di Phil BROQ
07 Ottobre 2025
dal Sito Web JevousauraisPrevenu

traduzione di Biblioteca Pleyades

Versione originale in francese

Versione in spagnolo

Versione in inglese

 

 

 

 

 



In questo momento, i media propagandistici sventolano davanti alle masse la bandiera rossa di una guerra persa contro la Russia, brandendo la paura di un attacco nucleare in Medio Oriente, come se stessero allestendo un brutto spettacolo per distrarre il pubblico da una scena più importante.

Tutto questo non è altro che una rozza messa in scena, un teatrino mediatico, dove fingono di preparare scontri titanici quando in realtà mancano le finanze, le armi, gli uomini e l'industria, e nessuno ha la capacità o la volontà di un simile scontro.

Queste minacce servono principalmente a mascherare la vera, silenziosa guerra digitale e globale che si sta combattendo contro l'umanità, non con le bombe ma con codici QR e database.

 

È qui che si sta creando un sistema universale di identità bancaria e medica, riducendo le persone a righe di codice e profili predittivi.

E nel frattempo, le masse, sature di schermi, intrattenimento e piccole indignazioni calibrate, sonnecchiano. Non vedono la trappola chiudersi, perché sono state educate a guardare dall'altra parte.

 

Sono portate a credere che il caos esterno sia il nemico, quando il vero campo di battaglia è nelle loro tasche, nella loro carta di credito, nella loro cartella clinica e nella loro impronta digitale, che sono già smaterializzate.

 

È qui che si gioca il futuro!

 

Non nelle bombe che ci vengono promesse, ma nella silenziosa, graduale sottomissione ad alta tecnologia che viene presentata come progresso.
 

 

 


Identità Digitale, Moneta Programmabile e Servitù Globale

Non si tratta più di congetture, né tanto meno di speculazioni paranoiche da liquidare con un gesto condiscendente del pollice. I pezzi del puzzle sono lì, visibili, interconnessi con logica implacabile, perfettamente oliati e già pienamente operativi.

 

Ciò che si sta dispiegando davanti ai nostri occhi e nell'indifferenza generale o nel conforto codardo dell'intrattenimento di massa è l'architettura clinica e gelida di una tirannia digitale globale.

 

Una prigione senza sbarre, senza carcerieri visibili, eretta pietra su pietra dalle nostre stesse concessioni con un clic qui, un'autorizzazione lì, una condivisione "innocente" di dati e una dipendenza sempre più profonda da tutto ciò che è connesso.

La tecnocrazia algoritmica non colpisce con gli stivali militari, ma con notifiche, raccomandazioni personalizzate e interfacce eleganti e dal design accattivante.

 

E mentre l'edificio si erge, metodico e incrollabile, noi lo applaudiamo, complici ciechi della nostra stessa gabbia.

 

È sulle rovine delle nostre libertà volontariamente abbandonate che si sta costruendo questo nuovo ordine digitale:

totale, silenzioso e tanto più terrificante...

 

 


La Ragnatela Digitale

Il cosiddetto "web" digitale non è mai stato così azzeccato, perché è una vera e propria ragnatela, pazientemente tessuta dai giganti del digitale, dove ogni utente, ipnotizzato dalla fredda luce del proprio smartphone, si dibatte come un insetto condannato.

 

Sotto le spoglie dell'intrattenimento, dell'immediatezza e della connessione, questa trappola moderna sta lentamente ma inesorabilmente risucchiando ogni forma di libertà.

 

Stiamo solo nutrendo questi ragni moderni, queste voraci multinazionali, offrendo loro i nostri dati, la nostra attenzione, persino i nostri pensieri, mentre loro tessono fili sempre più stretti attorno alle nostre vite.

Lo smartphone è diventato l'ancora di salvezza del XXI secolo, così ben integrato nelle nostre vite che per alcuni separarsene è ormai inconcepibile. La prova definitiva del successo di questo controllo insidioso.

 

E mentre le masse scorrono, mettono "mi piace" e condividono all'infinito, credendo di godere della libertà digitale, sprofondano sempre più nell'illusione di un mondo progettato per distrarle,

mentre vengono private della loro sovranità mentale, fisica, monetaria e medica.

E la parte peggiore di tutto questo è che nessuno vuole più aprire gli occhi sulla realtà di questo mondo.

 

Perché è più comodo rimanere prigionieri, cullati dal rassicurante ronzio delle notifiche, che ammettere di esserci volontariamente gettati nella trappola.

