di Peter König 25 luglio 2023 dal sito web GlobalResearch traduzione di Nicoletta Marino
Situazione della recente politica italiana
Nell'ottobre 2022 la signora Giorgia Meloni è diventata Primo Ministro italiano.
Il suo partito di estrema destra,Fratelli d'Italia, ha vinto le elezioni del settembre 2022 con il 26% dei voti, anche se quattro anni prima aveva ottenuto solo il 4,3%.
La signora Meloni ha co-fondato il partito nel 2012 e lo ha guidato dal 2014. Guarda qui.
Un tale aumento di elettori ha fatto sì che gli Italiani fossero seccati e stanchi del cosiddetto neoliberismo "democratico" uscito dall'UE a Bruxelles, in particolare dalla dittatoriale Commissione Europea (CE), nota agli analisti più seri per essere un lacchè di Washington.
Ma gli Italiani ne avevano anche abbastanza della costante influenza NATO della politica italiana.
In breve:
Nell'ottobre 2022, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha nominato Giorgia Meloni prima donna Presidente del Consiglio in Italia, in seguito alle dimissioni di Mario Draghi, nel mezzo di una crisi di governo e in seguito alle elezioni politiche del settembre 2022.
I signori Mattarella così come Draghi sono iscritti al partito "Indipendenti". Draghi è un ex presidente delle banche centrali europee e uno stretto alleato del CEO del WEF, Klaus Schwab.
Sergio Mattarella OMRI, accademico e avvocato, è Presidente della Repubblica Italiana dal 2015. L'attributo OMRI sta per Ordine al Merito della Repubblica Italiana e potrebbe essere considerato l'equivalente italiano del cavalierato...
Tornando a Giorgia Meloni
Un indizio sulle sue priorità è arrivato in un animato discorso che ha tenuto in Spagna lo scorso giugno.
In un altro discorso ben citato del 2019 ha detto:
Per il ruolo di nuovo ministro della famiglia e della natalità italiano, ha scelto Eugenia Roccella, che si è espressa contro l'aborto e ha minacciato di revocare i diritti recentemente concordati per i genitori dello stesso sesso.
Tuttavia, la Meloni ha promesso di governare "per tutti".
Ha dovuto assicurare agli alleati dell'Italia sia nella NATO che nell'UE che non ci sarà alcun cambiamento di direzione nella politica estera. Questo è un punto importante, poiché entrambi i suoi partner di coalizione, Matteo Salvini capo della Lega, e Forza Italia, il partito di centrodestra del defunto Silvio Berlusconi, sono stati forti sostenitori del russo Vladimir Putin.
Recenti - Rapporti Italia-Cina
Il 17 febbraio 2023, il Presidente Mattarella ha incontrato a Roma il Sig. Wang Yi della Cina.
Il signor Wang Yi è un membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC).È Direttore dell'Ufficio della Commissione Centrale per gli Affari Esteri, e svolge sostanzialmente le funzioni di Ministro degli Esteri.
È stato un incontro molto cordiale e quello che è sembrato un incontro costruttivo e produttivo.
Stavano parlando di rafforzare le loro relazioni attraverso la BRI - Belt and Road Initiative (Memorandum of Understanding [MOU) firmato nel 2019) e di promuovere congiuntamente il multilateralismo.
Trasmettendo i calorosi saluti del presidente Xi Jinping al presidente Mattarella, Wang Yi ha affermato che la Cina porterà nuove opportunità per la cooperazione Cina-Italia.
Ha detto che la Cina e l'Italia dovrebbero riprendere gli scambi a tutti i livelli in modo globale e promuovere una cooperazione reciprocamente vantaggiosa su tutta la linea.
Wang Yi ha sottolineato che la Cina e l'Italia sono partner naturali in Belt and Road, un forte impulso per l'ulteriore sviluppo delle loro relazioni bilaterali.
Ciò ha lasciato un segnale positivo per il rafforzamento delle relazioni BRI Italia-Cina:
Eventi recenti
Al recente vertice della NATO a Vilnius, in Lituania (11/12 luglio 2023), la Meloni ha confermato in una conferenza stampa da Vilnius che, su invito del Presidente Biden, si recherà a Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti il 27 Luglio 2023.
Il Primo Ministro italiano ha evidenziato il sostegno di Roma all'Alleanza NATO e all'adesione di Kiev alla NATO.
