13 Agosto 2015

dal Sito Web ElRobotPescador

traduzione di Nicoletta Marino

Versione in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Non abbiamo idea fino a che punto ci spiano.

 

Molta gente crede che quelli che ci controllano vivono in moderni bunker nel bel mezzo degli Stati Uniti, al servizio di oscure agenzie di intelligence. E in parte è così.

 

Gran parte, però, del controllo e della vigilanza a cui siamo sottoposti proviene da piattaforme, dall'apparenza molto più innocente e quotidiana. Un esempio è Facebook, un organismo di controllo in piena regola.

 

Facebook dispone di un software poco conosciuto che supervisiona le conversazioni sul tuo profilo con l'obiettivo di individuare "attività criminale". Quando il software individua qualcosa di sospetto, mette in allerta un impiegato dell'impresa che decide, poi, di chiamare o no le autorità.

 

Il software controlleràr in particolar modo quelle persone che hanno tra di loro relazioni discontinue sulla rete sociale. Come ha affermato il direttore della sicurezza di Facebook, Joe Sullivan, in una intervista a Reuters.

 

 

Joe Sullivan

 

 

Nell'intervista Sullivan spiega che il software di Facebook si accentra sulle conversazioni tra quelle persone che non hanno una relazione continuata sulla te.

 

Per esempio, se due iscritti non sono amici, o se lo sono diventati di recente, se non hanno amici in comune, interagiscono molto poco, hanno una differenza d'età significativa o se sono fisicamente molto diversi, i software ha una speciale attenzione per loro.

 

Il programma di ricerca cerca certe frasi che appaiono e che sono in un registro di chat ricavato prima da determinati criminali compresi gli adescatori sessuali (si sa che perlomeno un presunto adescatore di bambini è stato incriminato come conseguenza diretta di un colloquio su Facebook).

 

Sullivan ha dichiarato a Reuters:

"Non abbiamo mai voluto creare un ambiente in cui i nostri impiegati controllino continuamente le comunicazioni private, quindi è molto importante che usiamo la tecnologia in modo da avere un tasso di falsi positivi molto basso."

Il software è stato utilizzato anche per aiutare a riunire informazioni su possibili sospetti di omicidio.

 

 

 

 

Come abbiamo visto, si tratta di una complessa rete di controllo delle nostre interazioni senza il nostro permesso, sempre con il pretesto di:

"proteggere i bambini dagli abusi su minori" o di "prevenire orribili crimini di persone innocenti".

Facebook, inoltre, sembra disposto a collaborare con gli enti bancari quando si tratta di danneggiare i più poveri.

 

Lo possiamo vedere in un recente articolo su RT:

 

Facebook permetterà alle banche di negare prestiti agli utenti con amici poveri

 

Facebook ha brevettato un algoritmo che permette la trasmissione automatica di dati sulla solvibilità di un iscritto alla rete sociale per migliorare su come prendere decisioni di prestito da parte delle banche.

 

Il testo del brevetto è stato pubblicato sulla pagina ufficiale dell'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti.

 

Conformemente al metodo brevettato, quando si riceve una richiesta di prestito, chi deve concederlo incrocia il rating di credito dei contatti delle persone per mezzo di cosiddetti nodi autorizzati.

 

 

 

 

Se la qualifica risulta uguale o maggiore del livello necessario per un prestito minimo, la rete sociale avviserà l'impiegato di banca che può procedere con la presa visione dei documenti. Altrimenti, la richiesti sarà rifiutata automaticamente.

 

Non tutti i contatti sono presi in considerazione dal sistema che analizza quanto i contatti siano frequenti con chi richiede il prestito, tenendo conto del grado di fiducia dei suoi legami e della quantità di contatti comuni.

 

Non si precisano quali parametri sono presi in considerazione quando è il momento di decidere sul credito da erogare. Non si conosce nemmeno se gli iscritti potranno proibire l'analisi automatica dei propri conti da parte delle banche che prendono in considerazione la richiesta dei loro amici.

