BILL RYAN (BR): Questo
è Bill Ryan del Progetto Camelot e del Progetto Avalon. E’ il 20
febbraio 2010 ed è per me un grande privilegio incontrarmi di nuovo
con Klaus Dona. Nel video che presentiamo ci sarà un’intervista, ma
con una differenza in quanto parlerò molto poco e forse per niente!
Klaus sarà la voce narrante delle sue specialissime, inusuali e
affascinanti diapositive di reperti e di diversi fenomeni delle sue
ricerche, scoperte, fatte personalmente in tutto il mondo su quello
che credo si possa definire legittimamente "La Storia Occulta della
Razza Umana".
Klaus, è una buona sintesi?
KLAUS DONA
(KD):
Sì, lo è.
BR: [Risate]
Faccio un passo indietro e adesso voi rilassatevi e godetevi questa
presentazione di diapositive. Klaus vi porterà in viaggio con lui...potete
accompagnarlo nelle sue nuove scoperte.
Quì cosa vediamo? Vedo una seriedi piramidi. Qual’è il significato?
KD:
Potete trovare
piramidi in tutto il mondo
in ogni continente.
La domanda è
quando e chi ha costruito le piramidi; perché molte di queste
piramidi sono molto molto simili?
Un’altra domanda è se in realtà è esistita una civiltà globale.
Credo che molte delle nostre ricerche ci dicono realmente che tanto
tempo tempo fa è esistita una civiltà globale, ma di quanti migliaia
di anni non lo so.
La maggior parte del pubblico del Progetto Camelot può essere a
conoscenza della storia della costruzione di piramidi di pietra
trovate nel 1984 a 25 metri sotto il livello del mare in Giappone
nell’isola
di Yonaguni,
che è l’isola giapponese nel sud est [più meridionale] appartenente
al Gruppo delle Isole Ryukyu.
Tuttavia c’è lotta tra alcuni archeologi internazionali che stanno
dicendo che questi monumenti si devono alla natura.
Il mio amico professore
Masaaki Kimura,però, da allora ha
fatto ricerche non solo su questo monumento, ma si è ritrovato con
altri di questi lì vicini. A destra in basso avete un modello.
E una cosa che la Natura non sta facendo...sulla parte superiore
delle due piattaforme di questo monumento, troviamoun’enorme
tartaruga di pietra e un uccello come un’aquila. La natura sta
facendo moltecose, ma non un monumento perfetto come quello.
E la domanda è: dove stanno tutte le pietre? Se lo avesse fatto la
Natura... avrebbe rotto le pietre... dove stanno le pietre? Ci sono
anche strade e uno stadio in pietra, come un Colosseo romano, con
file di sedili di pietro e anche scale di pietra.
La natura è grande, sta facendo molte molte buone cose, ma non
questo tipo di edifici perfetti.
Quì vediamo una strada con scale.
Quì di nuovo, un’immagine ravvicinata solo per vedere la grandezza
di questo enorme monumento.
Antiche mappe del mondo
Quì potete vedere alcune
mappe antiche del mondo.
Nella parte superiore, sul lato destro [grande a destra] si può
vedere
la mapa di Piri Reis
che fu utilizzata molto tempo prima che
Cristoforo Colombo
arrivasse in America e si può vedere la sua perfezione ed era
dell’inizio del sedicesimo secolo, mostra una parte di Europa,
Spagna, Portogallo, parte dell’Africa occidentale e anche una parte
dell’America del sud. Non sappiamo ancora oggi chi fu capace di fare
una mappa così perfetta già secoli addietro.
Nel resto della mappa di Piri Reis, che non facciamo vedere in
questa immagine, si può vedere anche l’Antartide senza ghiaccio. Nel
1956 i ricercatori hanno scoperto che la Terra sotto la massa di
ghiaccio dell’Antartide è esattamente uguale a quella della mappa di
Piri Reis, quindi deve essere almeno più antica di almeno 10.000 - 12.000 anni.
Però la prossima domanda sarebbe: chi era capace di fare una così
bella mappa del mondo?
Vedete Atlantide fatta da
Althanasius Kircher e la mappa è al
rovescio. La fece a rovescio e si può vedere il continente tra
Europa, Africa e anche America.
Potete osservare le diverse facce di un enorme mappamondo di pietra.
