di Alfredo Jalife Rahme

10 Giugno 2018

dal Sito Web LaJornada

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

Il presidente della Cina, Xi Jinping,

durante una cerimonia di benvenuto

per il suo omologo russo, Vladimir Putin,

prima delle loro conversazioni a Pechino

Foto Xinhua

 

 

 

A Osaka si è rafforzato al margine del G-20

il nuovo ordine tripolare USA/Russia/Cina?

Trump appoggia il ritorno della Russia al G-8,

Mentre lo zar Vlady e il mandarino Xi

sigillano la loro amicizia

 

 

 

Con i fractal - zone minime di ordine nel caos generalizzato - l'incipiente nuovo ordine mondiale che sembra tendere a una tripolarità USA, Russia e Cina.

 

Con tutti i suoi e incommensurabili difetti locali/regionali/globali, su scala geoestrategica, Trump capisce la decadenza degli USA - anche sostenta il contrario - quando non perde di vista che le deleteree guerre di Clinton, dei Bush e di Obama hanno rovinato il suo paese con lo spaventoso dispendio militare di 7 miliardi di dollari (trilioni in lingua anglosassone).

 

Non si può evitare di vedere che il vuoto globale degli USA viene occupato in forma graduale dalla Russia a livello militare e dalla Cina a livello geoeconomico.

 

Paradossalmente, l'Europa - protetta dall'ombrello nucleare degli USA e della NATO in primis - è diventata il competitor commerciale, geopolitico e geo finanziario (euro contro dollaro) degli USA.

 

La prova migliore è che Trump disprezza e soggioga l'Europa (inclusa la Gran Bretagna) e umilia i suoi due

 

mejor prueba es que Trump desprecia y sojuzga a Europa (incluyendo a Gran Bretaña), y no se diga, humilla a sus infermi vicini Canada e Messico:

vecchi alleati nel caduco precedente (dis) ordine mondiale unipolare, mentre negozia con la Cina in modo più equilibrato e equo il suo deficit commerciale e civetta per il ritorno della Russia al G-8.

Questi sarebbero i tre frattali del caos globale:

USA/Russia/Cina che configurano la nuova tripolarità del 21 secolo.

Non mancano coloro che aggiungono l'India - che ha rimpiazzato il Giappone con un PIB quassi doppio, dato dal Potere di Acquisto - senza contare il suo arsenale nucleare di 130 missili chde il paese nipponico non ha.

 

L'India ancora non esibisce la sua vocazione geostrategica che forse avrà più avanti.

 

Era prevedibile la frattura del G-7 oggi diventato un G-6+1:

Il G-7 implode in Canada mentre il Gruppo di Shanghái ascende in China.

Prima di arrivare con mezza giornata di ritardo al vertice disfunzionale del G-7 a Malbaie (Quebec), Trump ha scosso tutti quando ha detto che era imperativo il rientro nel G-8:

La Russia dovrebbe stare in questa riunione, perché abbiamo una riunione senza la Russia?

Trump ha aggiunto in modo graffiante e impertinente:

Vi piaccia ono, e può essere politicamente scorretto, ma abbiamo un mondo da 'amministrare'...

Di fatto Trump seppellisce la vecchia unipolarità, alla quale si erano abituati in maniera comoda i restanti membri del G-7 e adotta forse la tripolarità con La Russia e la Cina, il che ha lasciati stupefatti i suoi alleati occidentali, con l'eccezione del primo ministro italiano nuovo di zecca Giuseppe Conte che in twit avallò il suggerimento di Trump:

la Russia deve rientrare nel G-8. E' nell'interesse di ognuno di noi.

Non si riprende dallo stupore il russofobo New York Times vincolato agli interessi di George Soros, del Partito Democratico dei Clinton, Obama e dell'israeliano amercano Chuck Schumer, capo della minoranza democratica al Senato.

 

The Washington Post afferma che con Trump, molti temono la fine dell'ordine mondiale.

 

Quale ordine?

 

Trump è arrivato in ritardo di mezza giornata alla riunione, 17 minuti dopo il pranzo del giorno seguente e se ne è andato mezza giornata prima della conclisione quando tornò alla carica per il ritorno della Russia:

il G-8 è un gruppo più importante del G-7.

