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  di Richard Smoley
 New Dawn 145
 Luglio - Agosto 2014
 dal Sito Web 
			
			NewDawnMagazine
 
					traduzione 
					di
			
			
					
					Claudiordali 
			
			
			Versione originale in inglese 
			
			Versione in 
			spagnolo 
			  
			  
			  
			  
			 
			  
			
			
 I Catari restano ancora un enigma.
 
 Pur avendo formato una setta austera che rifiutava il mondo, furono 
			tuttavia associati alla notevole rinascita culturale nella Francia 
			meridionale del dodicesimo e inizi tredicesimo secolo.
 
 Erano amati nelle regioni che li sostenevano e furono conosciuti 
			popolarmente come i
			bonshommes, gli "uomini buoni".
 
 Etichettato dai Cattolici come "la grande eresia", il Catarismo fu 
			un rivale così formidabile che la chiesa creò l'Inquisizione per 
			distruggerlo.
 
 
			
			
  Arthur Guirdham
 
			
			ci racconta la sua storia nel libro  
			
			The Cathars and 
			Reincarnation
 
			  
			
			Chi erano i Catari e da dove venivano? Il nome deriva dal greco 
			katharós, che significa "puro" o "pulito".
 
 Le loro origini sono oscure, ma pare che avessero dei legami con le 
			sette che si estesero, almeno fino ai tempi di Cristo, con nomi 
			esotici come i:
 
				
			 
			
			Non posso delineare questa storia ora (ho cercato di farlo nel mio 
			libro 
			
			Forbidden Faith - The Secret History of 
			Gnosticism), ma 
			probabilmente è giusto dire che ci fu una sorta di collegamento 
			continuo che collegò tutti questi gruppi che vissero lungo il primo 
			millennio dell'Era Volgare.
 La principale caratteristica condivisa da tutte queste sette fu il 
			dualismo.
 
 Questa parola ha molti significati. In questo caso descrive la fede 
			in un cosmo costituito da due forze opposte e più o meno 
			equipotenti:
 
				
				il bene e il male, la luce e le tenebre. 
				 
			
			Questa polarità è cosmica: 
				
				è iniziata con l'universo e finirà solamente con la fine 
			dell'universo. 
			
			Il nostro mondo, il mondo della materia, è una creazione delle forze 
			oscure; qui, la luce è imprigionata e aliena.
 Notate come si differenzia dal 
			
			Cristianesimo convenzionale, il quale 
			insegna che il mondo, incluso il mondo della materia, è 
			fondamentalmente buono. Il male deriva dalla Caduta dell'uomo nel 
			giardino dell'Eden, a causa di quel vecchio serpente, il Diavolo.
 
 Un vecchio assioma cattolico dice natura vulnerata, non deleta - "la 
			natura è stata ferita ma non distrutta" dalla Caduta.
 
 Tuttavia, le differenze non sono così chiare come possono sembrare. 
			Il Cristianesimo tradizionale, quello che praticamente comprende 
			tutte le chiese che si definiscono cattoliche, ortodosse e 
			protestanti, ha un proprio pessimismo e rifiuto del mondo.
 
 Un esempio palese è l'odio patologico per il corpo, che il 
			Cristianesimo ha mostrato sin dai suoi primi giorni.
 
 Il Cristianesimo convenzionale non insegna che il mondo è cattivo, 
			ma spesso agisce come se lo fosse. Sebbene affermi che il potere 
			ultimo è buono, descrive il diavolo e i suoi scagnozzi come delle 
			creature molto potenti.
 
 Alcuni studiosi dicono addirittura che il Cristianesimo è 
			semidualista.
 
 Inoltre,
 
				
					
					
					Se il Cristianesimo cattolico e la sua progenie insegnano che questo 
			mondo è fondamentalmente buono, perché molto spesso ci gettano sopra 
			ombre di paura, oscurità e barbarie?
					
					E se i Catari erano così tetri e rifiutavano il mondo, perché la 
			cultura che influenzarono maggiormente, vale a dire la Linguadoca 
			del dodicesimo e
			tredicesimo secolo, fu la società più prospera, aperta, tollerante e 
			colta dell'Europa medievale?
					
					Che cosa avevano a che fare i Catari con questa efflorescenza? 
					 