Questo mappamondo fu trovato nel 1984 mentre si scavava oro in
Ecuador in un un sistema di gallerie sotterranee (Cueva
de Los Tayos?...)
insieme ad altri pezzi che non si trovano in nessuna cultura
sudamericana precolombina conosciuta oggi.
In questa mappa di pietra c’è una linea di quarzo naturale, bianca.
Questa è la parte frontale del mappamondo di pietra e si può vedere
il Vicino Oriente più o meno, vicino all’Arabia Saudita. Si vede
un’incrostazione più o meno come un occhio e da questo occhio da
destra a sinistra c’è una linea di quarzo naturale che va al lato
destro sopra India e Tailandia.
E c’è anche una grande isola sul lato destro: dopo la sua ricerca,
il prof. Kimura ha dichiarato dall’isola giapponese di nord est (settentrione)
molto più in basso di Taiwan, esiteva un enorme continente... quindi
questa mappa del ondo dovrebbe essere più antica di alemno un 10-12 mila anni.
Questa è il retro del mappamondo e sul lato destro si può vedere
lungo la linea di quarzo, un continente, Atlantide che oggigiorno
nonesiste più.
Quindi la linea bianca sta incrociando parte del Sud America.
Quì abbiamo un primo piano e si può vedere esattamente la Bahía de
Guayaquil, un’intarsio che sale verso Nord e uno rotondo che mostra
esattamente in un luogo dove furono fatti i reperti.
Ed esiste anche la migliore qualità di acqua del mondo.
Ecuador
Un altro reperto molto interessante trovato nello stesso posto in
Ecuador, è la cosiddetta Piramide con l’Occhio.
L’occhio è intarsiato. La pietra è di colore grigio e bianco e ha
tredici gradini. E’ esattamente uguale a quella rappresentata come
la piramide con l’Occhio Luminoso del
dollaro americano.
Se mettete questa piramide sotto luce nera, l’occhio brilla molto
forte e sembra un occhio vero, ma non un occhio umano. Quì avete un
primo piano dell’occhio e si possono vedere i colori dell’intarsio.
Nella parte inferiore di questa piramide, c’è un intarsio di piccole
placche d’oro che mostrano la costellazione di Orione e una
scrittura sconosciuta.
La traduzione del professor
Kurt Schildmann, che era il
Presidente dell’ Associazione Tedesca di Linguistica, che
conoscev perfettamente quaranta lingue... fu capace di tradurre
questa scrittura. Lo chiamò pre-sanscrito perché è più
antica della scrittura più antica.
La traduzione di queste quattro lettere che vedete quì, è:
"Il figlio del creatore arriva."
Pochi anni fa, abbiamo trovato la stessa scrittura sulle pietre in
paesi come
Ecuador, Colombia, Illinois (Stati Uniti); Glozel, Francia, Malta
nel Mediterraneo; Turkmenistan, Australia e nel sud della Calabria
in Italia.
Sono sempre pietre e ceramiche
- terracotta - con la stessa
scrittura.
Questo significa che la stessa scritta esisteva in tutto il mondo e
che c’è stata un’importante civiltà globale più antica di quella che
usava il sanscrito, il che risale a più di seimila anni.
Il professor Schildmann mi ha detto anche che questo scritto
assomiglia un poco alla scrittura Indù e anche alla
scrittura del’Isola di Pasqua.
Egli afferma che è più antico di quello sanscrito.
Lo ha chiamato "pre-sanscrito."
In questa pietra si può vedere nella parte superiore i due occhi e
poi una mano a destra che sostiene la piramide e la mano sinistra
sta nella parte superiore della piramide.
Questo significa che indica come utilizzare questa "piramide
con l’occhio."
In questa pietra, in alto, si può vedere un’incisione:
un uomo seduto su una pietra che sostiene la piramide esattamente
come in quella che abbiamo mostrato nel manufatto precedente.
Dai suoi occhi escono dei raggi e alla sua destra si vedono persone
che si inchinano. Sulla testa hanno qualcosa simile ad un piccolo
casco dal quale esce una specie di antenna che va verso uno strano
oggetto che si trova sopra di loro.
E quì abbiamo la foto senza il casco.
