di Richard Smoley
New Dawn 145
Luglio - Agosto 2014
dal Sito Web
NewDawnMagazine
traduzione
di
Claudiordali
Versione originale in inglese
Versione in
spagnolo
I Catari restano ancora un enigma.
Pur avendo formato una setta austera che rifiutava il mondo, furono
tuttavia associati alla notevole rinascita culturale nella Francia
meridionale del dodicesimo e inizi tredicesimo secolo.
Erano amati nelle regioni che li sostenevano e furono conosciuti
popolarmente come i
bonshommes, gli "uomini buoni".
Etichettato dai Cattolici come "la grande eresia", il Catarismo fu
un rivale così formidabile che la chiesa creò l'Inquisizione per
distruggerlo.
Arthur Guirdham
ci racconta la sua storia nel libro
The Cathars and
Reincarnation
Chi erano i Catari e da dove venivano? Il nome deriva dal greco
katharós, che significa "puro" o "pulito".
Le loro origini sono oscure, ma pare che avessero dei legami con le
sette che si estesero, almeno fino ai tempi di Cristo, con nomi
esotici come i:
Non posso delineare questa storia ora (ho cercato di farlo nel mio
libro
Forbidden Faith - The Secret History of
Gnosticism), ma
probabilmente è giusto dire che ci fu una sorta di collegamento
continuo che collegò tutti questi gruppi che vissero lungo il primo
millennio dell'Era Volgare.
La principale caratteristica condivisa da tutte queste sette fu il
dualismo.
Questa parola ha molti significati. In questo caso descrive la fede
in un cosmo costituito da due forze opposte e più o meno
equipotenti:
il bene e il male, la luce e le tenebre.
Questa polarità è cosmica:
è iniziata con l'universo e finirà solamente con la fine
dell'universo.
Il nostro mondo, il mondo della materia, è una creazione delle forze
oscure; qui, la luce è imprigionata e aliena.
Notate come si differenzia dal
Cristianesimo convenzionale, il quale
insegna che il mondo, incluso il mondo della materia, è
fondamentalmente buono. Il male deriva dalla Caduta dell'uomo nel
giardino dell'Eden, a causa di quel vecchio serpente, il Diavolo.
Un vecchio assioma cattolico dice natura vulnerata, non deleta - "la
natura è stata ferita ma non distrutta" dalla Caduta.
Tuttavia, le differenze non sono così chiare come possono sembrare.
Il Cristianesimo tradizionale, quello che praticamente comprende
tutte le chiese che si definiscono cattoliche, ortodosse e
protestanti, ha un proprio pessimismo e rifiuto del mondo.
Un esempio palese è l'odio patologico per il corpo, che il
Cristianesimo ha mostrato sin dai suoi primi giorni.
Il Cristianesimo convenzionale non insegna che il mondo è cattivo,
ma spesso agisce come se lo fosse. Sebbene affermi che il potere
ultimo è buono, descrive il diavolo e i suoi scagnozzi come delle
creature molto potenti.
Alcuni studiosi dicono addirittura che il Cristianesimo è
semidualista.
Inoltre,
-
Se il Cristianesimo cattolico e la sua progenie insegnano che questo
mondo è fondamentalmente buono, perché molto spesso ci gettano sopra
ombre di paura, oscurità e barbarie?
-
E se i Catari erano così tetri e rifiutavano il mondo, perché la
cultura che influenzarono maggiormente, vale a dire la Linguadoca
del dodicesimo e
tredicesimo secolo, fu la società più prospera, aperta, tollerante e
colta dell'Europa medievale?
-
Che cosa avevano a che fare i Catari con questa efflorescenza?
Potreste leggere molto sull'argomento ed essere ancora incerti sulla
risposta.
I libri accademici, per quanto seri ed esaustivi, non ci offrono un
solo vero indizio su questo enigma; gli stessi autori spesso ne
rimangono sconcertati.
I ricordi di vita passata di uno psichiatra
Arthur Guirdham
(1905-92)
L'immagine più vivida e plausibile dei Catari ci proviene da una
fonte estremamente strana:
i ricordi di vita passata assemblati da uno psichiatra britannico
del XX secolo.
Arthur Guirdham
(1905-92) nacque nella Cumbria, in Inghilterra, ed
era figlio di un operaio siderurgico.
Sacrificando quella delle sue sorelle, i suoi genitori furono in
grado di dargli un'educazione abbastanza decente da poter
frequentare l'Università di Oxford. Alla fine si specializzò come
psichiatra.
