di Maria Maggiore
13 Gennaio
2019
dal
Sitio Web
IlFattoQuotidiano
"Guardi, è
fantastico: un drone volerà sopra i palazzi portando medicinali
ed evitando il traffico",
...dice
Paola Pisano
(M5s), assessore all'Innovazione del Comune di Torino, mentre un
drone vola sulla nostra testa a Piazza Vittorio, spostandosi solo
grazie a un computer e un segnale Internet.
Il Comune di Torino ha
firmato con la Telecom, un Memorandum of Understanding per
fare sperimentazioni 5G nella città di Torino che,
"s'impegna a mettere
a disposizione (alla
Tim) immobili di proprietà
comunale e infrastrutture di proprietà delle aziende del
Comune".
Non finisce qui:
a Torino ci sono
anche sensori intelligenti nei cassonetti dell'immondizia per
dire ai camion quando svuotarli.
Nel porto di Bari i
sensori sono in ogni container per riferire da dove è arrivata
la merce o se il pagamento dei dazi è in ordine.
Poi c'è l'ambulanza
intelligente a Milano con i medici che possono cominciare a
curare un paziente a distanza; i robot nelle industrie
telecomandati col Wi-Fi, invece dei cavi, molto più costosi.
E i sensori super
intelligenti nei palazzi all'Aquila, che al minimo tremolio
chiudono i rubinetti del gas e lanciano l'allarme.
Per una vita più smart,
più intelligente, ci saranno anche,
-
le auto senza
conducente
-
i frigoriferi che
dicono quando un alimento è scaduto
-
gli
elettrodomestici che si azioneranno a distanza
-
i campi di grano
che diranno al contadino quando devono essere annaffiati
È la rivoluzione 5G,
non una semplice evoluzione dei nostri cellulari:
passando dal 4G al 5G
cambierà il nostro modo di vivere.
"È l'Internet
delle cose", dice una portavoce Tim mentre ci accompagna
dentro il laboratorio storico dell'azienda a Torino.
"Tutto l'ambiente
circostante sarà costantemente connesso".
Il 5G ha quasi
l'unanimità dei consensi:
politica, istituzioni
europee, industria e università applaudono alla trasformazione
digitale che, si stima, porterà 900 miliardi di crescita in
Europa e 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro.
Ma a che prezzo...?
Cos'è il 5G
Quello che non ci viene
detto è come si farà a trasmettere una quantità di dati mille volte
superiore al 4G e a una velocità straordinaria, inferiore a un
battito di ciglia.
E soprattutto, con una
moltitudine di campi elettromagnetici costantemente attivi,
che effetto avrà il 5G sulla nostra
salute e sull'ambiente.
Il 5G viaggia su
frequenze altissime, mai usate finora, fino a 27,5 GHz mentre con il
4G si arriva al massimo a 2,6 GHz, quindi un'energia 11 volte
superiore, ma che ha una "durata" di viaggio limitata.
Queste onde vengono
infatti facilmente assorbite dal terreno e sono "riflettenti", non
attraversano i palazzi.
Quindi, per poter
connettere tra loro fino a un milione di oggetti per chilometro
quadrato, bisognerà installare migliaia di piccole antenne, ogni
cento metri, che rilanceranno il segnale proveniente da un'antenna
base più grande.
"L'intensità delle
piccole antenne sarà inferiore a quella della stazione base",
dicono gli esperti del laboratorio Tim di Torino.
Ma un ingegnere
incontrato all'Aquila, tra i firmatari della petizione contro le
antenne 5G (preferisce restare anonimo) spiega che,
"seppur ogni singola
antenna 5G avrà una potenza minore rispetto alle stazioni
radio-base attuali, essendo infinitamente maggiori di numero sul
territorio non esisteranno più per l'uomo zone d'ombra, libere
da radio frequenze.
Questo fa sì che la
densità di campo sul territorio, aumenterà in modo esponenziale.
Oltre al fatto che le frequenze scelte per il 5G sono molto più
alte, quindi con energie decisamente maggiori".
Sul fronte salute, i
sostenitori della rivoluzione 5G dicono anche che questo tipo di
onde chiamate "millimetriche", viaggiando molto velocemente, riesce
a penetrare solo la pelle in un organismo vivente.
"Ma ammesso che sia
così - ha spiegato a Investigate-Europe Dariusz Leszczynski, un
ricercatore di fisica finlandese - la pelle è il nostro organo
più grande, pieno di cellule che regolano la risposta
immunitaria.
Se la roviniamo, la
risposta immunitaria del corpo va in tilt".