Così, l'identità digitale, abilmente camuffata da semplice strumento di modernizzazione amministrativa, da innocuo passo verso una presunta "semplificazione" della vita civile, non è altro che un cavallo di Troia, insinuato nelle nostre vite con il sorriso tecnocratico di chi afferma di servirci.

 

Dietro questa facciata levigata si nasconde una macchina di controllo totale, un'infrastruttura di sorveglianza senza precedenti, intrecciata nell'ombra, interconnessa su scala transnazionale e già fusa con i sistemi fiscale, sanitario, bancario e migratorio.

Tutto è incluso:

compatibilità, interoperabilità e centralizzazione.

Tre parole che suonano come prodezze tecniche, ma che in realtà costituiscono i pilastri di un meccanismo di schiavitù globale.

 

Ciò che ci viene venduto come innovazione è in realtà la spina dorsale di un sistema di credito sociale globale, una versione camuffata del modello cinese, ma applicata a tutta l'umanità sotto le mentite spoglie dell'efficienza. La trappola è elegante, quasi indolore (per ora), ed è proprio questo che la rende così formidabile.

E questa volta, le catene non saranno di ferro, ma intrecciate con dati biometrici, token digitali, onnipresenti codici QR e profili comportamentali scansionati in tempo reale.

 

Questa trappola non scatta con un botto, ma si chiude silenziosamente, tra gli applausi di una popolazione troppo ipnotizzata per vedere l'orrore che si sta consumando. Per questo, le nuove catene si presentano non come un vincolo, ma come una promessa.

Quella di una società fluida, sicura, razionale... in una parola, docile!

 

Eppure, dietro questa finestra sterilizzata si cela un'implacabile dittatura algoritmica, dove l'individuo non sarà altro che un flusso di dati condizionati a dimostrare costantemente il proprio diritto a esistere.

 

Lavorare, viaggiare, acquistare, prendersi cura di sé, amare... Molto presto, ogni atto della vita sarà filtrato, condizionato, autorizzato o rifiutato da una griglia tecnologica invisibile ma assoluta.

 

Questo non è più un futuro distopico, è un presente in dispiegamento e avanza mascherato, avvolto nel freddo linguaggio dell'innovazione e della sicurezza.
 

 

 


Il Denaro come Strumento di Dominio

Il passo successivo è già in atto, in sordina ma con un'efficienza chirurgica:

la scomparsa programmata del denaro contante, questa valuta fisica, gratuita, anonima, sfuggente e quindi intollerabile per gli architetti del Nuovo Ordine Finanziario.

Perché il denaro contante, proprio perché sfugge al tracciamento, alla programmazione e alla censura automatizzata, rappresenta un'eresia in un mondo in cui ogni transazione deve essere monitorata, condizionata e convalidata.

 

Prima di tutto, bisognava screditarlo:

missione compiuta...!

Il denaro contante è stato abilmente associato a frode, criminalità e terrorismo, al punto da diventare sospetto anche nelle mani di cittadini onesti.

 

Poi, bisogna limitarlo, renderlo raro, marginale, quasi vergognoso. Fatto.

 

Quella che viene presentata come un'evoluzione "pratica" verso una società senza contanti è in realtà solo un ulteriore passo verso un sistema monetario programmabile, in cui ogni centesimo sarà tracciabile, ogni spesa analizzata e ogni comportamento finanziario annotato, premiato o punito.

 

Un'economia in cui il denaro non ti appartiene più, ma ti tollera, a patto che tu rispetti le regole.

Ora, il denaro si sta trasformando in uno strumento di servitù con la CBDC (valuta digitale della banca centrale) e arriva sotto le rassicuranti sembianze della modernità, ma non è altro che un dispositivo di controllo programmabile, personalizzabile e totalmente tracciabile.

 

Immaginare di accettare che un pezzo di codice decida la durata di validità del nostro stipendio, la geolocalizzazione dei nostri acquisti o la possibilità stessa di risparmiare, significa rinunciare all'essenza della libertà economica.

 

Basterà un clic per congelare i vostri fondi, un algoritmo per degradare il vostro accesso ai servizi, un "punteggio" per escludervi dalla vita sociale e professionale.

 

Una moneta liquida, assegnata e condizionata trasforma il cittadino in un beneficiario precario dipendente da un'autorizzazione sistemica, niente più accumulo, niente più riserve, niente più asilo finanziario per il dissenso.

