di
Patrick Wood
18
Dicembre 2019
dal
Sito Web
Technocracy.News
traduzione di
Nicoletta Marino
Versione originale in inglese
Wikimedia Commons
Yinan Chen
Grazie
ai primi membri della
Commissione
Trilaterale,
la Cina fu portata fuori dalla sua dittatura comunista della età
oscura e proiettata sul palcoscenico mondiale.
Inoltre,
la Commissione Trilaterale ha orchestrato e quindi facilitato un
massiccio trasferimento di tecnologia in Cina al fine di costruire
la sua infrastruttura che era inesistente.
Il
professor Antony C. Sutton e io abbiamo scritto insieme "Trilaterals
Over Washington"
(Volumi I e II) tra il 1978 e il 1979, e in quei libri abbiamo
documentato molto profondamente il cosiddetto "commercio cinese":
La
Trilaterale propone di costruire la Cina comunista. La politica
trilateralista è ben definita.
L'Occidente deve aiutare la costruzione della Cina comunista:
questo è
espresso in
una panoramica
delle relazioni est-ovest
(Triangle Paper n. 15, 1978, p. 57) come segue:
"Garantire alla Cina condizioni favorevoli nelle relazioni
economiche è sicuramente nell'interesse politico dell'Occidente" e
si aggiunge "...sembra che esistano sufficienti modi per aiutare la
Cina con forme accettabili con tecnologia civile avanzata".
Nel
Triangle paper 15 si aggiunge anche:
"La
situazione è diversa... per quanto riguarda le forniture di armi o
le tecnologie militari avanzate, ad eccezione dei tipi di
equipaggiamento che per loro natura hanno scopi puramente
difensivi".
(pag.
58)
In
effetti, come vedremo più avanti, le imprese trilaterali hanno
esportato persino la tecnologia militare avanzata nella Cina
comunista.
Inoltre,
come parte di un unico mondo, i trilateralisti vedono la fusione
definitiva della libera impresa Taiwan con la terraferma comunista.
Cosa
ancora più notevole, il documento prevede che la Cina comunista
tornerà a una politica aggressiva espansionista a due condizioni:
-
mentre la Cina comunista
"diventa più forte"
-
se le relazioni con i sovietici
si "normalizzano"
Il
documento aggiunge,
"già
ora, l'attività dei guerriglieri comunisti in Thailandia e Malesia,
collegati tra loro e guardando la Cina, persiste e sembra addirittura
essere in aumento".
(pagina 59)
Per
quanto riguarda la Cina comunista, possiamo concludere che la
Trilaterale:
-
vuole trasformare la Cina comunista in una superpotenza militare
-
desiderano farlo capendo in modo chiaro e pienamente che la Cina
probabilmente riprenderà il suo corso espansionista in Estremo
Oriente
-
sono disposti a sovvenzionare le attività di guerriglia in Tailandia
e Malesia (gran parte della "tecnologia civile" attualmente
trasferita è utile per la guerriglia)
Con il
senno di poi, è chiaro che abbiamo risolto il problema.
Non che
fossimo così intelligenti, ma che stessimo semplicemente
leggendo quello che loro stessi hanno scritto e poi ne abbiamo
parlato.
È stato
ampiamente notato che la Cina è stata inizialmente introdotta nel
mainstream del commercio globale dal cofondatore della Commissione
Trilaterale
Zbigniew
Brzezinski.
Come una
dittatura comunista fallita, la Cina era una lista in bianco con
oltre 1,2 miliardi di cittadini sotto il suo controllo...
Tuttavia, la leadership cinese non sapeva nulla del capitalismo e
della libera impresa, e Brzezinski non fece alcuno sforzo per
insegnarglielo. Invece, ha piantato semi di tecnocrazia.
Una
volta normalizzate le relazioni diplomatiche con la Cina, le società
globali collegate alla Commissione trilaterale si precipitarono a
costruire infrastrutture, fabbriche, strutture educative, centri
finanziari, ecc.
Nel
periodo di 20 anni dal 1980 al 2000, è avvenuta una trasformazione
che fu considerata a dir poco un miracolo economico:
ma non
si trattava della Cina.
Piuttosto, può essere completamente attribuito ai maestri della
tecnocrazia nei ranghi della Commissione trilaterale.
Nel
2001, un articolo è apparso su Time Magazine.
Il
direttore di Time, Hedley Donovan, era un membro fondatore
della Commissione trilaterale e pubblicò come uno dei numerosi media
che collaboravano con iniziative trilaterali.
L'articolo, "Made
in China - The Revenge of the Nerds"
(anche
qui)
ha rivelato accurata e chiaramente ciò che era accaduto durante
i 20 anni precedenti:
I
nerds
gestiscono lo spettacolo nella Cina di oggi.