			
			Potreste leggere molto sull'argomento ed essere ancora incerti sulla 
			risposta.
 I libri accademici, per quanto seri ed esaustivi, non ci offrono un 
			solo vero indizio su questo enigma; gli stessi autori spesso ne 
			rimangono sconcertati.
 
			  
			  
			  
			
			I ricordi di vita passata di uno psichiatra
 
 
			
			
  Arthur Guirdham
 
			
			 (1905-92)
 
			
			L'immagine più vivida e plausibile dei Catari ci proviene da una 
			fonte estremamente strana:
 
				
				i ricordi di vita passata assemblati da uno psichiatra britannico 
			del XX secolo. 
			
			
			Arthur Guirdham
			 (1905-92) nacque nella Cumbria, in Inghilterra, ed 
			era figlio di un operaio siderurgico.
 Sacrificando quella delle sue sorelle, i suoi genitori furono in 
			grado di dargli un'educazione abbastanza decente da poter 
			frequentare l'Università di Oxford. Alla fine si specializzò come 
			psichiatra.
 
 Stava esercitando questa pratica, quando nel 1962 incontrò una 
			paziente che chiamò la signora Smith.
 
 Le sue prime parole che le disse (che in seguitò ricordò con enorme 
			sorpresa) furono,
 
				
				"Vi ho già vista prima?" 
			La signora Smith, una donna altrimenti normale che aveva appena 
			trent'anni, andò da lui per parlargli di un sogno ricorrente che 
			l'aveva turbata: 
				
				"Un uomo entrava nella sua stanza dal lato destro. Lei era distesa 
			sul pavimento. Il suo avvicinarsi la terrorizzava." 
			Anche se di per sé, 
				
				"il sogno non era di alcun interesse particolare", toccò un tasto 
			dolente di Guirdham. 
			Aveva avuto un simile incubo ricorrente in cui, 
				
				"un uomo alto si avvicinava al posto in cui stava dormendo. Si 
			metteva dietro alla sua sinistra. A volte si chinava sopra di lui. 
			Il terrore lo irrigidiva e gli toglieva le parole." 
			Anche se non riusciva a ricordare esattamente quando i suoi incubi 
			iniziarono, era certo di quando finirono: 
				
				fu all'incirca nel periodo in cui incontrò la signora Smith. 
				 
			Inoltre, come apprese in seguito, si interruppero anche i sogni di 
			lei. 
				
				"È significativo?" scrisse. "Di per sé no, ma ... sento che il mio 
			visitatore notturno era lo stesso uomo che disturbava i sogni della 
			signora Smith." 
			Durante l'anno seguente continuarono a verificarsi delle curiose 
			coincidenze e 
			
			sincronicità che collegavano Guirdham e la signora 
			Smith ai Catari.
 Poi, in una sessione del dicembre 1964, la signora Smith fece notare 
			che,
 
				
				"l'amore era una forza immensamente creativa e attraverso essa 
			l'umanità si sarebbe unita insieme." 
			Attribuì questa affermazione allo stesso Guirdham, anche se questi 
			fu sicuro di non aver mai detto nulla del genere.
 
			
			
  Un membro del circolo del Dr. Guirdham
 
			fece questo disegno quando 
			aveva sette anni.  
			Si dice che raffiguri due inquisitori uccisi dai 
			Catari,  
			oppure il tentativo di un bambino inglese di scrivere 
			"Avignonnet"  
			(il luogo in cui i Catari furono massacrati) nella sua 
			lingua.
 
 
			Dopodiché, la signora Smith rivelò un fatto sorprendente.
 Da ragazza scrisse un romanzo, che in seguito distrusse, sulla vita 
			in una comunità femminile medievale e su un uomo di nome Roger che 
			lei amava.
 
 Due mesi dopo, nel febbraio del 1965, la signora Smith disse a 
			Guirdham qualcosa di ancora più sbalorditivo:
 
				
				che fu lui stesso, in una vita passata, ad essere Roger, l'uomo che 
			lei amava.  
					
					"Venivamo da una famiglia molto povera, ma tu eri nobile 
			di nascita.
 Poi mi sono innamorata di te e mio padre mi disse che non dovevo 
			vederti più perché non eri della nostra classe e, cosa più 
			importante per lui, non eri della nostra fede.
 
 Mi sono rifiutata di separarmi da te e alla fine sono stata 
			scomunicata. Sono venuta a vivere con te, ma non eravamo sposati.
 
