di Steven Rosenfeld

30 Luglio 2013

dal Sito Web AlterNet 

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

Versione is spagnolo

 

 

 

 

Le informazioni di Snowden

dimostrano come l'Internet

può essere usata contro di noi.

 

 

 

La visione originale di Internet, che comportava la condivisione libera di mezzi di informazione e di comunicazione, senza che i suoi movimenti informatici e le ricerche siano misurati, seguiti, tracciati, archiviati, messi in sezioni, commercializzati e raggruppati in banche dati dal governo, è morta.

 

E questo è quello che si sta perdendo secondo i mezzi di comunicazione con l’attuale copertura di Edward Snowden.

 

La storia di Snowden non riguarda se egli sia una spia o se Eric Holder, chiederà la pena di morte o se il Presidente russo Putin Vladamir gli accorderà il permesso di restare o quali brutte notizie gli abbia dato il suo avvocato russo o quali vestiti puliti indossi.

 

Si tratta, come il Guardian del Regno Unito segnala, ciò che Snowden ha rivelato su Internet attuale.

 

Le rivelazioni di Snowden sono la fine di una visione di libertà di Internet senza restrizioni. Durante l’ultima decade abbiamo ascoltato ogni tipo cosa riguardo a Internet che sta rantolando. In linguaggio tecnico, la rete è più grande, più viva e si collegano più persone rispetto a prima.

 

Però cosa è morto durante l’evoluzione di Internet.

 

Nel 2002,Jeff Chester, direttore generale del Centro per la Democrazia Digitale, ha scritto che le grandi compagnie di comunicazione avrebbero ucciso la rete facendo pagare l’utilizzo dei dati con lo stesso prezzo al pubblico dell’acqua potabile di casa nostra. Gli utenti erano abbastanza seccati da questo scenario.

 

Oggi i canali dei dati più grandi e più rapidi sembrano aver compensato il timore per l’accesso ristretto. Gli odierni utenti, però, di Internet pagano come lo aveva predetto Chester.

 

L’anno passato, le lotte di SOPA presentarono un altro scenario riguardo al letto di morte di Internet:

La possibilità che può esserci una censura dei contenuti da parte del Governo perché le industrie costruite sulla creazione del contenuto non potevano nascondere la ruberia e ha voluto che il Congresso proteggesse la proprietà intellettuale.

La lotta è arrivata a essere così rancorosa che uccise l’azione del Congresso. Internet non è morta, infatti, ma ha continuato a crescere con grandi firme della tecnologia catturando sempre più le pulsazioni della tastiera dell’umanità per i propri fini di marketing.

 

Dieci anni fa, pochi pronosticavano che la crescita della rete avrebbe significato la disintegrazione della vita privata per quasi tutti coloro che usano computer e dispositivi digitali.

 

Questo però è quanto si trova nelle rivelazioni di Snowden.

 

E non si tratta solo di una perdita della privacy personale del settore industriale - Google, Facebook, AT & T e simili - ma di una sconfitta delle agenzie di spionaggio del governo federale, della polizia e dei tribunali segreti.

"Ripetete con me: Edward Snowden non è la storia", ha scritto l’inglese John Naughton del The Guardian lo scorso fine settimana.

 

"La storia è ciò che ha rivelato sul nostro mondo collegato. Questa idea sembra essere sfuggita alla maggior parte dei mezzi di comunicazione mondiali”.

Snowden ha detto agli americani e al mondo che i loro governi - le cosiddette democrazie le cui eredità del XX secolo comprendono la disfatta del fascismo e l’espansione dei diritti civili individuali contro il potere di Stato - li stavano spiando.

 

Non è la stessa cosa come con la Guerra Fredda contro i sovietici. E’ più pulito e più intelligente:

raccolgono solo e deviano e ordinano i nostri tracciati di dati e orme digitali per uno scrutinio posteriore.

Ogni chiamata, ogni posta elettronica, ricerca e movimento è un gioco pulito.

 

Una grande quantità di persone ha risposto alle rivelazioni di Snowden, coprendosi le spalle dicendo:

"Non ho niente da nascondere."

Però non vanno al dunque.

 

E’ già abbastanza brutto che le ditte private controllino i nostri movimenti, gusti, abitudini, salute e reti, tutto per venderci più cose. Quando però i governi fanno lo stesso, creando un’industria "di spionaggio domestico" con milioni di fruitori, il potenziale di abuso è terrificante.

 

Questa rete digitale è quello che Snowden ha cercato di portare alla luce e riformare: Internet, una volta che uno dei nostri migliori strumenti può ritorcersi contro di noi.

 

La storia ha dimostrato che è nel giusto.

 

Gli obiettivi del XX secolo degli stati totalitari non hanno quasi nessun posto per correre. I nemici del colpo di Stato in Egitto, come loro o no, non è poi così segreto, che sono stati arrestati e Snowden, il messaggero di uno scandalo di spionaggio in Internet globale, adesso è un uomo senza patria.

 

Internet non è morta o moribondo. Ma non è il nostro migliore amico e non lo sarà mai.

 

E come gli agenti dello spionaggio degli Stati Uniti e le sue imprese globali continuano a difendere la loro rete digitale, le rivelazioni di Snowden ci ricordano in cosa si è trasformato Internet.