I rischi per la salute
Il mondo accademico è
diviso sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche sull'uomo:
-
da una parte
ingegneri e fisici riconoscono un effetto termico
pericoloso, se per esempio teniamo il cellulare all'orecchio
per troppo tempo
-
dall'altra
biologi, oncologi e epidemiologi si battono perché vengano
riconosciuti anche gli effetti non-termici, quelli sulle
nostre cellule
"Un campo
elettromagnetico interferisce con il nostro sistema elettrico
interno, alterando il funzionamento delle cellule - dice
Francesca Orlando dell'Associazione per le Malattie da
Intossicazione Cronica e/o Ambientale - ma purtroppo ingegneri e
fisici sono quelli più ascoltati oggi dai politici e
dall'industria".
Un'equipe di ricercatori
australiani - come riporta la prestigiosa rivista scientifica Lancet
in un articolo di dicembre (Planetary
Electromagnetic Pollution - It is time to Assess its Impact)
- ha però analizzato 2.266 studi, arrivando alla conclusione che,
"nel 68.2% dei casi
sono stati dimostrati effetti biologici e sulla salute umana per
l'esposizione ai campi elettromagnetici".
Nel 2018 sono stati
pubblicati due studi importanti, durati dieci anni e finanziati con
soldi pubblici.
Il Dipartimento per la
Sanità americano ha finanziato con 25 milioni di dollari il
National Toxilogical Program (Ntp)
dove 7mila topi da laboratorio sono stati sottoposti per tutta la
vita a radiazioni corrispondenti all'intensità solo del 2G e 3G.
Nello stesso tempo, l'Istituto
Ramazzini di Bologna ha portato avanti la stessa ricerca,
finanziata con contributi di privati cittadini, ma usando frequenze
più basse, corrispondenti a 50 Volt/metro (il picco a cui si può
arrivare in Italia per rispettare la media giornaliera di
6volt/metro).
Entrambi gli studi sono
arrivati alle stesse conclusioni.
"Come negli Usa,
abbiamo constatato un aumento 'statisticamente rilevante' del
numero dei tumori, rarissimi
schwannomi, al cervello e al
cuore", spiega Fiorella Belpoggi, direttrice della ricerca
all'istituto Ramazzini.
"Bisogna agire in
fretta, fermare l'avanzata del 5G e informare adeguatamente la
popolazione sui rischi", dice l'epidemiologa italiana che ha già
lavorato sulle plastiche, sul
glifosato e da 40 anni studia i
legami tra tumori e ambiente.
Fiorella Belpoggi
spera che alla luce di questi due nuovi studi, l'agenzia dell'Oms
sui tumori,
la IARC, riveda le sue priorità e
metta le onde elettromagnetiche un gradino più su nella
pericolosità:
da "possibili
cancerogene", come dichiarato nel 2011, a "probabili
cancerogene".
Ma la percentuale di topi
ammalati è bassa, intorno al 2,4%: perché preoccuparci?
"Se invece di tremila
topi ci fossero tre miliardi di persone, quante avrebbero
sviluppato un tumore?
Abbiamo provato
scientificamente il nesso tra radiofrequenze e cancro. In
materia di salute umana i numeri non devono avere la meglio.
Dovrebbe prevalere il
principio di precauzione."
L'appello
Proprio in nome del
principio di precauzione, 217 scienziati da tutto il mondo hanno
inviato alle istituzioni europee un appello (The
5G Appeal) per una moratoria immediata sulle
sperimentazioni del 5G perché,
"minaccia conseguenze
serie e irreversibili per gli umani".
Chiedono di fermarle,
"fin quando la
scienza non avrà studiato gli effetti di queste frequenze" e si
chiede ai governi di "informare i cittadini sui campi
elettromagnetici e i loro effetti, creare delle zone wiki free
in scuole, ospedali e centri di lavoro".
La Commissione UE però è
sorda.
A Bruxelles l'appello è
stato rigettato con sdegno:
"Il principio di
precauzione sembra una misura troppo drastica" scrive il
capo gabinetto del Commissario alla salute
Vytenis Andriukaitis, "ma
resteremo vigilanti se nuove prove scientifiche arriveranno".
Intanto la Commissione ha
stanziato 700 milioni in progetti di ricerca sul 5G, ma
solo sulle applicazioni industriali. Niente salute...
Bruxelles si basa sulle
linee guida dell'ICNIRP,
un'agenzia privata con sede a Francoforte, punto di riferimento
quando si parla di onde elettromagnetiche.
Ma l'indipendenza dei
membri dell'ICNIRP, spesso finanziati dall'industria,
è molto dubbia...
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