Ha incolpato Obama di aver permesso l'annessione della Crimea da parte della Russia e di aver iniziato poi le sanzioni e l'espulsione della Russia dal G-8.

 

Se adesso il G-7 era rimasto quello che il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha battezzato come il G-6+1, con l'appoggio dell'Italia per il ritorno della Russia si tratterebbe più di un G-5+2, se non ne esce anche il Giappone che ha delle eccellenti relazioni con la Russia, il che finirebbe con un grottesco G-4+3.

 

La cosa più divertente è che la Russia non desidera ritornare nel G-8, secondo quanto ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

 

Il G-8 non è mai esistito:

È stato un inganno di Clinton propinato a Yeltsin, che ha mangiato tutti i racconti texani visto che la Russia non fu mai ammessa alle sue riiunioni finanziarie, quindi allora lo battezzò G-7½.

Si induce in polvere il G-6+1, mentre il suo avversario silenzioso, ma effettivo, il Gruppo di Shanghai (OCS) - con alla testa la Cina e la Russia con altri quattro paesi centroasiatici e il recente inserimento di due potenze nucleari, India e Pakistan (con 140 missili nucleari) si consolida in Eurasia con la sua riunione numero 18 a Qingdao (Cina), dove il mandarino Xi e lo zar Vlady Putin hanno rafforzato la loro associazione strategica.

 

 

 

 

Il mandarino donò allo zar la prima Medaglia dell'Amicizia di Cina, il che denota la rilevanza dei loro strategici legami bilaterali.

 

Già l'anno passato lo zar aveva insignito il mandarino con il più grande Ordine di Sant'Andrea.

 

Dovunque sono riuscito a consultare non ho trovato nella stampa occidentale nessuna menzione del premio del mandarino allo zar nè della trascendentale riunione del Gruppo di Shangai a Qingdao.

 

 

 

 

Censura o invidia?

 

Il portale Sputnik espone i punti di vista di una moltitudine di esperti su Cina e Russia che commentano gli accordi del mandarino e dello zar dall'Artico allo spazio profondo nei confronti di una complessa situazione internazionale quando Russia e Cina si oppongono allo spiegamento di forze nello spazio, il che fomenta gli USA e mina la stabilità strategica.

 

E' finito il pensiero manicheo leneare e adesso impera l'era della iper complessità non lineare.

 

In effetti il premio dello zar da parte del mandarino, all'unisono del consolidamento della relazione bilaterale, è stata la nota rilevante del Vertice di Shangai.

 

Il vertice del Gruppo di Shanghai è stato saltato come di consueto dall'Occidente. Ma la metà della popolazione del pianeta ha seguito con molto interesse la sua celebrazione.

 

La sede del vertice fu nella provincia di Shandong, luogo di nascita del confucianesimo e ha aumentato lo spirito di mutua fiducia in Shanghai, il mutuo beneficio, l'uguaglianza, lo scambio culturale viste le differenze culturali.

 

Si tratta di un neo confucianesimo geopolitico/geoeconomico:

una cosmogoniapiù ottimista rispetto alla decadenza dell'Occidente che ha esibito le sue fratture e il suo egoismo durante il pessimo vertice dell'agonizzante G-7 di Quebec, in contrasto con il vertice di successo del Gruppo di Shanghai dove il Primo Ministro indiano Narendra Modi, ha invitato il presidente a vita Xi a visitare l'India il prossimo anno.

Ha fatto clamore un articolo di Dmitry Shlapentokh, nel portale officioso cinese Global Times, nel quale riporta in forma persuasiva che il vertice Trump/Kim fa vedere lo svanire del potere degli USA.

 

Secondo me, è probabile che il vertice tra Trump e Kim Jong-un a Singapore non sarebbe stato possibile senza le facilitazioni dietro le quinte da parte del mandarino Xi e dello zar Vlady Putin, con la notevole assenza dell'Europa che si afferra nostalgicamente al caduco ordine occidentale e non assimila la tripolarità degli USA/Russia/Cina del 21 secolo che avviene a suo detrimento.