22 Dicembre 2010
dal Sito Web
TrinityATierra
traduzione Nicoletta Marino
Versione originale

 

Interessante visione della Chiesa sul “ben” e sul “male”.
Interessante visione sulla pedofilia
E sul marketing necessario per “curare le vittime”.
Conviene sapere; ricordare e non dimenticare come si travestono i lupi.



Delle vittime di abusi sessuali da parte del clero hanno reagito con furia alla dichiarazione di ieri di Papa Benedetto XVI che diceva che la pedofilia non era considerata “un male assoluto” fino ai recenti anni ‘70.

 

Il Papa - Benedetto XVI

Benedetto XVI entra nella Basilica di San Paolo


 
Nel tradizionale discorso natalizio rivolto ieri ai cardinali e a coloro che lavorano a Roma, il papa Benedetto XVI dichiarava che la società considera la pornografia infantile come “normale”.

“Negli anni ’70 si considerava la pornografia come una cosa del tutto comune sia per l’uomo che per i bambini”, parole del papa.


“Nell’ambito della teologia cattolica, si sosteneva anche che sia il male che il bene in quanto tali non esistono. C’è solo “meglio di” o “peggio di”. Niente è buono o cattivo in assoluto.

Il papa dice che le rivelazioni del 2010 hanno raggiunto una “dimensione inimmaginabile” che ha portato con sé una “umiliazione” per la Chiesa.

Domandandosi come l’abuso aveva potuto estendersi nella Chiesa, il pontefice ha richiamato il clero “a riparare, per quanto possibile, alle ingiustizie commesse” e ad aiutare a curare le vittime attraverso una migliore presentazione del messaggio cristiano.

“Non possiamo rimanere silenziosi su questi eventi visto il contesto temporale in cui sono venuti alla luce”, citando la crescita della pornografia infantile, “che sembra essere considerata “normale” dalla società.

Però una vittima indignata di fronte a queste dichiarazioni, Andrew Madden di Dublino, ha insistito sul fatto che l’abuso sui minori non era considerato normale nel suo ambiente.

Il Sig. Madden accusa il papa di non sapere che la pornografia infantile è fatta di immagini di bambini mentre subiscono abusi sessuali e che così deve essere chiamata.

 

Madden :

“Questo non è normale. Non so in quale ambiente è stato il papa negli ultimi 50 anni.”

Il papa Benedetto ha detto anche che il turismo sessuale nel Terzo Mondo stava minacciando “una intera generazione”.

Alcune vittime molto infuriate, la scorsa notte hanno affermato che i rappresentanti ufficiali della Chiesa per gli scandali sessuali di abusi nella Chiesa e per le catastrofi scaturite dall’averli occultati, avevano incolpato il liberalismo degli anni ’60. Papa Benedetto XVI se ne esce ora con una nuova teoria incolpando gli anni ’70.

“I cattolici dovrebbero vergognarsi di ascoltare il proprio papa parlare più volte degli abusi sessuali mentre fa poco o niente per frenarli e smascherare questa orrenda crisi” così asserisce Barbara Blaine, capo dello SNAP, Rete dei Sopravvissuti agli Abusi dei Sacerdoti.

 

Turba molto osservare un uomo brillante offrire una diagnosi così conveniente alla Chiesa per uno scandalo così orrendo”.

“Il papa insiste nel parlare di un vago “contesto più ampio” che, sicuramente, egli non può controllare, mentre ignora il chiaro “ampio contesto” in cui egli sì ha influenza: è la cultura dell’auto preservazione a tutti i costi, insana e continua di una gerarchia ecclesiastica di soli uomini, rigida, segreta ed ossessiva. Questo è il “contesto” che ci interessa.

L’ultima controversia arriva quando la rivista tedesca Der Spiegel continua ad indagare su quale è il ruolo del papa che permette ad un sacerdote pedofilo di continuare a lavorare con i bambini agli inizi degli anni ’80.