 

Ricordiamo senza mezzi termini che la Resistenza ha sempre resistito grazie al denaro contante. Perché senza denaro contante non ci sono finanziamenti nascosti per pagare informatori e operatori dissidenti, nessun sostegno materiale e quindi nessuna possibile insurrezione.

 

Questo è l'obiettivo finale che si sta delineando:

neutralizzare ogni dissenso rendendolo finanziariamente impossibile e trasformare l'economia in una rete che impedisce ogni azione, ma annota e giudica ogni singolo gesto.

 

 


La Guerra come Pretesto per la Servitù Totale

Il tentativo di trascinare i popoli occidentali in una guerra aperta contro la Russia non è una mera reazione geopolitica, ma una manovra di ingegneria sociale ed economica, progettata per costringere le nazioni alla totale sottomissione.

 

Leggi di emergenza sono già in vigore, con il pretesto dell'emergenza, della sicurezza e della lotta alla propaganda.

 

Sanzioni, controllo finanziario, congelamento dei beni e razionamento dell'energia sono stati introdotti non per difendere le persone, ma per abituarle a uno stato di emergenza permanente.

Il collasso sistematico delle industrie europee, soffocate dalla perdita di energia russa a basso costo, non è un'anomalia; è una strategia.

 

Distruggere la competitività, indebolire la produzione e interrompere le catene di approvvigionamento significa rendere le persone dipendenti da soluzioni esogene, siano esse americane, tecnocratiche o digitali.

 

L'autonomia materiale viene distrutta per imporre la dipendenza digitale.

La guerra diventa quindi un formidabile strumento di propaganda e disciplina collettiva, che giustifica il razionamento, la sorveglianza, il credito sociale del carbonio e l'allineamento forzato dietro nuove infrastrutture finanziarie e identitarie. Il racket è già totale, con tasse, inflazione e, naturalmente, debito pubblico artificiale; mancava solo la paura di un nemico esterno che sigillasse la gabbia.

 

La guerra contro la Russia non è quindi solo militare:

è psicopolitica, un'operazione di condizionamento per far accettare all'opinione pubblica ciò che non avrebbe mai tollerato in tempo di pace.

 

 


Covid, Milgram e l'Esperimento Globale

Questo sistema di dominio è stato sperimentato su larga scala durante il COVID-19.

 

Questa crisi non è stata solo una crisi sanitaria; è stato un esperimento.

 

Ha dimostrato ciò che le élite già sapevano: il popolo è docile, manipolabile, terrorizzato.

 

Si può imporre loro qualsiasi cosa:

lockdown, coprifuoco, tessere sanitarie, tracciamento, codici QR...

Basta fomentare la paura e promettere un ritorno alla normalità.

Allora perché fermarsi qui? Il popolo ha ingoiato le prime catene; accetterà le prossime.

 

Soldi che si sciolgono? Applaudiranno. Identità digitale? La pretenderanno.

 

Credito sociale? Vi si sottometteranno, se potranno continuare a consumare schermi, serie TV e hamburger.

I giovani, totalmente sradicati politicamente, storditi da TikTok e dai videogiochi, saranno i primi a tuffarsi. Lo Stato offrirà loro app, buoni, sconti in criptovalute social.

 

Nel frattempo, la rette si irrigidirà...!
 

 

 


Una Dittatura Morbida, Programmata e Definitiva

Ciò che viene messo in atto, paese dopo paese, continente dopo continente, non è una serie di coincidenze.

È un piano...!

Una revisione globale, sotto l'egida di istituzioni sovrastatali, think tank privati ​​e multinazionali finanziarizzate.

Il Regno Unito vuole imporre un'identità digitale per il diritto al lavoro.

 

L'UE sta preparando il suo portafoglio digitale per il 2026.

 

India, Cina, Estonia, Sud-est asiatico...

Tutti si stanno muovendo verso un sistema unico, integrato, centralizzato e controllabile.

E quando gli Stati Uniti lo faranno, sarà in nome della sicurezza, della lotta alla disinformazione e della giustizia sociale. Tutte le vuote parole del progressismo saranno mobilitate per rendere più facile da ingoiare la pillola amara del totalitarismo digitale.

 

Ma attenzione, perché rifiutare non significherà libertà. Significherà esclusione.

 

Non verrete rinchiusi in prigione; verrete disattivati.

Niente più conto in banca.

 

Niente più sussidi.

 

Niente più lavoro.

 

Niente più trasporti.

 

Niente più esistenza.