Come possiamo vedere, Facebook è come quel compagno di classe spione, vigliacco e traditore che fa la spia alla maestra su quello che fanno gli altri.

Il controllo effettuato da Facebook, però, non si limita solo a questo.

 

Un nuovo studio rivela che:

"il 91% delle pagine sulla salute ritrasmettono la URL delle persone spesso senza che l'utente lo sappia e nel 70% dei casi, la URL contiene informazioni confidenziali ,per esempio se l'utente ha cercato parole come VHI o cancro, il che è sufficiente per avvisare questo terzo utente che si sta cercando informazioni relative ad una specifica malattia".

 

Tim Libert

 

 

Questo studio realizzato da Tim Libert, un ricercatore della Scuola di Comunicazione dell'Università della Pennsylvania, dimostra che dobbiamo fare molta attenzione quando su Internet, cerchiamo o condividiamo informazioni private sulla nostra salute.

 

Non importa se cerchiamo le informazioni sulla salute con Google o con altri motori di ricerca che garantiscono la privacy: Facebook rintraccia quelle informazioni.

 

Questo si deve al fatto che molti siti web hanno argomenti su cui condividere le informazioni con Facebook e così solo con questo Facebook sa che abbiamo visitato la pagina anche se non abbiamo cliccato su nessuno di quegli argomenti.

 

 

 

 

Il fatto di aver cercato informazioni su una malattia e l'aver visitato un sito web, non significa che "le web invisibili" che accedono a queste informazioni conoscano il nostro nome e indirizzo.

 

Individuano, però, quali sono i nostri interessi medici e iniziano a bombardarci con annunci sui trattamenti per le malattie che abbiamo cercato, con l'intenzione di fare affari con le nostre ansie per la salute.

 

In linea di massima potrebbe sembrare che gli annunci orientativi non siano pericolosi, ma solo invadenti; ci sarà anche gente cheli trova utili.

 

Ciò che, però non sappiamo realmente, è per cosa sia utilizzata tutta questa informazione che ricevono sui nostri interessamenti, né in mano a chi va a finire.

 

Per esempio, un sito chiamato Experian, condivide le nostre ricerche sulla salute con terzi, e la maggior parte del denaro che guadagna non è grazie alla pubblicità, ma grazie alla raccolta dei dati personali dei resoconti e alla vendita di queste informazioni ad altri clienti, che sapranno che abbiamo cercato una o più pagine in cui siamo entrati.

 

Tutti noi siamo caduti in una trappola dalla quale è difficile uscire.

 

Internet è diventato uno strumento quasi imprescindibile per la nostra vita quotidiana, ma è anche una enorme rete di controllo e abuso della nostra privacy che si allarga oltre quello che vediamo o intuiamo a prima vista.

 

 

 

 

Per vedere fino a che punto può arrivare il controllo e la coercizione della popolazione in futuro, dobbiamo conoscere solo una nuova legge nordamericana: la Legge di Autorizzazione ai Servizi Segreti del Senato per il 2016, che permetterà di imprigionare giornalisti, attivisti contro la guerra, accademici e studenti.  

 

Como abbiamo già denunciato da tempo, su scala mondiale si sta dando uno stretto giro di vite che porta alla tirannia; potremmo dire che stiamo vivendo , al rallentatore, un colpo di stato mondiale.

 

E la Legge di Autorizzazione all'Intelligence per il 2016 è un chiaro esempio di quanto sta accadendo.

 

Se, approvata, la Sezione 603 di questa legge richiede che le compagnie on line informino Washington di qualsiasi "effettiva conoscenza" di "fatti e circostanze" in relazione con "attività terroristiche" indefinite, il che vorrà dire che una quantità di persone innocenti saranno sottoposte a uno scrutinio senza giustificazione.