Ha elogiato la NATO:
Ha sottolineato questo punto ricordando la leadership italiana nel 2024 del G7.
Fonte: Decode39
La signora Meloni è andata ancora oltre nel sostenere l'alleanza dei guerrieri, la NATO, affermando che:
Ha inoltre sostenuto una maggiore cooperazione tra gli alleati della NATO, una spinta che deve estendersi alle questioni indo-pacifiche e, in particolare, alla Cina, rilevando l'importanza di affrontare il "rivale sistemico" in modo olistico - vale a dire, considerando questioni come la sicurezza della catena di approvvigionamento, in particolare nel campo delle materie prime critiche e salvaguardando il vantaggio tecnologico.
Queste considerazioni arrivano mentre il suo governo tende ad abbandonare la BRI cinese, una questione che verrà sicuramente sollevata nella sua prossima visita a Washington.
Per maggiori dettagli vedere quì (12 luglio 2023).
Questa è una svolta di 180 gradi rispetto alla precedente posizione della signora Meloni sulla NATO e alla discussione del presidente Mattarella nel febbraio 2023 con il signor Wang Yi dalla Cina.
Dimostra anche la pressione USA/UE a cui è sottoposto il governo italiano.
Chiaramente, la Meloni non è libera di seguire le sue promesse elettorali e persino l'ideologia del suo partito:
La libertà italiana, la sovranità nazionale - è stata buttata via, come quella di tante altre nazioni - e ciò contro la volontà della maggior parte dei popoli delle nazioni interessate.
Rimanere o non rimanere nella BRI
Il governo della signora Meloni, sotto la pressione degli Stati Uniti, ma anche dell'UE, sta propendendo per l'uscita dalla Belt and Road.
In un recente articolo dell'ente statale cinese Global Times, Pechino esprime la sua preoccupazione per l'abbandono da parte dell'Italia dell'accordo di cooperazione BRI con la Cina.
L'accordo BRI si basa su un memorandum d'intesa (MOU) del 2019 che dovrebbe essere rinnovato automaticamente nel marzo 2024, a meno che una delle parti non si dimetta dall'accordo tre mesi prima della scadenza.
Questo dà alla Meloni abbastanza tempo per presentare il caso al Parlamento italiano, per trasferire questa decisione e responsabilità all'organo parlamentare presumibilmente democratico.
Proponendo questa possibilità, la Meloni ha anche affermato che si potrebbero avere "ottimi rapporti con la Cina senza far parte di un piano strategico" come il BRI.
Ad aggiungere benzina sul fuoco, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha dichiarato a Radio24che il governo Meloni,
Ma ha aggiunto che da quando è stato firmato il MOU,
Nel frattempo, la Cina sta cercando mezzi alternativi per promuovere opportunità commerciali e di cooperazione direttamente con la comunità imprenditoriale italiana.
Per maggiori dettagli, vedere qui (30 giugno 2023).
Portare la BRI al Parlamento italiano
La senatrice Stefania Craxi, membro della coalizione di governo Forza Italia e presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa, ha dichiarato che sosterrà il pieno coinvolgimento del Parlamento sulla decisione BRI.
Ha elogiato l'approccio "istituzionale" del PM Meloni,
Ha osservato che il MOU non è stato presentato al Parlamento per l'approvazione prima della firma.
La senatrice Craxi ha aggiunto che la BRI,
Ha insinuato che firmarlo è stato un errore, poiché ha portato solo conseguenze negative.
Quando la PM Meloni è recentemente intervenuta in Parlamento, ha ribadito che l'Italia avrebbe potuto intrattenere
Ma ha anche detto che la decisione non è ancora stata presa, che le valutazioni sono in corso - e che l'ultima parola spetterà alla gente,
Con un significativo mandato parlamentare del suo partito, la Meloni - propensa all'uscita dalla BRI - prenderebbe la decisione come una del popolo italiano.
Per maggiori dettagli, vedere qui (29 giugno 2023).
Nei cinque mesi che precedono la scadenza per decidere la cessazione o la prosecuzione del BRI-MOU, è giunto il momento per la comunità imprenditoriale cinese di entrare in contatto diretto con la comunità imprenditoriale italiana per esercitare pressioni per la permanenza nella BRI o stabilire solide relazioni commerciali e d'affari con imprenditori italiani al di fuori della BRI.
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