Non abbiamo potuto comunque fare una ricerca sul metallo o un
controllo su quale tipo di metalli avevano utilizzato però si può
vedere al centro del casco che manca qualcosa e che potrebbe essere
quel tipo di antenna che si vedeva nel pezzo precedente.
Un altro ritrovamento fatto nello stesso posto è una grande coppa di
giada e dodici piccole coppe sempre in giada.
Le dodici coppe sono fatte dall’uomo e se le riempiamo d’acqua e poi
travasiamo il tutto nella coppa grande questa sarà piena.
La sseguente cosa strana è che su ogni coppa piccola ci sono piccoli
numeri che sembrano numeri maya, ma se li paragoniamo con i
numeri maya riscontriamo piccole differenze.
Nella grande coppa si può vedere intarsiata una costellazione
perfetta che mostra "Orione" e altre stelle. All’interno della coppa c’è un magnetismo molto
forte, fuori non cè quasi.
Geologi professionisti pensano che questo è impossibile perché se
una pietra ha dentro delle particelle metalliche il magnetismo deve
esserci da ambedue i lati.
In alto abbiamo il primo piano della coppa e si può vedere
l’incisione perfetta delle costellazioni che brillano molto se
all’interno mettiamo una luce nera.
Qui sopra vediamo alcune piccole coppe per vedere più chiaramente lo
stile dei numeri incisi con uno strano materiale che brilla anche
questo con dentro una luce nera.
Un altro pezzo, una placca di giada con la stessa costellazione
incisa come quelle che sono sulla coppa grande e in più quì sono due
persone che guardano il cielo.
E nell’immagine seguente (destra) si può vedere che anche gli occhi
delle due statue e la costellazione brillano con la luce nera.
Questa volta abbiamo una pietra dura dal colore marrone che cambia
colore al centro ed è nera, cosa che in generale in natura non si
vede.
Si può vedere... se si guarda da molto vicino un volto con gli occhi
chiusi, con la bocca , il naso, barba e capelli lunghi. A sinistra,
il volto e la pietra sono rotti.
Questa è l’altra faccia della pietra. Si vedono una spirale e un
triangolo.
Il centro del triangolo è molto magnetico e brilla sotto la luce
nera.
Quì sopra abbiamo la parte posteriore di un cobra.
Il cobra "non è mai esistito in America del Sud, ma
questo pezzo è stato trovato nello stesso posto degli altri pezzi.
In questa immagine in alto nella testa del cobra (sinistra) abbiamo
33 linee orizzontali perché trentatre è anche un numero molto
mistico da molto, molto tempo.
Nel lato sinistro e destro abbiamo incisei sette punti e sono i
chakra. Anche questa testa di cobra brilla se si mette sotto la luce
nera (destra).
Ecco un altro oggetto.
Ecco una testa di delfino perfettamente tagliata e anche questo
pezzo brilla sotto la luce nera.
Qui sopra abbiamo una specie di casco di pietra.
Potete mettere questo casco di pietra sulle spalle e metterci dentro
la testa.
E i punti incisi in questo casco di pietra a detta di molti esperti
che sono esattamente i punti di agopuntura della testa umana. Quì
potete vedere come avrebbe potuto essere utilizzato.
Alcuni mesi fa, nello stesso luogo, è stato trovato un casco non
terminato (vedi sotto).
Questo vuol dire che alcuni pezzi sono stati realizati proprio in
Ecuador ma molti, molti anni fa. Anche le incisioni di questo pezzo
brillano sotto la luce nera.
Questo è un fantastico serpente di giada (sotto)
E anche i punti di intarsio brillano sotto la luce nera.
Quì abbiamo un pezzo perfettamente tagliato nella parte posteriore
il che significa che potrebbe essere stato fatto per metterlo sulla
parte frontale della fronte. Si possono vedere due occhi incrostati.
E sul rovescio (sotto e a destra) c’è il cosiddetto terzo occhio.
Forse era utilizzato per alcune cerimonie o per la meditazione.
Più in basso abbiamo una lastra di giada con un intarsio a forma di
spirale che brilla sotto la luce nera. In basso a destra, potete
vedere sette anelli con intarsi sulla lastra di giada sempre
brillanti sotto la luce nera.
Anche questa potrebbe essere una rappresentazione dei sette chakra.
Questa è una delle ceramiche ritrovate in quel posto.