 


Pauperizzazione e Intrattenimento sono il "Soma" Moderno

Mentre l'infrastruttura del controllo viene messa in atto, le masse vengono metodicamente prosciugate della loro forza vitale, del loro pensiero, della loro lucidità.

 

Tutto contribuisce a questo declino diffuso: l'inflazione come strumento di lenta emorragia economica, la sovratassazione dei prodotti di base come strumento di molestia quotidiana, il crollo del potere d'acquisto come stratagemma per l'esaurimento psicologico. I corpi vengono affamati, le menti sterilizzate.

 

E mentre le famiglie contano i centesimi al supermercato, vengono nutrite con panem et circenses,

TikTok, Netflix, calcio, pornografia, festival sponsorizzati,

...tutte distrazioni lobotomizzate progettate per disinnescare qualsiasi rivolta, qualsiasi pensiero strutturato, qualsiasi consapevolezza politica.

 

Non è più una società;

è un ospedale psichiatrico a cielo aperto, dove lo stupore volontario ha sostituito la rabbia legittima.

Per più di cinque anni, umiliazioni, bugie e tradimenti si sono accumulati.

 

E cosa fa la folla?

Scorre.

 

Accetta.

 

E quasi ringrazia.

 

Peggio ancora, si adatta alla sua gabbia...

La rassegnazione è diventata una norma sociale.

 

La sottomissione una posizione morale. La capacità di resistenza è stata soppressa non con la forza, ma con la stanchezza, la distrazione e l'avvelenamento intellettuale.

 

Un popolo esausto, idiota e dipendente è un popolo condotto al macello digitale senza nemmeno una lotta.
 

 

 


Il Mito del Progresso

Dietro la facciata razionale e benevola del progresso, si nasconde un'ideologia messianica, fredda, meccanicistica e antiumana:

il transumanesimo...

L'uomo, ormai ritenuto fallibile, inquinante, emotivo e imprevedibile, deve essere potenziato, assistito e corretto dalle macchine.

 

Il sogno prometeico delle élite odierne non è più quello della libertà, ma quello di un essere umano senza spigoli, governabile digitalmente, biologicamente gestibile e psicologicamente prevedibile.

 

Ciò che la politica non può più fare - unire, ispirare o provocare il dibattito - la tecnoscienza pretende di sostituirlo. E coloro che rifiutano questa governance algoritmica, coloro che dubitano di questa modernità tossica, sono già etichettati come oscurantisti, refrattari o addirittura minacce.

 

Il progresso diventa totalitario quando cessa di essere un'opzione e diventa un obbligo.

 

Ora è un dogma, non un'evoluzione.
 

 

 


Dittatura Aziendale

Ciò che viene messo in atto non è responsabilità esclusiva degli Stati nazionali.

 

Le multinazionali digitali, guidate da GAFAM, sono gli architetti silenziosi della gabbia digitale.

  • Amazon gestisce la logistica

  • Google i dati

  • Microsoft l'infrastruttura

  • Meta i profili psicologici

  • Apple gli identificatori biometrici

Il tutto con la benedizione degli Stati in via di disintegrazione sovrana.

 

La governance globale è ora ibrida, transnazionale, privata e sfugge a qualsiasi responsabilità democratica. Le élite politiche non guidano più; gestiscono la transizione verso l'estinzione della politica.

 

Stiamo assistendo alla nascita di una casta di ingegneri sociali, tecnocrati privati ​​e fondazioni filantropico-capitaliste che stabiliscono standard, controllano le narrazioni e definiscono comportamenti accettabili.

 

E tutto questo senza che nessuno li abbia mai votati.
 

 

 


Il Controllo Sanitario come Nuovo Potere Biopolitico

La salute era solo un pretesto temporaneo.

 

È diventata un'infrastruttura permanente di controllo sociale.

Dopo l'approvazione del vaccino, ecco arrivare i passaporti biomedici, le cartelle cliniche centralizzate e gli avvisi comportamentali per "salute pubblica a rischio".

Il corpo non è più uno spazio privato, poiché rappresenta l'ultima frontiera del controllo.

Le tue scelte alimentari, i tuoi ritmi del sonno, i tuoi movimenti, i tuoi acquisti sono già utilizzati per alimentare modelli predittivi.

L'individuo non è più altro che un paziente con un tempo preso in prestito, un portatore di rischi, un potenziale pericolo.

 

La salute diventa uno strumento di obbedienza, una valuta sociale, una condizione per accedere alla normalità. E chi si discosta dagli standard medici imposti si troverà escluso come gli appestati del passato.

