30 Maggio 2020

dal Sito Web PickLine

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Informazione inviata da NM

 

 

 

 

 

 


Dicono di non essere

né di sinistra, né di destra

e chiedono il ritorno alla "lira italica"

e un "governo votato dal popolo".

Oggi si sono dati

appuntamento in piazza

in diverse città italiane,

da Milano a Palermo




Li avevamo conosciuti nel 2019 quando chiedevano aiuti per gli olivicoltori pugliesi colpiti dall'epidemia di Xylella.

 

Oggi, in piena epidemia da coronavirus, sono tornati a manifestare per chiedere, tra le altre cose, il ritorno alla "lira italica" e un "governo votato dal popolo".

 

Sono i gilet arancioni, guidati dall'ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo, scesi in piazza in diverse città italiane, da Milano a Palermo.

Molte delle istante portate in piazza sono direttamente legate alla crisi generata all'emergenza coronavirus.

"Stop alle mascherine"

 

"I vaccini sono pericolosi"

 

"Fermiamo la dittatura della sanità",

...sono gli slogan del movimento convinto che l'emergenza sanitaria per il Covid sia solo uno stratagemma politico.

 

Nel corso delle manifestazioni la maggioranza dei partecipanti senza mascherina non ha rispettato le distanze di sicurezza per l'emergenza Covid e si sono verificati di fatto alcuni assembramenti anche attorno ai rappresentanti del movimento che parlavano al microfono.

 

 

 

"Dovete ascoltare il popolo", chiede a gran voce Antonio Pappalardo, ex generale dei Carabinieri in congedo dal 2006, dalla Piazza Duomo di Milano.

Attorno a lui una massa di manifestanti:

niente distanza di sicurezza, poche le mascherine sui volti dei manifestanti, molta invece la rabbia nei confronti del Governo...

Immediata e decisa la reazione del sindaco di Milano Beppe Sala, allarmato per l'assembramento fuori controllo in una città dove la diffusione del virus non si è spenta.

 

 


Anche a Roma sono stati avvistati alcuni gilet arancioni tra i gruppi, prevalentemente riconducibili all'estrema destra, che hanno manifestato contro i ritardi negli aiuti predisposti da parte del governo per far ripartire il paese nella Fase 2.

"Il coronavirus è tutto un disegno politico, economico e sociale perché vogliono venderci alla Cina, Di Maio prima di tutti - è il senso degli interventi dei manifestanti - facendoci fare il vaccino e schedandoci.

 

Il virus non esiste, per questo non mettiamo le mascherine, e intanto la gente muore di fame".

Stessa scena, anche se in numeri più contenuti, a Firenze dove decine di manifestanti si sono radunati, muniti di pettorina arancione, per dar voce alla loro insoddisfazione.

 

A Bologna è stato necessario anche un passaggio della polizia per invitare i manifestanti, che si sono dati appuntamento in Piazza Maggiore, a tenere le distanze di sicurezza e a indossare la mascherina.

 

Manifestazioni anche a,

  • Trento

  • Genova

  • Napoli

  • Palermo

Le richieste del movimento, che si definisce né di destra né di sinistra, sono sempre le stesse:

  • addio all'euro

  • fine della "dittatura sanitaria" di Conte

  • elezioni in ottobre...