Stava esercitando questa pratica, quando nel 1962 incontrò una
paziente che chiamò la signora Smith.
Le sue prime parole che le disse (che in seguitò ricordò con enorme
sorpresa) furono,
"Vi ho già vista prima?"
La signora Smith, una donna altrimenti normale che aveva appena
trent'anni, andò da lui per parlargli di un sogno ricorrente che
l'aveva turbata:
"Un uomo entrava nella sua stanza dal lato destro. Lei era distesa
sul pavimento. Il suo avvicinarsi la terrorizzava."
Anche se di per sé,
"il sogno non era di alcun interesse particolare", toccò un tasto
dolente di Guirdham.
Aveva avuto un simile incubo ricorrente in cui,
"un uomo alto si avvicinava al posto in cui stava dormendo. Si
metteva dietro alla sua sinistra. A volte si chinava sopra di lui.
Il terrore lo irrigidiva e gli toglieva le parole."
Anche se non riusciva a ricordare esattamente quando i suoi incubi
iniziarono, era certo di quando finirono:
fu all'incirca nel periodo in cui incontrò la signora Smith.
Inoltre, come apprese in seguito, si interruppero anche i sogni di
lei.
"È significativo?" scrisse. "Di per sé no, ma ... sento che il mio
visitatore notturno era lo stesso uomo che disturbava i sogni della
signora Smith."
Durante l'anno seguente continuarono a verificarsi delle curiose
coincidenze e
sincronicità che collegavano Guirdham e la signora
Smith ai Catari.
Poi, in una sessione del dicembre 1964, la signora Smith fece notare
che,
"l'amore era una forza immensamente creativa e attraverso essa
l'umanità si sarebbe unita insieme."
Attribuì questa affermazione allo stesso Guirdham, anche se questi
fu sicuro di non aver mai detto nulla del genere.
Un membro del circolo del Dr. Guirdham
fece questo disegno quando
aveva sette anni.
Si dice che raffiguri due inquisitori uccisi dai
Catari,
oppure il tentativo di un bambino inglese di scrivere
"Avignonnet"
(il luogo in cui i Catari furono massacrati) nella sua
lingua.
Dopodiché, la signora Smith rivelò un fatto sorprendente.
Da ragazza scrisse un romanzo, che in seguito distrusse, sulla vita
in una comunità femminile medievale e su un uomo di nome Roger che
lei amava.
Due mesi dopo, nel febbraio del 1965, la signora Smith disse a
Guirdham qualcosa di ancora più sbalorditivo:
che fu lui stesso, in una vita passata, ad essere Roger, l'uomo che
lei amava.
"Venivamo da una famiglia molto povera, ma tu eri nobile
di nascita.
Poi mi sono innamorata di te e mio padre mi disse che non dovevo
vederti più perché non eri della nostra classe e, cosa più
importante per lui, non eri della nostra fede.
Mi sono rifiutata di separarmi da te e alla fine sono stata
scomunicata. Sono venuta a vivere con te, ma non eravamo sposati.
Mi dicesti che se dovesse succedere qualcosa avrei dovuto andare da
Fabrissa."
Ma non era sicura che si trattasse di una persona o di un luogo.
Subito dopo le rivelazioni della signora Smith
riguardo la sua vita
passata come Catara,
altre donne iniziarono a farsi avanti con
flashback
e dettagli simili, portando il dottor Arthur Guirdham a credere che
stava
assistendo a un evento incredibile:
una reincarnazione di massa.
La
foto sopra del dottor Guirdham
mostra alcune anime incarnate di quel
gruppo;
è stata scattata a Montségur, in Francia,
negli anni '70.
Cominciò così una strana serie di rivelazioni, sogni e incontri
associati a importanti ricerche storiche sulla saga dei Catari.
Venne fuori che una certa Fabrissa de Mazerolles fu una famosa
protettrice di eretici (ossia Catari) nella Linguadoca di inizi
tredicesimo secolo.
Divenne chiara anche l'identità dell'uomo nei sogni di Guirdham e
della signora Smith:
si trattava di Pierre de Mazerolles, il nipote
di Fabrissa.
Sebbene la signora Smith e la sua precedente incarnazione (una certa
Peirone o Puerilia),
fossero spaventate dal ricordo di Pierre, lui non aveva intenzione
di far loro del male. Era venuto ad annunciare allegramente che
aveva commesso un omicidio.