 

La medicina sta diventando la polizia dell'anima.
 

 

 


Lo Strangolamento del Pensiero tra Censura, Algoritmi e Verità Ufficiale

Questo sistema non potrebbe sopravvivere senza la totale repressione del libero pensiero.

 

La censura non è più brutale; è delicata, sottile e invisibile, con delisting, shadow banning, demonetizzazione e stimoli comportamentali.

 

Ora è l'algoritmo a decidere cosa è consentito vedere, leggere e ascoltare.

 

Qualsiasi contenuto deviante viene relegato ai margini o cancellato in nome della sicurezza, della salute o della "convivenza". Le nuove leggi sulla disinformazione conferiscono a governi e piattaforme il potere assoluto di definire cosa sia vero.

 

Il dibattito è morto, il dubbio è eresia, la sfumatura è un crimine. Questa non è più l'Inquisizione; è peggio, poiché è un'inquisizione automatizzata che si adatta, impara e si ottimizza.

 

La libertà di espressione non è stata eliminata; è stata resa obsoleta.
 

 

 


La Città Intelligente è un Gulag Connesso

Quella che chiamiamo "città intelligente" è in realtà solo una prigione intelligente, dove ogni strada, ogni cartello, ogni panchina pubblica è un sensore, un localizzatore, un agente di controllo.

I tuoi movimenti saranno analizzati, il tuo comportamento classificato, i tuoi consumi ottimizzati, per il tuo bene, ovviamente.

La città intelligente è la materializzazione fisica della servitù digitale.

Non c'è più bisogno di muri, non c'è più bisogno di filo spinato; è sufficiente impedirti di aprire una porta, salire su un autobus o comprare una bottiglia d'acqua.

Lo spazio pubblico diventa condizionato, poiché vi si può accedere solo se si è cittadini rispettosi.

La pianificazione urbana diventa comportamentale, punitiva e morale.

 

Non è più una città; è un circuito chiuso.

 

 


La Cancellazione della Storia e dell'Uomo

Il totalitarismo digitale non solo controlla il futuro, ma cancella anche il passato.

 

La storia viene riscritta, i punti di riferimento culturali vengono distrutti, le tradizioni vengono derise, le religioni vengono svuotate della loro sostanza, le lingue vengono standardizzate.

 

Il cittadino globale ideale è senza memoria, senza radici, senza vera identità, intercambiabile, programmabile, sradicato.

 

Non vogliamo più contadini radicati, famiglie forti o comunità stabili. Vogliamo consumatori connessi, docili, perennemente insoddisfatti, mobili.

 

La memoria è un pericolo perché ci ricorda cos'è la vera libertà. Il vecchio mondo viene demolito, non per modernizzarlo, ma per renderlo irreversibile.

 

Questo non è progresso,

è una cancellazione sistematica di tutto ciò che rende l'Uomo libero, unico, radicato e pericoloso per il sistema.

 

 


Il Sonno delle Masse

E voi,

Cosa avete fatto per impedirlo?

 

E cosa avete fatto ai vostri figli?

Avete dato loro uno smartphone come un osso a un cane, senza pensarci, senza opporre resistenza, così come avete offerto loro siringhe sperimentali, convinti di fare la cosa giusta perché ve lo diceva uno schermo o un medico in camice bianco.

 

I vostri figli sono ora prigionieri, lobotomizzati mentalmente da algoritmi più potenti di qualsiasi dittatura militare.

E questa "Generazione Z" non si ribella, scorre, mette "mi piace", si filma mentre annega. Non costruirà nulla, non salverà nulla, perché le avete portato via la fiamma.

 

Avete ceduto a tutto, dalla libertà alla verità, ma soprattutto all'umanità stessa.

 

E ora che il mondo sta sprofondando nel silenzio blu delle notifiche,

sperate ancora che un miracolo vi redima?

Non è un sistema che vi sta distruggendo, è la vostra codardia nel dirgli di no.

Hai barattato la trasmissione con la sottomissione, l'istruzione con lo schermo, la connessione con il Wi-Fi. Hai cresciuto i tuoi figli nel comfort anestetizzante dell'immediato, privandoli di ogni verticalità, di ogni memoria, di ogni coscienza.

 

Al minimo segnale, sei corso a obbedire, scansionare, iniettare, isolare, denunciare, e l'hai chiamata "solidarietà".

Ma ciò che hai realmente trasmesso è stata una sottomissione pavloviana, una paura programmata, una cancellazione dell'anima.