 Mi dicesti che se dovesse succedere qualcosa avrei dovuto andare da 
			Fabrissa."
 
			Ma non era sicura che si trattasse di una persona o di un luogo.
 
			
			
  Subito dopo le rivelazioni della signora Smith
 
			riguardo la sua vita 
			passata come Catara,  
			altre donne iniziarono a farsi avanti con 
			flashbacke dettagli simili, portando il dottor Arthur Guirdham a credere che 
			stava
 assistendo a un evento incredibile:
 
			una reincarnazione di massa. 
			 
			La 
			foto sopra del dottor Guirdham  
			mostra alcune anime incarnate di quel 
			gruppo;  
			è stata scattata a Montségur, in Francia, 
			 
			negli anni '70. 
			
 Cominciò così una strana serie di rivelazioni, sogni e incontri 
			associati a importanti ricerche storiche sulla saga dei Catari.
 
 Venne fuori che una certa Fabrissa de Mazerolles fu una famosa 
			protettrice di eretici (ossia Catari) nella Linguadoca di inizi 
			tredicesimo secolo.
 
 Divenne chiara anche l'identità dell'uomo nei sogni di Guirdham e 
			della signora Smith:
 
				
				si trattava di Pierre de Mazerolles, il nipote 
			di Fabrissa. 
			Sebbene la signora Smith e la sua precedente incarnazione (una certa 
			Peirone o Puerilia),
			fossero spaventate dal ricordo di Pierre, lui non aveva intenzione 
			di far loro del male. Era venuto ad annunciare allegramente che 
			aveva commesso un omicidio.   
			Quel crimine, che ebbe luogo ad Avignonnet nel 1242, è ben 
			documentato. Si trattava di due inquisitori che erano stati inviati 
			da Roma per scacciare i Catari. Questo non segnò l'inizio della 
			grande persecuzione lanciata dal papato (che iniziò nel 1209).
 Tuttavia provocò una rappresaglia che terminò con l'assedio di 
			Montségur del 1244, l'episodio più famoso dell'epopea catara, che 
			terminò con duecento parfait bruciati vivi e che segnò l'inizio 
			della fine del Catarismo come movimento.
 
 (Tra l'altro, Pierre de Mazerolles non era un Cataro, ma era 
			motivato dall'avidità e dalla pura gioia per l'omicidio).
 
 La storia di Guirdham, raccontata nel suo libro 
			
			The Cathars and Reincarnation, continua con molte ramificazioni. Il racconto non 
			scorre bene. La sua narrazione oscilla tra le rivelazioni della 
			signora Smith, le sue esperienze personali, gli eventi storici 
			reali, la storia d'amore di Roger e Peirone e gli insegnamenti del 
			Catarismo.
 
 Vengono introdotti molti altri personaggi, molti dei quali possono 
			essere identificati dai documenti storici, ma che tuttavia iniziano 
			a fondersi nella narrazione.
 
 Dei due personaggi principali apprendiamo che Roger fu imprigionato 
			e morì, probabilmente di tubercolosi, mentre era in attesa 
			dell'interrogatorio da parte dell'Inquisizione.
 
 Peirone subì un destino più drammatico; uno dei passaggi più 
			memorabili del libro di Guirdham ci offre il suo ricordo in prima 
			persona mentre veniva bruciata sul rogo:
 
				
				Il dolore era esasperante.
 Si dovrebbe pregare Dio mentre si sta morendo, se uno riesce a 
			pregare quando è in agonia ... Non pregai Dio. Pensavo a Roger e 
			quanto lo amavo teneramente. Il dolore di quelle fiamme malvagie non 
			fu nemmeno la metà di ciò che provai quando sentii che era morto.
 
 Improvvisamente fui felice di morire. Non sapevo che mentre si 
			brucia si continua a sanguinare. Pensavo che il sangue si sarebbe 
			asciugato con il caldo terribile.
 
 Eppure stavo sanguinando pesantemente. Il sangue gocciolava e 
			sibilava tra le fiamme.
 
 Avrei voluto avere abbastanza sangue da spegnere le fiamme. La parte 
			peggiore erano i miei occhi. Odio il pensiero di diventare cieca... 
			Ho provato a chiudere le palpebre ma non ci sono riuscita.
 