Quel crimine, che ebbe luogo ad Avignonnet nel 1242, è ben
documentato. Si trattava di due inquisitori che erano stati inviati
da Roma per scacciare i Catari. Questo non segnò l'inizio della
grande persecuzione lanciata dal papato (che iniziò nel 1209).
Tuttavia provocò una rappresaglia che terminò con l'assedio di
Montségur del 1244, l'episodio più famoso dell'epopea catara, che
terminò con duecento parfait bruciati vivi e che segnò l'inizio
della fine del Catarismo come movimento.
(Tra l'altro, Pierre de Mazerolles non era un Cataro, ma era
motivato dall'avidità e dalla pura gioia per l'omicidio).
La storia di Guirdham, raccontata nel suo libro
The Cathars and Reincarnation, continua con molte ramificazioni. Il racconto non
scorre bene. La sua narrazione oscilla tra le rivelazioni della
signora Smith, le sue esperienze personali, gli eventi storici
reali, la storia d'amore di Roger e Peirone e gli insegnamenti del
Catarismo.
Vengono introdotti molti altri personaggi, molti dei quali possono
essere identificati dai documenti storici, ma che tuttavia iniziano
a fondersi nella narrazione.
Dei due personaggi principali apprendiamo che Roger fu imprigionato
e morì, probabilmente di tubercolosi, mentre era in attesa
dell'interrogatorio da parte dell'Inquisizione.
Peirone subì un destino più drammatico; uno dei passaggi più
memorabili del libro di Guirdham ci offre il suo ricordo in prima
persona mentre veniva bruciata sul rogo:
Il dolore era esasperante.
Si dovrebbe pregare Dio mentre si sta morendo, se uno riesce a
pregare quando è in agonia ... Non pregai Dio. Pensavo a Roger e
quanto lo amavo teneramente. Il dolore di quelle fiamme malvagie non
fu nemmeno la metà di ciò che provai quando sentii che era morto.
Improvvisamente fui felice di morire. Non sapevo che mentre si
brucia si continua a sanguinare. Pensavo che il sangue si sarebbe
asciugato con il caldo terribile.
Eppure stavo sanguinando pesantemente. Il sangue gocciolava e
sibilava tra le fiamme.
Avrei voluto avere abbastanza sangue da spegnere le fiamme. La parte
peggiore erano i miei occhi. Odio il pensiero di diventare cieca...
Ho provato a chiudere le palpebre ma non ci sono riuscita.
Devono essersi bruciate, e ora quelle fiamme mi avrebbero strappato
gli occhi con le loro grinfie malvagie.
Per quanto avvincente sia, potrebbe nascere da un'immaginazione
iperattiva?
La risposta sta nella veridicità storica di molti dettagli presenti
in questa storia bizzarra. La signora Smith conosceva molte cose che
non avrebbe potuto sapere dalla sua
educazione convenzionale; infatti, alcune di queste non furono
scoperte se non dopo le sue esperienze.
Immaginazione Attiva o Veri Ricordi?
Un esempio è il colore indossato dai parfait ("i perfetti").
I parfait erano l'élite, i pochi ad aver ricevuto l'iniziazione
conosciuta come
Consolamentum
e che facevano più o meno le veci del
clero. La maggior parte dei libri dice che indossavano sempre delle
vesti nere.
Tuttavia, la signora Smith si ricorda che quella di Roger era blu
scuro ...
Fu solo diversi anni dopo queste rivelazioni, che Guirdham trovò una
dichiarazione su La Vie Quotidienne dei Cathares du Languedoc au
XIIIeme siècle ("La Vita Quotidiana dei Catari nella Linguadoca del
Trecento") del noto studioso
René Nelli, in cui si dice che anche se
i parfait inizialmente vestivano di nero, spesso passavano al blu
scuro come travestimento durante le persecuzioni.
Dato che i ricordi della signora Smith si riferivano ai giorni della
persecuzione, la cosa aveva senso. Questo dettaglio non apparve
sulla stampa quando fece i suoi sogni.
Nelli, che fu consultato da Guirdham, rimase talmente colpito
dall'accuratezza dei ricordi, da dirgli che in caso di dubbio su
qualche dettaglio, avrebbe dovuto fidarsi della paziente.
I ricordi erano notevoli. Come molte persone dell'epoca, Peirone /
la signora Smith aveva una facilità nel ricordare canzoni e versi
che era molto più sviluppata di quella
delle persone di oggi. Scrisse alcune canzoni che si ricordò di
averle ascoltate quando le cantava Roger.