Il mondo brucia, i punti di riferimento svaniscono, la carne diventa un dato biometrico, il pensiero diventa un'offesa, e tu continui a guardare Netflix.

 

Non è un'élite a tiranneggiarti, sono le tue rinunce accumulate, il tuo rifiuto di vedere, il tuo malsano bisogno di evitare sforzi, conflitti, responsabilità.

Se questo movimento non verrà fermato, presto non ci sarà più nulla da difendere. Gli esseri umani saranno ridefiniti, non più come esseri pensanti, liberi e incarnati, ma come variabili in un sistema di controllo globale.

 

I bambini non avranno più ricordi del passato, non parleranno più di libertà, perché saranno stati educati a temerla come un virus. Come uccelli nati in gabbia che pensano che volare sia una malattia...

Il mondo che conosci, con le sue lotte, le sue contraddizioni, i suoi corpi, i suoi libri, i suoi silenzi, sarà sostituito da un'interfaccia. La realtà diventerà obsoleta. E tu acconsentirai, perché ti impedirà di provare dolore, di avere paura e di lottare.

 

Questa è la fine, con un'umanità disincarnata, governata non da uomini, ma da protocolli, cruscotti, intelligenze "superiori", tutte dettate dall'imperativo dell'ordine, dell'efficienza, della sicurezza.

 

Non sarà Orwell, né Huxley... sarà molto peggio.

Sarà una distopia che nessuno avrà visto arrivare, perché l'avrai desiderata, comprata, scaricata.

 

 


L'Ultimo Atto

C'è ancora tempo.

Ma dobbiamo smettere di mendicare briciole di libertà da coloro il cui unico piano è renderci inutili.

 

Dobbiamo riconquistare la nostra verticalità perduta, la capacità di dire di no, di resistere senza permesso, di pensare senza una rete di sicurezza.

Questo inizia con gesti semplici ma radicali come,

  • riprendere il controllo dell'educazione dei nostri figli

  • rifiutare la digitalizzazione totale delle nostre vite

  • disobbedire a ingiunzioni assurde

  • riaccendere il pensiero critico dove si è spento

Non si tratta di tornare indietro, ma di rifiutare questa avanzata verso l'abisso.

Riscoprire la carne, la parola, la verità.

 

Staccare la spina, alzarsi, guardare negli occhi chi mente e smettere di collaborare per trovare conforto.

Perché la rivoluzione imminente non sarà politica.

Sarà interiore, intima, esistenziale.

 

Sarà condotta senza armi, ma con lucidità.

Coloro che resisteranno in questo caos saranno pochi, ma saranno le braci sotto le ceneri, la memoria di un mondo che si è rifiutato di morire senza combattere.

 

Non cercate un salvatore.

Siate l'ultimo baluardo.

 

Siate l'insurrezione della coscienza, o siate la memoria di un'umanità che si è arresa senza combattere.

Quindi, cosa possiamo fare?

 

La risposta è schietta, elementare, quasi arcaica, perché,

dobbiamo risparmiare denaro!

 

Rifiutare il denaro programmabile.

 

Rifiutare l'identità digitale.

 

Rifiutare, fin da ora, di vivere indirettamente in un mondo virtuale dettato da algoritmi.

È ora di liberarci dalle catene che noi stessi abbiamo accettato con i nostri smartphone.

 

Questi oggetti totemici, che consultiamo più dei nostri cari, sono i primi anelli della nostra schiavitù.

Sono i passaporti digitali per una vita sotto sorveglianza, la porta d'accesso al credito sociale, alla dipendenza e a una sottomissione gentile ma totale. Dobbiamo rifiutarli.

Dobbiamo rifiutare questa illusione di libertà connessa che ci allontana da tutto ciò che è reale, umano e vivo.

Il denaro buono è quello che tieni in mano, non quello che uno Stato o una banca possono cancellare con un clic.

La vera libertà è quella che si sperimenta fuori dalla rete, con i piedi ben piantati a terra, non quella condizionata da codici QR e app.

 

Ogni banconota scambiata con denaro contante è un atto di resistenza.

 

Ogni conversazione senza schermo, ogni incontro reale, ogni disconnessione volontaria è una ribellione contro l'ordine digitale prevalente.

Hanno già il potere, ora vogliono l'eternità del potere.

Sta a noi opporci con la realtà.

 

Sta a noi dimostrare che Milgram ha torto, non domani, ma oggi...