Si tratta di una grande opera d’arte e la domanda che ci poniamo è
come sia possibile fare questo manufatto in un solo pezzo di
ceramica
Ecco sopra un’altra pietra piramidale trovata sempre in Ecuador.
Nella parte superiore si può vedere la piramide con l’occhio e in
basso altre con varie spirali e simboli.
Alcunee sono molto simili alle
lastre
di Churchward Naacal,
scoperte da lui nel 1880 in India e la loro traduzione riportava al
sommerso
continente Mu.
Questa piramide è di marmo con altri intarsi a forma di spirale che
brillano con intensità sotto la luce nera.
Un’altra pietra in alto a forma piramidale con una incisione di
occhio.
In alto a destra vediamo di nuovo una piramide con l’occhio e nella
parte in basso la costellazione di Orione, le tre stelle di Orione
il che ci potrebbe riportare all tre piramidi in Egitto.
Sopra abbiamo un statua di ceramica.
Come vedete lo stile della posizione da seduto non è lo stile vero
precolombino. Assomiglia alla posizione del loto asiatica. Nella
parte superiore, questa statua porta un cappello con alcuni punti ed
è molto simile alla rappresentazione del Budda.
Porta in bocca un
serpente. Il serpente è un oggetto molto molto mistico molto
rappresentato, il che significa che questa statua non appartiene a
nessuna cultura precolombina esistente o conosciuta.
Anche l’altra statua (a destra in alto) è in posizione seduta.
Sembra che il modello si orienti verso quello asiatico. Nella parte
superiore della testa di nuovo un cappello molto strano. Al centro
sembra esserci la testa di una rana.
Anche la rana è un animale molto mistico nell’antica cultura
precolombina dell’America del sud, ma anche in Africa e in Asia.
In alto un’altra statua di ceramica che porta nella mano sinistra
una specie di lastra e si nota che la cultura non è quella
precolombina. A destra abbiamo un altro pezzo molto strano con in
mano un bastone con un serpente attorcigliato.
Ancora una volta ecco il serpente e la domanda é: dove e chi ha
fatto questa statua?
Bolivia
Questa è la foto dell’altipiano di Bolivia.
Gli archeologi e i ricercatori hanno riscontrato che perlomeno 4.000
anni prima era avvenuto un grande impatto in Argentina e la sua onda
d’urto distrusse molti edifici di pietra sull’altopiano di Bolivia.
La prossima immagine di Puma Punku, un posto molto strano vicino a
Tiahuanaco
in Bolivia, e vediamo molti strati di pietra perfettamente lavorati,
ma distrutti.
Forse questa è la reazione al grande urto con Argentina.
In basso c’è ilmio amico
Giancarlo Bonfanti, ricercatore
italiano, al centro della cosiddetta Porta del Sole a Tiahuanaco in
Bolivia.
Alcuni ricercatori dicono chele statuine che si trovano nella sua
parte superiore (destra) indicano il calendario di Venere.
In basso abbiamo una delle grandi lastre di pietra di Puma Punku e
si vede quanto è stato perfetto il lavoro in pietra.
La domanda è: questo lavoro così perfetto si sarebbe potuto fare con
strumenti elementari?
Vicino a quest’area sono stati ritrovati scheletri alti 2,6 metri.
Laparte superiore dell’immagine (sinistra) fa vedere il cranio di
uno di questi scheletri e si vede che è deformato. Ma in effetti non
sono crani deformati, sono
naturalmente formati simili a un uovo.
Nella foto (parte superiore destra) vedete quanto era forte la
mandibola di questi crani.
Questa è la vista frontale (in basso a destra).
La foto più interessante è questa, perché si può vedere che la parte
superiore del cranio non ha le tre placche che troviamo nell’Homo
Sapiens.
E’ la dimostrazione che non si tratta di Homo Sapiens. Potremmo fare
una verifica sul DNA e sulla datazione di questi scheletri perchè ci
poniamo molte domande su che tipo di esseri umani esistevano molto
tempo fa e di quanto tempo si tratta.
Nelle prossime foto vi mostrerò alcuni pezzi trovati vicino a quegli
scheletri giganti. Quando li ho visti per la prima volta e ho tenuto
tra le mani questa maschera, ho cercato di guardare attraverso gli
occhi.
