di Simona Valesi Gruppo RTB Milano
04 Gennaio 25
organizzata dal Progetto Origini e tenutasi a Milano martedì 19 novembre, Maurizio Martucci, giornalista d'inchiesta, ci tiene a chiarire che il 5G non serve alla telefonia mobile...
È solo un passaggio obbligato per arrivare al 6G, che servirà poi per la gestione di un ibrido post-umano, microchippato che dovrebbe condurci nella post-umanità.
Se, infatti, col 5G si parte con gli oggetti e
l'Internet delle Cose (IOT
= Internet of Things), creando una
tecno-gabbia, col 6G si arriva all'internet dei corpi per la
gestione del futuristico tecno-uomo.
Hanno iniziato col dividere le città in ZTL (Zona a Traffico Limitato) per inibire la libera circolazione dei cittadini sul territorio urbano col pretesto di voler perseguire l'obiettivo dell'Agenda 2030 sul cambiamento climatico e cercare di cambiare gli stili di vita considerati non sostenibili e produttori di CO2 in eccesso.
Milano, insieme a Roma, rientra anche nelle prime 40 città campione al mondo, le C40, che per decisione dei loro sindaci Sala e Gualtieri, partecipano a questa competizione globale che si propone di trasformare i siti urbani in "smart cities", sempre con la dichiarazione di facciata di farsi promotrici di progetti innovativi a zero emissioni di carbonio e resilienti al clima.
Progetti che prevedono la,
Ed è qui che entra in gioco la rete 5G che servirà, attraverso antenne e telecamere, per controllare che i cittadini rispettino tutte queste nuove regole.
Non avremo più nessuna libertà o autonomia nel vivere la nostra vita.
O per dirla con un'affermazione del giornalista Franco Fracassi:
Insomma, se c'è un problema si trova la soluzione, prosegue Martucci, e la soluzione è sempre digitale.
Come durante l'emergenza Covid, quando non era consentito uscire di casa, ecco pronti la DAT e lo smart working.
Per tutte le altre emergenze come guerra, alluvioni, cambiamenti climatici, l'unico attore che rimane costante è il digitale.
Bruxelles ci dà 200 miliardi di euro per il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e la metà viene utilizzata per la transizione digitale e la transizione ecologica dell'Agenda 2030, perché la tecnologia è la struttura portante per attuare il cambiamento della società civile che trasformerà la Repubblica Italiana nella Repubblica dei gigabite.
Esattamente come avviene in Cina.
Il concetto di identità digitale e di IT wallet, ideato dalla Meloni, non si limita all'identità digitale in sé, ma è collegato al concetto di credito sociale, per cui se la sorveglianza digitalizzata mi portasse ad azzerare i miei punti, mi potranno bloccare il conto corrente bancario.
In Kuwait si è già andati oltre, e il conto corrente te lo bloccano se solo ti rifiuti di dare le impronte digitali biometriche per il tuo riconoscimento facciale.
Nel 2026 partirà la moneta digitale CDBC (Central Bank Digital Currency) che ha la potenzialità di essere programmabile a tempo, con una capacità di spesa ben definita, e qui rientra il 5G con la domotica e il controllo delle tue spese.
Se sarà gestita da un'unica banca centralizzata,
tutte le banche spariranno per una gestione a CO2 zero,
come esistono già carte di credito a CO2 zero, sempre
secondo questo grande contenitore filosofico che è l'Agenda 2030.
L'Irlanda, prescelta dalle multinazionali dell'AI perché ricca di acqua, aveva accettato di accogliere diversi data center ma quando ha scoperto che tutti insiemi consumavano quanto una nazione di 550 milioni di persone, non ha rinnovato il contratto.
Ora, afferma Fracassi, è in corso il trasferimento in Italia per approvazione della Meloni.
L'evidenza è innegabile:
Quindi stanno mentendo con una narrazione che non
sta in piedi.
L'istituzione preposta a garantire che questa tecnologia non ci arrecherà danni è l'ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione da Radiazioni Non-Ionizzanti) ed è privata.
È composta da tecnici e scienziati, ma non da medici; fa ricerche solo sull'effetto termico della tecnologia delle onde, cioè i danni che può causare il surriscaldamento causato alle nostre cellule, ma non di quello biologico, cioè i danni che può causare direttamente alle nostre cellule, per esempio del cervello, o a qualcuno che è portatore di un pacemaker.
La rivista scientifica The Lancet, però, nel 2018 pubblica una ricerca sul fondo naturale terrestre (Planetary Electromagnetic Pollution - It is time to Assess its Impact), cioè tutto ciò che costituisce la struttura naturale e intoccabile del nostro pianeta, e riporta che da dopo la seconda guerra mondiale è stato stravolto di 1018 di volte:
Martucci fa notare che le ricerche private dichiarano che non ci sono effetti nel 68% dei casi e le ricerche pubbliche affermano che ci sono danni biologici per almeno il 70% dei casi.