 Devono essersi bruciate, e ora quelle fiamme mi avrebbero strappato 
			gli occhi con le loro grinfie malvagie.
 
			Per quanto avvincente sia, potrebbe nascere da un'immaginazione 
			iperattiva?
 La risposta sta nella veridicità storica di molti dettagli presenti 
			in questa storia bizzarra. La signora Smith conosceva molte cose che 
			non avrebbe potuto sapere dalla sua
 
 educazione convenzionale; infatti, alcune di queste non furono 
			scoperte se non dopo le sue esperienze.
     
			
 Immaginazione Attiva o Veri Ricordi?
 
 Un esempio è il colore indossato dai parfait ("i perfetti").
 
 I parfait erano l'élite, i pochi ad aver ricevuto l'iniziazione 
			conosciuta come 
			
			Consolamentum
			 e che facevano più o meno le veci del 
			clero. La maggior parte dei libri dice che indossavano sempre delle 
			vesti nere.
 
 Tuttavia, la signora Smith si ricorda che quella di Roger era blu 
			scuro ...
 
 Fu solo diversi anni dopo queste rivelazioni, che Guirdham trovò una 
			dichiarazione su La Vie Quotidienne dei Cathares du Languedoc au 
			XIIIeme siècle ("La Vita Quotidiana dei Catari nella Linguadoca del 
			Trecento") del noto studioso 
			
			René Nelli, in cui si dice che anche se 
			i parfait inizialmente vestivano di nero, spesso passavano al blu 
			scuro come travestimento durante le persecuzioni.
 
 Dato che i ricordi della signora Smith si riferivano ai giorni della 
			persecuzione, la cosa aveva senso. Questo dettaglio non apparve 
			sulla stampa quando fece i suoi sogni.
 
 Nelli, che fu consultato da Guirdham, rimase talmente colpito 
			dall'accuratezza dei ricordi, da dirgli che in caso di dubbio su 
			qualche dettaglio, avrebbe dovuto fidarsi della paziente.
 
 I ricordi erano notevoli. Come molte persone dell'epoca, Peirone / 
			la signora Smith aveva una facilità nel ricordare canzoni e versi 
			che era molto più sviluppata di quella
 
 delle persone di oggi. Scrisse alcune canzoni che si ricordò di 
			averle ascoltate quando le cantava Roger.
 
 Le trascrisse durante l'adolescenza. Inoltre, alcuni dei suoi versi 
			assomigliano fortemente a quelli delle antologie della poesia 
			francese medievale.
 
 Conosceva solo un po' di francese per averlo studiato a scuola, ma 
			non conosceva la linguadoca (il dialetto romanzo parlato in quella 
			regione) e il francese medievale.
 
 Tuttavia, per esempio, nei suoi versi usa la parola foliete per 
			"fogliame". L'equivalente in francese, che imparò a scuola, è 
			verdure, mentre la parola in provenzale, una lingua vicina a quella 
			della Linguadoca, è folhet.
 
 Dietro a tutto questo c'è un insieme di dettagli che riporta 
			vividamente in vita un'epoca perduta.
 
 Riguardo la casa di Peirone, lei ricorda,
 
				
				"Era poco più di un tugurio. Una stanza sola e basta ... Sono sicura 
			che non c'era un piano rialzato. Gli unici mobili erano una panca 
			rozza e un tavolo.
 Dentro c'era buio quasi come fuori, perché la piccola finestra non 
			aveva il vetro ed era coperta da una rozza persiana di legno per non 
			far entrare la pioggia."
 
			Lei e la sua famiglia dormivano sul pavimento e dentro i loro 
			vestiti.
 Ci dava spesso dei dettagli sulla vita medievale, di cui la signora 
			Smith non sapeva nulla, come l'abitudine di bere il vino diluito.
 
 Oltre un certo punto, è inutile discutere se questi siano i ricordi 
			autentici di una vita passata o meno. La nostra epoca ha dimenticato 
			che lo scetticismo non è di per sé un segno di intelligenza.
 
 E' più interessante vedere cosa possiamo imparare da questi racconti 
			e come si possano integrare alle fonti convenzionali sul Catarismo.
 