In quel momento non sapevo che appartenevano a scheletri alti 2,6
metri e mi domandavo perché facevano le maschere che permettevano di
guardare solo da un occhio.
Dopo aver saputo che quelle
persone erano alte più di 2,5 metri,
per forza di cose ho pensato che il loro cranio era più grande del
nostro e per questo, per noi, le maschere erano di misura più
grande.
Questa è un’altra maschera boliviana. L’altra (al centro) con una
meravigliosa incisione che troviamop anche in altre culture.
Questa è una figura di pietra molto pesante; e poi potete vedere
nella parte superiore la testa di un serpente che scende nella
parte posteriore.
Questa è la parte posteriore (in alto).
Vediamo di nuovo il serpente, il che significa che questo animale
deve essere stato mlto molto importante nel passato della nostra
storia.
In alto possiamo vedere un flauto di pietra.
Lla cosa particolare è che la vibrazione del suono di questo flauti
è esattamente la stessa delle nostre onde cerebrali. Questo ci porta
a affermare che questi flauti sonoerano utilizzati per la
meditazione o a fini curativi.
E ogni buco è perfettamente collegato con gli altri. Questo
significa che si possono fare buchi nella pietra, ma come collegare
con strumenti basilari i due buchi nella parte inferiore?
Anche ai giorni nostri sarebbe un lavoro difficile da fare.
BR:
Questo
lo si deve al fatto che ha la forma a "U" e si forma la curva nella
pietra?
KD: Si,
è così, ma noi con strumenti semplici non siamo capaci di farlo,
figuriamoci poi i buchi che sono molti precisi.
In alto abbiamo un flauto a forma di barca con tre cilindri sulla
punta estrema.
In alto a destra si può vedere quanto sono stati fatti bene.
Questo è un altro flauto più piccolo.
Si può utilizzare solo soffiando leggermente e il suono è come il
suono dei delfini.
Questo è un pezzo di cui non abbiamo idea del suo utilizzo.
Colombia
Adesso andiamo in Colombia. Nelle foto a seguire vi mostro alcuni
oggetti molto curiosi provenienti dalla Colombia, America del sud.
Il più famoso disegnatore industriale e architetto della Colombia,
il professor Jaime Gutiérrez, ha collezionato pezzi strani
del suo paese vecchi di secoli.
La sua opera più importante è il cosiddetto
Disco genetico.
Potete vedere un disco fatto di
lydita,
una pietra molto dura. Ha quasi la stessa durezza del granito, mala
sua struttura è a foglia ed è per questo che oggi sarebbe
impossibile rifare lo stesso disco con lo stesso materiale.
Il diametro di questo disco
- denominato il Disco genetico - è di
circa 27 centimetri. Su di esso sono rappresentate varie cose, che
si possono vedere con un microscopio.
Per esempio sul lato sinistro più o meno come se guardassimo un
orologio sarebbe intono alle ore 11:00, si vede un ovulo con lo
spermatozoo e un altro senza.
Sul lato destro (ore 1:00 circa) si vedono alcuni spermatozooi. E
poi altre figure molto strane che non sappiamo spiegare.
Quì, però, sul lato sinistro c’è una foto microscopica della parte
interna di una donna, fatta da un fotografo svizzero e si può vedere
l’ovulo con gli spermatozoi e senza che è esattamente uguale a
quella rappresentata sul disco genetico.
Sull’altra faccia ci sono varie rappresentazioni del feto di diverse
misure, mesi, e per finire... si vede un bimbo piccolo. All’incirca
verso le ore 6:00, vedrete anche verso la parte più esterna della
piastra, figure maschili e femminili.
Sul lato destro verso le ore
9:00 si può vedere la rappresentazione di un uomo, di una donna e di
un bambino.
La cosa strana sono le sembianze della testa dall’apparenza umana.
In basso vediamo un coltello fatto con lo stesso materiale.
Nella parte superiore del coltello, nel manico, abbiamo la testa
della madre, più in là quella del bambino e il cordone ombelicale
che passa attorno al collo delbimbo.
Questo coltello quindi sarà stato utilizzato per tagliare il cordone
ombelicale per salvare la vita del bambino.
Questo è un primo piano: la madre, il bambino e il cordone
ombelicale.
E’ uno strumento.