 

Molti crederanno che queste politiche siano giustificate dal fatto che si lotta contro il terrorismo.

 

Il problema principale è che la definizione "attività terroristiche" può essere quasi qualsiasi cosa: alcuni giorni fa due attivisti difensori dei diritti degli animali sono stati arrestati dalla FBI e accusati di "terrorismo domestico" perché avevano liberato migliaia di visoni in allevamenti per farne poi delle pelli per evitare che fossero sacrificate le loro pelli pregiate.

 

Tutto questo è stato qualificato "Terrorismo" negli Stati Uniti! Liberare animali da un allevamento....!

 

 

 

 

Se questo è considerato terrorismo, allora con la stessa logica, qualsiasi persona che pensa che gli animali debbano essere liberati dagli allevamenti, potrà essere considerata "sostenitrice delle attività terroristiche" no?

 

E il governo quando vuole può qualificare qualsiasi cosa come "attività terroristica".

 

Tutto questo farà sì che i giornalisti indipendenti, gli attivisti politici, coloro che manifestano contro la guerra, i professori e gli studenti che facciano ricerche legittime su questi temi e potranno essere considerati sospetti di terrorismo e messi sotto totale controllo.

 

E, anche se non si arrivi a tradurla come una esplicita persecuzione, fomenterà la autocensura e la paura.

 

I fornitori di servizi di Internet dovranno dare informazioni su qualsiasi cosa "sospetta" che diciamo se seguiamo questo tipo di legge e potremo essere marchiati come "una minaccia" per una semplice parola usata o per frasi che a noi sembrano normali ma che il governo considera sospetta.

 

Qualsiasi persona ideologicamente in opposizione con le politiche degli Stati Uniti, potrà essere esposto a una carcerazione, un processo una condanna e alla prigione per il semplice fatto di esprimere le proprie opinioni sulla rete.

 

 

 

 

E molti governo collaborazionisti e servili con gli Stati Uniti (per esempio la Spagna) potrebbero collaborare con gusto a questa persecuzione.

 

Negli Stati Uniti già risuonano gli allarmi per una possibile applicazione di questa legge e numerose organizzazioni per le libertà civili hanno già protestato.

 

Pochi giorni fa, abbiamo saputo che in Cina il governo ha deciso di espandere il suo controllo e la sua censura su Internet e invierà unità di polizia negli uffici dei web e delle industrie on line più grandi per censurare in loco i contenuti non approvati dal governo.

 

Cina è un paese dove il governo già dispone di 2 milioni di persone dedite al controllo dei contenuti della rete.

 

 

 

 

A molti, in Occidente, questa notizia è sembrata un esempio di "malvagità dittatoriale del comunismo cinese".

 

Eppure, negli Stati Uniti, il paese delle libertà, si applicano  misure uguali, come in altri paesi della Unione Europea, dove presunte avanzate democrazie come il Regno Unito, Francia o Spagna (con sua già tristemente famosa Ley Mordaza o Legge Bavaglio), applicano già misure di controllo dell'opinione della gente.

In altri paesi dell'ambito europeo, come Turchia, la censura raggiunge quote da regime dittatoriale, arrivando a proibire l'utilizzo di Twitter.

 

Nessun paese si salva, da tutto questo: la gente crede che il mondo è diviso in due fronti e che da una parte ci sono "i buoni", coloro che garantiscono la libertà e dall'altra parte ci sono "i cattivi", che applicano le leggi da tiranni.

 

Però si tratta solo di una distrazione:

stiamo vivendo un colpo di stato globale.

Molta gente non vuole rendersene conto, ma stiamo proprio in guerra. E non è guerra tra l'imperialismo americano e i BRICS. La guerra è tra le élites che governano e i popoli della Terra.

 

Il nemico che vogliono sconfiggere e distruggere non è la Russia di Putin o l'Impero Americano.

 

Il nemico, sei tu…!

 

 

 

 

Fonti