Le trascrisse durante l'adolescenza. Inoltre, alcuni dei suoi versi
assomigliano fortemente a quelli delle antologie della poesia
francese medievale.
Conosceva solo un po' di francese per averlo studiato a scuola, ma
non conosceva la linguadoca (il dialetto romanzo parlato in quella
regione) e il francese medievale.
Tuttavia, per esempio, nei suoi versi usa la parola foliete per
"fogliame". L'equivalente in francese, che imparò a scuola, è
verdure, mentre la parola in provenzale, una lingua vicina a quella
della Linguadoca, è folhet.
Dietro a tutto questo c'è un insieme di dettagli che riporta
vividamente in vita un'epoca perduta.
Riguardo la casa di Peirone, lei ricorda,
"Era poco più di un tugurio. Una stanza sola e basta ... Sono sicura
che non c'era un piano rialzato. Gli unici mobili erano una panca
rozza e un tavolo.
Dentro c'era buio quasi come fuori, perché la piccola finestra non
aveva il vetro ed era coperta da una rozza persiana di legno per non
far entrare la pioggia."
Lei e la sua famiglia dormivano sul pavimento e dentro i loro
vestiti.
Ci dava spesso dei dettagli sulla vita medievale, di cui la signora
Smith non sapeva nulla, come l'abitudine di bere il vino diluito.
Oltre un certo punto, è inutile discutere se questi siano i ricordi
autentici di una vita passata o meno. La nostra epoca ha dimenticato
che lo scetticismo non è di per sé un segno di intelligenza.
E' più interessante vedere cosa possiamo imparare da questi racconti
e come si possano integrare alle fonti convenzionali sul Catarismo.
I Catari - Nuovi Rivelazioni
Cominciamo con una domanda già fatta:
se i Catari furono una setta tanto austera, come riuscirono a
prosperare nell'atmosfera libera, aperta e gioiosa della Linguadoca
di quel periodo?
La risposta di Guirdham è chiara e ragionevole.
I parfait Catari erano estremamente severi con se stessi:
indossavano le vesti come i monaci, non mangiavano carne, erano
celibi e digiunavano spesso.
Quei requisiti erano validi solo per i parfait.
A differenza dei preti cattolici dell'epoca, i parfait vivevano
davvero rispettando i loro voti; fu così che si guadagnarono
l'affetto della gente e il soprannome di bonshommes.
Tuttavia, i credenti normali, les croyants, non avevano obblighi
simili. I loro doveri erano minimi.
Neppure il Catarismo fu così cupo e contrario al mondo come venne
dipinto. I Catari, ed è vero, credevano nelle forze covalenti del
bene e del male che esistevano fin dall'inizio e sarebbero durate
fino alla fine dell'universo.
Credevano anche che il mondo della materia fosse fondamentalmente
malvagio (convinzione abbastanza facile da realizzare). Ma a
differenza dei Cattolici, non si aggrappavano alla triste e
improbabile dottrina della dannazione eterna.
Guirdham scrisse:
Nel Medioevo le persone erano dominate dalla paura dell'Inferno.
In un certo senso, il Catarismo dissipò questa paura. Se il mondo
veniva considerato come creato da, o sotto il dominio di Satana, ne
seguiva il diritto di considerare questa vita come un inferno.
Considerando che in qualche modo la cosa fosse stata superata e che
c'erano molte ricompense sotto il sole della Linguadoca e del Midi,
l'idea che il mondo fosse l'Inferno era davvero ottimista.
Se questo mondo fosse stato il peggiore inferno che uno doveva
sopportare, persino al suo livello più basso sarebbe stato
largamente preferibile alla dannazione perpetua dei Cristiani
ortodossi di quell'epoca.
Questa visione aiuta a spiegare in che modo, i tanto
cupi Catari,
furono in grado di prosperare e far fiorire la civiltà vivace e
allegra della Linguadoca.
Il mondo è malvagio, per cui non è necessario prenderlo troppo sul
serio, e certamente non ha senso rendere le cose peggiori di quello
che già sono.
Un altro dettaglio getta la luce sull'impatto culturale dei Catari:
davano poca importanza al matrimonio.
Non esisteva una cerimonia matrimoniale catara, per cui molte coppie
catare vivevano in quello che i Cattolici chiamavano "peccato".
Appare chiaro, dalle prove della signora Smith, che anche Roger e
Peirone non fossero sposati.
L'Amor Cortese
Questo punto spiega un altro fatto strano circa l'ambiente cataro:
fu quando nacque la curiosa tradizione dell'amor cortese.