Può essere che sia stato utilizzato per aiutare il bambino a uscire,
quando ci sono state delle complicazioni. Anche questo è fatto dello
stesso materiale del disco genetico.
Al centro potete vedere la vagina e la testa del bambino che sta
uscendo.
Nella parte posteriore (a destra) c’è l’incavo in cui si può mettere
solo il pollice. Quindi questo strumento si può utilizzare solo con
le dita, il che implica che non si può usare la forza.
Questo significa che per aiutare il bambino a uscire dalla madre,
questo strumento era molto più sicuro di quelli che utilizziamo oggi
poichè i nostri a volte possono danneggiare la testa del neonato.
Crediamo che anche questo oggetto sia uno strumento medico
(sinistra) e’ sempre fatto di lidite ed ha una forma perfetta.
Nella foto al centro ne abbiamo altri.
Sono molto più piccoli di come li vedete nella foto. A vienna quando
abbiamo esaminato i materiali, era presente il maggior espertro al
mondo al riguardo: primo, ogni pezzo era fatto con lidite.
E dopo
aver osservato la forma disse:
Non posso dirti come li abbiano fatti o chi li ha fatti, l’unica
cosa è che senza ombra di dubbio che con questo stesso materiale al
giorno d’oggi non potremmo fare gli stessi strumenti.
Non sappiamodire, quindi, quanto siano antichi.
Quando furono ritrovati in Colombia e non potendo inserirli in
nessuna cultura precolombina che conosciamo, abbiamo presupposto che
fossero antichi di alemno 6.000 anni, ma non possiamo spiegare quale
sia stata la tecnologia usata per fare questi strumenti e gli
strumenti stessi fatti con lidite.
Come potete vedere dalle foto,
ogni pezzo si incastra perfettamente con ogni tipo di mano, senza
considerare la misura della mano stessa.
Ogni strumento, ogni utensile va bene per qualsiasi tipo di mano
abbiamo utilizzato.
Questo pezzo, scherzando, la chiamiamo la
poltrona del
dentista...perfetta e sempre di lidite.
E la domanda strana è: se potevano fare queste figurine perfette con
un materiale così difficile, perché raffigurano il volto umano
sempre con "grandi occhi rotondi e un naso piccolo e una bocca
grande?"(Grigi?)
Non c’è nessuna spiegazione reale possibile.
Questo viso (sinistra) assomiglia un pochino ai Maoi, le grandi
statue dell’Isola di Pasqua.
In alto a destra vedete un primo piano.
Questo è un altro pezzo colombiano di lidite.
Nella parte davanti è raffigurata la madre con il bambino, in quella
posteriore l’uomo con le armi probabilmente armi da caccia.
Questa figura in pietra è stata ritrovata in Colombia.
E’ proprio uguale alle statue Moai dell’Isola
di Pasqua,
misura però solo 30 centimetri.
Questa è un’opera maestra da scalpellino.
Figura un uccello su tutti e due i lati, ma se guardiamo meglio la
parte frontale (a sinistra) vediamo che i due uccelli hanno un
volto. Nella parte sinistra (foto a destra) tra la testa e le ali
dell’uccello, vediamo di nuovo una scrittura sconosciuta che abbiamo
trovato sulle pietre di tutto il mondo.
Questa è la figura di una madre che tiene un bambino , volto molto
strano, ed è fatta di un materiale simile alla giada.
Questa è un’altra pietra di Colombia che rappresenta un armadillo.
Nella parte superiore si vede un volto strano, con l orecchie larghe
e due corna nella parte superiore.
In questo pezzo si vede un volto sorridente sempre nella parte
superiore.
Su questo lato abbiamo due triangoli (sinistra) e sull’altro lato,
quello destro, (a destra) c’è un volto. Ancora una volta troviamo
sul lato destro degli animali e alcuni simboli sconosciuti.
E nella parte inferiore di questo oggetto vedete l’animale... sembra
un coccodrillo.
Guinea
- Africa Occidentale
Adesso andiamo in Guinea, Africa Occidentale, molto vicino alla
frontiera con il Mali.
Lì hanno trovato un’enorme montagna di granito, il profilo di una
donna fatto in pietra di granito. La misura di questa stauta nella
parte superiore, cioé dalla testa a metà del busto è di 150 metri
circa.
