di Stephen Kinzer

27 Aprile 2018

dal Sito Web BostonGlobe

traduzione di Claudiordali

Versione originale in inglese

 

 

Stephen Kinzer è un membro del

Watson Institute for International and Public Affairs

della Brown University.

Seguilo su Twitter @stephenkinzer

 

 

 

 

Una ragazza siriana tiene una maschera di ossigeno

sulla faccia di un neonato in un ospedale improvvisato

a seguito di un attacco con gas avvenuto a Douma,

la città assediata dai ribelli alla periferia di Damasco.

HASAN MOHAMED/AFP/Getty Images

 

 

 

Nel 1954, i coraggiosi piloti dell'aviazione guatemalteca si ribellarono contro il regime di sinistra e usarono i loro aerei per bombardare le basi.

 

Anche i comandanti dell'esercito si ribellarono; i guatemaltechi potevano sentirli mentre dirigevano le truppe via radio. Alla fine, questi patrioti vinsero la loro rivoluzione. Gli Stati Uniti strombazzarono quella vittoria in tutto il mondo.

 

Si trattò di un'operazione sotto "falsa bandiera", messa in scena da una sola forza, ma fatta per sembrare come se l'avesse fatta qualcun altra.

 

Gli aerei che bombardarono gli obiettivi in Guatemala furono dipinti con le insegne dell'aviazione guatemalteca, ma i piloti erano dei contractor della CIA. I messaggi radio sui movimenti delle truppe furono pre-registrati presso una base della CIA in Florida. La rivoluzione che sembrava emergere da un paese, il Guatemala, era in realtà il progetto di un altro, gli Stati Uniti.

 

Le operazioni sotto falsa bandiera sono una tattica ben consolidata.

 

Vengono messe in scena da molte agenzie di intelligence. Spesso hanno successo. Portano il mondo a incolpare un soggetto innocente per un crimine o un'atrocità, mentre il vero colpevole rimane all'oscuro.

 

La tecnologia informatica ha portato una serie di nuove e possibili "false bandiere", in quanto gli hacker e gli anti-hacker competono per fuorviare i percorsi elettronici.

 

Alcuni critici del coinvolgimento americano nella guerra civile in Siria, dubitano che i recenti attacchi con gas velenoso avvenuti nei pressi di Damasco, siano stati lanciati su ordine del presidente Bashar al-Assad, come hanno affermato gli Stati Uniti e i loro alleati.

 

L'ultimo attacco del genere è arrivato pochi giorni dopo che il Presidente Trump aveva promesso di far uscire le truppe americane dalla Siria. Trump ha invertito la rotta, denunciando "Assad come un animale" e ordinando il bombardamento.

 

Questo evento ha portato la gioia a coloro che desideravano un’indefinita presenza americana in Siria, tra cui

  • Israele

  • Arabia Saudita

  • i leader democratici e repubblicani del Congresso

Il governo siriano ha fatto di nuovo la parte del "demonio" ...

 

Questi eventi, uniti al fatto che le agenzie di intelligence operanti nel Medio Oriente sono altamente sofisticate, sollevano la questione se qualche altra forza possa avere messo in scena gli attacchi con il gas per dare la colpa ad Assad.

 

Il governo francese ha stilato un rapporto di intelligence concludendo che,

"non esiste uno scenario plausibile oltre a quello di un attacco alle forze armate siriane".

Un giorno potrebbero emergere ulteriori informazioni. Sono pochissime le operazioni false bandiere che sono diventate pubbliche dopo il loro fallimento o dopo che i ricercatori hanno scoperto le prove che i perpetratori hanno cercato di nascondere.

 

Nel corso della storia, le operazioni sotto falsa bandiera sono state utilizzate per fornire il casus belli, vale a dire una giustificazione per la guerra:

  • Nel 1788 una squadra di soldati svedesi vestiti con uniformi russe, attaccò un avamposto militare svedese dando a Re Gustavo III i motivi per attaccare la Russia.

     

  • Nel 1931, il Giappone confiscò la Manciuria dopo che le proprie forze bombardarono la propria linea ferroviaria accusando i cinesi.

     

  • Nel 1939 il leader nazista Reinhard Heydrich vestì i reclusi dei campi di concentramento con le uniformi naziste, li fece fucilare e poi, cercando di ottenere delle simpatie per l'occupazione nazista della Polonia, dichiarò che furono uccisi dai partigiani polacchi.

     

  • Nello stesso anno, le forze sovietiche bombardarono un villaggio russo vicino al confine con la Finlandia, incolpando i finlandesi: quattro giorni dopo invasero la Finlandia.

Alcune operazioni sotto falsa bandiera richiedono la necessità di commettere omicidi e altri crimini che possono essere imputati al nemico.

 

L'effetto è maggiore quando il crimine è particolarmente orribile.

  • Durante gli anni '70, gli africani che lavorarono per una forza speciale rhodesiana chiamata Selous Scout, si travestirono da soldati del Mozambico e uccisero centinaia di civili.

     

  • Le forze di sicurezza turche hanno organizzato degli attacchi incolpando i guerriglieri curdi.

     

  • Dei commando algerini travestiti da terroristi, hanno eseguito delle uccisioni che sono state usate per giustificare la repressione da parte della polizia.

     

  • Le forze di sicurezza russe sono state accusate di aver messo in scena degli attentati di cui furono incolpati i ribelli ceceni.

Non tutte le false bandiere giungono a buon fine.

  • Nel 1954, mentre gli inglesi si preparavano a ritirare le truppe dall'Egitto, Israele cercò di intimidirli per farli restare a protezione contro il nazionalismo arabo.

     

    Gli operativi israeliani hanno reclutato degli agenti per far esplodere delle bombe nei cinema, nelle biblioteche e nelle scuole americane e britanniche.

     

    Gli attentati furono attribuiti ai Comunisti e ai Fratelli Musulmani, ma il piano fu scoperto. Il ministro della difesa israeliano fu costretto a dimettersi.

     

  • Nel 1962, gli alti ufficiali americani proposero un'operazione sotto falsa bandiera su larga scala, volta a fornire quello che un memo definiva come la "giustificazione per l'intervento militare americano a Cuba".

Ci furono molte fasi, tra cui i piani per affondare una barca piena di rifugiati cubani, abbattere un aereo di linea civile e assassinare i leader cubani in esilio in Florida: Cuba veniva incolpata di tutto.

 

Una proposta correlata esortò che se il lancio dell'astronauta John Glenn fosse fallito, gli Stati Uniti avrebbero dovuto dare la colpa a Cuba.

 

Un'altra false bandiera insinuò un attacco militare verso un paese latino americano, messo in scena per sembrare come se lo avesse ordinato Cuba.

 

Gli ufficiali proposero anche di organizzare un assalto alla base americana di Guantanamo, in modo da poterlo utilizzare come prova dell'ostilità di Cuba.

 

Presentarono questi piani al Presidente Kennedy durante una riunione dell'Ufficio Ovale, ma furono respinti.

Nella cyber-age, i servizi di intelligence sono diventati abili nel mettere in scena degli attacchi ai sistemi informatici che possono essere attribuiti ad altri.

 

Si tratta del moderno arrangiamento di una tecnica antica.

 

Le operazioni di false bandiere hanno successo perché molte persone, di riflesso, accettano le narrative ufficiali. Tuttavia, gli attacchi convenientemente tempestivi che offrono il pretesto per una guerra, non sono sempre ciò che sembrano.

 

La storia ci suggerisce che dovremmo aspettare di avere delle prove chiare prima di cadere nelle trappole ben organizzate ...