(In realtà questo avvenne nell'undicesimo e nel dodicesimo secolo,
prima del periodo della persecuzione di cui abbiamo già discusso,
ovvero il tredicesimo secolo).
L'amor cortese, una specie di amore intenso e distante che di solito
non veniva consumato, era l'inverso del matrimonio: veniva spesso
praticato da un uomo e una donna di divergenti classi sociali, non
aveva lo scopo di mettere al mondo dei figli ed era, almeno in
apparenza, casto.
L'amor cortese veniva anche associato alla poesia dei trovatori, che
aveva anch'essa radici catare.
Guirdham menziona la tradizione secondo cui i trovatori indossavano
una rosa quando cantavano canzoni con temi esoterici; quando non la
indossavano, le canzoni parlavano di amore ordinario.
Denis de Rougemont, nel suo libro influente
Love in the Western World, sostiene che i trovatori inventarono quello che oggi
chiamiamo amore romantico.
Questa opinione è dura da sostenere.
La poesia lirica greca e quella elegiaca romana mostrano persone
innamorate tanto quanto lo sono oggi.
Tuttavia, in questo contesto
de Rougemont potrebbe avere ragione:
i trovatori, assieme all'amor
cortese che celebravano, furono i primi (almeno dai tempi di
Platone) a collegare l'amore umano con quello divino.
L'indifferenza dei Catari per il matrimonio ricorda l'atteggiamento
di un'altra religione che rifiuta il mondo.
I Buddisti non hanno una cerimonia di matrimonio vera e propria. I
monaci non sposano la coppia; i componenti della coppia si sposano
tra loro; magari il monaco benedice la cerimonia, ma non la esegue.
Questo fatto singolare potrebbe insegnare qualcosa sulle religioni
contrarie al mondo e sul loro destino, in particolare in Occidente.
La
religione, il cui nome ha origine nelle radici latine che stanno
a significare "legare di nuovo" o "collegare", svolge più di un solo
ruolo nella società. Cerca di connettere l'uomo con Dio, ma ha anche
una funzione sociale.
La religione tiene insieme la società; almeno è così che funzionava
in passato.
Tuttavia, qualora la religione svolga questa mansione, dovrebbe
ascoltare seriamente le preoccupazioni della società. Una religione
che considera il mondo come qualcosa di
finito e piuttosto insignificante, probabilmente non è entusiasta di
assumesi il ruolo di garante dell'ordine sociale.
Questo atteggiamento può aiutare a spiegare perché i movimenti
dualistici come i Catari ei Manichei non hanno mai stabilito un
dominio duraturo nelle società e nelle nazioni.
È vero che il Buddismo, che in qualche modo rifiuta il mondo, è
riuscito a costituirsi, ma è sorprendente che un certo numero di
nazioni buddiste abbiano continuato ad usare le tradizioni native,
...per continuare a colmare alcune funzioni sociali.
Il Bodywork, la Guarigione con le Erbe e l'Aura delle Piante
Guirdham ha molto altro da dire sui Catari e il loro contesto;
informazioni che provengono sia dalla signora Smith che da una donna
che lui chiama miss Mills, la quale aveva dei ricordi simili di vite
passate.
Ma a questo punto potremmo rivolgerci a un'altra dimensione del
ritratto di Guirdham:
il suo contatto con le entità disincarnate,
che nelle loro ultime vite sulla Terra
furono degli adepti catari, includeva il famoso e onorato vescovo
cataro
Guilhabert de Castres(c.1165-1240).
Questi insegnamenti, assemblati nella sezione finale del libro di
Guirdham The Great Heresy, trattano argomenti tipo:
A prima vista, queste cose non sembrano far parte del Catarismo.
D'altro canto, non contraddicono nemmeno ciò che sappiamo sui
Catari. A loro modo, come il resto del lavoro di Guirdham, servono a
riempire l'argomento.
Come abbiamo visto, i parfait catari erano una sorta di sacerdoti;
amministravano il Consolamentum (l'unico sacramento che
riconoscevano), insegnavano la dottrina e conducevano i servizi.
Tuttavia, praticavano un'altra funzione importante:
erano dei
guaritori.
Guirdham sottolinea che uno dei comandamenti originali detti da
Cristo ai suoi seguaci fu quello di guarire gli ammalati.