     
			
			I Catari - Nuovi Rivelazioni
 
 Cominciamo con una domanda già fatta:
 
				
				se i Catari furono una setta tanto austera, come riuscirono a 
			prosperare nell'atmosfera libera, aperta e gioiosa della Linguadoca 
			di quel periodo? 
			La risposta di Guirdham è chiara e ragionevole.
 I parfait Catari erano estremamente severi con se stessi:
 
				
				indossavano le vesti come i monaci, non mangiavano carne, erano 
			celibi e digiunavano spesso. 
			Quei requisiti erano validi solo per i parfait.
 A differenza dei preti cattolici dell'epoca, i parfait vivevano 
			davvero rispettando i loro voti; fu così che si guadagnarono 
			l'affetto della gente e il soprannome di bonshommes.
 
 Tuttavia, i credenti normali, les croyants, non avevano obblighi 
			simili. I loro doveri erano minimi.
 
 Neppure il Catarismo fu così cupo e contrario al mondo come venne 
			dipinto. I Catari, ed è vero, credevano nelle forze covalenti del 
			bene e del male che esistevano fin dall'inizio e sarebbero durate 
			fino alla fine dell'universo.
 
 Credevano anche che il mondo della materia fosse fondamentalmente 
			malvagio (convinzione abbastanza facile da realizzare). Ma a 
			differenza dei Cattolici, non si aggrappavano alla triste e 
			improbabile dottrina della dannazione eterna.
 
 Guirdham scrisse:
 
				
				Nel Medioevo le persone erano dominate dalla paura dell'Inferno.
 In un certo senso, il Catarismo dissipò questa paura. Se il mondo 
			veniva considerato come creato da, o sotto il dominio di Satana, ne 
			seguiva il diritto di considerare questa vita come un inferno.
 
 Considerando che in qualche modo la cosa fosse stata superata e che 
			c'erano molte ricompense sotto il sole della Linguadoca e del Midi, 
			l'idea che il mondo fosse l'Inferno era davvero ottimista.
 
 Se questo mondo fosse stato il peggiore inferno che uno doveva 
			sopportare, persino al suo livello più basso sarebbe stato 
			largamente preferibile alla dannazione perpetua dei Cristiani 
			ortodossi di quell'epoca.
 
			Questa visione aiuta a spiegare in che modo, i tanto 
			cupi Catari, 
			furono in grado di prosperare e far fiorire la civiltà vivace e 
			allegra della Linguadoca.
 Il mondo è malvagio, per cui non è necessario prenderlo troppo sul 
			serio, e certamente non ha senso rendere le cose peggiori di quello 
			che già sono.
 
 Un altro dettaglio getta la luce sull'impatto culturale dei Catari:
 
				
				davano poca importanza al matrimonio. 
			Non esisteva una cerimonia matrimoniale catara, per cui molte coppie 
			catare vivevano in quello che i Cattolici chiamavano "peccato".
 Appare chiaro, dalle prove della signora Smith, che anche Roger e 
			Peirone non fossero sposati.
 
       
			L'Amor Cortese
 Questo punto spiega un altro fatto strano circa l'ambiente cataro:
 
				
				fu quando nacque la curiosa tradizione dell'amor cortese. 
			(In realtà questo avvenne nell'undicesimo e nel dodicesimo secolo, 
			prima del periodo della persecuzione di cui abbiamo già discusso, 
			ovvero il tredicesimo secolo).
 L'amor cortese, una specie di amore intenso e distante che di solito 
			non veniva consumato, era l'inverso del matrimonio: veniva spesso 
			praticato da un uomo e una donna di divergenti classi sociali, non 
			aveva lo scopo di mettere al mondo dei figli ed era, almeno in 
			apparenza, casto.
 
 L'amor cortese veniva anche associato alla poesia dei trovatori, che 
			aveva anch'essa radici catare.
 
 Guirdham menziona la tradizione secondo cui i trovatori indossavano 
			una rosa quando cantavano canzoni con temi esoterici; quando non la 
			indossavano, le canzoni parlavano di amore ordinario.
 
 Denis de Rougemont, nel suo libro influente 
			
			Love in the Western World, sostiene che i trovatori inventarono quello che oggi 
			chiamiamo amore romantico.
 
 Questa opinione è dura da sostenere.
			La poesia lirica greca e quella elegiaca romana mostrano persone 
			innamorate tanto quanto lo sono oggi.
   