E qui ecco un grande interrogativo:
Chi è stato capace di fare un’opera enorme come questa su una
montagna almeno tra i 10.000 o 12.000 anni fa?
Il geologo italiano, professor
Pitoni, era sul posto e ha
scattato queste foto.
Controllò la terra nella parte inferiore di questa montagna e il suo
calcolo è che questo monumeto di pietra "deve essere stato fatto"
per lo meno tra 10.000 e 12.000 anni prima.
Chi è stato capace di
fare un monumento di pietra di questo genere? Anche ai giorni nostri
sarebbe impossibile o costerebbe talmente tanto che non sarebbe
possibile farlo.
E le fattezze del volto non sono europee secondo quanto mi hanno
detto alcuni esperti e nemmeno dell’Africa nera. Sarebbero di una
cultura sud americana o asiatica. Di nuovo ci troviamo a parlare di
10.000 o 12.000 anni e quindi potrebbe trattarsi della perduta
civiltà di
Atlantide.
Vicino questa zona, in sierra Leone, il professor Pitoni era
incaricato delle miniere di diamanti. Ha sentito di una leggenda:
Alà, arrabbiatosi con alcuni angeli, li trasformò in pietra e li
gettò sulla Terra.
E mise le stelle e le gettò sulla Terra.
La leggenda dice che in questa pietra si può vedere il cielo
- le
chiamano pietre del cielo - pietre celesti trovate in quest’area nel
terreno.
Abbiamo fatto ricerche a Vienna... questa è senza dubbio una pietra
artificiale, non naturale come altri materiali che abbiamo trovato.
L’unica cosa che non ci hanno potuto dire era che colore hanno usato
per ottenere questo color blu cielo.
Queste sono figurine in pietra ritrovate a circa 2º metri di
profondità e anche a 50 metri.
Il professor Pitoni prese un po’ di materiale organico dal luogo del
ritrovamento e la datazione dei pezzi in pietra va dai 2.500 ai
17.000 anni quella più antica.
Quì in basso a destra abbiamo una pietra di granito, la
Nomoli,
con una bella incisione.
Ecco un uomo seduto su un elefante e in tutta l’Africa troviamo le
leggende dei giganti.
E sappiamo quanto è grande un elefante!
Si tratta di un lavoro in pietra meraviglioso; la pietra è molto
dura emolto pesante.
Ci sono alcuni pezzi che rappresentano un essere a metà umano, o un
essere umano, con latesta di rettile che porta in mano un
contenitore dove si potevano forse porre delle cose.
E nella parte superiore di vari "Nomoli"
c’è un buco per mettere qualcosa all’interno e la cosa più probabile
è che servissero per delle cerimonie.
Quì abbiamo un tipo di animale... sembrerebbe un dinosauro.
Quando il professor Pitoni trovò questa statua, faceva un rumore
strano, quindi la prì e dentro trovò una piccola palla nera.
La
potete vedere (in alto a destra) nell parte inferiore della
statua e il materiale di cui si compone è "materiale di
ferro".
Quando abbiamo fatto la ricerca di questo pezzo e soprattutto sulla
palla di metallo, il professore mi disse che qualcuno mi aveva fatto
un brutto scherzo.
Io domandai perché. Il risultato fu che questo
materiale metalliico è di acciaio cromato e l’acciaio fu fatto per
la prima volta all’inizio del XX° secolo in Austria.
Quindi era
impossibile trovarlo trovarlo in un manufatto che risaliva a ben
17.000 anni prima!
Quando chiamai il professor Pitoni ridendo mi disse:
Sono un geologo. Se una statua fa un suono strano, non la apro
immediatamente, ma ho fatto varie radiografie.
Potete vedere nella foto di destra (in alto) una delle foto dei
raggi X e si vede benissimo che nella statua chiusa c’era la palla
rotonda, quindi la palla di acciaio cromato esisteva.
In questa foto a raggi X si vede bene.
Ma il profressor Pitoni vide anche questa statua di pietra, in tempi
passati, era stata aperta e poi perfettamente richiusa.
Egli chiamò
uno specialista che la aprì seguendo questa foto: la piccola palla
di acciaio chiudeva l'apertura dal suo interno e quindi constatò
che la palla c’era gia stata.