Nei
vent'anni trascorsi dalle riforme di Deng Xiaoping, la composizione
della leadership cinese è notevolmente cambiata a favore dei
tecnocrati...
Non è
esagerato descrivere l'attuale regime come una tecnocrazia.
Dopo che
la follia maoista si attenuò e Deng Xiaoping inaugurò l'apertura e
le riforme iniziate alla fine del 1978, gli intellettuali
scientifici e tecnici furono tra i primi a essere riabilitati.
Rendendosi conto che erano la chiave delle
quattro
modernizzazioni
abbracciate dai riformatori, furono fatti sforzi utili a riportare
gli "esperti" all'ovile.
Durante gli anni '80, la tecnocrazia come
concetto era molto discussa, specialmente nel contesto del
cosiddetto "Neo-autoritarismo" - il principio alla base del "Modello
di sviluppo asiatico" che la Corea del Sud, Singapore e Taiwan
avevano perseguito con successo apparente.
Le
credenze e le ipotesi di base dei tecnocrati sono state chiare in
forma abbastanza evidente:
I
problemi sociali ed economici
erano simili ai problemi di ingegneria e potevano essere
compresi, indirizzati e infine risolti come tali.
L'ostilità aperta alla religione che Pechino mostra a volte - in
particolare nella sua spinta ossessiva a sradicare il "culto
malvagio" del
Falun Gong -
ha radici pre-marxiste.
Lo
scientismo è alla base della tecnocrazia post-Mao, ed è l'ortodossia
contro cui si misurano le eresie.
Prenderò
un momento di pausa per chiedere che chi è scettico e critico nei
miei confronti smetta di insistere sul fatto che la Cina sia una
dittatura comunista e non una tecnocrazia.
Potete
aver già letto l'articolo di cui sopra?
La tecnocrazia cinese in piena fioritura
Oggi
la Cina
è
scientificamente una dittatura da incubo.
Con 600
milioni di telecamere di riconoscimento facciale che saranno
installate entro il 2020, la Cina avrà una telecamera di
monitoraggio ogni sette cittadini e un software di intelligenza
artificiale di riconoscimento facciale per localizzare, identificare
e tracciare immediatamente tutti.
In
breve, la Cina è totalmente ossessionata dalla sorveglianza e dal
controllo assoluto sulla sua popolazione e utilizza una tecnologia
all'avanguardia.
Ecco
alcuni esempi di
tecnocrazia
al lavoro in Cina:
-
Il
sistema di
Social Credit Scoring
della
Cina registra tutti i cittadini, le loro attività e il loro
comportamento al fine di negare o assegnare privilegi. I cittadini
non possono acquistare un nuovo telefono cellulare senza prima
fornire una scansione facciale e altre informazioni di
identificazione.
-
Alle società cinesi, indipendentemente dall'origine nazionale,
vengono assegnati punteggi di credito sociale al fine di
controllarne il comportamento. Tutte le aziende sono tenute ad
installare telecamere accessibili al governo all'interno dei propri
uffici e fabbriche.
-
La Cina sostiene
l'ingegneria
genetica
"anything
goes"
su piante, animali e esseri umani.
-
La Cina intende dominare lo spazio e i viaggi nello spazio, avendo
recentemente fatto atterrare un veicolo per esplorazione sul lato
oscuro della luna. Sta già testando un Lander su Marte e si impegna
a colonizzare il pianeta rosso.
-
La Cina è attualmente leader del mondo nel
5G,
nell'intelligenza
artificiale,
nell'Internet of
Things,
nel
calcolo quantistico
e intende dominare tutte le aree della scienza e della tecnologia.
-
La Cina sta esportando in modo aggressivo la sua tecnologia di
sorveglianza verso le nazioni di tutto il mondo, nel tentativo di
stabilire la sua tecnocrazia nel modo più ampio possibile.
L'elenco
continua, ma l'evidenza supporta l'analisi:
la Cina
è una vera e propria tecnocrazia ed è la prima nel suo genere sul
pianeta terra, grazie alla sapiente manipolazione e al sostegno
delle élite occidentali come la Commissione Trilaterale.
Inoltre,
la sua tecnocrazia intenzionale si sta diffondendo come un cancro ad
altre nazioni, tra cui,
-
India
-
Asia
-
Europa
-
Africa
-
Sud America
La
popolazione combinata di Cina e India da sola rappresenta oltre il
36% della popolazione mondiale; in confronto, il numero di persone
che vivono sotto governi in stile marxista è molto piccolo.
In conclusione, il chiaro e attuale
pericolo per il dominio del mondo non è alcun tipo di derivato
marxista, ma piuttosto una
tecnocrazia neo-autoritaria.
Vivere
in un tale sistema sarà molto più opprimente e doloroso del
socialismo, del comunismo o del fascismo...
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