giù per l'eternità, tra il cielo e la terra, nella
costellazione di Orione."
"Questi spiriti
furono rinchiusi nella terra, ma Mastema persuase Dio a
tenerne fuori uno su dieci per tentare l'umanità fino al
giudizio e per commettere ogni forma di trasgressione.
"Nel Giorno del
Giudizio tutti questi spiriti saranno consegnati al tormento
eterno e l'umanità verrà rinnovata nello spirito per le
generazioni di Adamo: "E i giorni cominceranno a crescere e
aumentare tra i figli degli uomini fino ad arrivare a migliaia
di anni ...E non ci sarà nessun vecchio ... poiché saranno tutti
giovani e bambini."
"L'Albero della
Vita, fragrante e meraviglioso da contemplare, tornerà al centro
della terra, e la Nuova Gerusalemme sarà costruita da Dio,
proprio come descritto nell'Apocalisse."
Chris King,
"The Apocalyptic
Tradition"
"La corruzione,
che è rimasta nel mondo dopo l'imprigionamento dei Vigilanti
e la morte della loro progenie Nephilim, deve essere
spazzata via da una serie di catastrofi globali, che
termineranno nel Diluvio Universale, molto familiare per le
tradizioni bibliche. In un racconto drammatico sulla piaga dei
Nephilim, questa distruzione di massa viene vista in
termini di una conflagrazione onnicomprensiva inviata dagli
angeli del paradiso sotto forma di "fuoco, nafta e zolfo".
Nessuno sopravvivrà a questi cataclismi di fuoco e acqua per il
"seme" di Noè, dalla cui stirpe nascerà la futura razza umana."
"E ora i
giganti, che sono il prodotto dello spirito e della carne,
saranno chiamati gli spiriti malvagi sulla terra, e la terra
sarà la loro dimora. Gli spiriti malvagi precedevano i loro
corpi, perché nacquero dagli uomini e le loro origini provengono
dai Vigilanti santi: saranno gli spiriti malvagi sulla terra e
saranno chiamati spiriti malvagi. [Siccome per gli spiriti del
cielo, il cielo è la loro dimora, per gli spiriti della terra
che sono nati sulla terra, la terra sarà la loro dimora.] E gli
spiriti dei giganti affliggono, opprimono, distruggono
attaccano, combattono e distruggono la terra e causano guai: non
prendono cibo, ma hanno sempre fame e sete e commettono crimini.
Questi spiriti si leveranno contro i figli degli uomini e contro
le donne, perché da loro provengono."
1 Enoc 8:
12
"La
spiegazione di questo mito, che è stato un ostacolo per i
teologi, potrebbe essere l'arrivo in Palestina di barbari e
mandriani ebrei molto alti all'inizio del secondo millennio
a.C., e il loro contatto, tramite il matrimonio, con la
civiltà asiatica. "Figli di El" in questo senso
significherebbe "mandriani adoratori del
Dio
Toro semita";
"Figlie di Adamo" significherebbe "donne del suolo" (adama),
vale a dire, le
campagnole di Canaan adoratrici della Dea, note per le loro
orge e la prostituzione prematrimoniale. Se così fosse,
questo evento storico venne intrecciato
con il mito ugaritico di come El sedusse due donne mortali e
generò dei figli divini, vale a dire Shahar ('Alba') e
Shalem ('Perfetto'). Shahar appare come una divinità alata
in Salmi 139: 9, e suo figlio, secondo Isaia 14: 12, era
l'angelo caduto Helel.
Le unioni
tra dèi e mortali, cioè tra re o regine e popolani, si
verificano frequentemente nel mito mediterraneo e
mediorientale. Poiché il giudaismo successivo rigettò tutte
le divinità tranne il proprio Dio trascendente, e poiché non
si sposò mai e non si accoppiò con nessuna femmina, Rabbi Shimon ben Yohai
in Genesi
Rabba,
si sentì obbligato a maledire tutti quelli che leggevano
"Figli di Dio" in
senso
ugaritico. Chiaramente, un tale interpretazione era ancora
attuale nel II secolo d.C. Finì
solo quando Bene Elohim significò "Dio e Giudice, la teoria
secondo la quale un
magistrato debitamente nominato tentò una causa e lo Spirito
di El lo possedette: 'Io ho detto, voi siete dèi.' (Salmi
82: 6)"
Robert
Graves e Raphael Patai,
I Miti Ebraici
Le autorità
religiose ebraiche, preoccupate del fatto che il crescente culto
degli angeli sarebbe stato una minaccia per il credo di un
unico Dio, rimossero le opere come i Libri di Enoc e il
Libro dei Giubilei dalla letteratura canonica.
Questi libri ora
fanno parte di quella che è nota come letteratura Apocrifa e
Pseudepigrafa.
Le misteriose "eggregore"
della tradizione magica successiva derivano linguisticamente dai
Vigilanti e indicano la continuazione del flusso esoterico di
conoscenza.
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