Nelle dispute ci si attacca al fatto che non c'è certezza dei dati, e questo fa prendere tempo alle multinazionali del 5G, che intanto fanno profitto e hanno più tempo per sviluppare e implementare il 6G.
Ma i dati pare che ci siano, e cita una disputa processuale conclusasi nel 2011 in cui Radio Vaticana è stata riconosciuta responsabile della morte di 200 persone per l'irraggiamento delle sue onde radio che superavano la soglia limite elettromagnetica.
In questa occasione è stato accertato il valore
dell'elettrosmog creato che era di 25 volt al metro (v/m),
quando il limite consentito era fissato a 6 v/m.
Quest'ultimo è più che raddoppiato in Gran
Bretagna e quadruplicato in Francia dopo l'avvento della telefonia
mobile.
Dal 2011, l'OMS ha dichiarato le radiofrequenze come agenti cancerogeni.
Questo ha obbligato la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ad approfondire le ricerche per la riclassificazione delle radiofrequenze nella carcinogenesi dell'umanità, cioè per decidere se classificarle come possibilmente cancerogene o cancerogene al 100%.
Manco a dirlo, misteriosamente i finanziamenti per eseguire queste ricerche sono stati interrotti e la ricerca è rimasta incompiuta.
Ovviamente se fossero state classificate come
cancerogene sarebbe crollato tutto il castello delle 5G, delle smart
city e tutto il progetto della tecno-gabbia e dei tecno-corpi.
Fino allo scorso aprile, l'Italia era tra i migliori al mondo nella protezione dall'elettromagnetismo con un limite di 6v/m, ma in seguito alla pressione esercitata dalle multinazionali negli anni e ai diversi Governi, che pretendevano che le soglie venissero alzate, il Governo Meloni ha ceduto, e ha approvato con la legge 214 del 30/12/2023 l'aumento a 15v/m.
Questo aumento non serviva a fare funzionare le antenne 5G che già c'erano ed erano state contrattualizzate a 6v/m, ma per far risparmiare 4 miliardi di euro alle multinazionali sulle quantità di antenne da installare.
Aumentando la potenza delle 100.000 stazioni radio e antenne per telefonia già presenti sul territorio nazionale, hanno evitato di istallare altre 18.000 antenne.
Questo non ha fermato però l'incremento delle istallazioni, perché aumentano gli operatori concorrenti del settore, e ognuno vuole la propria antenna.
Roma è la città più elettro-magnetizzata d'Europa
con più di 9000 antenne. E le emissioni aumentano di conseguenza
dappertutto.
Hanno diviso la popolazione tra over 50 e under 50.
I primi daranno fastidio per ancora massimo 20 anni e poi usciranno di scena, e quindi non servono.
Ma i secondi, che sono stati chiamati non a caso i nativi digitali, sono importanti perché su di loro stanno costruendo il futuro dell'elettro-gabbia, un transumanesimo che ha dei presupposti già visibili e eclatanti:
...tutto con strumenti che sono attaccati al corpo, uno step prima dall'averlo dentro al corpo.
Si cerca un punto d'incontro fra Big Farma e Big Phone per la tele-medicina, le cure da remoto.
I presupposti di questo programma partono dal concetto secondo cui i transumanisti considerano l'essere umano fallato perché nasce, si ammala e muore.
Si ricerca quindi una forma di immortalità,
cercando di migliorare l'essere vivente con le tecnologie. Ma questo
tiene conto solo del corpo e non della nostra parte di
coscienza,
divina e spirituale.
Intanto il primo microchip è stato impiantato in un cervello umano.
Hanno fatto esperimenti sui maiali e i macachi,
che sono morti tutti con atroci sofferenze, e adesso li stanno
sperimentando su malati di Alzheimer e Parkinson. Ovviamente con il
presupposto di partenza di aiutare gli svantaggiati. Se funzionerà
sulle persone malate lo trasferiranno sulle persone sane.
A questo serve il grafene, un metallo dalle qualità straordinarie per la conduzione, e che si è scoperto essere contenuto nei vaccini e in certi farmaci, che farà da trait d'union tra il corpo umano, che conterrà un codice MAC identificativo unico, e il device.
I rilevatori di frequenza riescono già a
identificarli nei corpi dei vivi e dei morti dopo il 2020.
Il filo conduttore di tutte le emergenze è il
digitale, quindi sta arrivando tutto.
Nel 1948, Orwell aveva sbagliato data:
Ma erano cose su cui stavano lavorando già allora e le conoscevano. Già nel 1962, sulla testata Trapani Nuova, viene pubblicato un articolo che titola:
BRICS e NATO fanno la stessa partita.
In Russia c'è un progetto che si chiama Russia
2045 ed è un altro programma transumanista di un personaggio come
Elon Musk che vuole staccare il cervello dalla parte biologica per
trasferirlo su un supporto in silicio. Non ci sono paesi che fanno
forte ostruzionismo.
Martucci invita a una visione ampia per comprendere il programma nel suo insieme e cercare di proteggerci:
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