di Adrian Norman

04 Settembre 2024

dal Sito Web SCNR

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

 

 

 

 

Karl F. Zeller e Ned Nikolov

 

 

 

I dati IPCC mostrano

che l'attività umana non causa

l'aumento della temperatura globale.

 

'Questi risultati richiedono

una riconsiderazione fondamentale'

dell'attuale narrazione del

cambiamento climatico

provocato dall'uomo.

affermano gli scienziati...

 

 

 

I dati contenuti in un rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) suggeriscono che,

la tendenza al riscaldamento della Terra negli ultimi due decenni potrebbe non essere attribuibile all'attività umana.

 

Gli esperti che hanno analizzato il rapporto indicano nei cambiamenti nell'albedo del pianeta (la frazione di energia solare riflessa dalla Terra) il fattore che determina l'aumento delle temperature globali.

Le fluttuazioni dell'albedo hanno fatto sì che la Terra riflettesse meno energia solare e ne assorbisse di più, portando alla tendenza al riscaldamento spesso citata da attivisti, sostenitori e decisori politici concentrati sulla lotta al cambiamento climatico.

 

Mentre i "leader" globali perseguono sempre più politiche aggressive per mitigare il cambiamento climatico,

dati che suggeriscono che l'attività umana non è il fattore trainante principale, potrebbero rimodellare le politiche pubbliche in tutto il mondo...

In una recente intervista con SCNR, Ned Nikolov, Ph.D., uno scienziato specializzato in clima, cosmologia e astrofisica, ha espresso preoccupazioni circa l'integrità dei rapporti dell'IPCC, accusando il panel di:

manipolazione dei dati climatici.

La ricerca di Nikolov (Roles of Earth's Albedo Variations and Top-of-the-Atmosphere Energy Imbalance in Recent Warming), basata sui dati satellitari del progetto Clouds and the Earth's Radiant Energy System (CERES) della NASA, rivela che l'IPCC ha travisato le tendenze della radiazione solare e a onde lunghe invertendo i dati.

 

 

 

 

 

 

Egli sostiene che,

invece di rappresentare accuratamente che la Terra sta assorbendo più energia solare a causa della ridotta copertura nuvolosa (un'osservazione supportata dalla NASA), l'IPCC ha alterato i dati per dimostrare il contrario, suggerendo un minore assorbimento di energia solare.

Nikolov sostiene che questa inversione dei dati non è un caso e suggerisce che l'IPCC potrebbe aver deliberatamente falsificato questi dati per adattarli alla narrazione ampiamente accettata del cambiamento climatico causato dall'uomo.

 

L'IPCC non ha risposto alle molteplici richieste di commento...

 

 

 

Capitolo 7 del WG1

 

 

Nikolov sostiene che tutto il riscaldamento osservato negli ultimi 24 anni può essere spiegato esclusivamente dall'aumento dell'assorbimento di energia solare, non dall'aumento dei livelli di CO2 dei gas serra.

"E questa non è una mia teoria", ha ribadito.

 

"Proviene direttamente dai dati satellitari forniti dalla NASA. Sono sul loro sito web."

Ha inoltre sottolineato implicazioni più ampie per la scienza del clima, affermando che i gas serra come la CO2,

hanno un effetto trascurabile sul riscaldamento globale rispetto al ruolo della pressione atmosferica.

Karl Zeller, climatologo e storico collaboratore di ricerca di Nikolov, ha criticato l'interpretazione dei dati dell'IPCC, osservando che,

i loro modelli presentano tendenze fuorvianti invertendo le misurazioni effettive, mostrando un aumento dell'albedo.

Ha detto a SCNR che queste discrepanze derivano dal modo in cui l'IPCC calcola le anomalie, il che modifica drasticamente i risultati.

 

I due scienziati hanno sviluppato un'equazione di regressione basata su dati satellitari che prevede i cambiamenti di temperatura derivanti da variazioni nell'apporto di energia solare.

 

La loro ricerca suggerisce che,

il riscaldamento più recente può essere attribuito ai cambiamenti nella radiazione solare, non ai gas serra, come è ampiamente accettato.

Hanno recentemente pubblicato i loro risultati sulla rivista peer-reviewed Geomatics, concludendo che i dati,

"misurati da CERES spiegano il 100% del trend di riscaldamento globale osservato e l'83% della variabilità interannuale del GSAT negli ultimi 24 anni, inclusa l'estrema anomalia di calore del 2023", che la NASA ha dichiarato essere l'anno più caldo mai registrato.

 

"Queste scoperte (hanno scritto), richiedono una riconsiderazione fondamentale dell'attuale paradigma di comprensione del cambiamento climatico e delle iniziative socioeconomiche correlate volte a drastiche riduzioni delle emissioni industriali di carbonio a tutti i costi".

Nonostante l'importanza delle loro conclusioni, Nikolov ha osservato,

la mancanza di risposta da parte della comunità scientifica più ampia, attribuendola a interessi politici e finanziari che potrebbero ostacolare un dibattito aperto sulla questione.

Ha chiesto una maggiore trasparenza e controllo dei dati climatici in futuro.

 

La ricerca della coppia evidenzia il potenziale crollo della narrazione del riscaldamento globale "antropogenico" se queste discrepanze fossero ampiamente riconosciute.

 

Ma Nikolov riconosce la difficoltà nello sfidare un consenso globale così profondamente radicato, poiché la maggior parte dei media e delle istituzioni "scientifiche"sono riluttanti ad affrontare queste scoperte...