I parfait lo eseguivano usando una serie di tecniche, tra cui quella
che oggi chiameremmo bodywork; inoltre, somministravano le erbe e le
tinture medicinali. Guirdham parla anche dell'uso dei gioielli nel
campo della guarigione, sebbene riconosca che non sono così utili a
questo scopo come lo furono nelle epoche passate, quando le persone
erano
più sensibili psicologicamente.
Guilhabert raccontò a Guirdham anche un sacco di cose sulle piante.
Le piante hanno l'aura come gli esseri umani; nei casi in cui si
scopre che una certa pianta, tipo un albero, emette una sorta di
qualità curativa, ciò avviene attraverso la sua aura. Lo stesso
Guirdham ricordò il caso di un vecchio minatore che era soggetto ad
attacchi periodici di depressione.
Quando gli capitava andava a sedersi sotto un particolare albero
lungo la strada, dopodiché si sentiva meglio.
Tuttavia, anche le piante possono avere delle proprietà negative;
alcune prosperano su vibrazioni malefiche, compresi i funghi e le
muffe che prosperano nelle umide cantine sotterranee.
Guilhabert fa notare con fermezza che il male può inserirsi nella
natura, citando come esempio le lugubri tinte all'anilina di alcune
varietà di rose recentemente sviluppate.
Secondo Guilhabert:
"i colori cupi coltivati nelle rose sono stati
una stravagante sfida per rafforzare la loro attrattiva nell'uomo."
Alcune di queste osservazioni ricordano le idee del visionario
austriaco Rudolf Steiner,
che parlava anch'egli dei corpi eterici e delle aure delle piante.
Questa potrebbe non essere una totale coincidenza.
Steiner rivendicò il retaggio della fratellanza Rosacrociana del
diciassettesimo secolo, e Guirdham insinua che i Rosa-Croce possano
essere stati i discendenti spirituali dei Catari.
Fece questa osservazione:
"È normale che il movimento Rosacrociano
nacque in Germania presso una famiglia in cui il precettore fu un
monaco di Narbonne [in Linguadoca]".
Esiste una discendenza catara segreta?
I Catari sopravvissero in un'altra forma, dopo essere
definitivamente scomparsi dalla storia agli inizi del
quattordicesimo secolo?
La cultura convenzionale dice di no, ma potrebbero esserci alcune
prove di Catari sopravvissuti sottoterra.
In un libro persuasivo intitolato
The Secret Heresy of Hieronymus Bosch, l'autrice
Lynda Harris suggerisce che il grande pittore e
precursore del surrealismo olandese potrebbe essere stato
segretamente un Cataro, duecento anni dopo la presunta morte del
credo.
L'argomentazione della Harris è troppo intricata per esporla ora, ma
il fatto che la casa ancestrale di
Bosch fu la città di Aquisgrana,
un ex centro cataro, e che molte delle sue bizzarre immagini
avessero delle implicazioni curiosamente eterodosse, suggerisce che
i Catari potrebbero non essere completamente morti come desiderarono
gli Inquisitori.
La questione continua a presentarsi nelle menti di coloro che
pensano a questi argomenti.
Queste fedi perdute e quasi dimenticate come i Catari, i Manichei,
gli Gnostici,
-
Sono davvero morte completamente?
-
Sopravvissero segretamente sotto altri nomi e furono tramandate
attraverso discendenze di iniziazioni segrete e irrintracciabili?
-
Oppure, riflettono qualcosa che emerge continuamente dalle
profondità dell'esperienza umana?
Guirdham insinua la stessa cosa, scrivendo:
"Magari sarebbe meglio considerare il dualismo come analogo a un
impulso represso. Scompare dalla memoria ma continua ad esercitare
la sua influenza in diverse direzioni, stando al di sotto del
livello conscio."
Magari però, i suoi libri suggeriscono anche un'altra risposta:
le religioni possono svanire, ma i loro fedeli no, per cui quando,
nei secoli successivi, ritornano in altri corpi, potrebbero tornare
anche gli insegnamenti e le verità di quelle fedi antiche...
Fonti
-
Arthur Guirdham,
The Cathars and Reincarnation, C.W. Daniel, 1990 [1970]
-
Arthur Guirdham,
The Great Heresy: The History and Beliefs of the Cathars,
C.W. Daniel, 1990 [1977]
-
Arthur Guirdham,
We Are One Another, C.W. Daniel, 1991 [1974]
-
Lynda Harris, The
Secret Heresy of Hieronymus Bosch, Floris, 1995
-
Denis de
Rougemont, Love in the Western World, Translated by
Montgomery Belgion, Rev ed. Princeton University Press, 1983
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