			Tuttavia, in questo contesto 
			de Rougemont potrebbe avere ragione:  
				
				i trovatori, assieme all'amor 
			cortese che celebravano, furono i primi (almeno dai tempi di 
			Platone) a collegare l'amore umano con quello divino. 
			L'indifferenza dei Catari per il matrimonio ricorda l'atteggiamento 
			di un'altra religione che rifiuta il mondo.
 I Buddisti non hanno una cerimonia di matrimonio vera e propria. I 
			monaci non sposano la coppia; i componenti della coppia si sposano 
			tra loro; magari il monaco benedice la cerimonia, ma non la esegue.
 
 Questo fatto singolare potrebbe insegnare qualcosa sulle religioni 
			contrarie al mondo e sul loro destino, in particolare in Occidente.
 
 La 
			religione, il cui nome ha origine nelle radici latine che stanno 
			a significare "legare di nuovo" o "collegare", svolge più di un solo 
			ruolo nella società. Cerca di connettere l'uomo con Dio, ma ha anche 
			una funzione sociale.
 
 La religione tiene insieme la società; almeno è così che funzionava 
			in passato.
 
 Tuttavia, qualora la religione svolga questa mansione, dovrebbe 
			ascoltare seriamente le preoccupazioni della società. Una religione 
			che considera il mondo come qualcosa di
 
 finito e piuttosto insignificante, probabilmente non è entusiasta di 
			assumesi il ruolo di garante dell'ordine sociale.
 
 Questo atteggiamento può aiutare a spiegare perché i movimenti 
			dualistici come i Catari ei Manichei non hanno mai stabilito un 
			dominio duraturo nelle società e nelle nazioni.
 
 È vero che il Buddismo, che in qualche modo rifiuta il mondo, è 
			riuscito a costituirsi, ma è sorprendente che un certo numero di 
			nazioni buddiste abbiano continuato ad usare le tradizioni native,
 
				
			 
			...per continuare a colmare alcune funzioni sociali.
 
     
			Il Bodywork, la Guarigione con le Erbe e l'Aura delle Piante
 Guirdham ha molto altro da dire sui Catari e il loro contesto; 
			informazioni che provengono sia dalla signora Smith che da una donna 
			che lui chiama miss Mills, la quale aveva dei ricordi simili di vite 
			passate.
 
 Ma a questo punto potremmo rivolgerci a un'altra dimensione del 
			ritratto di Guirdham:
 
				
				il suo contatto con le entità disincarnate, 
			che nelle loro ultime vite sulla Terra
			furono degli adepti catari, includeva il famoso e onorato vescovo 
			cataro
				
				Guilhabert de Castres(c.1165-1240). 
			Questi insegnamenti, assemblati nella sezione finale del libro di 
			Guirdham The Great Heresy, trattano argomenti tipo: 
				
			 
			A prima vista, queste cose non sembrano far parte del Catarismo.
 D'altro canto, non contraddicono nemmeno ciò che sappiamo sui 
			Catari. A loro modo, come il resto del lavoro di Guirdham, servono a 
			riempire l'argomento.
 
 Come abbiamo visto, i parfait catari erano una sorta di sacerdoti; 
			amministravano il Consolamentum (l'unico sacramento che 
			riconoscevano), insegnavano la dottrina e conducevano i servizi.
 
 Tuttavia, praticavano un'altra funzione importante:
 
				
				erano dei 
			guaritori. 
			Guirdham sottolinea che uno dei comandamenti originali detti da 
			Cristo ai suoi seguaci fu quello di guarire gli ammalati.
 I parfait lo eseguivano usando una serie di tecniche, tra cui quella 
			che oggi chiameremmo bodywork; inoltre, somministravano le erbe e le 
			tinture medicinali. Guirdham parla anche dell'uso dei gioielli nel 
			campo della guarigione, sebbene riconosca che non sono così utili a 
			questo scopo come lo furono nelle epoche passate, quando le persone 
			erano
 
 più sensibili psicologicamente.
 
 Guilhabert raccontò a Guirdham anche un sacco di cose sulle piante.
 
 Le piante hanno l'aura come gli esseri umani; nei casi in cui si 
			scopre che una certa pianta, tipo un albero, emette una sorta di 
			qualità curativa, ciò avviene attraverso la sua aura. Lo stesso 
			Guirdham ricordò il caso di un vecchio minatore che era soggetto ad 
			attacchi periodici di depressione.
 