Giganti
Alcuni di voi avranno visto varie immagini, foto in Internet dei
Giganti,
scheletri giganti ritrovati nel deserto in India, in Cina e in altri
posti.
La maggior parte di queste servivano per presentare Photoshop...
perfettamente fatte. Mi impressionò molto ricevere anche per la
prima volta una di queste foto...
Queste foto che vi mostro non sono servite però per un concorso
di Photoshop. Queste foto sono "crani e scheletri veri".
Questo cranio è stato ritrovato in un sistema di corridoi
sotterranei in Colombia.
Il cranio risale a 110.000 anni fa. E’ più grande di un cranio
normale e i denti davanti della mandibola sono allineati in maniera
diversa dai nostri.
BR:
Si tratta di una mandibola molto pronunciata; la linea è molto
prominente come il mento.
Quì vedete una foto che ci è stata data da un membro del Progetto
Camelot come se fosse una informazione privilegiata.
Questa non è una foto vera; è la scena di un vecchio film con
Arnold Schwarzenegger,Conan il Barbaro. Quesllo che vediamo
sono gli effetti speciali fatti sull’attore James Earl Jones.
La cosa importante è la forma della linea della mandibola.
Il nostro testimone, che aveva passato un periodo con
gli Anunnaki
oggi ai giorni nostri, mi ha detto che una delle cose che li
caratterizza, oltre la loro dimensione - la loro altezza era di
circa otto o nove piedi, sono molto grandi e forti e sembrano più
grandi di quanto non siano in realtà.
Questo per quqnto riguarda la
loro altezza che coincide esattamente con i 2,6 metri di cui parla
Klaus.
Ha parlato anche di una linea della mandibola molto pronunciata e
questo è quanto mi colpisce di questi scheletri e crani che vediamo
quì.
KD:
Non ero a conoscenza di questo...
BR: No,
devi conoscere questo! Ma torniamo a Klaus...
KD:
Allora quì abbiamo una foto molto vecchia scattata in un museo di La
Valletta a
Malta.
Si vedono molti crani lunghi e la spiegazione è
"crani deformati",
ma sono molto lunghi nella parte posteriore.
Questo è uno dei tanti
crani molto strani.
In un piccolo museo di Ica in Perù troviamo questi esemplari.
Ica si trova vicino alle famose
Linee di Nazca
e il museo si chiama "Museo Maria Reiche", la signora tedesca
che per tutta la vita ha fatto ricerche sulle Linee di Nazca.
E in questo piccolo museo si trovano i crani più strani che io abbia
mai incontrato in vita mia, tutti provenienti da quest’area vicino
alle Linee di Nazca.
L’interrogativo allora è questo:
Che tipo di esseri umani vivevano lì? Come riuscirono ad avere
queste forme di cranio?
E soprattutto questo qui in alto.
Diversi medici ed esperti mi hanno detto che non è possibile creare
questa deformazione perché così facendo non si ha un osso doppio nel
cranio.
E di questo cranio conserva particelle di pelle e di capelli, non
sarebbe difficile calcolare l’età e soprattutto fare una analisi del
DNA.
In questa foto vi mostro alcune forme di scheletro dei leggendari
giganti.
Nel 1964, nel sud dell’Ecuador, nella provincia di Loja, franò una
parte della montagna e Padre Carlos Vaca, che stava lavorando
come sacerdote negli ospedali, fu chiamato in questo posto e si
trovvò difronte a fratture ossee di un gigante.
BR:
Bene, Klaus, ti ho chiesto se ci avresti fatto viaggiare con te, e
per quasi un’ora lo hai fatto in modo magnifico e non solo ci hai
portato in giro per il mondo, ma anche attraverso il tempo
addirittura indietro fino a 17.000 anni fa!
E’ un promemoria delle poche cose che sappiamo di quello che è la
nostra storia. Sono pezzi importanti di un importante rompicapo che
sta facendo moltissimo per elevare la coscienza delle persone su
quanto ci hanno mostrato in molti musei, che non è ciò che leggiamo
nei testi di antropologia e che è ciò che molti professori
universitari ancora non volgiono riconoscere.
Grazie per il ruolo che svolgi aiutandoci a elevare il senso del
comprendere la nostra storia sul pianeta Terra.
Klaus, grazie.