 Quando gli capitava andava a sedersi sotto un particolare albero 
			lungo la strada, dopodiché si sentiva meglio.
 
 Tuttavia, anche le piante possono avere delle proprietà negative; 
			alcune prosperano su vibrazioni malefiche, compresi i funghi e le 
			muffe che prosperano nelle umide cantine sotterranee.
 
 Guilhabert fa notare con fermezza che il male può inserirsi nella 
			natura, citando come esempio le lugubri tinte all'anilina di alcune 
			varietà di rose recentemente sviluppate.
 
 Secondo Guilhabert:
 
				
				"i colori cupi coltivati nelle rose sono stati 
			una stravagante sfida per rafforzare la loro attrattiva nell'uomo." 
			Alcune di queste osservazioni ricordano le idee del visionario 
			austriaco Rudolf Steiner,
			che parlava anch'egli dei corpi eterici e delle aure delle piante. 
			Questa potrebbe non essere una totale coincidenza.
 Steiner rivendicò il retaggio della fratellanza Rosacrociana del 
			diciassettesimo secolo, e Guirdham insinua che i Rosa-Croce possano 
			essere stati i discendenti spirituali dei Catari.
 
 Fece questa osservazione:
 
				
				"È normale che il movimento Rosacrociano 
			nacque in Germania presso una famiglia in cui il precettore fu un 
			monaco di Narbonne [in Linguadoca]".   
			
 Esiste una discendenza catara segreta?
 
 I Catari sopravvissero in un'altra forma, dopo essere 
			definitivamente scomparsi dalla storia agli inizi del 
			quattordicesimo secolo?
 
 La cultura convenzionale dice di no, ma potrebbero esserci alcune 
			prove di Catari sopravvissuti sottoterra.
 
 In un libro persuasivo intitolato 
			
			The Secret Heresy of Hieronymus Bosch, l'autrice
			Lynda Harris suggerisce che il grande pittore e 
			precursore del surrealismo olandese potrebbe essere stato 
			segretamente un Cataro, duecento anni dopo la presunta morte del 
			credo.
 
 L'argomentazione della Harris è troppo intricata per esporla ora, ma 
			il fatto che la casa ancestrale di 
			
			Bosch fu la città di Aquisgrana, 
			un ex centro cataro, e che molte delle sue bizzarre immagini 
			avessero delle implicazioni curiosamente eterodosse, suggerisce che 
			i Catari potrebbero non essere completamente morti come desiderarono 
			gli Inquisitori.
 
 La questione continua a presentarsi nelle menti di coloro che 
			pensano a questi argomenti.
 
 Queste fedi perdute e quasi dimenticate come i Catari, i Manichei, 
			gli Gnostici,
 
				
					
					
					Sono davvero morte completamente?
					
					Sopravvissero segretamente sotto altri nomi e furono tramandate 
			attraverso discendenze di iniziazioni segrete e irrintracciabili?
					
					Oppure, riflettono qualcosa che emerge continuamente dalle 
			profondità dell'esperienza umana? 
			Guirdham insinua la stessa cosa, scrivendo: 
				
				"Magari sarebbe meglio considerare il dualismo come analogo a un 
			impulso represso. Scompare dalla memoria ma continua ad esercitare 
			la sua influenza in diverse direzioni, stando al di sotto del 
			livello conscio." 
			Magari però, i suoi libri suggeriscono anche un'altra risposta: 
				
				le religioni possono svanire, ma i loro fedeli no, per cui quando, 
			nei secoli successivi, ritornano in altri corpi, potrebbero tornare 
			anche gli insegnamenti e le verità di quelle fedi antiche...   
			  
			
			Fonti
 
				
					
					
					Arthur Guirdham, 
					The Cathars and Reincarnation, C.W. Daniel, 1990 [1970]
					
					Arthur Guirdham, 
					The Great Heresy: The History and Beliefs of the Cathars, 
					C.W. Daniel, 1990 [1977]
					
					Arthur Guirdham, 
					We Are One Another, C.W. Daniel, 1991 [1974]
					
					Lynda Harris, The 
					Secret Heresy of Hieronymus Bosch, Floris, 1995
					
					Denis de 
					Rougemont, Love in the Western World, Translated by 
					Montgomery Belgion, Rev ed. Princeton University Press, 1983 
			  
			 
			
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